Nel
1992, esce sulla stampa in una versione adattata per la diffusione pubblica,
il documento di Joseph Ratzinger “Alcune considerazioni concernenti
la risposta a proposte di legge sulla non discriminazione delle persone
omosessuali” con numerosi riferimenti alla “Lettera
dei vescovi della chiesa cattolica sulla cura pastorale delle persone
omosessuali”, in cui, continuamente svilendo logica e buon
senso, si lancia in un effluvio di osservazioni fortemente lesive e offensive
delle persone LGBT*. Di fatto, non solo nega l’evidenza, cioè
che le persone omosessuali siano oggetto di discriminazioni dirette e
indirette in ogni ambito e forma, ma legittima le discriminazioni stesse
ritenendole giuste e sane in quanto colpiscono comportamenti che non essendolo
debbono necessariamente essere stigmatizzati – perciò stesso,
esse non possono essere ritenute tali, quindi non vi è alcun motivo
per prevedere leggi "perniciose" che puniscano chi li commette
e tutelino chi ne è vittima. Punto. E bravo il nostro campione
di omofobia – ed è pure diventato Papa...
Nel
2003, con “Considerazioni circa i progetti di riconoscimento
legale delle unioni tra persone omosessuali” (decise nella
Sessione Ordinaria della Congregazione per la Dottrina della Fede - già
Santa Inquisizione - e approvate da Giovanni Paolo II che ne ordina la
pubblicazione nell'Udienza del 28 marzo 2003), Ratzinger ci riprova, affonda
il coltello, se così si può dire, nella piaga purulenta
che infetta la coscienza degli eterosessisti, dei sessuofobici e degli
omofobi, anche omosessuali. Per compattare il suo gregge intorno al cattolicesimo
integralista, allo scricchiolante scranno papale, in difesa di quei privilegi
che gli odiati “altri”, i diversi, rivendicano anche per sé,
avalla pregiudizi vecchi e ne crea di nuovi, evoca tutte quelle paure
che l’ignoranza e le religioni male interpretate hanno contribuito
a produrre in millenni di storia, massacri e ingiustizie. È davvero
infuriato, Ratzy: con i preti dissidenti e sporcaccioni, con i politici
che non fanno abbastanza per accontentarlo, con chi lo costringe da anni
a scrivere e riscrivere quasi le stesse cose. Dev’essere terribilmente
frustrante per lui rendersi conto che pochi lo leggono e ancor meno lo
ricordano, gli ubbidiscono. Ribadisce e s’intestardisce (incancrenisce),
cita della bibbia quel che gli fa comodo, sganghera o forza il significato
delle sacre scritture - si arrampica sugli specchi, insomma, afferma che
Dio si è sbagliato, che di fronte a Lui non siamo tutti uguali,
che guarda sotto le nostre lenzuola con disgusto. Dio è amore.
Dio è dove c’è amore e anche dove non c’è.
Dio benedice chi ama e si ama con generosità - non gl’importa
un fico secco di tutto il resto! Ratzinger ama poco, invece, e solo alcuni
– ma è un uomo, non è una divinità. Possiamo
capirne i limiti umani, l’umano malanimo, l’invidia, la superbia,
la supponenza. Come capita ad ogni essere umano, aborre nel prossimo quel
che aborre di/in se stesso. Non riesce ad accettare che vi siano persone
capaci di amare, anche omosessuali, che possano e vogliano farlo liberamente,
con soddisfazione, fuori dal silenzio, dalla colpa e dalla vergogna, nella
luce. Ed agita spauracchi, tira calci nel ventre molle delle folle, grida:
l’omosessualità è innaturale, anzi, contornatura,
contro Dio e gli uomini! È contagiosa! Diverrete tutti come loro
- futili, impotenti e infelici! Non procreano gli omosessuali - e allora
a che servono, che vogliono? Difendete i bambini dagli anormali, ogni
genitore omosessuale lo è, ogni bambino cresciuto da omosessuali
lo diverrà!
Ratzinger
gioca sporco, fa terrorismo, invita a delinquere, istiga alla violenza
psichica e fisica, all’omicidio. Scaglia la prima pietra, dimentica
uno dei più importanti precetti cristiani: non giudicare. Non ricorda,
o forse ignora, un saggio principio popolare che è anche una semplice
regola di buona educazione, prova che il buon senso, come la misericordia
di Dio, è in ogni uomo, non solo nei credenti e in chi li governa:
prima di occuparti degli affari altrui, di guardare in casa loro, occupati
dei tuoi, guarda nella tua. E, soprattutto, parla per te - a chi ti vuol
sentire. Lascia in pace gli altri.
I
testi che vi propongo sono, nell’ordine, i già citati “Alcune
considerazioni concernenti la risposta a proposte di legge sulla non discriminazione
delle persone omosessuali” (di J. Ratzinger, 1992, con ampi
riferimenti alla “Lettera dei vescovi della chiesa cattolica
sulla cura pastorale delle persone omosessuali”), “Considerazioni
circa i progetti di riconoscimento legale delle unioni tra persone omosessuali”
(ancora di J. Ratzinger, 2003) e “Riflessioni sul documento della
Congregazione per la dottrina della fede”, relative al documento
precedente con ampi riferimenti al
Catechismo della Chiesa cattolica, circostanziata, puntuale, dettagliatissima
ed illuminante analisi presumibilmente ad opera di biblisti e giuristi.
Lunghe
pagine, queste, che valgono bene un’attenta, partecipata lettura.
C’è molto da capire e molto da imparare - perché l’ignoranza
non è una virtù, una conquista o un guadagno. L’ignoranza,
come la cattiva coscienza e la malafede, produce iniquità, asservimento
e degenerazione – cose che servono e piacciono ai potenti, non agli
uomini e alle donne di buona volontà.
C.
Ricci
•
“Alcune
considerazioni concernenti la risposta a proposte di legge sulla
non discriminazione delle persone omosessuali”
(J. Ratzinger, 1992):
|
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1. |
Introduzione |
|
2. |
Premessa |
|
3.
|
Passi
significativi della Lettera della Congregazione per la dottrina
della fede |
|
4. |
Applicazioni |
|
|
•
“Considerazioni
circa i progetti di riconoscimento legale delle unioni tra persone
omosessuali” (J. Ratzinger, 2003):
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- |
Introduzione |
|
I. |
NATURA E CARATTERISTICHE IRRINUNCIABILI DEL MATRIMONIO |
|
II.
|
ATTEGGIAMENTI
NEI CONFRONTI DEL PROBLEMA DELLE UNIONI OMOSESSUALI |
|
III. |
ARGOMENTAZIONI
RAZIONALI CONTRO IL RICONOSCIMENTO LEGALE DELLE UNIONI OMOSESSUALI:
DI
ORDINE RELATIVO ALLA RETTA RAGIONE |
|
DI
ORDINE BIOLOGICO E ANTROPOLOGICO |
|
DI
ORDINE SOCIALE |
|
DI
ORDINE GIURIDICO |
|
|
|
II.
|
COMPORTAMENTI
DEI POLITICI CATTOLICI NEI CONFRONTI DI LEGISLAZIONI FAVOREVOLI
ALLE UNIONI OMOSESSUALI |
|
- |
Conclusione |
|
- |
NOTE |
|
|
•
“Riflessioni
sul documento della Congregazione per la dottrina della fede”
(relative al documento precedente, 2003, presumibilmente di anonimi
biblisti e giuristi):
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- |
Premessa |
|
I |
UN
NUOVO NON EXPEDIT |
|
II |
L’ORDINE
SOCIALE |
|
III
|
USO,
ABUSO E MAL USO DELLA SACRA SCRITTURA
§
1 - La creazione dell’uomo |
|
§
2 - La creazione della donna |
|
§
3 - “Crescete e moltiplicatevi” |
|
§
4 - La “Tradizione” |
|
§
5 - Catechismo e omosessualità |
|
I
cinque punti nei quali è riassunta la posizione attuale
della Chiesa circa la “condizione” e gli “atti”
di omosessualità:
5.1
- Sessualità e riproduzione |
|
5.2
- Volersi bene |
|
5.3
- Maschilismo, schiavitù e depravazioni secondo
San Paolo |
|
5.4
- Omosessualità e “malattia” |
|
5.5
- Catechismo e omosessualità |
|
|
|
IV |
LA
CASTITÀ SECONDO IL CATECHISMO
§
1 - Scelta od obbligo? |
|
§
2 - Le “amicizie disinteressate” |
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|
|
V |
UNA
NUOVA WESTFALIA? |
|
VI |
CONCLUSIONE
§
1 – Chiesa e omosessualità |
|
§
2 – Le “amicizie disinteressate” |
|
§
3 – Dalla “tolleranza” ai “diritti” |
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- |
NOTE |
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