Home Page di ethanricci.cloud - Collegamento a sito esterno Clicca per accedere alla sezione...
Clicca per accedere alla sezione...
Clicca per accedere alla sezione... Clicca per accedere alla sezione... Clicca per accedere alla sezione... Clicca per accedere alla sezione... Clicca per accedere alla sezione...
Clicca per accedere alla sezione... Clicca per accedere alla sezione... Clicca per accedere alla sezione... Clicca per accedere alla sezione... Clicca per accedere alla sezione... Clicca per accedere alla sezione... Clicca per accedere alla sezione...
Clicca per accedere alla sezione... Clicca per accedere alla sezione... Clicca per accedere alla sezione... Clicca per accedere alla sezione... Clicca per accedere alla sezione... Clicca per accedere alla sezione... Clicca Clicca per accedere alla sezione...
Contattaci!
Aggiornato Venerdì 21-Dic-2012

 

Un altro pestaggio. L’ultimo fra gli ormai incalcolabili atti di intimidazione, vandalismo, violenza fisica e verbale che chiunque non sia allineato, conforme all’attuale regime di (centro)destra subisce a Lucca nel disinteresse, nell’indifferenza e nella disinformazione generale. I casi che conosciamo sono solo la punta dell’iceberg. La maggioranza di chi subisce minacce, danneggiamenti e azioni punitive, non denuncia – per timore e giustificata sfiducia nelle istituzioni locali e negli organi inquirenti che, lo hanno dimostrato, non sanno o non vogliono porre fine a questa escalation di barbarie, inciviltà, disprezzo, odio.

A Lucca vince la violenza, la paura, l’omertà, la sottesa approvazione – cause ed effetti figli della medesima sottocultura, che vanno oltre le colorazioni politiche e smascherano una realtà dominata quasi indiscriminatamente dal pregiudizio, dall’ignoranza, dall’ipocrisia e dal lassismo.

Ancora, con rabbia e dolore, dobbiamo constatare che, anche da parte di chi è oggetto delle violenze o le aborre, la gravità del fenomeno che da anni ci vede protagonisti è valutata utilizzando due pesi e due misure: così esiste una violenza di seria “A” ed una serie “B”, una della quale si può parlare ed un’altra da dimenticare, omettere o negare, quasi non sia mai esistita, non sia importante o grave abbastanza, degna di essere annoverata fra i molti accidenti che affliggono questa città pericolosa, profondamente malata e iniqua.

Abbiamo fatto una breve ricerca e fra i materiali reperiti in Internet che parlano del pestaggio di Paolo Gaddini includendovi quei precedenti ritenuti a vario titolo indicativi, non abbiamo trovato alcun riferimento ai fatti accaduti il 18 Aprile del 2004. Eppure la matrice è la medesima, ferocia vi è stata ed anche, certamente, del tipo più odioso perché ha colpito una donna, lesbica, attraverso la violenza sessuale; le modalità, poi, al limite dell’agguato mafioso premeditato, e successivamente l’assenza di sviluppi giudiziari per colpevole sottovalutazione o indifferenza da parte degli inquirenti, la rendono estremamente significativa e inquietante ma, con tutta evidenza, non basta.

Ecco allora che Lucca diviene specchio di una realtà che travalica i suoi stessi confini ed arriva a parlarci, contro il volere e le intenzioni dei suoi protagonisti, vittime o carnefici che siano, di un paese nel quale la violenza sessuale come azione “politica” punitiva che ha colpito due donne a causa del proprio orientamento affettivo, la propria visibilità, il proprio isolato impegno a favore dei diritti civili e della minoranza LGBT*, non è (trasversalmente) argomento opportuno, conveniente, da ricordare, portare ad esempio, discutere, e ben presto, dopo molti imbarazzi, balbettii, latitanze, silenzi o, peggio, infamanti tentativi di insabbiare, minimizzare e screditare, finisce nel dimenticatoio o nella spazzatura con il proprio carico di verità, orrore e solitudine.

Mi spiace, ci spiace sinceramente per Paolo Gaddini, la cartoleria Pantera Rosa, Edoardo Seghi, la libreria Baroni e le decine di altri cittadini che pagano il prezzo della propria indipendenza culturale e ideologica, talvolta del proprio impegno civile e politico ma, francamente, poco ci preoccupiamo di chi si vedrà riconosciuto come parte lesa e sarà trattato come tale, avrà diritto ad essere preso in considerazione, ad un minimo d’indagine e forse a un po’ di giustizia. Io, noi, continuiamo ad essere turbate di fronte alla differenza di trattamento al quale, in questo paese, i suoi cittadini e le sue cittadine sono sottoposti e non possiamo che tornare a denunciarla con forza chiedendo ad ognuno d’interrogarsi non solo sulle responsabilità morali e materiali degli altri, ma anche sulle proprie.

Nulla cambierà se noi per primi non cambieremo.

C. Ricci

 

Clicca per accedere alla pagina

 

 

Clicca
Clicca
Clicca
Clicca
Clicca
Clicca
Clicca
Clicca
Clicca
Clicca
Clicca
Clicca
Clicca
Clicca
Clicca
Clicca
Clicca
Clicca
Clicca
Clicca
Clicca
Clicca
Clicca
Clicca
Clicca
Clicca
Clicca
Clicca
Clicca
Clicca
Clicca
Clicca
Clicca per accedere alla pagina
Clicca
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina
Clicca
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina
Clicca
Clicca
Clicca
Clicca
Clicca
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina
Clicca per accedere alla pagina

 

Le immagini, se non diversamente segnalato, sono prevalentemente tratte da materiali fotografici e grafici preesistenti modificati e riadattati dall'autrice. La riproduzione parziale e non a scopo commerciale del materiale pubblicato (immagini e testi) è consentita citando la fonte (indirizzo web) e l’autore (Cinzia Ricci o altri), diversamente tutti i diritti sono riservati.

by www.cinziaricci.it oggi ethanricci.cloud

Questo sito, testato principalmente con Firefox, Internet Explorer e Safari, è privo di contenuti dannosi per i computer. On-line dal 2003, nel 2015 diviene antologico, da allora non viene aggiornato. Gli odierni Browers non supportano più gran parte dei materiali multimediali prodotti prima di tale anno, le numerose pagine che sembrano vuote in realtà contengono tali contenuti ormai non più fruibili - ne siamo dispiaciuti. Risoluzione schermo consigliata: 1024x768.