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Aggiornato
Venerdì 21-Dic-2012
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Come conciliare fra loro interessi economici, ambientalismo, turismo, diritto alla libera circolazione, allo svago, al divertimento, ordine pubblico, sicurezza, rispetto della quiete pubblica, pacifica e civile convivenza? Già, dev’essere proprio questo che leva il sonno agli amministratori viareggini e torrelaghesi, mentre ai residenti saltano i nervi per quello che vedono e subiscono ogni notte (provvedimenti deliranti, urla e sberci, risse, traffico come nemmeno in autostrada, autoradio a tutto volume, ecc.). Non pensiamo che le aspre e perlopiù strumentali polemiche che regolarmente circondano la stagione estiva di Torre del Lago, animatissima dal consistente e molto ben pagante turismo LGBT* richiamato dai locali omo e friendly che affollano la riviera (Frau Marlene, Mamamia, Priscilla, Boca Chica ed altri), mettano in luce un generalizzato atteggiamento discriminatorio della cittadinanza locale e del turismo tradizionale contro le persone omosessuali, quanto, piuttosto, evidenziano carenze organizzative, di gestione e vigilanza del territorio. Negli anni tutti i provvedimenti adottati si sono invariabilmente dimostrati insufficienti, perennemente sperimentali, sempre in bilico tra tentazioni conservatrici, anche fortemente omofobe (nostalgia per i bei, vecchi tempi andati dove a farla da padrone erano le rassicuranti famigliole di villeggianti pizza, gelato e poi nanna), e necessità di adeguarsi senza però volerlo davvero o sapere come. Su Torre del Lago, le mire espansionistiche economiche, politiche e criminali sono tante, alcune degenerate in attacchi violenti contro i locali e le persone LGBT* che frequentano la zona, Migliarino compreso (ad oggi, sono almeno una decina i casi segnalati in questo archivio, niente in confronto a quanto non viene denunciato o non finisce sui giornali). Forze contrapposte si contendono da otto anni il copyright, l’uso e il controllo di poche centinaia di metri di litorale ed entroterra geograficamente appetibili, strategici data la vicinanza con i più importanti capoluoghi regionali. Partiti e organizzazioni dichiaratamente omofobe (UDC, Forza Nuova - solo per citarne due), politici e singoli amministratori a caccia di facili consensi, demanio, circoscrizione, comuni limitrofi, i locali LGBT* & Friends consorziati, le altre attività commerciali che dall’odiata clientela ricavano comunque una bella fetta del proprio guadagno, le associazioni ambientaliste per la legittima tutela del parco naturale, gli stabilimenti balneari, i campeggi, i residences e il centro abitato che non possono prescindere da esso, tutto contribuisce a fare di Torre del Lago un caso nazionale, il primo di queste proporzioni, anche se nessuno pare rendersene conto. L'amministrazione di Torre del Lago dovrebbe finalmente decidersi senza farne una questione ideologica, di parte: o accetta il turismo di massa, qualsiasi orientamento sessuale abbia, soddisfacendone le moderne esigenze (il che include la presenza rumorosa e non per tutti molesta dei locali notturni, specie se di successo, i quali notoriamente attirano gente e denaro più di quanto possano farlo i parchi giochi per bambini e le balere), o vi rinuncia vietando qualsiasi attività commerciale, ludica e culturale che lo richiami – in questo caso, però, coerenza impone che anche il Festival Pucciniano sia sospeso (gli uccellini del parco non sono melomani incalliti, musica lirica o dance per loro sempre rumore è – gli ambientalisti che chiesero solo la chiusura dei locali della marina dovrebbero saperlo). Tutto o niente? No, ovviamente. Si può, si deve intervenire, mediare, ma per farlo occorre averne la volontà. Difficile accontentare tutti e nemmeno è possibile, ma con un pizzico di buon senso, guardando agli interessi di ognuno, non in una sola direzione, e senza nascondersi dietro un dito o sparandole grosse… Se il problema è il traffico, l'affluenza indisciplinata e sporcacciona, la tossicodipendenza e l'alcolismo dei nottambuli avventori e il loro smodato interesse per il sesso libero, ecco alcuni consigli pratici per riportare l'ordine mettendo le persone nella condizione di vivere o frequentare liberamente il litorale con poco danno. Ma se il problema non è questo o solo questo, Torre del Lago è destinata a rimanere una questione aperta sino a quando gli imprenditori che ne hanno risollevato le sorti l'abbandoneranno per luoghi più ospitali. 1)
I controlli della polizia dovrebbero essere discreti ma costanti, seri
e severi. Non è difficile – una strada, per quanto lunga,
non richiede l’intervento dell’esercito. Agli agenti basterebbe
perlustrare il viale tenendo gli occhi ben aperti non solo sugli avventori
LGBT*, ma anche sui curiosi e sui provocatori (che sono la maggioranza
e frequentano la marina al solo scopo di molestare e causare tensione)
- se poi effettuassero ripetuti controlli nei parcheggi e dietro le siepi,
sai che incetta di ladruncoli, spacciatori, maniaci sessuali e guardoni
farebbero… Troppa fatica, troppi fastidi, troppe scartoffie a fine
nottata? Che cambino mestiere! Messe in atto queste piccole accortezze, l’apertura dei locali potrebbe protrarsi anche sino al mattino: brioche e cappuccino per tutti, in allegria o sonnecchiando - a prezzo politico, naturalmente. C. Ricci
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