“Canzone
per Cinzia”
Per gentile concessione di Raffaele
Ibba
Non finisce la bellezza, mai;
avvolta nelle lente strade del mare
nei lievi tratturi del cielo
girata alle volute dei convolvoli
o nelle accurate dita di pescatori e contadine
non finisce la bellezza;
tra botte e amore
la violenza privata e la collettiva
tra dispersione ed accoglienza
solitudine e disastro
c’è sempre bellezza;
in occhi di donna dalle mani
di poeta e falegname
in gesti di morte che sanno di vita
c’è ben più che qualche grammo
di bellezza dispersa
incapace a darsi da sola:
bellezza è le vite
inarrestabili di lacrime
di solitudini di amori,
così diverse alle mie e così uguali,
vite ungulate a graffiare cuori
e ventri indecisi di altri destini.
C’è vita nella bellezza, è vita
che c’impaura del bello
perché sempre la chiudiamo
violata, da noi uomini padroni
di prigioni nati occhiuti e stupidi.
È
le tue dita, le mie, i nostri cuori,
i troppi cuori incisi
di sperare la vita
e, morendo, vedendola l’incontrano
ogni giorno ed ogni notte
viva e bella,
come te accesa
ospite cocciuta di bellezza. |