Riordinando
i documenti che compongono questa sezione, per caso ho rivisto
in sequenza prima la foto di Bella Martinez,
transessuale ventiquattrenne morta assassinata a Los Angeles,
e poi quella di Fanny Ann Eddy, attivista lesbica
madre di un bambino morta l’anno scorso, anch’essa
brutalmente assassinata.
Come
sempre ho cercato nello sguardo la vita, nei tratti somatici la
storia – e sono precipitata in un abisso disperante. Furono
persone che amarono, soffrirono, risero. Sognarono e lottarono
per un mondo libero nel quale ogni persona abbia il diritto di
vivere, libera - e per questo morirono. Assassinate. Perché
la smettessero di ricordarci quanto stupidamente conduciamo le
nostre esistenze, in quante anguste galere le costringiamo trascinandoci
appresso fantasmi, consanguinei e simili, di quali feroci indifferenze
e violenze siamo capaci – pur di non vedere, continuare
a non capire, crederci superiori anche a costo della vita degli
altri, spesso sulla loro pelle, dimentichi che non c’è
libertà per nessuno là dove la libertà non
è di tutti.
Di
queste donne belle e rare, mai più respiri, parole, odori.
Solo fotografie e parole - scritte. Grida di dolore - inascoltate,
solitarie. E orgoglio, bellezza, dignità.
Giustizia,
verità, amore - ogni anima oltraggiata non chiede che questo,
e per questo vive, paga, troppo spesso muore a causa dell’odio
e del disprezzo, in un silenzio che espone e rende complici.
Idealmente
stringo e fortemente amo chi getta il suo corpo nella lotta anche
a costo di perderlo – perché la vita di un essere
umano nulla vale e a nulla serve se è acritica, asservita
sopravvivenza senza consapevolezza, generosità, partecipazione.
Italia.
L’Unione stralcia dal programma di governo i Pacs
(nella mediazione al ribasso concordata con i rappresentanti
delle organizzazioni LGBT*). La forma inclusa nel programma,
fortemente voluta da Rutelli su mandato di Cardinal Ruini,
e alla fine approvata dai membri della coalizione (tutti
tranne Mastella che se n'è andato prima della fine
dei lavori), non prevede il riconoscimento giuridico delle
unioni
civili,
vale a dire delle relazioni affettive tra persone anche
dello stesso sesso, ma solo il riconoscimento di determinati,
ristretti diritti limitati alla persona. Altro che Pacs
avanti…
MARZO
2006
Torre
del Lago (LU). Athos Pastechi, presidente della
circoscrizione, ingaggia una ditta per ripulire i muri di
Via Gramsci, Via XX settembre e Via Guidicciona ovest, ricoperti
d’insulti (secondo lui e noi inaccettabili) verso
i gay, i trans, gli ebrei e i comunisti, oltre che ad inneggiamenti
a Calderoli, Hitler e Mussolini.
Da
un trafiletto de “Il Tirreno”, 16 Marzo 2006.
6
MARZO 2006
Napoli.
Miskell Lewis Brooks, funzionario canadese 49enne in servizio
all'ambasciata di Vienna, scompare dopo qualche ora il suo
arrivo dall'aeroporto di Capodichino. Stando a quanto dichiarato
dal TG Uno, aveva intenzione di trascorrere a Napoli un
fine settimana all’insegna della trasgressione (ma
con tutti i posti d’Europa, proprio a Napoli?). Nella
notte, in compagnia Desmond Anywi, nigeriano senza fissa
dimora noto negli ambienti della prostituzione maschile,
è respinto alla reception di un Hotel perché
troppo ubriaco. Pochi giorni dopo, Anywi, trovato in possesso
di sei carte di credito del diplomatico, è arrestato
con l’accusa di furto, quindi subito rilasciato. Il
26 Maggio, il corpo di Brooks è ritrovato in Via
Marinella, in una specie di tombino a tre metri e mezzo
di profondità, in un cilindro di vetroresina coperto
da una trave di legno, all’interno di un cantiere
(anche baraccopoli di extracomunitari, come testimoniato
da un servizio giornalistico realizzato dalla trasmissione
televisiva “Chi l’ha visto?”), dove sono
in corso lavori per la rete fognaria. L’autopsia rivela
che l’uomo è stato ucciso con un coltello da
cucina di 10 centimetri rimasto completamente conficcato
nell’addome tanta è stata la violenza dell’aggressione.
L’indagine condotta da “Chi l’ha visto?”
ha rivelato che Desmond Anywi viveva in una baracca in quel
medesimo luogo, ma dopo la fulminea carcerazione ha fatto
perdere le sue tracce.
8 MARZO 2006
Italia.
L’8 Marzo non dovrebbe essere una festa, ma una commemorazione
– per non dimenticare le donne che ci hanno preceduto
e sono morte da subalterne, per ricordare il genocidio culturale,
politico, sociale, psichico e fisico che da sempre si compie
contro chiunque appartenga al genere femminile o, oggi,
aspiri ad acquisirlo. Cento anni fa, in una fabbrica di
New York, decine di donne sottopagate e schiavizzate in
quanto tali, morirono arse vive perché non poterono
fuggire dalla fabbrica nella quale lavoravano. Scoppiò
un incendio. Le porte erano chiuse dall’esterno per
impedire loro di assentarsi, distrarsi – non ebbero
scampo. Cento anni dopo il ruolo (o il dogma?) è
il medesimo: ubbidire, conformarsi, ri-produrre e morire,
in silenzio. Non c’è proprio nulla da festeggiare
– le donne, etero, lesbiche e transessuali, lo sanno?
21
MARZO 2006
Roma.
Il corpo di un pensionato di 76 anni è trovato seminudo
e con i calzoni abbassati dai carabinieri in un campo alla
periferia di Roma, nel quartiere Ardeatino, nei pressi di
Via del Serafico. La vittima ha il volto tumefatto per i
colpi ricevuti, probabilmente in seguito a un pestaggio.
29
MARZO 2006
Guidonia
(Roma). Vladimir Luxuria, esponente della
comunità LGBT* e candidata nelle liste di Rifondazione
Comunista alla Camera, dopo essere stata oggetto di
reiterati, pubblici insulti anche televisivi da parte
dell’italico neofascismo che siede in parlamento
grazie al voto degli elettori etero ed omosessuali,
in particolare per bocca di Alessandra Mussolini (“Meglio
fascista che frocio” - parole testuali, sai
che vanto), come precedentemente accaduto ad Ardea,
è vittima di un’aggressione omofoba con
lancio di ortaggi ad opera di un gruppo di fascisti
mentre si reca ad un comizio elettorale. Nonostante
le derisioni, gli insulti, le minacce e le aggressioni,
in seguito alla consultazione elettorale Vladimir
entra a far parte del nuovo governo.
APRILE
2006
Italia.
Dopo averne vietato l'affissione, il giudice Carlo Lasperanza
mette sotto inchiesta gli autori dei quattro manifesti della
“Ra-Re”, firmati da Oliviero Toscani, che ritraggono
due gay in atteggiamenti ironici e affettuosi: in uno si
toccano ridendo, in due si baciano, nel quarto spingono
una carrozzina. Ancora una volta trionfa il principio di
disuguaglianza delle persone omosessuali in palese violazione
dell’art. 3 della Costituzione italiana e dell’art.
21 della Carta di Nizza. A qualcuno, a parte i diretti interessati
e poi nemmeno tanto, gliene importa qualcosa?
APRILE
2006
Italia.
Il libro “La discriminazione fondata sull’orientamento
sessuale. L’attuazione della direttiva 2000/78/CE
e la nuova disciplina per la protezione dei diritti delle
persone omosessuali sul posto di lavoro” di Stefano
Fabeni e Maria Gigliola Toniollo, fa il punto sulla situazione,
soprattutto su ciò che è possibile fare per
combattere la discriminazione e i pericoli di licenziamento…
APRILE
2006
Trento.
Nel parco di piazza Venezia, noto luogo d’incontro
fra omosessuali, quattro giovani neofasciti di cui due appartenenti
a Forza Nuova, al Grido di «Finocchi di merda»
picchiano e rapinano una coppia gay. Dopo il pestaggio,
una delle vittime fugge in preda al panico senza lasciare
tracce di sé, l’altro denuncia. Due degli aggressori
si sono resi protagonisti in passato di un’aggressione
ai danni di un eritreo pronunciando frasi del tipo «i
negri vanno mandati ai forni. Hitler è Dio».
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