Riordinando
i documenti che compongono questa sezione, per caso ho rivisto
in sequenza prima la foto di Bella Martinez,
transessuale ventiquattrenne morta assassinata a Los Angeles,
e poi quella di Fanny Ann Eddy, attivista lesbica
madre di un bambino morta l’anno scorso, anch’essa
brutalmente assassinata.
Come
sempre ho cercato nello sguardo la vita, nei tratti somatici la
storia – e sono precipitata in un abisso disperante. Furono
persone che amarono, soffrirono, risero. Sognarono e lottarono
per un mondo libero nel quale ogni persona abbia il diritto di
vivere, libera - e per questo morirono. Assassinate. Perché
la smettessero di ricordarci quanto stupidamente conduciamo le
nostre esistenze, in quante anguste galere le costringiamo trascinandoci
appresso fantasmi, consanguinei e simili, di quali feroci indifferenze
e violenze siamo capaci – pur di non vedere, continuare
a non capire, crederci superiori anche a costo della vita degli
altri, spesso sulla loro pelle, dimentichi che non c’è
libertà per nessuno là dove la libertà non
è di tutti.
Di
queste donne belle e rare, mai più respiri, parole, odori.
Solo fotografie e parole - scritte. Grida di dolore - inascoltate,
solitarie. E orgoglio, bellezza, dignità.
Giustizia,
verità, amore - ogni anima oltraggiata non chiede che questo,
e per questo vive, paga, troppo spesso muore a causa dell’odio
e del disprezzo, in un silenzio che espone e rende complici.
Idealmente
stringo e fortemente amo chi getta il suo corpo nella lotta anche
a costo di perderlo – perché la vita di un essere
umano nulla vale e a nulla serve se è acritica, asservita
sopravvivenza senza consapevolezza, generosità, partecipazione.
Palermo.
Minorenne che ha creduto di poter confidare la sua omosessualità
al fratello maggiore, forse per ritorsione subisce da
lui violenza carnale per anni. «Lo fai con gli altri,
perché non con me?», gli avrebbe urlato.
Il ragazzo trova il coraggio di denunciarlo e nel 2001
l'uomo, un impiegato di 44 anni, S. C. sposato e padre,
è condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusione.
Da
un trafiletto de “La Nazione”, 6 Ottobre 2001
ANNI
OTTANTA
Bergamo.
Pierluigi Corio (detto il "mostro di Leffe"),
ex vigile urbano trentenne, tra l'87 e l'89 uccide in
Lombardia tre uomini, uno dei quali un travestito, bruciandone
poi i corpi. Dopo gli omicidi si serve dei documenti delle
vittime per compiere truffe ai danni di alcune banche.
ANNI
OTTANTA
Palermo.
Vita di Fulvio, gay di mezza età che intorno agli
anni Settanta/Ottanta lascia il suo paese - per sopravvivere,
per non sentirsi più uno zimbello…
30
APRILE 1980
Valle
D'Aosta. Andrea Matteucci (pluriomicida in seguito
soprannominato "il mostro di Aosta"), uccide
a coltellate Domenico Raso, sposato e padre di famiglia,
bruciandone il corpo in un bidone.
30
GIUGNO 1980
Lazio.
Antonio Mannarà, 24 anni, muore assassinato.
30
GIUGNO 1980
Lazio.
Antonio Mannarà, 24 anni, muore assassinato.
LUGLIO
1980
Roma.
In seguito ai boicottaggi del Comune di Roma, Massimo
Consoli chiude la Gay House. L’assessore Luigi Arata
gli mostra le planimetrie con l’indicazione dei
lavori che «devono assolutamente cominciare domani
e proprio dalla palazzina dove ha sede l’archivio».
Dopo vent’anni questi non sono ancora cominciati
e quella stessa costruzione, un ex mattatoio, è
successivamente occupata (abusivamente) da una ventina
di organizzazioni.
31
OTTOBRE 1980
Giarre.
Antonio Galatola, di 15 anni, e Giorgio Agatino, di 25,
sono trovati morti in un campo, abbracciati e con le mani
intrecciate.
1981
Viterbo.
Giovanni Orlandi Brenciaglia, a seguito di vari e fallimentari
ricoveri attraverso i quali la famiglia intende guarirlo
dalla sua manifesta omosessualità, è vittima
di un provvedimento di inabilitazione che gli impedisce
di disporre liberamente dei suoi beni. “Potrebbe
dilapidarli per partecipare ai Gay Pride in tutta Italia”:
questa è solo una delle motivazioni con le quali
il tribunale civile ha respinto l’ennesimo ricorso
con il quale l’uomo tenta nel 2004 di rientrarne
in possesso.
7
MARZO 1982
Sicilia.
Pietro Calvaruso spara ad Agostino Sanseverino, 32 anni,
e lo uccide.
23/24
APRILE 1982
Roma.Salvatore Pappalardo, 36 anni, è assassinato
a colpi di bastone ed altro corpo contundente a Monte
Caprino. In seguito a questo feroce delitto, una vera
e propria spedizione punitiva, nasce il Circolo di Cultura
Omosessuale Mario Mieli.
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