Queste
pagine non ospitavano vacue notizie sulla o per la “comunità”
LGBT*: niente gossip, cronaca rosa, oroscopi, sterili incensamenti
a favore di certi personaggi rispetto ad altri, certe associazioni
e consorterie rispetto ad altre. Non importava “chi”,
“dove”, “quando”, ma cosa, perché
– e talvolta come.
“Rompere
il silenzio” era un invito alla riflessione e all’ironia,
alla denuncia e alla lotta, alla consapevolezza, a vigilare, a cercare
e ascoltare le voci fuori dal coro, a levare la propria, a mettere
insieme i pezzi, i cocci, a guardare “attraverso”, oltre
l’apparenza, gli steccati, per giungere dritti al cuore delle
contraddizioni, delle responsabilità che sono culturali prima
che politiche, individuali prima che collettive - trasversalmente.
Per guardare in faccia la realtà.
Una
rassegna stampa…
ogni
forma di egemonia, sessismo, integralismo, razzismo e privilegio
la
violenza causata dalla lesbofobia, dall'omofobia e dalla transfobia
la costruzione di una società antifascista
fondata sul rispetto, sul dialogo e l'accoglienza, che riconosca
e tuteli le soggettività, le diverse identità culturali,
di genere e di orientamento sentimentale/sessuale, che garantisca
pluralismo, autoderminazione, sicurezza, libertà di espressione,
partecipazione e rappresentanza, pari diritti e opportunità
senza alcun distinguo. |