Riordinando
i documenti che compongono questa sezione, per caso ho rivisto
in sequenza prima la foto di Bella Martinez,
transessuale ventiquattrenne morta assassinata a Los Angeles,
e poi quella di Fanny Ann Eddy, attivista lesbica
madre di un bambino morta l’anno scorso, anch’essa
brutalmente assassinata.
Come
sempre ho cercato nello sguardo la vita, nei tratti somatici la
storia – e sono precipitata in un abisso disperante. Furono
persone che amarono, soffrirono, risero. Sognarono e lottarono
per un mondo libero nel quale ogni persona abbia il diritto di
vivere, libera - e per questo morirono. Assassinate. Perché
la smettessero di ricordarci quanto stupidamente conduciamo le
nostre esistenze, in quante anguste galere le costringiamo trascinandoci
appresso fantasmi, consanguinei e simili, di quali feroci indifferenze
e violenze siamo capaci – pur di non vedere, continuare
a non capire, crederci superiori anche a costo della vita degli
altri, spesso sulla loro pelle, dimentichi che non c’è
libertà per nessuno là dove la libertà non
è di tutti.
Di
queste donne belle e rare, mai più respiri, parole, odori.
Solo fotografie e parole - scritte. Grida di dolore - inascoltate,
solitarie. E orgoglio, bellezza, dignità.
Giustizia,
verità, amore - ogni anima oltraggiata non chiede che questo,
e per questo vive, paga, troppo spesso muore a causa dell’odio
e del disprezzo, in un silenzio che espone e rende complici.
Idealmente
stringo e fortemente amo chi getta il suo corpo nella lotta anche
a costo di perderlo – perché la vita di un essere
umano nulla vale e a nulla serve se è acritica, asservita
sopravvivenza senza consapevolezza, generosità, partecipazione.
Bari.
La redazione centrale della Gazzetta del Mezzogiorno, a
Bari, riceve un volantino spedito da Foggia il 21 marzo,
firmato da una sedicente organizzazione per la ricostruzione
del partito nazional socialista - F.N.S., in cui si legge
che «l'attentato al campo rom di Foggia» sarebbe
avvenuto «nell'ambito di un progetto di pulizia etnico
sociale in corso in tutta l'Europa, contro tutti i rifiuti
sociali, gay, rom, prostitute, comunisti, spacciatori di
droga ed affini, ebrei». Il volantino invita a mandare
via i rom da Foggia «o la prossima volta troverete
400 bare».
Da un trafiletto de “La Gazzetta del Mezzogiorno”,
23 Marzo 2005.
MARZO 2005
Pordenone.
I giudici del Tribunale del Riesame di Trieste, scarcerano
Gramoz Lleshi, albanese 18enne, capo della Baby gang composta
da una quindicina di minorenni italiani e albanesi che da
oltre un anno terrorizza i pordenonesi con furti in negozi
e su auto, ma anche pestaggi (alcuni a scopo d'estorsione)
di gay e disabili.
Da un trafiletto de “Il Gazzettino”, 25 Marzo
2005.
MARZO
2005
Parma.
Renato Tincati, 66 anni, artigiano in pensione, separato
con un figlio, è ucciso nel suo appartamento da Salvatore
Lombardo, 41 anni, manovale senza fissa dimora con diversi
precedenti. I due s'incontrano alla stazione, poi, giunti
a casa, scoppia un litigio violento. Lombardo colpisce ripetutamente
Tincani con un oggetto al capo tentando poi di strangolarlo,
quindi fugge con le chiavi dell'auto dell’uomo. Trovato
con i vestiti e le scarpe ancora sporchi di sangue, si difende
sostendo di averlo soltanto spinto, che è stato un
incidente.
MARZO
2005
Roma.
A tradire il marito con una donna si paga doppio, lo stabilisce
la Cassazione che ha addebitato ad una signora adultera
e lesbica la separazione, affidando al marito sia le tre
figlie che la casa. Il tradimento lesbico è stato
infatti giudicato un’aggravante, motivo di addebito
nella separazione in quanto fattore «dissolutivo della
convivenza» ed elemento «lesivo dei sentimenti»
dei figli. Nel 1997 era stata lei a chiedere la separazione
dal marito, un professionista palermitano, sposato nel 1976.
Ma nel corso della causa era emerso che aveva una realazione
con una ex compagna di scuola di una delle figlie e alla
fine dell’istruttoria non c'è stato niente
da fare. Inutilmente ha cercato di ribaltare il verdetto.
La Cassazione ha confermato le sue responsabilità
e rigettando il ricorso l’ha condannata anche a pagare
3.100 euro di spese processuali.
Da un trafiletto de “La Repubblica”, 3 Marzo
2005.
MARZO
2005
Udine.
Arcigay denuncia in un articolo di Irene Giurovich datato
17 marzo 2005 e pubblicato su “Il Gazzettino”,
che la “Linea amica” dell’associazione
ha avuto un aumento di chiamate del 40% nell’ultimo
anno, prevalentemente casi subiti di discriminazione, violenza,
bullismo.
MARZO
2005
Milano.
Un'indagine della Libera università delle donne di
Milano, iniziata nel 2001 diffondendo su tutto il territorio
nazionale tremila questionari, proseguita leggendone e interpretandone
settecento (quelli che sul totale hanno fatto ritorno, perlopiù
compilati da donne che frequentano associazioni e locali
LGBT*), sono il tema del libro «Cocktail d'amore»,
(ed. DeriveApprodi), scritto da Anita Sonego, Chantal Podio,
Lucia Benedetti, Maria Pierri, Nicoletta Buonapace, Piera
Vismara e Rosa Conti. Vi proponiamo, estrapolati molto liberamente,
alcuni dei dati che vi si possono scoprire…
2
MARZO 2005
Foggia.
I muri del Palazzo all’assessore alle politiche educative
della Provincia si riempiono di minacce. Alcune settimane
prima era stato appiccato un incendio al portone della sua
abitazione. Nello stesso periodo appaiono due croci celtiche
con la scritta «comunisti ebrei» sui muri della
Camera del lavoro e, durante la partita Foggia-Benevento,
i tifosi esibiscono uno striscione contro gli omosessuali.
A questi episodi, vanno aggiunti i due attentati ai danni
d’altrettante sezioni di Rifondazione Comunista a
Manfredonia e San Marco in Lamis.
12
MARZO 2005
Foggia.
Incendiato un campo nomadi, otto bambini ricoverati. A fuoco
venti tra roulotte e baracche, soccorsi difficili per le
esplosioni di bombole di gas in mezzo alle fiamme. Secondo
“Repubblica” l’ipotesi più accreditata
- dopo i primi accertamenti - sembra essere quella di un
cortocircuito che si sarebbe sviluppato in una delle tante
roulotte. Il 23 Marzo, però, un volantino del partito
nazional socialista “rivendica” il rogo «nell’ambito
di un progetto di pulizia etnico sociale in corso in tutta
l’Europa, contro tutti i rifiuti sociali, gay, rom,
prostitute, comunisti, spacciatori di droga ed affini, ebrei».
Da articoli pubblicati su “La Gazzetta del Mezzogiorno”
e la “Repubblica”
12
MARZO 2005
Latina.
Antonio Garullo e Mario Ottocento, chiedono inutilmente
la trascrizione nei registri dello Stato Civile del loro
matrimonio contratto in Olanda. I due ricorrono in Tribunale
ma questi nega la trascrizione giudicando l’unione
gay contraria all’ordine pubblico, parere fra l'altro
condiviso anche dal Ministro degli Interni, Beppe Pisanu.
Dopo l'ennesimo rifiuto del 10 luglio 2005 da parte del
tribunale di Latina secondo cui: "Allo stato dell'evoluzione
della società italiana il matrimonio tra persone
dello stesso sesso contrasta con la storia, la tradizione,
la cultura e la comunità italiana, secondo una valutazione
recepita dal legislatore e trasfusa nelle norme di legge
sia di rango costituzionale che ordinarie", il 13 luglio
2006 la Corte d'appello della capitale stabilisce che «La
trascrizione del matrimonio non può considerarsi
un atto dovuto. Il rifiuto opposto dall'ufficiale dello
stato civile del comune di Latina è legittimo».
Garullo e Ottocento presenteranno ora il caso alla Corte
Europea per i diritti dell'uomo.
28
MARZO 2005
Firenze.
José Ignacio Ventura, 40enne, basso-baritono del
coro del Teatro del Maggio Musicale, è brutalmente
percosso e colpito almeno undici volte con due coltelli
da cucina nel suo appartamento al Galluzzo. I vicini, allarmati
dalle sue grida disperate, avvertono i carabinieri che,
giunti sul posto, trovano Hassan Sgaid, 24 anni, ex imbianchino
incensurato residente a Mirandola (Modena), sdraiato sul
divano del salotto, ubriaco, apparentemente semiaddormentato,
scalzo, ferito alla coscia destra e alla mano sinistra.
Arrestato, nega l’evidenza e incolpa un terzo uomo.
9/10
APRILE 2005
Roma.
Mihail Hantescu, manovale senza precedenti, 20 anni, è
massacrato nella baracca in cui vive da due connazionali,
P.G. e N.T. di 28 e 21 anni, che gli sfondano il cranio
a bastonate. Tanto odio e ferocia sembrano risiedere nella
rivalità sorta intorno a una ragazzina di 16 anni,
ma soprattutto causati dalle chiacchiere messe in giro dal
giovane riguardo alla presunta omosessualità dei
due assassini. L’omofobia uccide.
19
APRILE 2005
???.
Munir C., 22 anni, iracheno, abborda una transessuale con
la scusa di un rapporto sessuale poi, una volta appartatisi
nella sua abitazione, la minaccia con una mannaia costringendola
a consegnargli 110 euro e alcuni preziosi. Non contento,
al mattino la trascina alla Cassa di Risparmio di Via Gioberti,
dove (sempre tenendola sotto la minaccia della mannaia)
pretende che prelevi dal suo conto 300 euro ma la donna
riesce a dare l’allarme e il sequestratore finisce
in manette. Condannato con rito abbreviato a 3 anni per
sequestro di persona, rapina, lesioni e porto d’arma
da taglio.
Da un trafiletto de “La Repubblica”, 16 Settembre
2005.
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