Riordinando
i documenti che compongono questa sezione, per caso ho rivisto
in sequenza prima la foto di Bella Martinez,
transessuale ventiquattrenne morta assassinata a Los Angeles,
e poi quella di Fanny Ann Eddy, attivista lesbica
madre di un bambino morta l’anno scorso, anch’essa
brutalmente assassinata.
Come
sempre ho cercato nello sguardo la vita, nei tratti somatici la
storia – e sono precipitata in un abisso disperante. Furono
persone che amarono, soffrirono, risero. Sognarono e lottarono
per un mondo libero nel quale ogni persona abbia il diritto di
vivere, libera - e per questo morirono. Assassinate. Perché
la smettessero di ricordarci quanto stupidamente conduciamo le
nostre esistenze, in quante anguste galere le costringiamo trascinandoci
appresso fantasmi, consanguinei e simili, di quali feroci indifferenze
e violenze siamo capaci – pur di non vedere, continuare
a non capire, crederci superiori anche a costo della vita degli
altri, spesso sulla loro pelle, dimentichi che non c’è
libertà per nessuno là dove la libertà non
è di tutti.
Di
queste donne belle e rare, mai più respiri, parole, odori.
Solo fotografie e parole - scritte. Grida di dolore - inascoltate,
solitarie. E orgoglio, bellezza, dignità.
Giustizia,
verità, amore - ogni anima oltraggiata non chiede che questo,
e per questo vive, paga, troppo spesso muore a causa dell’odio
e del disprezzo, in un silenzio che espone e rende complici.
Idealmente
stringo e fortemente amo chi getta il suo corpo nella lotta anche
a costo di perderlo – perché la vita di un essere
umano nulla vale e a nulla serve se è acritica, asservita
sopravvivenza senza consapevolezza, generosità, partecipazione.
Bologna.
La lettera di una lettrice («cinquantenne, cattolica
praticante, studiosa, madre di famiglia»), inviata
a la “La Repubblica” del 26 Maggio 2004,
denuncia che nel breve saggio storico che completa
il catalogo del museo della Madonna di S. Luca aperto
nel Cassero di Porta Saragozza, non si fa alcun riferimento
al fatto che, fra una miriade di altre associazioni
tutte segnalate, l’associazione Arcigay Il Cassero
e Nazionale vi hanno avuto la loro sede animandola
vivacemente dal 1982 al 2002. Un altro atto censorio
e discriminante che la “rossa” Bologna
poteva risparmiasi e risparmiarci.
8
MAGGIO 2004
Como.
G.P., 28 anni, giornalista, seduto in macchina in zona stadio,
lungo il Lago (una delle più frequentate dai gay
locali), è avvicinato da due giovani di circa vent’anni
vestiti di nero con scritte inneggianti al nazismo, scesi
da un'auto parcheggiata qualche metro oltre. I due, dopo
aver bussato al finestrino, cominciano ad insultarlo: «Cosa
ci fai qua, brutta "checchina"? Lo sai che tu
non ci dovresti venire in questi posti?» e giù
calci furiosi contro la carrozzeria, poi fracassano il finestrino
dell'auto, gli spaccano la bottiglia precedentemente usata
per sfondare il vetro sulla testa e quindi cercano di tirarlo
fuori, ma l’uomo riesce a mettere in moto e raggiunge
la Questura dove sporge denuncia. Identificati e denunciarti
a piede libero gli aggressori che un’ora dopo l’agguato
erano ancora Lungo il Lago, evidentemente certi di farla
franca. La provincia di Como, per ammissione stessa degli
inquirenti, è da tempo teatro di frequenti aggressioni
da parte dei locali naziskin contro le persone omosessuali
ed altre categorie sgradite.
MAGGIO/GIUGNO
2004
Grosseto.
Davide Buzzetti, portavoce del Toscana Pride 2004, fatto
oggetto di non meglio precisati "episodi spiacevoli".
Preferisco non scendere nel dettaglio" - dichiara Buzzetti
- "per non sciupare l'atmosfera di festa con cui Grosseto
si prepara a vivere il Pride".
9/10
GIUGNO 2004
Rimini.
Alvaro Semprini, un uomo di 55 anni di un metro e ottanta
per più di cento chili, si è difeso ma alla
fine il suo assassino gli ha sfondato il cranio e ha continuato
a colpirlo al torace con tutto quello che gli è capitato
a tiro rimanendo egli stesso ferito. Un massacro.
10 GIUGNO 2005
SVIZZERA.
Le coppie omosessuali possono registrarsi e avere gli stessi
diritti delle coppie eterosessuali in fatto di pensioni,
fisco e assicurazioni, ma non è ancora previsto il
matrimonio, l'adozione e la fecondazione artificile.
11
GIUGNO 2004
Padova.
Muore a colpi di mannaia Antonio Mazzuccato, musicista e
poeta, socio fondatore dal 1981 dell'Associazione "Antonio
Pedrocchi".
12
GIUGNO 2004
Teverola
(Caserta). Antonio e Giuseppe, di 35 e 45 anni,
il secondo tre lauree (!), sono brutalmente malmenati da
tre uomini all’interno di un bar del paese. La loro
omosessualità è nota e palesamente osteggiata
da tutti i compaesani. Derisi, senza più alcuno disposto
a dargli un lavoro e infine aggrediti. Complimenti ai cittadini
di Teverola.
12/13
GIUGNO 2004
Roma.
Verso le 2 davanti ad una discoteca in Via Alba nel quartiere
di San Giovanni, A.P., un viado ecuadoregno di 30 anni,
è aggredito a scopo di rapina da un connazionale
e un colombiano di 18 e 20 anni che lo accoltellano alla
fine di una animata colluttazione. L’uomo finisce
in ospedale in gravissime condizioni.
GIUGNO
2004
Sassari.
Due ragazzi si baciano in un locale pubblico e scatta il
massacro: uno di essi è trascinato fuori dal branco
composto da sette, forse otto ragazzi poco più che
maggiorenni, pugni in faccia e allo stomaco e, una volta
caduto, calci alla testa. Tanti da procurargli il parziale
distacco di una retina.
1°
LUGLIO 2004
Cagliari.
Luciano Zucca, ex muratore di 55 anni, invalido, è
ucciso da Nabil Jlassi, un tunisino padre di tre figli avuti
da una donna sarda. Alla base del delitto sembra vi sia
una prestazione sessuale non pagata. Dopo averlo colpito
con un ferro da stiro senza riuscire a ucciderlo, Jlassi
si è servito del cavo di quest'ultimo per strangolarlo.
È fuggito impossessandosi di una piccola somma di
denaro e due cellulari di cui uno gli ha fruttato 20 euro.
12
LUGLIO 2004
San
Marco Evangelista (Caserta). Gennaro Rizzo, 38
anni, di Cercola, è rinvenuto cadavere in Viale Carlo
III. Ad ucciderlo sono state due coltellate allo stomaco
ed una alla schiena. La vittima indossava abiti da donna.
Da
un trafiletto de “La Repubblica”, 13 Luglio
2004
12
LUGLIO 2004
Roma.
Alessandro Moretti, 63 anni, è trovato dal figlio
con la testa fracassata nella sua abitazione di Fregene.
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