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Riordinando i documenti che compongono questa sezione, per caso ho rivisto in sequenza prima la foto di Bella Martinez, transessuale ventiquattrenne morta assassinata a Los Angeles, e poi quella di Fanny Ann Eddy, attivista lesbica madre di un bambino morta l’anno scorso, anch’essa brutalmente assassinata.

Come sempre ho cercato nello sguardo la vita, nei tratti somatici la storia – e sono precipitata in un abisso disperante. Furono persone che amarono, soffrirono, risero. Sognarono e lottarono per un mondo libero nel quale ogni persona abbia il diritto di vivere, libera - e per questo morirono. Assassinate. Perché la smettessero di ricordarci quanto stupidamente conduciamo le nostre esistenze, in quante anguste galere le costringiamo trascinandoci appresso fantasmi, consanguinei e simili, di quali feroci indifferenze e violenze siamo capaci – pur di non vedere, continuare a non capire, crederci superiori anche a costo della vita degli altri, spesso sulla loro pelle, dimentichi che non c’è libertà per nessuno là dove la libertà non è di tutti.

Di queste donne belle e rare, mai più respiri, parole, odori. Solo fotografie e parole - scritte. Grida di dolore - inascoltate, solitarie. E orgoglio, bellezza, dignità.

Giustizia, verità, amore - ogni anima oltraggiata non chiede che questo, e per questo vive, paga, troppo spesso muore a causa dell’odio e del disprezzo, in un silenzio che espone e rende complici.

Idealmente stringo e fortemente amo chi getta il suo corpo nella lotta anche a costo di perderlo – perché la vita di un essere umano nulla vale e a nulla serve se è acritica, asservita sopravvivenza senza consapevolezza, generosità, partecipazione.

(C. Ricci - Luglio 2005)

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Aggiornato Domenica 20-Dic-2020


 

MAGGIO 2004
Bologna. La lettera di una lettrice («cinquantenne, cattolica praticante, studiosa, madre di famiglia»), inviata a la “La Repubblica” del 26 Maggio 2004, denuncia che nel breve saggio storico che completa il catalogo del museo della Madonna di S. Luca aperto nel Cassero di Porta Saragozza, non si fa alcun riferimento al fatto che, fra una miriade di altre associazioni tutte segnalate, l’associazione Arcigay Il Cassero e Nazionale vi hanno avuto la loro sede animandola vivacemente dal 1982 al 2002. Un altro atto censorio e discriminante che la “rossa” Bologna poteva risparmiasi e risparmiarci.
8 MAGGIO 2004

Como. G.P., 28 anni, giornalista, seduto in macchina in zona stadio, lungo il Lago (una delle più frequentate dai gay locali), è avvicinato da due giovani di circa vent’anni vestiti di nero con scritte inneggianti al nazismo, scesi da un'auto parcheggiata qualche metro oltre. I due, dopo aver bussato al finestrino, cominciano ad insultarlo: «Cosa ci fai qua, brutta "checchina"? Lo sai che tu non ci dovresti venire in questi posti?» e giù calci furiosi contro la carrozzeria, poi fracassano il finestrino dell'auto, gli spaccano la bottiglia precedentemente usata per sfondare il vetro sulla testa e quindi cercano di tirarlo fuori, ma l’uomo riesce a mettere in moto e raggiunge la Questura dove sporge denuncia. Identificati e denunciarti a piede libero gli aggressori che un’ora dopo l’agguato erano ancora Lungo il Lago, evidentemente certi di farla franca. La provincia di Como, per ammissione stessa degli inquirenti, è da tempo teatro di frequenti aggressioni da parte dei locali naziskin contro le persone omosessuali ed altre categorie sgradite.

MAGGIO/GIUGNO 2004

Grosseto. Davide Buzzetti, portavoce del Toscana Pride 2004, fatto oggetto di non meglio precisati "episodi spiacevoli". Preferisco non scendere nel dettaglio" - dichiara Buzzetti - "per non sciupare l'atmosfera di festa con cui Grosseto si prepara a vivere il Pride".

9/10 GIUGNO 2004

Rimini. Alvaro Semprini, un uomo di 55 anni di un metro e ottanta per più di cento chili, si è difeso ma alla fine il suo assassino gli ha sfondato il cranio e ha continuato a colpirlo al torace con tutto quello che gli è capitato a tiro rimanendo egli stesso ferito. Un massacro.

10 GIUGNO 2005

SVIZZERA. Le coppie omosessuali possono registrarsi e avere gli stessi diritti delle coppie eterosessuali in fatto di pensioni, fisco e assicurazioni, ma non è ancora previsto il matrimonio, l'adozione e la fecondazione artificile.

11 GIUGNO 2004

Padova. Muore a colpi di mannaia Antonio Mazzuccato, musicista e poeta, socio fondatore dal 1981 dell'Associazione "Antonio Pedrocchi".

12 GIUGNO 2004

Teverola (Caserta). Antonio e Giuseppe, di 35 e 45 anni, il secondo tre lauree (!), sono brutalmente malmenati da tre uomini all’interno di un bar del paese. La loro omosessualità è nota e palesamente osteggiata da tutti i compaesani. Derisi, senza più alcuno disposto a dargli un lavoro e infine aggrediti. Complimenti ai cittadini di Teverola.

12/13 GIUGNO 2004

Roma. Verso le 2 davanti ad una discoteca in Via Alba nel quartiere di San Giovanni, A.P., un viado ecuadoregno di 30 anni, è aggredito a scopo di rapina da un connazionale e un colombiano di 18 e 20 anni che lo accoltellano alla fine di una animata colluttazione. L’uomo finisce in ospedale in gravissime condizioni.

GIUGNO 2004

Sassari. Due ragazzi si baciano in un locale pubblico e scatta il massacro: uno di essi è trascinato fuori dal branco composto da sette, forse otto ragazzi poco più che maggiorenni, pugni in faccia e allo stomaco e, una volta caduto, calci alla testa. Tanti da procurargli il parziale distacco di una retina.

1° LUGLIO 2004

Cagliari. Luciano Zucca, ex muratore di 55 anni, invalido, è ucciso da Nabil Jlassi, un tunisino padre di tre figli avuti da una donna sarda. Alla base del delitto sembra vi sia una prestazione sessuale non pagata. Dopo averlo colpito con un ferro da stiro senza riuscire a ucciderlo, Jlassi si è servito del cavo di quest'ultimo per strangolarlo. È fuggito impossessandosi di una piccola somma di denaro e due cellulari di cui uno gli ha fruttato 20 euro.

12 LUGLIO 2004

San Marco Evangelista (Caserta). Gennaro Rizzo, 38 anni, di Cercola, è rinvenuto cadavere in Viale Carlo III. Ad ucciderlo sono state due coltellate allo stomaco ed una alla schiena. La vittima indossava abiti da donna.

Da un trafiletto de “La Repubblica”, 13 Luglio 2004

12 LUGLIO 2004

Roma. Alessandro Moretti, 63 anni, è trovato dal figlio con la testa fracassata nella sua abitazione di Fregene.

 

 

2004
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