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Aggiornato Venerdì 26-Gen-2007

 

AGI - Cagliari, 24 Maggio 2004

 

E' accusato di un omicidio particolarmente efferato un tunisino di 32 anni, con permesso di soggiorno scaduto, Nabil Jlassi, padre di tre figli minorenni avuti da una donna sarda, arrestato a Cagliari dalla squadra mobile dopo 48 ore di indagini. Prima ha usato un filo elettrico, ma senza riuscire a uccidere Luciano Zucca, invalido di 55 anni, trovato morto venerdì scorso intorno alle 14, nel suo appartamento di Cagliari, da una nipote, allarmata perchè non si era presentato per la dialisi settimanale. Dopo averlo colpito con un ferro da stiro, l'omicida si e' servito del cavo di quest'ultimo per finire la vittima. Poco prima si era impossessato di una piccola somma di denaro e di due cellulari trovati nella casa di via Nebida, nel quartiere popolare di Is Mirrionis. Uno l'ha venduto per 20 euro a un cagliaritano, che e' stato denunciato per incauto acquisto.

 

“L'Unione Sarda” – 2 Luglio 2004

 

Strangolato per non aver pagato l’incontro a luci rosse. Un altro omicidio che ha scosso di recente il quartiere di Is Mirrionis. Il giallo di via Nebida è stato risolto con l’arresto di un giovane tunisino, Jlassi Nabil, fidanzato con una ragazza cagliaritana e padre di tre figli. Il giovane è accusato dell’omicidio di Luciano Zucca, l’ex muratore in pensione trovato morto nel suo appartamento di Is Mirrionis. Secondo gli uomini della Squadra mobile il movente del delitto sarebbe questo: Zucca avrebbe rifiutato di pagare a Nabil quanto pattuito per una prestazione omosessuale e il tunisino, dopo essersi impossessato di pochi euro e un telefonino cellulare, l’avrebbe strangolato. In un primo tempo era stata presa in considerazione l’ipotesi del suicidio, subito scartata dopo gli interrogatori avvenuti nelle ore successive il delitto. Zucca, che era invalido e una volta alla settimana doveva sottoporsi a dialisi, avrebbe ricevuto Jlassi Nabil nel suo appartamento di via Nebida, nel pomeriggio del maggio. Dopo un rapporto sessuale (stando a quanto accertato dagli inquirenti), proprio al momento del pagamento della prestazione sarebbero nati i contrasti.

 

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