Riordinando
i documenti che compongono questa sezione, per caso ho rivisto
in sequenza prima la foto di Bella Martinez,
transessuale ventiquattrenne morta assassinata a Los Angeles,
e poi quella di Fanny Ann Eddy, attivista lesbica
madre di un bambino morta l’anno scorso, anch’essa
brutalmente assassinata.
Come
sempre ho cercato nello sguardo la vita, nei tratti somatici la
storia – e sono precipitata in un abisso disperante. Furono
persone che amarono, soffrirono, risero. Sognarono e lottarono
per un mondo libero nel quale ogni persona abbia il diritto di
vivere, libera - e per questo morirono. Assassinate. Perché
la smettessero di ricordarci quanto stupidamente conduciamo le
nostre esistenze, in quante anguste galere le costringiamo trascinandoci
appresso fantasmi, consanguinei e simili, di quali feroci indifferenze
e violenze siamo capaci – pur di non vedere, continuare
a non capire, crederci superiori anche a costo della vita degli
altri, spesso sulla loro pelle, dimentichi che non c’è
libertà per nessuno là dove la libertà non
è di tutti.
Di
queste donne belle e rare, mai più respiri, parole, odori.
Solo fotografie e parole - scritte. Grida di dolore - inascoltate,
solitarie. E orgoglio, bellezza, dignità.
Giustizia,
verità, amore - ogni anima oltraggiata non chiede che questo,
e per questo vive, paga, troppo spesso muore a causa dell’odio
e del disprezzo, in un silenzio che espone e rende complici.
Idealmente
stringo e fortemente amo chi getta il suo corpo nella lotta anche
a costo di perderlo – perché la vita di un essere
umano nulla vale e a nulla serve se è acritica, asservita
sopravvivenza senza consapevolezza, generosità, partecipazione.
Lido
di Savio (Ravenna). I gestori della discoteca “Stork”
per «rispettare i clienti e garantire il decoro del
locale», impediscono l’ingresso di Cinzia Inserauto,
trans tranquilla, conosciuta e sino a quel momento apparentemente
rispettata.
25
MARZO 2003
Roma.
Un commerciante 26enne di ritorno da una discoteca, vede
poco dopo Piazzale delle Canestre due uomini in apparente
stato di necessità. Si ferma e questi gli raccontano
di essere stati aggrediti da un gay che voleva costringerli
ad un rapporto sessuale. Con uno stratagemma lo convincono
ad uscire dall'auto e scatta la brutale aggressione: prima
lo picchiano, poi lo trascinano dietro le siepi dove lo
violentano e infine lo derubano del portafogli che contiene
300 euro, ma non del telefonino rimasto sull’auto.
L’uomo chiama il 112 che poco dopo rintraccia gli
aggressori in Piazza Thorwalden, tranquillamente a spasso
evidentemente certi di farla franca. D.S., di 33 anni, e
F.I., di 25, entrambi polacchi e clandestini già
fermati in passato per rapine, sono arrestati con l'accusa
di violenza sessuale e rapina in concorso.
MARZO/APRILE
2003
Alpignano.
Nazzareno e Gianluca Lo Manto, 27 e 28 anni, residenti rispettivamente
a Torino e ad Alpignano, per evitare un controllo della
polizia dopo che hanno pesantemente molestato una transessuale,
fuggono a bordo della loro Rover dando inizio ad un vero
e proprio inseguimento. Prima forzano un posto di blocco,
poi, dopo aver travolto due auto in sosta, si schiantano
contro un palo. A questo punto, non contenti, aggrediscono
i militari che cercano di bloccarli ferendoli con una chiave
inglese ed uno scalpello da muratore.
Da un trafiletto de “La Stampa”, 1° Aprile
2003
MARZO/APRILE
2003
Brugine
(Padova). Dopo il caso di Nino Pellegatta del 21
Marzo e il “no” del consigliere di Forza Italia,
Silvio Agnetti, del comune di Jesi alla bandiera della pace
confusa con quella Raimbow del movimento LGBT* mondiale,
anche il coordinamento azzurro di Brugine, nel Veneto, sostiene
che sono uguali spiegando ai concittadini la "vera
origine" del vessillo pacifista. Ma forzisti, destrorsi
e persino cattolici ferventi, hanno più di un problema
non solo nel distinguere i colori e nel tradurre l’inglese
ma, soprattutto, sembrano ignorare l'origine biblica dell'arcobaleno…
PRIMAVERA
2003
Bari.
Arancia meccanica. Attilio Gargaro, 23 anni, Carlo Loiodice,
32, e due minorenni, certi dell’impunità data
loro dalla ricattabilità delle vittime, adescano
sino a quattro volte nell’arco di una notte omosessuali
per derubarli e seviziarli brutalmente, con piacere. Urla,
sputi, insulti omofobici, sotto la minaccia delle pistole,
procurando ferite con un coltello su viso, collo, gambe,
braccia e addome, per terrorizzarli, impedirgli di reagire.
Infine la rapina impossessandosi di portafogli, preziosi,
telefoni cellulari e talvolta anche dell'auto. Poche le
denunce ed evasive le testimonianze – un classico.
12
MAGGIO 2003
Torino.
Omosessuale 29enne, persona tranquilla, conosciuta e stimata,
è vittima di un pestaggio compiuto nella centralissima
Piazza Castello, alle cinque del pomeriggio, da giovani
estremisti di destra.
GIUGNO
2003
Sanza.
Attore e regista di Napoli incaricati dal locale istituto
scolastico di collaborare al progetto "Teatro a scuola"
mettendo in scena una recita scolastica, dopo le prove generali
sono inseguiti da alcuni studenti intenzionati a punirli
per la loro presunta omosessualità. Raggiunti, sono
insultati e picchiati.
GIUGNO
2003
Bari.
Nonostante la protezione della scorta, proseguono anche
dopo il Gay Pride le
intimidazioni a Michele Bellomo. Giunge all'Arcigay
di Bari il seguente messaggio anonimo: «Continui a
portare la depravazione e l'Aids a Bari con i tuoi discorsi
e le tue provocazioni oscene. Dio ha creato Adamo ed Eva,
non Adamo e Adamo. Hai ingannato migliaia di persone portandole
sulla strada della perversione. Dio ti punirà e brucerai
tra le fiamme dell'inferno».
5
GIUGNO 2003
Mazara
Del Vallo. Don Vito Renda è strangolato
da Mohamed Hmida, un tunisino di 32 anni. Hmida si difende
sostenendo di aver reagito alle pesanti avances del parroco.
9
GIUGNO 2003
Asti.
Uno stilista trevigiano, Ezio Ascari, 68 anni, muore in
seguito ad una trentina di coltellate inferte da Adrian
Budris, 35enne rumeno, conosciuto poco prima un bar vicino
alla stazione ferroviaria. Budris si difende sostenendo
di aver reagito alle pesanti avances dello stilista.
16
GIUGNO 2003
Roma.
Un barbone di 44 anni, Ivo Grigolo, è ucciso dal
compagno di bevute Valerio Iovino, 39 anni, culturista,
che lo colpisce ripetutamente con il collo infranto di una
bottiglia di vetro in diverse parti del corpo, così
da procurargli lesioni mortali. Iovino si difende sostenendo
di averlo ucciso per reazione ad un’avance sessuale.
La sentenza emessa il 22 Dicembre 2004 dal gup Orlando Villone,
accogliendo la richiesta formulata dal pm Francesco Polino
durante il rito abbreviato, condanna l’assassino a
14 anni di reclusione.
30
GIUGNO 2003
Lucca.
Sulla vetrina della libreria Baroni, rea di aver ospitato
la presentazione di un libro a tematica omosessuale durante
una rassegna curata dall’associazione “Altro
Volto - Lucca Gay e Lesbica”, vengono dipinte con
lo spray una croce celtica e la scritta “Gay raus”.
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