Riordinando
i documenti che compongono questa sezione, per caso ho rivisto
in sequenza prima la foto di Bella Martinez,
transessuale ventiquattrenne morta assassinata a Los Angeles,
e poi quella di Fanny Ann Eddy, attivista lesbica
madre di un bambino morta l’anno scorso, anch’essa
brutalmente assassinata.
Come
sempre ho cercato nello sguardo la vita, nei tratti somatici la
storia – e sono precipitata in un abisso disperante. Furono
persone che amarono, soffrirono, risero. Sognarono e lottarono
per un mondo libero nel quale ogni persona abbia il diritto di
vivere, libera - e per questo morirono. Assassinate. Perché
la smettessero di ricordarci quanto stupidamente conduciamo le
nostre esistenze, in quante anguste galere le costringiamo trascinandoci
appresso fantasmi, consanguinei e simili, di quali feroci indifferenze
e violenze siamo capaci – pur di non vedere, continuare
a non capire, crederci superiori anche a costo della vita degli
altri, spesso sulla loro pelle, dimentichi che non c’è
libertà per nessuno là dove la libertà non
è di tutti.
Di
queste donne belle e rare, mai più respiri, parole, odori.
Solo fotografie e parole - scritte. Grida di dolore - inascoltate,
solitarie. E orgoglio, bellezza, dignità.
Giustizia,
verità, amore - ogni anima oltraggiata non chiede che questo,
e per questo vive, paga, troppo spesso muore a causa dell’odio
e del disprezzo, in un silenzio che espone e rende complici.
Idealmente
stringo e fortemente amo chi getta il suo corpo nella lotta anche
a costo di perderlo – perché la vita di un essere
umano nulla vale e a nulla serve se è acritica, asservita
sopravvivenza senza consapevolezza, generosità, partecipazione.
Avellino.
Zio e nipote 19enne, scattano una foto compromettente al
parroco, omosessuale 50enne che ha una relazione con il
giovane, e comincia il ricatto: «100 milioni o lo
sapranno tutti».
10
LUGLIO 2000
Roma.
Carlo M. di 38 anni e Diego M. di 32, al rientro dalla sfilata
del Gay Pride sono violentemente aggrediti da non meno di
otto giovani appartenenti all’estrema destra. Solo
l’intervento di un agente di polizia che spara un
colpo in aria per disperdere gli aggressori, scongiura il
peggio. Immediatamente catturato uno di essi. La polizia
sequestra anche uno zaino che contiene, tra l'altro, un
manganello di ferro, guanti sporchi di sangue, una felpa
e un casco.
28
LUGLIO 2000
Torino.
Aurelio Mulinelli, 51 anni, impiegato in pensione, è
ucciso in casa, con 7 coltellate alla gola e al ventre.
L’omicida è Mihai Ban, 26 anni, romeno, immigrato
clandestino, con precedenti per furto, prostituto nella
zona di Porta Nuova. I due avevano una relazione, il giovane
era stato presentato agli amici della vittima ed era conosciuto
ai vicini di casa. Ha ucciso perché da Aurelio voleva
più soldi, più regali di quelli che riceveva.
Alla prima ribellione gli ha legato le mani, lo ha ucciso,
poi ha svuotato la sua casa. Cinque mesi dopo è stato
arrestato dalla Squadra Mobile nel suo paese di origine,
in Romania.
18
AGOSTO 2000
Sassari.
Un sassarese è la prima vittima di una banda di delinquenti
composta da Roberto Piga, 23 anni, Simone Lorandi, 25 anni,
bresciano, Francesco Piga, 22 anni (cugino di Roberto) e
Cristian Lanfranchi, 22 anni, nativo di Milano ma residente
a Sassari, che a partire da questa data sino al 6 settembre,
aggredisce, sevizia e deruba sistematicamente gli omosessuali.
L’uomo è bastonato, rapinato di settecentomila
lire, del cellulare e dell'auto poi data alle fiamme per
dispetto e abbandonato sotto choc in aperta campagna. Solo
4 le denunce e solo due degli aggrediti si costituiscono
parte civile contro la banda. Gli aggressori dichiarano:
"Volevamo solo divertirci".
25
AGOSTO 2000
Sassari.
Un sassarese, ennesima vittima di una banda di delinquenti
composta da Roberto Piga, 23 anni, Simone Lorandi, 25 anni,
bresciano, Francesco Piga, 22 anni (cugino di Roberto) e
Cristian Lanfranchi, 22 anni, nativo di Milano ma residente
a Sassari, che a partire dal 18 agosto al 6 settembre, aggredisce,
sevizia e rapina sistematicamente omosessuali, finisce in
coma per un mese nel reparto di rianimazione a causa delle
percosse subite dopo essere stato derubato anche dell’auto
poi data alle fiamme per dispetto. Solo 4 le denunce e solo
due degli aggrediti si costituiscono parte civile contro
la banda. Gli aggressori dichiarano: "Volevamo solo
divertirci".
ESTATE
2000
Capocotta
(Roma) . Un ragazzo è accoltellato in spiaggia.
SETTEMBRE
2000
Gessate
(Milano). Due omosessuali sono picchiati nella
stazione della metropolitana di Gessate da sconosciuti che
inneggiano al nazismo.
6
SETTEMBRE 2000
Pesaro.
In seguito ad una lite sulle modalità di una prestazione
sessuale, Abdelmajid El Hilaly, magrebino 20enne regolarmente
residente in Italia, ed un uomo italiano, accoltellano,
legano con dei cavi elettrici e imbavagliato con una camicia
premuta su naso e bocca, Maurizio Aiudi, noto stilista 50enne,
lasciandolo poi riverso sul letto, in preda a una lunga
agonia durata 6 ore. Prima di fuggire rubano una manciata
di soldi e un cellulare.
21
SETTEMBRE 2000
Gessate
(Milano). Giovanni Felice Mapelli, docente di Religione
omosessuale dichiarato, in seguito ad un’apparizione
televisiva in cui ha parlato di diritti e omosessualità,
è vittima di un tentativo di aggressione compiuto
da una decina di giovani nella stazione della metropolitana
di Gessate. Solo il pronto intervento del personale dell'Atm
avrebbe impedito ai teppisti di passare dagli insulti alle
vie di fatto. Il docente ha presentato denuncia ai carabinieri.
24
SETTEMBRE 2000
Firenze.
Un impiegato 29enne, concorda una prestazione sessuale con
un giovane albanese e se lo porta a casa, ma questi tira
fuori il coltello e lo deruba di due telefoni cellulari,
il portafoglio con 110.000 lire e le chiavi dell’auto
con la quale fugge.
OTTOBRE
2000
Venezia.
Giovanni Paris, impegnato sul set del film "Vajont",
è offeso verbalmente e poi aggredito fisicamente
in quanto omosessuale dal portiere di notte dell’albergo
nel quale soggiorna. Sporge denuncia.
OTTOBRE
2000
Bologna.
Tre ragazzi gay che stanno cenando in una pizzeria del centro
vengono picchiati da quattro persone, tre di loro sono poliziotti
in forza alla Questura di Bologna.
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