Aggiornato Venerdì 26-Gen-2007

C'è stata una conclusione violenta alla sfilata dell'orgoglio omosessuale: la notte successiva alla manifestazione una coppia di gay, uno di 32 e l'altro di 38 anni, che avevano partecipato al corteo romano, sono stati circondati e aggrediti da otto giovani in via degli Scipioni, nel rione Prati, uno dei quali è stato poi bloccato dalla polizia. È avvenuto a mezzanotte.

Se ne sono accorti alcuni agenti del commissariato Prati, che stavano andando a dare il cambio a dei colleghi in via Ottaviano. Uno degli agenti ha sparato un colpo in aria, che ha disperso gli aggressori, mentre i colleghi sono riusciti a fermare uno dei «picchiatori», un giovane di 23 anni, che è stato denunciato per lesioni. I due gay sono stati accompagnati al pronto soccorso dell'ospedale Santo Spirito, dove sono stati medicati e dimessi.

La polizia ha sequestrato uno zaino che conteneva, tra l'altro, un manganello di ferro, guanti sporchi di sangue, una felpa e un casco. Il fermato è conosciuto come simpatizzante di destra. Delle indagini si sta occupando anche la digos.

«Sono costernata». Queste le prime parole dette da Imma Battaglia, presidente del Circolo Mario Mieli organizzatore del Gay Pride, quando dai cronisti ha appreso la notizia dell'aggressione ai due omosessuali. «La responsabilità - ha poi aggiunto decisa - è delle gerarchie Vaticane e della destra intollerante e fascista». Come al solito, ha rilevato Battaglia «i violenti agiscono da vigliacchi e non guardandoci in faccia. Durante la manifestazione, infatti, nessuno di loro si è fatto vedere».

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