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Aggiornato Sabato 24-Nov-2012

 

Crisalide Azione Trans, Coordinamento Trans FtM (italian and english version)
Segreteria della Federazione di Lucca del Partito della Rifondazione Comunista
Laboratorio delle disobbedienze Rebeldia - Pisa (italian and english version)
Socialismo Rivoluzionario Toscana
Collettivo LU_CIA

 

ATTENZIONE

Le parti di testo che fanno riferimento all'aggressione del 18 Aprile 2004 sono evidenziate in celeste.

 

Contro omo/transfobia: appello alla comunità

 

ALLARME!

ESISTENZE NEGATE

 

Lucca: Giovane donna violentata da un gruppo di uomini perché portasse quel messaggio alla sua compagna, lesbica visibile e militante.

Lucca: Ragazzi a scuola spezzano le gambe a una liceale colpevole di essere lesbica.

Padova, Verona: Attivisti gay ripetutamente picchiati perché smettano di portare avanti il loro lavoro di educazione alla civiltà.

Pestaggi, intimidazioni, stupri. Fino ad arrivare agli omicidi, quelli 'consumati nel torbido ambiente omosessuale' quelli delle transessuali nelle strade, di cui la stampa si occupa in trafiletti minuscoli e nascosti nelle pagine locali, come è accaduto recentemente a Bergamo dove una giovanissima trans brasiliana è stata brutalmente assassinata nel silenzio mediatico mentre tutti i tg ci informavano in tempo reale dell'assassinio di un carabiniere. Anche da morti gli esseri umani sono ben lungi dall'essere considerati uguali. Altro che "'A livella" di cui poetava Totò!

Odio. Supremazia. Repressione violenta. Tutte azioni legittime, di chi si sente investito del compito di esercitare la giustizia. Contro di noi, ancora considerati cittadini di serie C.

COSA FACCIAMO PER IMPEDIRE TUTTO QUESTO?

I nostri diritti più basilari sono violati continuamente. Come possiamo parlare di passi avanti, di unioni civili, per esempio, quando abbiamo paura ad uscire di casa tenendoci per mano come tutte le altre coppie? Ci vuol altro che una legge per legittimarci. Oggi, che molte cose sono cambiate, che il movimento è cresciuto, che ogni anno ci si ritrova per le strade a festeggiare l'orgoglio della nostra "comunità varia", chiudiamo gli occhi sugli orrori che ancora attentano alla nostra esistenza.

Il nostro movimento non è forte come in altri paesi europei. In Italia la logica è sempre stata di lasciar vivere i disgraziati come noi finché servono e usare la loro debolezza per distruggerli quando è più comodo. I nostri predecessori: clandestini terrorizzati che respiravano di sollievo quando la polizia li arrestava e li picchiava solamente, perché altrove, a essere diversi, si rischiava la vita.

Siamo ancora noi, per primi, che pensiamo di non essere all'altezza di una pari dignità con gli altri cittadini? Siamo noi che non abbiamo ancora incamerato nel nostro inconscio il concetto che abbiamo il diritto di esistere? Siamo ancora come i nostri nonni? Crediamo che se facciamo le cose in silenzio e di nascosto, possiamo sperare di vivere ancora un po' la nostra vita 'deviata'?

E che succede alla nostra mente quando ciò che maggiormente temiamo, quando i nostri incubi diventano realtà? Censuriamo. Speriamo che non sia vero. Arriviamo a dubitare che lo sia.

A Cinzia e alla sua ragazza Sara è accaduto proprio questo. L'incubo si è avverato. Attorno a loro si è mossa impacciata una comunità troppo terrorizzata e impotente, troppo frammentata e sparuta. Una nostra sorella è stata toccata dall'odio. E noi non siamo riusciti a fare abbastanza. Abbiamo premesso di creare una breccia di debolezza nella nostra comunità, nella nostra identità. D'ora in poi, gli aggressori, i detentori della giustizia della società dei 'normali', si sentiranno ancor più legittimati dal nostro silenzio. E agiranno di nuovo, domani, un po' più forti.

Mentre mettiamo a punto questo comunicato, ci arriva la notizia di un altro pestaggio a Lucca, la sera di ferragosto. La vittima è un ragazzo comunista, gli aggressori si definiscono nazisti. Dopo averlo picchiato per 25 minuti, procurandogli gravi danni al volto, se la prendono con un extracomunitario.

La solidarietà evidentemente non basta: dobbiamo difenderci, convincerci che

NON SIAMO CITTADINI DI SERIE C!

Il presente comunicato è un appello alla lotta.

 

Against trans/homophobia

 

WARNING!

DENIED LIVES

 

Lucca: Young woman is raped by a group of men. They wanted her to bring their repression message to her partner, a visibile lesbian activist.

Lucca: High school boys break the legs of a girl, whose only fault is being lesbian.

Padova, Verona: Gay activists are beaten up in order to stop them from carry on their educational work.

Beating up, threads, rapes. And then murders, committed ‘in the turbid homosexual circles’, or at the expenses of transgender people in the streets. No news on Tv. Newspapers speak about them just in short articles hidden in the local pages. It recently happened in Bergamo, where a young brazilian transwoman has been killed and no national news spoke about the fact, while every national television news informed us about the murder of a policeman. Human beings are far from being considered equal even when they die!

Hate. Supremacy. Violent repression. These are all legitimate actions performed by those who feel themselves invested with the task of wielding justice.

WHAT ARE WE DOING TO STOP THEM?

Our basic rights are violated over and over again. How can we possibily talk about our victories, about civil rights, for example, when we are scared of simply walking in the street hand in hand with our partner, like all the other couples do? It takes more than a law to legittimate us.

Today, many things have changed; our movemend has grown up; every year we gather in streets and squares to celebrate our Pride. And yet we close our eyes before the horrors, which still endanger our lives.

Our movement is not as strong as in other European countries. Italy’s logic has always meant to let the wretched like us live until they are useful, and then use their weakness as a weapon to destroy them when it’s more convenient. Our ancestors were scared clandestines breathing from relief when the policemen arrested them and just beat them, because elsewhere people who were different risked their lives.

Maybe we are the first who believe we are not as worthy as the other citizens. Maybe we still doubt about the rightness of our existence. Maybe we are still like our grandparents. Do we believe that, if we do things secretly and silently, we could hope to live our “degenerate” lives a little longer?

And what happens to our minds, when our nightmares, what we mostly fear, become real? We censor, repress. We pray it isn’t true. We even doubt it is.

It just happened to Cinzia and her fiancée Sara. Their nightmare has become true. A clumsy community moved around them, but it was too scared and powerless, too fragmented and scanty. One of our sisters has been touched by hate. And we haven’t been able to react properly. We let them make a breach of weakness into our community, into our identity. From now on, the agressors, the holder of straight society’s justice, will feel themselves even more legittimate by our silence. And tomorrow they will act again, a little stronger.

While we’re writing, we learn about another beating up in Lucca, on August 15th. The victim is a communist boy, the agressors called themselves nazi. After beating him up for 25 minutes causing him serious damage to his face, they took it out with an immigrant man. Nobody intervened.

Solidarity isn’t enough: we need to defend ourselves, we need to convince ourselves that

WE’RE NOT 3rd CLASS CITIZENS!

This press release is a battle call.

Genova, 18/08/04

Cinzia Ricci www.cinziaricci.it
Davide Tolu, Mirella Izzo, Matteo Manetti
Crisalide Azione Trans, Coordinamento Trans FtM

Comunità Varia, Archivio Consoli, CIGS - Centro Interculturale GLBT Senese Circolo Ganimede onlus...

Massimo Consoli, Laura Chiavellati, Ornella Marcato e Fabio Cozzo, Nicoletta Poidimani, Marina Re, Giacomo Andrei (Presidente CIGS - Centro Interculturale GLBT Senese Circolo Ganimede onlus)...

 


 

Segreteria della Federazione di Lucca del Partito della Rifondazione Comunista

Comunicato Stampa - 18 Agosto 2004

 

Alle redazioni de
IL TIRRENO
LA NAZIONE
IL CORRIERE DI LUCCA


E’ successo di nuovo.
Questa volta hanno aggredito e picchiato selvaggiamente un ragazzo “colpevole” di essere comunista, devastandogli il volto su cui sono state riscontrate ben cinque fratture.
Il delicato intervento chirurgico a cui sarà sottoposto riparerà i danni esteriori, ma nulla potrà cancellare l’orrore di quei venticinque minuti in cui Edoardo si è trovato in balia della cieca brutalità di cinque squadristi.
E’ un’escalation di violenza quella che si manifesta nella nostra città, dopo le ripetute aggressioni (in centro ed in discoteca) a ragazzi di sinistra, gli atti di vandalismo contro la libreria Baroni, lo stupro “punitivo” di una donna colpita perché lesbica. Un’escalation resa possibile, e persino favorita, dall’impunità di cui questi personaggi godono. Non ci risulta, infatti, che qualcuno sia stato perseguito dalle forze dell’ordine per questi crimini.
A questo punto noi chiediamo con forza che ciascuno si prenda le proprie responsabilità: a cominciare dalla questura (che deve dire pubblicamente quali mezzi intende porre in atto per prevenire e reprimere questi atti e per assicurare i colpevoli alla giustizia) per continuare con la stampa locale (che troppo spesso ha minimizzato questi episodi e che ancor oggi sembra volerli inquadrare in “scontri tra frange vicine all’estrema destra e all’estrema sinistra”).
Ed in quest’ottica invitiamo l’Amministrazione Comunale, che nel passato ha scandalosamente legittimato ben noti gruppi estremisti, a fare la propria parte: facciamo formalmente richiesta che essa si costituisca parte civile in un eventuale processo contro questi figuri, che sono stati riconosciuti ed individuati.
Ai partiti, ai sindacati, alle associazioni, alle diverse anime del movimento, a tutti i cittadini democratici proponiamo di organizzare insieme una grande manifestazione antifascista per i primi giorni di settembre, in cui ricorre il sessantesimo anniversario della liberazione di Lucca.
Diventerebbe quella un’occasione per esprimere tutta la nostra solidarietà ed il nostro appoggio al compagno Edoardo e per ribadire i valori della Resistenza contro il fascismo che, mai come oggi, riprende fiato nelle istituzioni e nelle piazze.

Daniela Giorgetti

 


 

Laboratorio delle disobbedienze Rebeldia - Pisa

Comunicato del 19 Agosto 2004

 

Lucca e Milano - due citta' sottoposte al medesimo attacco, quello neofascista.

Un ragazzo pestato, un'attivista lesbica stuprata, due tentativi di incendio e furto a centri sociali, un'aggressione premeditata a sei compagni che vengono accoltellati. Tutti attacchi organizzati da coloro che hanno come unico obbiettivo l'annullamento e la sopraffazione di chi e' diverso.

Esiste una comune strategia che lega gli attacchi di Lucca e quelli di Milano, il terrore: esattamente come le squadracce degli anni '20, i neofascisti attaccano con azioni esemplari i loro nemici col fine di allontanarli dalla partecipazione politica. Ad essere colpite sono le persone che ogni giorno si ribellano, che lottano per i diritti propri e degli altri.

Neanche il periodo in cui si concentrano queste azioni e' casuale: e' una scelta precisa quella di colpire in agosto, nella disattenzione generale. È già successo lo scorso anno a Lucca quando proprio a fine agosto fu sfondata la vetrina della libreria Baroni, colpevole di avere dato spazio alla presentazione di libri a tematica gay. Infatti in questa fase gli skinhead hanno scelto di far passare il messaggio soltanto a coloro che devono essere colpiti - i compagni e le compagne dei centri sociali e delle realtà di base – muovendosi nell’ombra, evitando il confronto con la societa' civile.

Pensano con la forza di mettere a tacere la nostra determinazione alla rivendicazione dei diritti, ma non sanno che noi abbiamo gia' visto tutto questo e sappiamo che non basta una lama per uccidere delle idee.

Esprimiamo tutta la nostra solidarieta' e mandiamo un abbraccio a Edoardo, aggredito a Lucca perche' di sinistra, a Sara violentata perche' lesbica, ai compagni milanesi del Conchetta accoltellati in un agguato premeditato, al CSA Vittoria che ha subito un tentativo di furto da parte degli skin, ai fratelli e alle sorelle del Cantiere per l'incendio appiccato la scorsa notte al loro spazio sociale.

Il nostro obbiettivo e' di resistere a questa strategia, di impedire che avvengano altre azioni di questo tipo. Dobbiamo scardinare una volta per tutte questo meccanismo. Ne va della nostra agibilita' politica e della possibilita' di creare un altro mondo; un mondo senza agguati, senza odio, senza fascismi e soprattutto senza fascisti.

 

Solidarity against neo-fascism

 

Lucca and Milano - two towns attacked by neo-fascists.

A boy beaten, a lesbian activist raped, two attemps of fire and stealing at the expenses of community centres (centri sociali), a premeditated aggression to six left wing comrades who has been stabbed. All these attacks are organized by those whose goal is destroying and overwhelming people who are different. There's a common strategy in the attacks occurred in Lucca and Milan: terror. Like fascist action squads in the 20s, neo-fascists attack their enemies in order to keep them from politics. Their target is people who rebel and fight for their and others' rights. The period during which these actions occur isn't incidental: attacking in August, during general inattention, is a precise choice. It has already happened last year in Lucca when, at the end of August, the window of Baroni bookshop was broken, because this bookshop hosted gay books presentations. At this stage, skinheads want their message to arrive only to those they want to hit -- comrades of community centres and social organizations. They move in the shadows, avoiding to face civil society. They thinks violence can shut up our determination to struggle for our rights, but they don't know we have already seen it all, and we know that a knife won't kill our ideals. We want to express our solidarity to Edoardo, attacked in Lucca because he's from the left wing, to Sara, raped in Lucca because she's a lesbian, to the comrades from Conchetta, Milan, who were stabbed in a premeditaded attack, to CSA Vittoria (community centre), because of the skinheads attemp of stealing in their headquarters, to our brothers and sisters of the Cantiere (another community centre) for the fire set to their social space last night. Our goal is to stand up against this strategy, to stop other actions like these. We have to finally demolish this machinery. Our political safeness is at stake, our chance to build another world; a world without ambushes, without hate, without fascism and, most of all, without fascists.

 


 

Socialismo Rivoluzionario Toscano

Comunicato

FERMIAMO INSIEME LE BANDE DEL TERRORE

 

Rivolgiamo la nostra solidarietà alle vittime della violenza di una banda nazista che imperversa con altre d'estrema destra a Lucca. Lo stupro di una giovane donna attivista lesbica, le aggressioni ad immigrati e i pestaggi, l'ultimo dei quali coltro Edoardo attivista dell’Assemblea Spazi Autogestiti, sono volti a seminere la paura in primo luogo verso persone in vari modi impegnati socialmente.
Queste canaglie, che agiscono con metodi tipicamente fascisti, sono l'estrema destra di un sistema politico che incoraggia la violenza, fatto di Stati impegnati nelle guerre, come quella contro le popolazioni irachene cu partecipa quello italiano. Il terrore di bande come quella che agisce a Lucca è incoraggiato dall’offensiva contro la società condotta sistematicamente dalle istituzioni politiche con l'arroganza che contraddistingue questo governo nell'attacco ai fratelli e sorelle immigrati, alle donne, ai lavoratori e ai giovani.
Un'autentica reazione solidale e di civiltà non può che scaturire dalla manifestazione diretta e indipendente della società. Tutti quelli che hanno a cuore la pace e che in questa direzione si sono espressi e hanno manifestato nelle ultime stagioni, possono essere protagonisti della necessaria e urgente autodifesa da queste bande per smascherarle, isolarle e contrastarle.
La sicurezza e il benessere comune, come la verità e la giustizia si possono affermare ovunque nel protagonismo quotidiano, autorganizzato e rivolto ad iniziare la pace contro le violenze e il terrore, e le guerre.

 


 

COLLETTIVO LU_CIA

Volantino distribuito alla cittadinanza durante la manifestazione del 28 Agosto 2004

 

 

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Le immagini, se non diversamente segnalato, sono prevalentemente tratte da materiali fotografici e grafici preesistenti modificati e riadattati dall'autrice. La riproduzione parziale e non a scopo commerciale del materiale pubblicato (immagini e testi) è consentita citando la fonte (indirizzo web) e l’autore (Cinzia Ricci o altri), diversamente tutti i diritti sono riservati.

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