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Aggiornato
Domenica 06-Gen-2008
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La mia adesione a questa mainifestazione ed il piccolo contributo che ho dato nei giorni scorsi per la denuncia e l'opera di sensibilizzazione (insieme alle azioni capillari e caparbie di piccoli gruppi e singole persone) sono dettati da motivi che attengono semplicemente al mio senso di giustizia ed alla mia ragione. Il mio senso di giustizia che si ribella a violenza e brutalità che agiscono impunemente, all'orrore di sapere non solo che ad una donna è stata usata violenza, ma che ciò è stato fatto perché diventi lo strumento di un atto punitivo verso lei, la sua compagna e verso una intera comunità che difende i propri diritti di cittadinanza. La mia ragione, che dice che a questi atti si deve reagire con fermezza, ci si deve opporre, con la denuncia, con la condanna, con la protesta, con la ricerca di solidarietà, con la riflessione negli spazi e nei luoghi deputati, o che almeno si pensava dovessero essere tali, che non si può restare immobili. La mia ragione, che dice che la qualità stessa della mia vita, insieme a quella di tanti altri cittadini e cittadine sarà in pericolo, se non si fermano questi atti, se non si oppone una cultura della libertà, del rispetto, dell'uguaglianza, alla barbarie dei privilegi, alla brutalità da parte di chi si sente minacciato dalla libertà degli altri. Non spero di vedervi in tante, perché non sarebbe razionale sperarlo, ma spero di partecipare ad una grande manifestazione, spero di veder rinascere le idee, spero di vedere presto sempre più donne e uomini che abbiano voglia di inventare il proprio presente ed il proprio futuro, che avranno voglia di seguire i loro sogni ed insieme ad altri anche qualche utopia. Francesca Grossi
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