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Redazione
del sito VEDOVE NERE,
8 Giugno 2004 |
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Emanuela
Tempestini, Consigliera Provinciale di Parità
Lucca, 11 Giugno 2004 |
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Giovani
Comunisti/e Lucca,
11 Giugno 2004 |
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Per
il Gruppo Donne di Rifondazione Comunista,
Daniela Giorgetti
- 13 Giugno 2004 |
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«RABBIA
E PERPLESSITÀ - lettera aperta al GLBTT» di
Michela Poli, 14 Giugno
2004 |
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GRUPPO
SCONVEGNO, 17 Giugno 2004 |
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Azione
Gay e Lesbica, 17 Giugno 2004 |
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Antonio
Turelli, 17 Giugno 2004 |
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Centro
Donna - Lucca, 18 Giugno 2004 |
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Comunità
Ebraica di Milano, 18 Giugno 2004 |
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"OMOFOBIA:
aggredita e violentata perchè lesbica",
convocazione alla riunione del 21 Giugno 2004 e lettera agli onorevoli
T. De Simone e F. Grillini |
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"Appello
alle associazioni" di Francesca
Grossi, 22 Giugno 2004 |
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Lettera
a IL MANIFESTO - di Federico Damonte,
26 Giugno 2004 |
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Sui
fatti di Lucca - di Iole Natoli,
28 Giugno 2004 |
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Giovanna Nigris,
30 Giugno 2004 |
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COLLETTIVO
PEPPINABAUSCH PISA - SPAZIO ANTAGONISTA NEWROZ PISA, 30 Giugno 2004 |
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Commissione
Provinciale per le Pari opportunità Uomo-Donna: comunicato
alla stampa, 2 Luglio 2004 |
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L'Altro
Volto Lucca Gay Lesbica, 2 Luglio 2004 |
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Orsi
Italiani, 2 Luglio 2004 |
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Marinella
Manicardi, 2 luglio 2004 |
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Commissione
Provinciale per le Pari opportunità Uomo-Donna:
Comunicato alle organizzazioni, 5 Luglio 2004 |
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Collettivo
Clitoristrix - femministe e lesbiche - Bologna,
5 Luglio 2004 |
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ADRIANA
PERULLI, PRESIDENTE EOS ARCIGAY CALABRIA, 6 Luglio
2004 |
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Arcigay
"G. Forti" Bari, 6 Luglio 2004 |
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Coordinamento
dei Collettivi universitari di Pisa, 7 Luglio 2004 |
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Associazione
di Cultura Omosessuale "Federico Garcia Lorca",
8 Luglio 2004 |
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Sinistra
giovanile di Lucca, 8 Luglio 2004 |
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Casa
delle donne "L'una per l'altra" - Comune di Viareggio,
9 Luglio 2004 |
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Gruppo
Donne Rifondazione Comunista, 9 Luglio 2004 |
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Antifasciste
e antifascisti lucchesi,
9 luglio 2004 |
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Comunicato
all'ANSA, 9 Luglio 2004 |
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Giovani
Comunisti Disubbidienti, 9 Luglio 2004 |
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COMUNICATO
ALLA STAMPA e ALLA CITTADINANZA
VIOLENZA
E INTOLLERANZA: UN MODO PER DIRE BASTA
La
libreria Baroni oggetto di vandalismo. Giovani aggrediti in discoteca.
E ora, una ragazza stuprata perché lesbica. L'associazione
L'Altro Volto Lucca Gay Lesbica organizza un convegno sui movimenti
politici estremisti di destra.
E'
stata aggredita, stuprata, seguita e minacciata, perché
legata da un rapporto sentimentale con un'altra donna. E' successo
a Lucca, poche settimane
fa. A denunciare lo sconvolgente episodio sarà una delle
dirette protagoniste, nel corso del Convegno "In
fondo a destra" che l'associazione omosessuale
lucchese L'Altro Volto organizza giovedì 10
giugno, alle ore 17, nell'ambito delle iniziative
del Toscana Pride 2004,
che si concluderà il 19 giugno con la parata finale a Grosseto.
"Chi crede che la violenza e l'intolleranza siano un episodio
del passato si sbaglia - sottolinea Massimiliano Piacentini, membro
dell'Altro Volto e curatore dell'iniziativa - Purtroppo continuano
ad avvenire, anche recentemente, come testimoniano le denunce
che saranno presentate al convegno. Occorre conoscere bene questi
fenomeni per poterli sconfiggere: informarsi e informare è
essenziale per superare l'intolleranza".
Al
convegno, che si svolgerà presso
la sede dell'Arci, in via Santa Gemma Galgani 46,
prenderà parte Saverio Ferrari,
attivista lombardo dell'Osservatorio democratico sulle nuove destre,
che da anni segue il fenomeno dell'intolleranza neofascista e
le sue strategie di funzionamento. Maurizio
Fatarella, dell'Arci di Lucca, e Virginio
Bertini della Cgil, interverranno sulla situazione
lucchese. Testimonianze dirette di aggressioni e violenza saranno
rese da Cristiano Alberti
della libreria Baroni, da Cinzia
Ricci, autrice del progetto Borderline, e da altri
ancora.
Sono stati invitati rappresentanti di associazioni e forze politiche
lucchesi che, in questi anni, hanno denunciato la pericolosità
dei gruppi neofascisti presenti sul territorio e contestato la
concessione di spazi pubblici per le loro manifestazioni omofobe,
xenofobe e razziste. Tutta la cittadinanza è invitata.
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Ministero
del Lavoro
e delle Politiche Sociali
Consigliera Provinciale di Parità
Lucca
Agli
organi di stampa
Alle TV locali
All’ANSA
COMUNICATO
STAMPA
Dalla
cronaca apprendiamo la violenza su una donna. A Lucca. Arriva
come un pugno nello stomaco, perché le modalità
di questo atto sono quanto di più offensivo ci possa essere
per la dignità di una persona. Colpisce la premeditazione
criminale, lo stile mafioso di ferire una persona per avvertirne
un’altra, il ricorso alla forza e al numero verso chi è
sola e più debole, l’eco di altri tempi che vorremmo
pensare finiti nella volontà di punire una “diversa”,
una lesbica.
Colpisce
il silenzio di molti, di troppi, su una cosa di tale gravità.
Si
conferma la necessità di non smettere di parlare, di informare,
di educare ad una società dove non abbia cittadinanza la
discriminazione, ed invece il rispetto degli altri, dei loro sentimenti,
dei loro orientamenti, sia pane quotidiano. Esprimo la mia solidarietà
ed affetto alla donna colpita, alla sua compagna, a chiunque sia
ferito in ragione delle sue scelte sessuali.
Emanuela Tempestini, Consigliera Provinciale di Lucca
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COMUNICATO
STAMPA
Oggetto: L'ennesima aggressione squadrista a Lucca, l'ennesimo
tentativo (da parte di molti) di "rimuovere" l'episodio.
L'aggressione,
di stampo fascista, a una giovane ragazza "colpevole"di
avere una storia con un'altra donna, di essere lesbica, è
un fatto di una gravità inaudita. L'escalation di violenze
e intimidazioni da parte di gruppi di estrema destra presenti
in città, raggiunge l'apice. Le connivenze e le coperture
di cui hanno goduto fino ad ora questi "bravi ragazzi"
della Lucca "bene", gli hanno permesso di agire indisturbati.
Nessuno dovrebbe, adesso, far finta di non vedere e di non sapere
qual è la situazione; e invece, c'è chi ancora cerca
di evitare che la pentola si scoperchi, che i lucchesi, così
emotivi e sensibili, possano rendersi conto di che cosa succede
nel loro "salotto buono". Perciò, oltre ad esprimere
la nostra solidarietà e il nostro affetto alla ragazza
aggredita e alla sua compagna, denunciamo il vergognoso tentativo,
messo in atto da più parti, di sminuire (se non di smentire)
l'aggressione (denunciata ai carabinieri). A questo "gioco",
si sono prestati anche due quotidiani locali: "La Nazione"
e "il corriere di Lucca". Il primo, oltre a nascondere
un episodio del genere nella quinta pagina della cronaca locale,
lo ha descritto come opera di "sedicenti estremisti di destra",
facendo poi riferimento a "accertamenti delle forze dell'ordine
che non sarebbero approdati a nulla di concreto", per concludere
che "gli autori della "presunta violenza" (una
denuncia ai carabinieri evidentemente non fa fede) "restano
ignoti". Il "Corriere", per non essere da meno,
ha inserito la notizia in un trafiletto a metà tra un borseggio
e "calci e pugni all'auto di Fazzi, a Piombino". I lucchese
possono così dormire sonni tranquilli... va tutto bene,
il solito tran tran.
Giovani
Comunisti/e Lucca
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Alle
redazioni de
IL TIRRENO
LA NAZIONE
IL CORRIERE DI LUCCA
Ero presente giovedì scorso all’incontro promosso
da “L’altro volto” nella sede dell’ARCI,
in cui Cinzia Ricci ha denunciato la violenza sessuale subita
dalla sua compagna.
Il suo è stato un intervento coraggioso, circostanziato,
denso di pathos ma privo di retorica, un intervento che ha saputo
ben evidenziare e collegare gli aspetti personali della vicenda
con quelli culturali, sociali e politici.
Grande è stato l’impatto emotivo che tale denuncia
ha suscitato in me e, credo, in tutti i presenti, ma vorrei qui
soffermarmi su alcune considerazioni esclusivamente di tipo razionale.
Innanzi tutto mi pare ovvio che con questa aggressione si è
voluto colpire la donna, in una logica di pura sopraffazione maschile,
ma anche la lesbica dichiarata, quella che non si nasconde e che
pretende rispetto e diritti.
Qualcosa di simile era avvenuto anni fa con la violenza a Franca
Rame, donna e comunista, che osava denunciare nei suoi spettacoli
le ingiustizie, i misteri, le ipocrisie della nostra società.
Al di là della notorietà dell’attrice, i due
episodi risultano della stessa gravità e dovrebbero suscitare
la medesima indignazione.
E’ altrettanto palese che l’humus culturale e politico
in cui questo atto è stato pianificato ed eseguito è
quello dell’estrema destra. Sono perfettamente consapevole
che anche nell’ambito della sinistra è ancora molto
il cammino da fare sul piano dell’accettazione delle differenze,
in particolare di tipo sessuale, e della loro valorizzazione;
tuttavia un’intolleranza così viscerale, una violenza
così determinata verso i “diversi” sono riscontrabili
e teorizzati solo in un ambiente integralista e razzista, quale
è quello della destra oltranzista.
Ma l’aspetto più grave di questa vicenda, se è
consentito dare delle priorità su fatti così drammatici,
è dato dalle voci, anonime ma insistenti e ramificate,
che discreditano la vittima, insinuando che si sarebbe inventata
il tutto. Infatti, come ci si può difendere da accuse sotterranee,
da dicerie di cui non si sa la provenienza? Questo è il
modo più subdolo ed efficace per distruggere la credibilità
di una persona, senza darle alcuna possibilità di replica.
Voglio pertanto esprimere a Cinzia ed alla sua compagna la mia
solidarietà personale e quella di tutto il gruppo donne
di Rifondazione Comunista, nonché dichiarare la nostra
disponibilità a qualunque iniziativa si intenda prendere
in proposito.
Per
il Gruppo Donne di Rifondazione Comunista
Daniela Giorgetti
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«RABBIA
E PERPLESSITÀ»
LETTERA
APERTA AL GLBTT
di Michela Poli
(pubblicata
su Gay.It
il 14 Giugno 2004)
Credo
che ormai sia noto l’episodio dell’aggressione e dello
stupro avvenuto ai danni di una giovane donna, dichiaratamente
lesbica, a Lucca, sotto la casa presso la quale era ospite.
Anzi:
forse non è noto, perché di quest’episodio
ne hanno sentito parlare soltanto le persone vicine alla ragazza
in questione per motivi affettivi, i pochi lettori del “Tirreno”
del 10/6 e dell’ 11/6, e chi ha avuto la sensibilità,
fra le visitatrici del sito Donne
nel silenzio, di diffondervi la notizia, riportando
il resoconto che una delle persone vicine alla ragazza aggredita
ha fatto in precedenza sul proprio sito personale.
Forse non è noto nemmeno che il fatto sia accaduto
circa due mesi fa (...)
Forse non è noto che i due aggressori appartengono
all’estrema destra, e che avevano preparato l’aggressione
prima, perché conoscevano il luogo e l’ora dove avrebbero
potuto trovare la ragazza, che essa sarebbe stata indifesa e soprattutto
perché hanno agito con tanta violenza. Sembra infatti (ma
anche questo a quanti sarà noto?...) che l’aggressione
e lo stupro siano stati fatti con lo scopo di intimidire la compagna
della ragazza a smettere di diffondere con il suo lavoro la cultura
lesbica come degna di riconoscimento, rispetto e integrazione.
Come dire: “attenta, perché sappiamo chi sei e dove
trovarti, questo è un avvertimento, la prossima volta può
toccare a te”.
Ora:
il ritardo della diffusione della notizia si suppone sia stato
dovuto ad una precisa volontà della donna alla propria
riservatezza, o forse ad accordi presi con le autorità
competenti per una buona riuscita delle indagini.
Adesso,
a due giorni dall’apparizione sul giornale (sia pure minima
e superficiale) che comunque essendo un quotidiano locale a Lucca
è letto da molte persone, e a due settimane circa dalla
comunicazione della parte interessata sul proprio sito (quindi
dalla circolazione nel web, che certo non è locale) mi
chiedo: cosa farà la popolazione gay – lesbica in
seguito a quanto è successo?
Cosa
farà quella lucchese, soprattutto, che per un paio di muri
imbrattati e la rottura di una vetrina ha mobilitato duemila persone
facendole sfilare addirittura insieme al Sindaco?
Ah, già, era Settembre, le vacanze erano quasi finite,
al Mamamia cominciava a fare freddino la sera, in quel momento
si poteva anche cominciare a pensare di fare qualcosa di più
serio.
Adesso, ad estate iniziata che promette caldo e spiagge, con il
Pride alle porte che fa intravedere notti folli, danzerecce e
romantiche (diremo così…) che succederà?
Varrà la pena sfilare in corteo (e magari anche qualcosa
di più) per rappresentare quella donna, a cui sono state
tolte dignità e diritto ad essere, vorremo alzare la voce
per lei - che certo è ben più importante di una
vetrina sfondata - che adesso forse si sta chiedendo cosa significano
parole come movimento, ideali, democrazia, solidarietà?
Gay Pride?
Cos’è l’orgoglio per una donna violata nella
più profonda intimità della sua femminilità,
in più perché ha il coraggio di vivere apertamente
la propria omosessualità?
Ci interesserà rappresentarla come parte di una comunità
che si batte per una società basata sui valori della cultura
e dell’integrazione?
Perdonate
il tono sarcastico, - e a tratti sicuramente patetico - amiche
e amici: io non sono una scrittrice, in più la rabbia che
provo per questo silenzio di tutti quelli che si proclamano con
fierezza “impegnati politicamente e socialmente” rende
i miei discorsi non troppo ben articolati né argomentati
nel modo più corretto.
Io
voglio sperare che davvero pochi sapessero perché,
vedete, nella mia coglioneria io spero sempre che la gente sia
fondamentalmente buona, e che di fronte ad azioni terribili si
strappi i capelli con indignazione ed orrore, prima di passare
all’azione per rendere pan per focaccia.
Per questo il mio piccolo contributino voglio offrirlo, mettendo
in rete queste mie due riflessioni, sperando (questa volta davvero)
che non vengano censurate: censurate da chi per primo le riceverà,
da chi non provvederà a farle diffondere, da chi non avrà
voglia di leggerle, da chi non si farà venire in mente
qualche buona idea per dire BASTA, QUESTO E’ TROPPO.
Michela,
lesbica, di Lucca, ex appartenente all’Associazione “Altro
volto” per i motivi di cui sopra, ma disponibile ad andare
a scrivere sulle strade di Via Fillungo: “STIAMO ATTENTI,
PERCHE’ IL FASCISMO E’ TORNATO” con pittura
indelebile, a spedire centinaia di mails e lettere e telegrammi
al giorno alla Prefettura, al Comune e alla Provincia perché
ci tolgano dai piedi, dalla nostra città, lo spazio a questi
bastardi, perché gli venga tolto una volta per tutte il
diritto legittimato ad esistere e ad operare contro la democrazia,
la civiltà, l’umanità.
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ALI
- ALTERNATIVA LESBICA ITALIANA
Comunicato
Stampa
17
Giugno 2004
Il
18 aprile di quest’anno, il tempo e’ tornato indietro,
ai tempi dello squadrismo fascista, ai tempi in cui mettere i
piedi fuori da casa poteva significare dover avere paura.
Il 18 aprire, a Lucca, due giovani hanno violato il corpo e l’anima
di una nostra compagna per minacciarne un’altra, Cinzia,
sapendo del legame affettivo che le univa.
Essi hanno fatto del male trasformando un giovane corpo in un
messaggio di dolore, introducendo lo scherno e la violazione della
dignità del corpo e della persona con la frase: “Lo
facciamo a te perche’ se lo facessimo a lei sarebbe inutile.
Dille di fermarsi”.
Fermarsi nel fare cosa? Nel rivelare dolorose storie di altre
donne mediante un sito, come e’ impegnata a fare Cinzia?
Fermarsi nel tentativo di denunciare le aggressioni squadriste
alla libreria Baroni di Lucca? Fermarsi nell’essere donna,
nell’essere lesbica e nel non accettare che questo significhi
nascondersi o chiedere scusa a qualcuno di esistere e di essere
se stesse?
Non
si sa che cosa volevano impedire di preciso, si sa che cosa non
faranno: non faranno ricadere nel silenzio, nella paura, in un
urlo muto, il bisogno delle lesbiche di affermare la propria esistenza
e di creare spazi di visibilita’ per la scelta di essere
una donna che ama un’altra donna.
Ali,
mailing list Alternativa Lesbica Italiana, le donne di Ali, si
stringono intorno alle due compagne, in un ideale cordone di solidarieta’
e di affetto, e chiedono il sostegno dei gruppi Lgbtt perché
ciò che e’ accaduto non cada nel dimenticatoio, perché,
attraverso il silenzio, non si ripeta una violenza perpetrata
con fredda e lucida ferocia.
Le
donne di Ali
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GRUPPO
SCONVEGNO
Comunicato
stampa
17
Giugno 2004
Con
rabbia e sofferenza scriviamo questo comunicato.
Una donna è stata violentata, ma questa volta lei e la
sua compagna hanno deciso di parlare, di rompere il silenzio colpevole
che solitamente relega questi episodi di violenza nel privato.
Siamo inorridite e indignate dalla brutalità del gesto.
Come femministe siamo consapevoli che la violenza sessuale è
uno strumento di controllo e repressione che fa parte di un processo
di intimidazione per costringere le donne in uno stato di continua
paura.
Ma non solo, è il gesto più brutale di annichilimento
dell’individuo che passa attraverso l’umiliazione
e l’abuso del corpo, e i fatti di Abu Graib esplicitano
come questa pratica si sia in modo inquietante universalizzata.
"…le
hanno detto di riferirmi che cosa aveva subito". "Aggredire
un cucciolo di donna - prosegue la giovane - per colpirne un'altra,
solo perché non si vergogna di se stessa. Due facce pulite
da bravi ragazzi e auto costosa. Aggredita, stuprata, minacciata
perché lesbica. Gli aggressori sono verosimilmente appartenenti
ad aree di estrema destra. Questo succede nell'opulenta Lucca
delle meraviglie”.
Ecco
come ha raccontato l’episodio la compagna della ragazza
che ha denunciato lo stupro durante un convegno organizzato dal
circolo gay e lesbico "L'altro volto".
Esprimiamo
una grande solidarietà e una forte vicinanza alle due donne,
chiediamo che anche altri collettivi lesbici e/o femministi -
ma non solo - facciano lo stesso.
Ci sembra fondamentale non tacere e non dimenticare, soprattutto
perché oltre ad essere uno stupro è uno atto punitivo
e di repressione nei confronti di una soggettività di donna
che osa stare fuori dai ranghi.
Sosteniamo
la lotta di chi eccede le regole imposte per essere se stessa
e non accetta di essere ridotta al silenzio!
gruppo
sconvegno
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AZIONE
GAY E LESBICA
17
Giugno 2004
Azione
Gay e Lesbica esprime la sua solidarietà alle due donne
che hanno subito minacce, aggressione, violenza, stupro. Non abbiamo
parole per esprimere la rabbia e il disgusto di fronte a questo
gesto di guerra contro le donne e contro le donne lesbiche in
particolare, contro la libertà di tutte e tutti. In questo
orrore solo una luce: hanno provato a obbligarle al silenzio,
attraverso la paura, ma non ci sono riusciti.
Azione
Gay e Lesbica
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SOLIDARIETÀ
Di
Antonio Turelli
17
Giugno 2004
Nel
momento in cui ho iniziato a leggere la testimonianza "GIORNI
DI ORDINARIA FOLLIA" ho avuto la sensazione di trovarmi di
fronte ad un'azione preordinata, tipicamente squadrista di tipo
fascista. Un'azione trasversale tipica di coloro che non hanno
il coraggio di affrontare soggettività autonome, indipendenti,
emancipate, non assoggettate alla cultura dominante e per questo
temute. Espressione di quella pseudo cultura liberal-liberista,
che se non arginata sfocia nelle migliori delle ipotesi in forme
di autoritarismo, altrimenti in regimi totalitari. Una cultura
rigidamente schematizzata, in cui o stai dentro o stai fuori,
o sei per o sei contro, dove i confini tra normalità e
anormalità sono fissati da pseudo valori imposti da questo
paradigma. Come risposta immediata a tale violenza, credo sia
necessario coinvolgere il maggior numero di soggettività,
risaltando come episodi di tale portata, se non adeguatamente
affrontati potrebbero generare in altre e più violente
azioni punitive. Inoltre credo che mai come in questo momento
ci sia bisogno di forme di aggregazione, un maggiore coinvolgimento
di soggettività consapevoli che anche i diritti fondamentali,
quali la libertà di pensiero, sessuale, il diritto di disporre
del proprio corpo e tutti gli altri diritti inalienabili propri
di ogni persona, vadano non solo difesi, ma rivendicati con grande
determinazione. Concordo che una certa parte della sx abbia delle
responsabilità: se da un lato ha abiurato, dall'altro ha
legittimato gli ex fascisti, permettendo non solo la loro riviviscenza,
ma anche l'emergere di tutto cio che è implicito nella
loro "cultura", inclusa l'intolleranza e forme di violenza
di varia tipologia. Consapevole delle difficoltà che può
incontrare l'individuo non omologato, non mi stupisco più
di tanto di fronte ha una moltitudine indifferente a fatti cosi
aberranti, in quanto usata e manipolata ad uso e consumo. Inoltre
non credo che una sentenza possa ripristinare lo satus quo ante
ad una persona che abbia subito tali violenze. Credo invece che
ci si debba attivare affinché si generi una maggiore consapevolezza
del rispetto della persona in quanto tale e delle proprie "diversità".
Nel limite delle mie possibilità do la mia disponibilità
a qualunque iniziativa che venga organizzata.
Antonio
Turelli
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SOLIDARIETÀ
17
Giugno 2004
Il
Centro Donna - Lucca venuto a conoscenza degli episodi di indicibile
violenza che vi hanno coinvolto, esprime solidarietà e
sostegno e si impegna ad aderire ad eventuali iniziative o manifestazioni
che vengano indette nella nostra città.
Centro Donna Lucca
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Dalla
Comunità Ebraica di Milano
18
Giugno 2004
Anche
se serve a poco ci tenevo a darvi la nostra più calda e
sincera solidarietà. Grazie per il coraggio che avete dimostrato
nel denunciare quanto successo.
Un
abbraccio, Yasha Reibman - portavoce
della Comunità ebraica di Milano.
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Riunione
aperta a tutti
Lunedì 21 giugno 2004, ore 21
presso la sede dell'Arcigay di Modena (Direzionale 70 scala N)
OMOFOBIA:
aggredita e violentata a Lucca perchè lesbica
Sarà
una riunione informale per discutere insieme cosa possiamo fare
noi persone civili (indipendentemente dall'orientamento sessuale)
per contrastare l'omofobia non solo nel privato ma agendo per
INFORMARE, DENUNCIARE e contribuire con piccoli gesti o (s)convegni
a SENSIBILIZZARE chi si sente escluso in quanto non appartenente
ad una categoria discriminata.
Nessuna persona è l'etichetta che certi estremisti vorrebbero
metterle.
La violenza che colpisce un singolo, "colpevole" di
non nascondersi, è non solo gesto d'inciviltà ma
superbo atteggiamento che si pone al di sopra di Dio (per chi
crede) e del diritto al rispetto del corpo, del pensiero e della
vita degli altri.
La
vostra presenza è necessaria per capire le sensazioni che
avvertite nei vostri ambienti.
L'omofobia è una realtà che con questo nuovo (purtroppo
non ultimo) episodio di violenza deve essere compresa nella sua
complessità. Si parte dalle offese verbali, dall'indifferenza
o dall'insofferenza: l'habitat ideale per coltivare una paura
del diverso che porta a conseguenze orribili.
Cecilia
Giusti
A
seguito del suddetto incontro...
Lettera inviata alla cortese attenzione degli onorevoli Titti
De Simone e Franco Grillini
Oggetto:
OMOFOBIA - aggredita e violentata a Lucca perchè lesbica
Presso la sede dell'Arcigay di Modena, la sera del 21 giugno si
è riunito un gruppo di persone, proveniente da diverse
province e costituito in prevalenza di donne lesbiche, interessate
a confrontarsi sulla gravità dei fatti recentemente avvenuti
a Lucca - una giovane aggredita e violentata perchè lesbica
il 18 aprile 2004 (episodio non isolato ma preceduto da atti di
vandalismo ad opera probabilmente di neo-fascisti contro la libreria
Baroni, in centro storico, che aveva ospitato un dibattito su
un libro a tematica omosessuale e uno studente picchiato) pubblicamente
denunciati al Convegno "In fondo a estra" il 10 giugno
presso la sede dell'associazione omosessuale lucchese L'Altro
Volto e nel corso del Convegno "Movimenti e mutamenti di
genere", organizzato dall'Assessorato Pari Opportunità
della Provincia di Lucca e tenutosi in detta città il 19
giugno.
Dopo la lettura degli articoli usciti su: "Unità"
(9 giugno), "Il Tirreno" (11 e 17 giugno), "Manifesto"
(13 giugno) dalla discussione sui fatti e sulle opinioni espresse
dagli intervenuti, è emersa la necessità di attivare
un coinvolgimento di associazioni lesbogay e femministe e di sollecitare
a un'azione politica mirata le forze politiche sulle quali le
donne e le donne lesbiche in particolare, nonché tutti
gli omosessuali, hanno da tempo fatto affidamento per il riconoscimento
e la tutela dei loro diritti.
Si chiede pertanto ai rappresentanti politici indicati di voler
comunicare a detto gruppo, attraverso la portavoce designata,
Cecilia Giusti, quali iniziative intendono intraprendere in merito.
Ciò soprattutto affinché sia reso possibile contare
su un rapporto fra la rappresentanza parlamentare lesbica e gay
e i gruppi e singoli cittadini che saranno da noi e altri in questi
giorni contattati e informati per organizzare insieme una rete
di pubblica solidarietà che dovrebbe coincidere con la
manifestazione lucchese che si terrà probabilmente il 3
luglio.
Cordiali saluti.
Cecilia Giusti
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"APPELLO
ALLE ASSOCIAZIONI e AI GIORNALI"
di
Francesca Grossi
(pubblicato
su "Fuorispazio"
il 22 Giugno 2004)
Inviato
a
Arci
Gay nazionale e sede di Grosseto
Arcilesbica
Agedo
DiGayProject
CGIL Settore Nuovi Diritti Nazionale e sede di Pistoia
Circolo Mario Mieli
L'UNITÀ
LA REPUBBLICA
IL MANIFESTO
LIBERAZIONE
Riporto
alcuni fatti avvenuti alcune settimane fa e noti pubblicamente
dal 10 giugno, ma di cui sono venuta a conoscenza solo recentemente.
Il 18 aprile a Lucca è avvenuta una gravissima aggressione
ai danni di una giovane donna, alle 7 del mattino, sotto la sua
abitazione.
E'
stata aspettata dai suoi aggressori, aggredita alle spalle, stuprata
e minacciata.
La
donna è lesbica, e non fa mistero della propria omosessualità,
ma, per le parole pronunciate dai suoi stessi aggressori, non
era lei la sola destinataria della minaccia che è stata
lanciata attraverso la violenza sulla sua persona.
La
destinataria era la sua compagna Cinzia Ricci, che vive e lavora
a Lucca. La minaccia è arrivata ai danni di una persona
attiva culturalmente e socialmente, che pubblica propri scritti,
articoli, poesie, testimonianze, inchieste sul mondo lesbico o
denuncie sociali sulla realtà della propria città,
su un suo sito web personale.
In
seguito, la donna che è stata aggredita è stata
avvicinata, mentre era sulla sua auto, da due giovani su un'altra
auto, che le hanno chiesto se avesse riferito a Cinzia Ricci ciò
che le avevano detto durante lo stupro. Le due donne hanno sporto
denuncia ai carabinieri ed è stata aperta un?inchiesta
dal PM.
I
fatti sopra riportati sono noti perché sono stati pubblicamente
denunciati il 10 giugno scorso da Cinzia Ricci nel corso di un
convegno organizzato alla libreria Baroni di Lucca dal titolo
"In fondo a destra", (il ritardo è stato causato
da una richiesta di riserbo da parte dei carabinieri per non intralciare
le indagini). Il convegno aveva come tema i movimenti politici
estremisti di destra, la libreria Baroni è stata recentemente
oggetto di vandalismo e sempre a Lucca dei giovani sono stati
aggrediti in discoteca.
Dello stupro è stata data notizia sui seguenti quotidiani:
IL TIRRENO, IL CORRIERE DI LUCCA, L'UNITÀ, LA NAZIONE,
IL MANIFESTO.
Sul
sito di Cinzia Ricci è pubblicato il citato intervento
al convegno, la Rassegna stampa e l?elenco delle organizzazioni,
associazioni e persone che hanno espresso solidarietà.
I
fatti sopra riportati sono gravissimi perché è stato
compiuto un delitto orribile nei confronti di una donna e perché
con questo atto si è cercato di ridurre al silenzio un'altra
donna, apertamente impegnata in una battaglia culturale e sociale.
Inoltre questo episodio appare non essere isolato, ma avviene
in contesto in cui sono già stati compiuti altri atti intimidatori.
Cinzia
Ricci pensa ed agisce, facendo parte di un panorama quanto mai
variegato di pensieri ed azioni singole o collettive e di militanza
politica, formato da tante e differenti opinioni e modalità
di espressione ed azione. Dal momento che di lei non si può
pensare che oggi taccia, e che anzi sarebbe triste sperarlo, e
che ad oggi non sono stati trovati i responsabili di questo atto
criminale, questa donna è tuttora in pericolo per la minaccia
lanciata al suo indirizzo.
Personalmente
sono molto preoccupata perché la vicenda sta rischiando
trovare più indifferenza che solidarietà e non ne
comprendo il motivo. Mi ha colpita l'assenza di una iniziativa
a riguardo da parte di una organizzazione come la vostra, che
tanto è impegnata nella difesa dei diritti delle persone
GLBT ed esprimo queste preoccupazioni come donna, come lesbica
e come cittadina, poiché ritengo che questo evento sia
molto grave per la minaccia alla libertà di opinione e
di espressione. Ho scritto questa lettera a voi ed altre organizzazioni
per domandarvi il motivo di questa assenza. Spero sinceramente
che ciò sia dovuto a cause banali e che non mancherà
una vostra manifestazione, se non azione, per non lasciare sole
queste donne e per dare una risposta civile, ferma, chiara di
fronte ad avvenimenti tanto gravi.
Francesca Grossi
Una
lesbica aggredita non fa notizia?
(pubblicato
su "Liberazione"
on-line)
Cara
"Liberazione", riporto alcuni fatti avvenuti alcune
settimane fa ma di cui sono venuta a conoscenza solo recentemente.
Il 18 aprile a Lucca è avvenuta una gravissima aggressione
ai danni di una giovane donna, alle 7 del mattino, sotto la sua
abitazione. E' stata aspettata dai suoi aggressori, aggredita
alle spalle, stuprata e minacciata. La donna è lesbica,
e non fa mistero della propria omosessualità, ma, per le
parole pronunciate dai suoi stessi aggressori, non era lei la
sola destinataria della minaccia. La destinataria era la sua compagna
Cinzia Ricci, che vive e lavora a Lucca. La minaccia è
arrivata ai danni di una persona attiva culturalmente e socialmente,
che pubblica propri scritti, articoli, poesie, testimonianze,
inchieste sul mondo lesbico o denunce sociali sulla realtà
della propria città, su un suo sito web personale. In seguito,
la donna che è stata aggredita è stata avvicinata
da due giovani che le hanno chiesto se avesse riferito a Cinzia
Ricci ciò che le avevano detto durante lo stupro. Sono
fatti gravissimi perché è stato compiuto un delitto
orribile nei confronti di una donna e perché con questo
atto si è cercato di ridurre al silenzio un'altra donna,
apertamente impegnata in una battaglia culturale e sociale. Inoltre
questo episodio appare non essere isolato, ma avviene in contesto
in cui sono già stati compiuti altri atti intimidatori.
Personalmente sono molto preoccupata perché la vicenda
sta rischiando trovare più indifferenza che solidarietà
e non ne comprendo il motivo.
Francesca
Grossi, Roma
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Lettera
a "IL MANIFESTO"
di
Federico Damonte
(26
Giugno 2004 - pubblicata il 29/06/2004)
Caro
Manifesto,
siete
stati fra i pochi giornali nazionali a riportare, sul manifesto
del 9 e 13 giugno, la notizia dello stupro fascista avvenuto a
lucca ai danni di una donna omosessuale, con il dichiarato scopo
di zittire la sua compagna, e la sua attività di raccontare
le vite di donne lesbiche reali, vite spesso tragiche e dolorose
(l'inchiesta "borderline").
Mi
ha molto supito vedere quindi che ai brevi articoli di cronaca
non faceva seguito un articolo più vasto su tutta la vicenda,
mi aspettavo che il caso di uno stupro per motivi politici avrebbe
ricevuto maggiore attenzione sulle vostre pagine...
Nel
frattempo, come denunciato sul sito della compagna della vittima,
all'indifferenza della sinistra, della stampa nazionale, della
città di lucca si sono aggiunte le accuse, anche all'interno
della comunità gay e lesbica, di aver inventato tutta la
storia.
Spero
che prima della manifestazione di solidarietà indetta per
il 3 luglio a lucca il manifesto trovi il tempo di cercare di
capire perchè in zone d'Italia profondamente "rosse"
una donna stuprata non venga creduta, e perchè parte del
movimento gay e lesbico, che dovrebbe essere parte integrante
di un movimento più vasto per i diritti civili, faccia
lo stesso.
Saluti,
Federico Damonte.
(torna
alla lettera inviata a C.Ricci e Sara)
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Sui
fatti di Lucca
28
Giugno 2004
Accadimenti
violenti come questi lasciano ben amara la bocca a tutti quelli
che hanno rispetto della libertà individuale e della sacralità
della persona. Resta da considerare però quanto gli autori
di azioni del genere non siano anche "recipienti ciechi"
di messaggi colpevolmente confezionati altrove, i cui canali attraversano
il politico e il pubblico; quanto non siano anche manovalanza
facile di accanimenti che la Chiesa e i diversi poteri politici
non hanno mai osteggiato abbastanza, contribuendo al contrario,
con comportamenti e atteggiamenti omofobi latenti o manifesti,
ad alimentare quella diffusa intolleranza verso gli omosessuali,
di cui chiunque violenti un omosessuale è esecutore. Senza
alcuna scusante, in ogni caso, per chi si elegge a braccio operativo
e si fa autore di azioni criminose.
Esprimendo solidarietà personale alle vittime di qualunque
aggressione e oggi alle due donne colpite, auspico interventi
politici mirati.
Iole Natoli
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Solidarietà
30
Giugno 2004
Voglio
esprimere la mia solidarietà al caso esposto da "donne
in viaggio" sulla violenza ad una ragazza lesbica. Io non
ho queste preferenze , ma sono assolutamente contraria ad ogni
tipo di violenza, di qualunque genere essa sia, soprattutto sulle
persone più deboli ed indifese. Per fortuna ognuno di noi
ha un angelo custode che ci aiuta a rendere pubbliche delle situazioni
che altrimenti resterebbero lettera morta e darebbero ulteriore
sofferenza morale. Spero che la ragazza in questione venga aiutata
non solo dalla solidarietà, ma fattivamente da chi può
farlo effettivamente. Anche io subisco ogni giorno violenze psico-fisiche
sul luogo di lavoro (di genere diverso), ma pur sempre violenze
atroci. Vi invito a visitare il mio sito internet: www.mobbing-sisu.it
Con affetto e solidarietà verso la persona che ha subito
tali atrocità solo per il fatto di essere "lesbica",
invio cordiali saluti.
Giovanna Nigris
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COLLETTIVO
PEPPINABAUSCH PISA - SPAZIO ANTAGONISTA NEWROZ PISA
Avevamo
preparato per il corteo del 3 luglio contro camp darby questo
volantino da distribuire non potendo fisicamente partecipare al
corteo a Lucca. (Siamo tra i/le promotori/trici del campeggio
di lotta contro la base). Visto che il corteo è stato spostato
al 9 luglio, ribadiamo la nostra adesione e partecipazione. Così
come intendiamo renderci disponibili per qualsiasi altra iniziativa.
Un abbraccio forte a Cinzia.
Volantino
(30 Giugno 2004)
Stai
punita!
(uno stupro è uno stupro è
uno stupro)
E’
successo a Lucca, ma lo sanno in pochi.
È successo che una ragazza è stata violentata perché
lesbica. Punita di una sessualità irregolare, punita con
un contrappasso fisico e simbolico teso a straziare corpo e pensieri,
punita e avvisata che non c’è spazio per le differenze,
non c’è pace per chi viola i sacri patti dell’eterosessualità
e della rispettabilità. Chi viola sarà violato,
verrà fatta giustizia e non basteranno le leggi discriminatorie
di un governo fascista, anche i privati cittadini si faranno garanti
dell’ordine e a suon di cazzo e cazzotti.
In una città che si smista tra omelie e saluti romani non
c’è spazio per chi trasgredisce apertamente l’ordine
costituito. In una città che si smista tra omelie e saluti
romani gli stupratori restano ignoti, protetti da famiglie che
contano. Chiesa, fascisti e polizia stringono le maglie compatte
del disciplinamento, stabilendo le regole, muovendo attacchi congiunti
che a vari livelli normalizzino il tessuto sociale.
Una ragazza a Lucca è stata stuprata. Si è trattato
di uno stupro punitivo (sempre che esistano stupri non-punitivi)
premeditato, organizzato. Non se ne è saputo molto in giro,
la notizia è stata contenuta inizialmente per non intralciare
le indagini, ma anche una volta diffusa non ha suscitato clamori.
Forse perché il piano simbolico della violenza compiuta
non costituisce scarto rispetto all’immaginario della cultura
patriarcale. Forse perché l’idea del dominio del
corpo (dell’uomo) sul corpo (della donna), dello stupro
atto a ristabilire gerarchie e supremazie, permea in maniera strisciante
la forma mentis occidentale. Forse perché le pratiche (come
l’economia e la logica) di guerra e le pratiche (come l’economia
e la logica) di pace su cui si basa la società del capitale
sono le stesse, per quanto da parte del potere si cerchi di sancire,
a diversi livelli, l’eccezionalità dello stato di
guerra. Ma a Lucca, come in Bosnia, come in Iraq, come in Somalia,
l’oppressione e la sopraffazione sull’alterità
sono perpetrate anche attraverso la violenza sessuale.
È successo a Lucca, ma lo sanno in pochi.
Succede
ogni giorno e tacere è essere complici.
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Comunicato
alla
stampa
A
cura della Commissione Provinciale per le Pari opportunità
Uomo-Donna di Lucca, 2 Luglio 2004
Il
18 aprile a Lucca una donna è stata aggredita e violentata,
una notizia che arriva come un pugno allo stomaco, perché
le modalità di questo atto sono di quanto più offensivo
ci possa essere per la dignità di una persona.
Colpisce il silenzio di molti, di troppi, su una cosa di tale
gravità. Si conferma la necessità di non smettere
di parlare, di educare ad una società che dia piena cittadinanza
a tutte le differenze e faccia prevalere il rispetto degli altri,
dei loro sentimenti e dei loro orientamenti sessuali.
La Commissione Provinciale per le Pari opportunità Uomo-Donna,
colpita da un evento così forte, promuove un momento di
pubblica riflessione che riaffermi Lucca come città di
tolleranza e convivenza civile. A tal fine ha chiesto l’adesione
e la collaborazione delle Istituzioni lucchesi, Comune e Provincia.
L’iniziativa è prevista per venerdì 9 luglio
con concentrazione in Piazza S.Maria alle ore 17,30.
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COMUNICATO
ALLE ASSOCIAZIONI
A
cura de "L'Altro Volto Lucca Gay Lesbica", 2 Luglio
2004
Carissime,
carissimi, un nuovo fatto gravissimo è accaduto nella città
di Lucca, un fatto che deve essere denunciato a gran voce con
il coraggio dimostrato dalle protagoniste, e contro il quale chiediamo
la vostra mobilitazione.
Lo scorso 18 aprile la compagna di Cinzia è stata violentata.
Cinzia è da anni impegnata come donna, come lesbica, come
artista. Gli aggressori hanno colpito la sua compagna perché
- come ha riferito la stessa vittima - così avrebbero fatto
comprendere a Cinzia che doveva smetterla. La vicenda è
stata denunciata in Questura il giorno stesso; nelle prime settimane,
su esplicita richiesta degli investigatori, non si è denunciato
pubblicamente il fatto. Dal 10 giugno scorso, Cinzia ha scelto
di parlare. Chiunque voglia leggere il suo intervento, con il
resoconto dettagliato dei fatti può richiedermelo per email.
Ora la denuncia deve diventare pubblica, deve essere un grido
di "no", un riaffermare che "il silenzio è
connivenza". Sono in molte e in molti a voler dimostrare
la loro indignazione: la Commissione Pari Opportunità della
Provincia di Lucca si sta mobilitando per organizzare una manifestazione
per il 9 luglio: si sta cercando di fare in modo che la manifestazione
venga indetta direttamente dalle istituzioni, Provincia e Comune
di Lucca in primis.
Intanto chiediamo a tutti di farci pervenire la vostra adesione,
solidarietà, far sentire anche la vostra voce. Dobbiamo
far sapere che siamo in tanti.
L'Altro Volto Lucca Gay Lesbica
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Solidarietà
Orsi
Italiani, 2 Luglio 2004
Siamo
increduli, addolorati, sconvolti, sbigottiti, ma soprattutto furiosi
e incazzati. Vogliamo far sentire a Cinzia, alla sua compagna
e a tutti voi la nostra solidarieta'.
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SOLIDARIETÀ
Marinella
Manicardi, 2 Luglio 2004
Vorrei
che la ragazza violentata perché lesbica avesse tutta l'amicizia,
l'affetto e la vicinanza di chi capisce non solo l'orgoglio ferito
ma anche la non voglia di denunciare. E' giusto invece che sappia
che rendere pubblico il suo dolore, fa sì che sia condiviso
e spero attenuato. Quanto a quegli uomini che oltraggiando il
corpo femminile rafforzano la loro identità, posso solo
augurarmi che la denuncia pubblica smascheri una sicurezza che
si fonda sull'omertà.
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Comunicato
alle
istituzioni, alle associazioni e alle organizzazioni
A
cura della Commissione Provinciale per le Pari opportunità
Uomo-Donna di Lucca, 5 Luglio 2004
Il
18 aprile a Lucca una donna è stata aggredita e violentata,
una notizia che arriva come un pugno allo stomaco, perché
le modalità di questo atto sono di quanto più offensivo
ci possa essere per la dignità di una persona.
Colpisce
il silenzio di molti, di troppi, su una cosa di tale gravità.
Si conferma la necessità di non smettere di parlare, di
educare ad una società che dia piena cittadinanza a tutte
le differenze e faccia prevalere il rispetto degli altri, dei
loro sentimenti e dei loro orientamenti sessuali.
La
Commissione Provinciale per le Pari opportunità Uomo-Donna,
colpita da un evento così forte, ritiene necessario richiamare
l’attenzione dei cittadini e delle cittadine affinché
aggressioni e violenze di questo tipo non si ripetano e a tal
fine promuove un momento di pubblica riflessione che riaffermi
Lucca come città di tolleranza e convivenza civile. In
una iniziativa in cui è importante superare le appartenenze
politiche, la Commissione ha chiesto l’adesione e la collaborazione
delle Istituzioni lucchesi, Comune e Provincia auspicando una
partecipazione ampia e diversificata delle varie realtà
impegnate in ambito sociale, culturale e di animazione del territorio
in senso lato. L’iniziativa, che è prevista per venerdì
9 luglio (l’appuntamento è in Piazza S.Maria alle
ore 17,30) sarà caratterizzata dall’assenza di striscioni
e slogan: le promotrici stanno lavorando alla definizione di modalità
e contenuti che sappiano meglio esprimere l’indignazione
e interrogare le coscienze di quanti fino ad oggi sono rimasti
indifferenti.
Per
informazioni ed adesioni all’iniziativa è possibile
contattare la Commissione Pari Opportunità al N° 0583/433435
(dalle ore 9 alla ore 13) o via e-mail: commissione.po@provincia.lucca.it
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Collettivo
Clitoristrix - femministe e lesbiche - Bologna
NESSUNA
PUÒ TIRARSENE FUORI!
Volantino
distribuito il 9 Luglio 2004
Le
violenze sulle donne avvengono molto più spesso di quanto
non si voglia credere o si finga di non credere. La violenza colpisce
le donne in maniera trasversale, si esprime in varie forme in
ogni parte del mondo, in tutti i contesti. In ogni ambito, le
donne che vogliono e cercano autonomia sono bersaglio di chi ha
paura dell’autonomia delle donne.
Da
sempre consideriamo il lesbismo una scelta politica: espressione
di autonomia a partire dalla sessualità.
Lo
stupro di una lesbica da parte di due fascisti rappresenta un
attacco preciso all’autonomia di tutte le donne. L’autodifesa
delle donne parte dalle donne e dalla solidarietà reciproca
che ognuna può dare.Riteniamo che denunciare la violenza
è il primo atto di solidarietà e siamo contro ogni
forma di isolamento di chi denuncia.
Avendo
deciso di aderire alla manifestazione del 9 luglio, ci teniamo
a ribadire che non riponiamo nessuna fiducia nelle istituzioni,
perché, dalle legislazioni sul lavoro a quelle sulla riproduzione
non hanno mai garantito l’autonomia delle donne, ma hanno
sempre offerto una copertura al maschilismo, al moralismo fondamentalista
ed ai fascisti vecchi e nuovi.
LE
DONNE E LE LESBICHE
UNICA TUTELA
DELLE DONNE E DELLE LESBICHE
TUTTE HANNO DIRITTO A VIVERE UNA VITA LIBERA DALLA VIOLENZA
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Solidarietà
ADRIANA
PERULLI PRESIDENTE EOS ARCIGAY CALABRIA, 6 Luglio 2004
SONO ESTREMAMENTE SOFFERENTE DI QUANTO APPRESO A LUCCA E NON RIESCO
A DIRE ALTRO.
NON CI SONO PAROLE CHE POSSANO DESCRIVE NE LA TUA SOFFERENZA NE
IL SENSO DI RABBIA CHE HO NE LA SENSAZIONE DI IMPOTENZA, DIMENTICARE
NON SI PUO', REAGIRE CON VIOLENZA SU VIOLENZA NEANCHE, SOFFRIRE
IN SILENZIO ANCORA PEGGIO, PER CUI, CORAGGIO E FORZA DI REAGIRE
DI DENUNZIARE DI COMBATTERE E' L'UNICA VIA QUEL CORAGGIO CHE TU
HAI AVUTO.
TI SONO VICINA CON IL CUORE DI DONNA E DI LESBICA.
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Comunicato
Stampa
BARI
NON REGGE IL SILENZIO
Un
ennesimo atto di violenza estrema nei confronti del diritto all'amore.
Arcigay
"G. Forti" Bari, 6 Luglio 2004
Il
18 aprile 2004 a Lucca una giovane donna lesbica, è stata
violentata da due uomini. Nonostante le indagini siano ancora
in corso, nasce l'esigenza di far sentire la nostra voce attraverso
l'informazione mirata alla sensibilizzazione verso episodi di
discriminazione e di violazione dei diritti e della dignità
dell'individuo, che è alla base delle lotte che quotidianamente
ci vedono protogoniste/i come Arcigay, come donne e come lesbiche.
Ancora
una volta una lesbica al centro di continue violenze di una società
che troppo spesso come lo struzzo mette la testa sotto la sabbia
e non vuole vedere le difficoltà che ancora oggi le donne
omosessuali, e non solo le donne, hanno nella società civile
che continua a emarginare chi ha voglia semplicemente di amare.
Puntiamo il dito contro tutte quelle Istituzioni, contro quei
benpensanti che credono che il diritto all'amore sia solo una
prerogativa di un'elité e che nulla fanno per l'integrazione
e, per la diffusione di una politica che miri ad abbattere ogni
forma di omofobia, soprattutto se istituzionalizzata.
Ora
diciamo basta!!!! Imparare a reagire è la strada giusta.
Il timore di essere esposti alla gogna pubblica e l'omertà
di organismi pubblicii e privati, per troppo tempo ha permesso
a criminali e stupratori di farla franca.
Vogliamo
un inasprimento della pena nei confronti dei delitti di violenza
sessuale. Vogliamo che la giustizia lavori in tempi celeri su
reati che annullano la dignità dell'essere umano. Vogliamo
e dobbiamo non aver più paura di amare.
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Coordinamento
dei Collettivi universitari di Pisa
Volantino
(7 Luglio 2004)
LUCCA
18 APRILE 2004
Una
ragazza viene picchiata e stuprata sotto casa
Esce
all'alba dalla casa della sua compagna, ma due giovani dell'estrema
destra che l'attendono la immobilizzano, la picchiano e la violentano.
I due portano a termine un'azione premeditata al fine di colpire
non solo la ragazza, ma soprattutto la sua compagna, che da anni
si impegna nell'ultracattolica Lucca per il riconoscimento dei
diritti delle persone omosessuali.
Il
gravissimo episodio è il culmine di una escalation di violenze
intimidatorie perpetrate, nell'ultimo anno in particolare, contro
le persone e l'associazione gay e lesbiche di Lucca.
Il
fatto è stato denunciato pubblicamente l'11 giugno scorso,
ma la reazione della cittadinanza ha tardato a farsi sentire perché
nella città è difficile mettere in moto un meccanismo
di solidarietà sociale nei confronti di una lesbica.
La città di Lucca è un luogo in cui frequentemente
avvengono episodi di matrice fascista per via della presenza di
Forza Nuova cui viene regolarmente concessa agibilità politica.
Il
gesto di gravità inaudita colpisce la persona ma anche
l'idea e il progetto di una città aperta alla diversità
e al riconoscimento dei diritti di tutti e tutte.
Di
fronte a un gesto che lascia senza parole, non possiamo restare
zitte e ferme, ma scegliamo di scendere in piazza senza striscioni
né slogan, ma con una benda bianca sulla bocca perché
non ci sono parole da dire.
Il
fatto si commenta da sé: un pugno allo stomaco.
Il
nostro appello va a tutti coloro che provano rabbia e indignazione
nei confronti della violenza sessuale, della discriminazione omofoba
e dello squadrismo fascista.
Una
presenza numerosa sarà il nostro grido silenzioso.
Appuntamento:
alle 16,30 in Stazione Centrale per il treno per Lucca delle 17,05
che passa alle 17,15 alla Stazione S. Rossore.
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Comunicato
dell'Associazione di Cultura Omosessuale
"Federico Garcia Lorca" alle istituzioni di Salerno
Violentata
a Lucca una ragazza... perchè lesbica!!!
Al
Signor Sindaco del Comune di Salerno
Ai gruppi Consiliari del Comune di Salerno
Agli Assessori del Comune di Salerno
Gentili Signori,
I fatti gravissimi accaduti a Lucca negli scorsi giorni non ci
permettono di rimanere in silenzio. Dobbiamo reagire e chiediamo
la vostra solidarietà e il vostro aiuto.
Ci
è stato comunicato un fatto gravissimo che ha visto protagonista
la compagna di Cinzia Ricci una attivista lesbica di Lucca: violentata
per intimidire la Ricci e farle smettere di operare per la liberazione
omosessuale (www.arcigay.it).
Il
Circolo L'Altro Volto di Lucca (www.altrovolto.it),
in collaborazione con la Commissione Pari Opportunità della
Provincia di Lucca e il Comune di Lucca hanno organizzato una
manifestazione per il prossimo 9 luglio 2004. Ho mandato un messaggio
di solidarietà e l'adesione alla manifestazione da parte
dell'Associazione di Cultura Omosessuale Federico Garcia Lorca
di Salerno, ma credo che non basti.
Propongo
di organizzare noi stessi una manifestazione di protesta e di
solidarietà con il coinvolgimento delle associazioni salernitane
e non solo, delle istituzioni locali e perchè no delle
associazioni cattoliche che riterranno, nella loro sensibilità,
di aderire.
Potremmo
partire dalla affissione a Salerno dei manifesti della campagna
nazionale 2004 di Arcilesbica intitolata "Il silenzio non
è innocente" (www.tamles.net)
e organizzare una manifestazione in cui parlare dei recenti fatti
di Lucca, ma anche delle intimidazioni e delle violenze verso
i due ragazzi di Teverola (Caserta) che è stato il motivo
ispiratore della manifestazione per l'orgoglio GLBT organizzata
dal Coming Out di Caserta in collaborazione con Arcilesbica di
Napoli lo scorso 28 giugno 2004 (www.caserta24ore.it).
Possiamo/dobbiamo anche includere l'ultimo atto violento nei confronti
di un prete coraggioso, come don Fabrizio Longhi di Rignano Garganico
(Foggia), allontanato dalla sua parrocchia per aver chiamato il
nostro Pasquale Quaranta a tenere l'omelia di Natale nella sua
parrocchia parlando di omosessualità e fede (it.gay.com).
Credo
che i motivi per manifestare ci siano e siano anche tanti...
Spero
di avere le vostre adesioni al riguardo, e spero non siano solo
adesioni virtuali...
Mentre
noi temiamo per il nostro piccolo orticello, c'è chi si
espone in prima persona per difendere il diritto ad essere se
stessi, ad amare, alla libertà, e paga un prezzo troppo
alto, anche per noi che non ci muoviamo...
Ricordo
ancora le parole di molte nostre ragazze in associazione quando
parlano di una loro doppia emarginazione e dei gravi rischi che
corrono.... No so aggiungere altro se non che non riesco a tollerare
che delle persone, specialmente ragazze, possano subire tanto
senza che io muova un dito...
Al
momento non aggiungo altre parole, ma vi prego di non lasciare
cadere nel vuoto questo nostro appello.
Vi aspettiamo fiduciosi...
Fabio
De Chiara
Presidente dell'Associazione di Cultura Omosessuale "Federico
Garcia Lorca" di Salerno
347.1827973 - presidente@associazionelorca.org
- www.associazionelorca.org
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Sinistra
giovanile di Lucca
COMUNICATO STAMPA
Oggetto:
Manifestazione “Oltre l’indifferenza”. Noi ci
saremo.
Ci saranno anche le ragazze ed i ragazzi della Sinistra giovanile
domani pomeriggio in piazza, per l’iniziativa promossa dalla
Commissione “Pari opportunità” della Provincia.
“Saremo presenti – spiega la Sinistra giovanile –
per manifestare la nostra vicinanza e solidarietà all’amica
Cinzia Ricci ed alla ragazza violentata; saremo presenti per dimostrare,
per l’ennesima volta, che nessuna violenza sarà mai
taciuta e tollerata. Il racconto di Cinzia, oltre che una drammatica
vicenda personale, è anche una nuova drammatica cartina
tornasole della situazione cupa che ancora aleggia sulla “serenissima”
Lucca: una città che spesso si compiace della sua apparente
tranquillità, ma dove violenze e soprusi, quasi sempre
minimizzati, sono invece all’ordine del giorno. Domani ci
aspettiamo di vedere in piazza un’alta rappresentativa delle
istituzioni e dell’associazionismo locale: solo una reazione
ferma può servire a dimostrare che questi episodi non appartengono
alla città”.
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Casa
delle donne - Comune di Viareggio
PER
L'INVIOLABILITÀ DEL CORPO FEMMINILE
Volantino
distribuito il 9 Luglio 2004
La
Casa delle Donne di Viareggio, nata per garantire e per promuovere
la libertà femminile, esprime tutta la sua costernazione
e indignazione di fronte all'inaudito e vile episodio di violenza
sessuale contro una donna, avvenuto il 18 aprile scorso a Lucca.
Questa ripugnante aggressione di fatto è un oltraggio a
tutte le donne, colpite nella loro libera scelta sessuale. È
il risultato della concezione patriarcale, ancora dura a morire,
che crede di fermare con I'oppressione e la violenza l'esercizio
della volontà e la pratica del desiderio femminile. Siamo
vicine alla donna che ha subito direttamente violenza e alla sua
compagna. Anche in nome loro continuiamo con maggior forza la
nostra pratica politica che ci pone ogni giorno in relazione con
donne coraggiose che sempre più spesso escono dall'intimidazione,
dall'isolamento, dal ricatto.
"L'una per l'altra" - Centro ascolto contro le violenze
sulle donne. Numero verde 800 - 614822
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GRUPPO
DONNE RIFONDAZIONE COMUNISTA
STORIE
DI ORDINARIA VIOLENZA E DI STRAORDINARIA CONNIVENZA
Volantino
distribuito il 9 Luglio 2004
Aggredita
e violentata nella nostra città in una mattino di aprile.
Aggredita e violentata perché donna, perché lesbica,
perché compagna di una persona che vive alla luce del sole
la propria sessualità, che rivendica pubblicamente i propri
diritti, che pretende rispetto.
Era già successo l'anno passato, quando "i soliti
ignoti" avevano compiuto atti vandalici contro la libreria
Baroni, colpevole di aver aperto a Lucca un dibattito culturale
sull'omosessualità.
Una parte della nostra città, quella perbenista e ipocrita,
permeata di un cattolicesimo formalista e bigotto, può
forse tollerare le "diversità" vissute di nascosto,
nei privato, che non turbino l'ordine costituito, ma giudica inammissibile
che vengano allo scoperto, che si impongano senza chiedere scusa
di esistere. Ed in questo humus socio-culturale nascono e si moltiplicano
le intimidazioni e le violenze di gruppi di estrema destra, dirette
anche contro ragazzi colpevoli di appartenere all'area della sinistra;
nonostante le ripetute denunce, nessun responsabile è stato
finora identificato: le connivenze e le coperture di cui hanno
finora goduto questi gruppi permettono loro di agire indisturbati.
Noi
denunciamo con forza questo stato di cose e chiediamo che sia
messa in atto ogni possibile iniziativa, preventiva e repressiva,
per porre fine a questi vergognosi episodi, ma intendiamo anche
manifestare tutta la nostra indignazione per come la stampa locale
e la cosiddetta società civile hanno reagito di fronte
allo stupro: il fatto non ha suscitato clamore, la notizia è
stata tagliata, minimizzata o, peggio ancora, accolta con un silenzio
assordante, che diventa di fatto connivente.
Noi vogliamo rompere questo muro di omertà. Esprimiamo
tutta la nostra solidarietà alla vittima ed alla sua compagna.
Siamo al loro fianco, nella consapevolezza di batterci non solo
per loro, ma per la libertà di tutti e di ognuno.
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Antifasciste
e antifascisti lucchesi
IL
SILENZIO È CONNIVENZA
Volantino
distribuito il 9 Luglio 2004
UNA
DONNA STUPRATA STUPRATA DAI FASCISTI STUPRATA PERCHÈ LESBICA
PERCHÈ "LA SMETTESSE" PERCHÈ NON È
ACCETTABILE CHE A UNA DONNA NON PIACCIA IL CAZZO
UN AGGHIACCIANTE AVVERTIMENTO CHE NON SI PUÒ IGNORARE.
NOI NON METTEREMO UN BAVAGLIO ALLE NOSTRE VOCI, ALLE NOSTRE IDEE.
DI SILENZIO CE N'È ANCHE TROPPO, DENSO DI VERGOGNA, DI
SOLITUDINE, DI PAURA, DI UMILIAZIONE: È IL SILENZIO DELLE
VITTIME, PERCHÈ IN FONDO "SE TI STUPRANO È
ANCHE UN PO' COLPA TUA". MA C'È UN ALTRO SILENZIO,
CHE SI CONTORNA DI CHIACCHIERICCIO, DI SUSSURRI , DI MORMORAZIONI,
UN SILENZIO CHE AVALLA, GIUSTIFICA, FA DEL SARCASMO:
"SI LAMENTA PERCHÈ ERANO DUE, MA SE ERANO DODICI...".
UN SILENZIO CHE CI FA SCHIFO
ED È PER QUESTO CHE ABBIAMO SCELTO DI PORTARE IN PIAZZA
I NOSTRI SLOGAN ED I NOSTRI STRISCIONI.
PERCHÈ IL SILENZIO È CONNIVENZA E QUI A LUCCA HA
SIGNIFICATO, DA TRÉ ANNI A QUESTA PARTE, UN'ESCALATION
DI AZIONI XENOFOBE, OMOFOBE, RAZZISTE E SESSISTE.
PESTAGGI, UMILIAZIONI, AZIONI VANDALICHE DI STAMPO SQUADRISTA
E FASCISTA SI STANNO VERIFICANDO SEMPRE PIÙ FREQUENTEMENTE
IN TUTTA LA PROVINCIA DI LUCCA.
L'AMMINISTRAZIONE FAZZI, CHE OPPORTUNISTICAMENTE DISSE "NO
ALL'INTOLLERANZA" DALL'ALTO DI MANIFESTI PUBBLICITARI DI
SEI METRI PER DUE, È LA STESSA CHE HA CONCESSO SOLDI, SPAZI
E SOPRATTUTTO LEGITTIMITÀ A STRUTTURE POLITICHE DI STAMPO
NEOFASCISTA, LE STESSE CHE VORREBBERO NEGARE OGNI DIRITTO DI SCELTA
SULL'ABORTO, TANTO PER FARE UN ESEMPIO.
EVIDENTEMENTE AL DI LÀ DELLE LACRIME DI COCCODRILLO, IL
DIO-PATRIA-FAMIGLIA DEI NIPOTI DI MUSSOLINI, NON DISPIACE ALLA
COMPONENTE CATTOLICA INTEGRALISTA LUCCHESE ED Al POTERI FORTI
BEN RAPPRESENTATI DA QUESTA GIUNTA.
QUESTO DIO, QUESTA PATRIA, QUESTA FAMIGLIA NON LI VOGLIAMO, NON
SONO CHE I SIMBOLI DI UN'OPPRESSIONE MILLENARIA SUL CORPO DELLE
DONNE E SULLA LORO SESSUALITÀ, DOVE LO STUPRO È
LA PUNIZIONE PIÙ UMILIANTE PER UN COMPORTAMENTO CHE ESCE
DAGLI SCHEMI DEL DOMINIO. RIVENDICHIAMO IL DIRITTO PER TUTTI E
TUTTE AD UNA SESSUALITÀ LIBERA, RISPETTOSA E CONSAPEVOLE.
MA SOPRATTUTTO VOGLIAMO URLARE E MANIFESTARE LA NOSTRA RABBIA
DI FRONTE ALL'IPOCRISIA DI UNA CITTÀ CHE FINGE DI NON VEDERE
TUTTE LE SUE CONTRADDIZIONI IN NOME DEL QUIETO VIVERE.
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COMUNICATO
ALL'ANSA
9
Luglio 2004
Oggi
9 Luglio 2004 alle ore 17, si terrà a Lucca una manifestazione
riguardante la violenza sessuale subita il 18 Aprile scorso da
una ragazza a causa del suo orientamento sessuale. La manifestazione
è organizzata da Cinzia Ricci, ovvero la compagna della
ragazza violentata. Il corteo sfilerà per le strade del
centro storico di Lucca e tutti i partecipanti porteranno un bavaglio
alla bocca in forma di protesta per il silenzio a cui nei mesi
addietro, le due donne sono state assoggettate; nonchè
per il silenzio e la troppo poca attenzione riservata alla vicenda
da parte di molti dei più importanti organi di stampa nazionali.
Cinzia Ricci fa sapere che ci sarà una massiccia presenza
delle associazioni GLBT, ancora non si conosce il computo esatto
dei partecipanti, ma in tarda serata questo elemento sarà
visibile. Cordiali Saluti. Carla Liberatore.
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Giovani
Comunisti Disubbidienti
STUPRI
PUNITIVI
(volantino
distribuito il 9 Luglio 2004)
L'aggressione
e la violenza di stampo fascista a una giovane ragazza, "colpevole"
di avere una storia con un'altra donna e di non nasconderlo, è
un fatto di una gravità inaudita.
L'escalation di violenze e intimidazioni da parte di gruppi di
estrema destra presenti in città raggiunge l'apice.
Le
connivenze e le coperture di cui hanno goduto fino ad ora questi
"bravi ragazzi" della Lucca "bene" gli hanno
permesso di agire indisturbati.
Nessuno
dovrebbe, adesso, far finta di non vedere e di non sapere qual
è la situazione; e invece, c'è chi ancora cerca
di evitare che la pentola si scoperchi, che i lucchesi, così
emotivi e sensibili, possano rendersi conto di che cosa succede
nel loro "salotto buono". Perciò, oltre ad esprimere
la nostra solidarietà e il nostro affetto alla ragazza
aggredita e alla sua compagna, denunciamo il vergognoso tentativo,
messo in atto da più parti, di sminuire (se non di smentire)
l'aggressione.
A
questo "gioco", si sono prestati anche due quotidiani
locali.Il primo, oltre a nascondere un episodio del genere nella
quinta pagina della cronaca locale, lo ha descritto come opera
di "sedicenti estremisti di destra", facendo poi riferimento
a "accertamenti delle forze dell'ordine che non sarebbero
approdati a nulla di concreto”. Il secondo, per non essere
da meno, ha inserito la notizia in un trafiletto, a metà
tra tra un borseggio e “calci e pugni all’auto di
un sostenitore del sindaco Fazzi a Piombino, durante un volantinaggio
per le elezioni europee”.
Tutto
questo ci indigna profondamente ma non ci sorprende.
Gli
abitanti della “Lucca bene”, della “Lucca da
bere”, non battono ciglio se le vittime di ingiustizie,
violenze, abusi sono dei “diversi”.
E’
“normale”, ad esempio, che il rappresentante della
comunità marocchina, Salah Chfouka, presente in città
da 14 anni, venga espulso in modo assolutamente arbitrario e ingiustificato.
Non
fa indignare la notizia del pestaggio di uno studente (in una
discoteca della zona) “punito” per il suo impegno
politico a sinistra.
Non
scandalizza il fatto che 5 pericolosi “sovversivi”
di 15 anni siano denunciati, dai carabinieri, al tribunale minorile
di Firenze, perché sorpresi a scrivere su un muro la frase
“rivoluzione comunista”, mentre da anni i “bravi
ragazzi” aderenti a una nota organizzazione di estrema destra,
durante le loro manifestazioni (autorizzate), imbrattano, indisturbati,
i muri della città con frasi xenofobe, omofobe, razziste
e con simboli fascisti.
E’
venuto il momento di far sentire, con più forza rispetto
al recente passato, tutta la nostra profonda indignazione e il
nostro dissenso.
Impegnamoci
tutti/e per favorire le espulsioni coatte: fuori da Lucca i fascisti,
gli omofobi, gli xenofobi e i razzisti!
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