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IL
MANIFESTO,
18 Agosto 2004 |
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L’UNITÀ,
18 Agosto 2004 - di V. Giglioli |
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IL
TIRRENO, 18 Agosto 2004 |
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LA
NAZIONE, 18 Agosto 2004 |
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IL
CORRIERE DI LUCCA, 18 Agosto 2004 |
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IL
CORRIERE DI LUCCA, 19 Agosto 2004 - di
F. Quilici |
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IL
TIRRENO, 19 Agosto 2004 -
di L. Tronchetti |
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LA
NAZIONE, 19 Agosto 2004 |
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IL
CORRIERE DI LUCCA, 20 Agosto 2004 - di
F. Quilici |
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LA
REPUBBLICA, 22 Agosto 2004 |
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IL
TIRRENO, 25 Agosto 2004 -
di G. Sensi |
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L’UNITÀ,
27 Agosto 2004 - di V. Giglioli |
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IL
MANIFESTO, 27 Agosto 2004 |
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CORRIERE
DI LUCCA, 29 Agosto 2004 - di G. Caselli |
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LIBERAZIONE,
29 Agosto 2004 - di E. Olmi |
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LA
NAZIONE, 29 Agosto 2004 - di D. Casali
- C. Consorti |
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L’UNITÀ,
29 Agosto 2004 - di V. Giglioli |
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IL
TIRRENO,
29 Agosto 2004 - di G. Sensi |
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G&L,
1/30 Settembre 2004 - di G. M. Corbelli |
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ATTENZIONE
Le parti di testo che fanno riferimento all'aggressione del 18
Aprile 2004 sono evidenziate in celeste.
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IL
MANIFESTO - Mercoledì
18 Agosto 2004
Firenze
e dintorni
Stop Forza nuova
NOTIZIE
- LUCCA «Ancora un'aggressione squadrista a Lucca».
La doppia denuncia arriva da Rifondazione (insieme ai Giovani
comunisti) e dall'associazione l'Altro volto - Lucca gay e lesbica,
che puntano il dito contro due militanti di Forza nuova e altre
tre persone intervenute successivamente nel pestaggio. Vittima
della violenza un ragazzo che fa parte dell'assemblea spazi autogestiti
'Asa'. «E' successo sabato scorso - spiegano da Rifondazione
- verso le una del mattino, in corso Garibaldi il ragazzo è
stato colpito alle spalle, e poi è stato percosso e insultato
per ben 25 minuti, almeno a quanto hanno raccontato alcuni testimoni
che non sono intervenuti ma si sono limitati a chiamare la polizia,
arrivata a cose fatte». Dopo il ricovero in ospedale, al
giovane aggredito sono state diagnosticate fratture multiple allo
zigomo, che lo costringeranno ad un'operazione di plastica facciale.
«Questo è solo l'ultimo episodio di un'interminabile
serie di aggressioni», ricordano Rifondazione e i Giovani
comunisti. Mentre Massimiliano Piagentini de l'Altro volto non
dimentica di puntualizzare: «Era passato
un mese o poco più dalla manifestazione che avevamo organizzato
per denunciare lo stupro punitivo subito da una ragazza colpevole
solo di essere lesbica. Evidentemente non è servito a niente
protestare. Allora chiediamo al sindaco, al prefetto e al questore
come sia possibile che aderenti a gruppi neofascisti continuino
a picchiare, insultare e violentare, senza che d sia una risposta
delle istituzioni. Il pestaggio di sabato non è la goccia
che fa traboccare il vaso, perché il vaso è già
traboccato da parecchio».
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L’UNITÀ
e L’UNITÀ ON-LINE -
18 Agosto 2004
Violenza
a Lucca
QUEI «BRAVI RAGAZZI»
CHE PESTANO A SANGUE CHI NON È COME LORO
Di Valerla Giglioli
Cinque
contro uno, a picchiare per venti minuti. Con tanta violenza da
frantumargli mandibola e zigomo e rendere necessaria un'operazione
e un intervento successivo, a lesioni guarite, di chirurgia plastica.
Un episodio di violenza bestiale che non è un ricordo degli
anni Venti. È successo a Lucca, la sera dello scorso sabato:
in corso Garibaldi, una via del centro storico, fitta di gente
anche all'una di notte, quando Edoardo, 30 anni, che fa parte
dell'Assemblea Spazi Autogestiti, è stato aggredito da
5 persone.
Stava camminando da solo, quando è stato colpito alle spalle
da due individui, cui si sono aggiunti successivamente altri tré,
che hanno iniziato a picchiarlo selvaggiamente: sotto gli occhi
dei passanti lo hanno massacrato di pugni continuando a ripetere
«noi non siamo fascisti, siamo nazisti».
«Nessuno ha reagito» racconta Donatella, l'amica che
ha accompagnato Edoardo al pronto soccorso. Effettivamente non
è arrivata alcuna segnalazione al 113 e la Digos è
venuta a conoscenza del fatto quando il referto dell'ospedale
è arrivato in Questura.
I sedicenti nazisti avrebbero poi proseguito la serata prendendosela
con alcuni extracomunitari incontrati per strada. Chi siano non
è molto chiaro: se all'inizio si era parlato di militanti
di Forza Nuova, le ultime voci raccontano di elementi che sarebbero
stati addirittura allontanati dal movimento di estrema destra
per comportamenti ritenuti inaccettabili; farebbero parte del
cosiddetto «gruppo dello stadio», un'accolita di fanatici
neonazisti, che non disdegna l'uso di stupefacenti di vario tipo.
Nessuno però è stato identificato o fermato.
Di certo c'è che il clima a Lucca si sta facendo sempre
più teso; è un fatto che chi non corrisponde ai
canoni di «normalità» di questi teppisti non
riesce ormai a sentirsi davvero al sicuro se cammina da solo in
città. «Le intimidazioni sono all'ordine del giorno
- prosegue Donatella - in pochi mesi una
ragazza è stata stuprata perché riconosciuta come
omosessuale; ad un componente del Collettivo per il diritto
allo studio è stato fratturato il naso e un ragazzo è
stato costretto a togliersi la maglietta con il Che in mezzo alla
strada». Senza dimenticare i vandalismi alla libreria Baroni,
«colpevole» di aver ospitato una manifestazione culturale
gay, e i cartelli della festa estiva di Rifondazione, imbrattati
con svastiche e croci celtiche. Il segretario della federazione
provinciale di Rc, Eugenio Baronti, lancia accuse durissime: «Da
qualche anno assistiamo a provocazioni a cui la città ha
fortunatamente risposto con una grande mobilitazione democratica.
Questo fatto gravissimo è solo l'ennesimo di una lunga
serie di episodi di violenza: si è trattato di un pestaggio
in piena regola». Anche dall'associazione L'Altro Volto
- Lucca Gay e Lesbica è arrivata una reazione dai
toni
esasperati: «Che cosa si aspetta a intervenire? - dice in
una nota Massimiliano Piagentini del direttivo - ci aspettiamo
dalle istituzioni (sindaco, prefetto e questore) una condanna
esplicita e la rapida individuazione dei responsabili di questa
ennesima aggresione squadristica». L'Assemblea Spazi Autogestiti
ha invece indetto una manifestazione per il 29 agosto, che sarà
preceduta il 23 da un'iniziativa pubblica al circolo Mattaccio
di Tassignano.
Edoardo nel frattempo è stato ricoverato: dopo le prime
cure è tornato in ospedale lunedì ed è stato
trattenuto per esami più approfonditi. Verrà operato
domani, per ricomporre le fratture. Più tardi dovrà
subire anche un intervento di chirurgia plastica, perché
lo zigomo maciullato non è più in grado di sostenere
l'occhio.
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IL
TIRRENO -
18 Agosto 2004
Dalla
Prima Pagina
Lucca.
Un giovane dei centri sociali è stato aggredito e malmenato
di notte, all'uscita dal pub
Picchiato da cinque nazisti
Danni al volto, insorge la sinistra: «Sono
impuniti»
LUCCA.
Un giovane di 30 anni appartenente all'Asa (assemblea spazi autogestiti),
ha denunciato di essere stato picchiato selvaggiamente in centro
storico all'uscita dal pub da 5 giovani tra i 20 e i 35 anni che
lo hanno colpito con calci, pugni e testate procurandogli una
lesione alla zona orbitale e al sopracciglio oltre alla sospetta
frattura della mandibola. «Mentre mi colpivano si definivano
nazisti» racconta la vittima.
Dalla
Cronaca di Lucca
Pestato a sangue giovane dei centri sociali
«Mi hanno aggredito in cinque all'uscita del pub, si definivano
nazisti»
LUCCA.
Un'aggressione che parte da lontano, figlia dell'intolleranza
e che - senza un intervento deciso da parte delle forze dell'ordine
che tuttavia stanno svolgendo gli accertamenti del caso - rischia
di provocare altro odio e nuovi scontri. Un giovane di 30 anni
- Edoardo Seghi residente a San Concordio e appartenente all'Asa
(assemblea spazi autogestiti) - ha denunciato di essere stato
picchiato selvaggiamente in pieno centro storico nella notte di
Ferragosto da 5 giovani di età compresa tra i 20 e i 35
anni che lo hanno colpito con calci, pugni e testate procurandogli
una lesione alla zona orbitale e al sopracciglio destro oltre
alla sospetta frattura della mandibola. «Mentre mi colpivano
con violenza si definivano nazisti - racconta la vittima dell'aggressione
-. Mi hanno inseguito da corso Garibaldi sino in via S. Girolamo
continuando a insultarmi e picchiarmi. Ieri in ospedale mi sono
sottoposto alla Tac».
«Gli
esami hanno riscontrato una serie di lesioni e microfratture che
mi costringeranno a sottopormi ad un intervento chirurgico al
volto».
Lunedì mattina i medici del pronto soccorso gli hanno riscontrato
lesioni giudicate guaribili in 20 giorni, ma in considerazione
delle indicazioni emerse dal nuovo esame la prognosi è
di gran lunga superiore tanto che sulla vicenda è scattata
d'ufficio l'inchiesta della Digos. Seghi è stato ascoltato
dall'ispettore Castellano che riferirà al magistrato di
turno, il sostituto Piero Capizzoto.
Il suo racconto potrebbe rivelarsi estremamente importante per
capire meglio il contesto in cui ruotano gli episodi di violenza
che, con una certa frequenza, si stanno ripetendo in città
e nell'immediata periferia.
C'è un filo conduttore che lega i danneggiamenti alle vetrine
in centro o ai locali nella Piana, gli scontri tra frange vicine
all'estrema destra e all'estrema sinistra, i tafferugli in curva
ovest tra ultras rossoneri. E levarie indagini - dirette dal procuratore
Quattrocchi - potrebbero essere chiuse entro la fme di settembre
con le prime denunce nei confronti dei responsabili.
Seghi, ancora segnato dalla terribile esperienza, trova la forza
di raccontare quanto gli è capitato: «Era l'una e
35 e stavo camminando da solo in corso Garibaldi. Era appena uscito
da un pub dove avevo bevuto una birra e stavo per tornare a casa
quando sono stato preso alle spalle da due soggetti che già
conoscevo e che si definivano nazisti. Mi hanno identificato come
un appartenente dell'Asa, un "comunista" da combattere.
Quando ho cercato di divincolarmi dicendo loro di togliermi le
mani di dosso questi mi hanno colpito con pugni e calci. Ne sono
arrivati altri tre e uno di loro mi ha dato una testata».
Alla scena hanno assistito anche alcune persone: «Non è
intervenuto nessuno per difendermi e la banda oltre a me ha attaccato
anche un ragazzo di colore. Ho cercato di star calmo, di non reagire
e di avvicinarmi verso via S. Girolamo. Loro si sono spostati
e mi hanno inchiodato ad un muro dove qualcuno aveva scritto una
frase contro i fascisti sostenendo che era opera di gente come
me, "compagni" da picchiare. L'aggressione è
durata 20-25 minuti. Un'eternità. Non ho reagito, sapevo
che se lo avessi fatto per me sarebbe finita male».
«I
soliti noti sono impuniti e la situazione è degenerata»
LUCCA.
«A poco più di un mese dalla
manifestazione indetta contro lo stupro punitivo, compiuto ai
danni di una giovane donna "colpevole" di essere lesbica,
Lucca è di nuovo teatro della violenza e della vigliaccheria
di aderenti a gruppi neo fascisti». Lo sostiene il
circolo "L'altro volto-Lucca gay-lesbica", preoccupato
e sde gnato per la nuova aggressione. «Nell'esprimere tutta
la nostra solidarietà e il nostro affetto al ragazzo aggredito
- dice il circolo - non possiamo che denunciare, per l'ennesima
volta, con una rabbia che è pari solo alla nostra indignazione,
l'incredibile e più che allarmante
situazione creatasi nella nostra città.
«Chiediamo al sindaco, al prefetto, al questore com'è
possibile che, aderenti a gruppi neo fascisti, nel giro di pochi
mesi (solo per citare gli ultimi episodi) possano aggredire e
picchiare uno studente di sinistra in una discoteca della zona,
violentare una ragazza a pochi metri dall'abitazione
della sua compagna, ferire gravemente un ragazzo riempiendolo
di calci e pugni, in una delle vie principali della città
senza che nessuno venga individuato.
«Che cosa si aspetta ad intervenire? Cosa deve succedere
ancora? È evidente che chi è inserito nella lista
di proscrizione di questi bravi ragazzi", perché gay
o lesbica, perché impegnato in associazioni o partiti della
sinistra, perché Rom, perché immigrato, perché
più in generale "diverso" rispetto ai loro canoni,
ogni volta che cammina da solo per le strade del centro è
in pericolo.
«Il pestaggio dell'altra sera non è la classica goccia
che fa traboccare il vaso, perché il vaso è già
traboccato da un bel po' di tempo.
«Per questo ci aspettiamo dalle istituzioni sopraccitate,
oltre che una condanna netta ed esplicita di quanto è accaduto
dei fatti concreti, come ad esempio, la rapida individuazione
dei "soliti noti" responsabili di questa ennesima aggressione
squadristica.
«Ci pare che per troppo tempo si sia sottovalutata (colpevolmente
o meno) una situazione che negli ultimi tempi è degenerata
in maniera drammatica».
LE
REAZIONI
«La città è fuori controllo gli aggressori
vanno trovati»
LUCCA.
Rifondazione comunista e i Giovani comunisti «denunciano
fermamente l'ennesima aggressione squadrista nei confronti di
un ragazzo facente parte dell'Asa».
Rifondazione accusa dell'aggressione militanti dell'estrema destra,
«due, ai quali si sono aggiunte dopo qualche minuto altre
tre persone. La vittima, oltre alle percosse, ha dovuto subire
anche insulti pesanti per il fatto di essere comunista.
«Ci teniamo a precisare che il pestaggio, secondo le testimonianze
dell'aggredito e degli spettatori, è durato ben 25 minuti.
«Le persone presenti sul luogo non sono intervenute a sedare
il pestaggio ma si sono limitate a chiamare la polizia che è
arrivata sul luogo dell'aggressione a fatto già avvenuto.
«Il ragazzo, ricoverato all'ospedale immediatamente dopo
l'accaduto, ha riportato fratture multiple allo zigomo e necessiterà
di un'operazione e di una plastica facciale.
«Questo è solo l'ultimo episodio di un'interminabile
serie di aggressioni che in questi ultimi anni si sono verificate
nella città. Intendiamo sottolineare l'impunità
dei soliti aggressori fascisti spesso denunciati alle autorità
senza nessun risultato. Dopo quest'ultimo atto squadrista, il
clima in città si è fatto rovente ed è venuta
meno la libertà di circolare liberamente senza temere aggressioni
ai danni di militanti o simpatizzanti di sinistra. Speriamo vivamente
che almeno questa volta le autorità competenti siano in
grado di punire questi individui (più volte resisi protagonisti
di queste azioni) impedendo loro di minare la libertà e
la sicurezza dei cittadini».
In un altra nota, un gruppo di "antifascisti lucchesi",
parla di aggressione in stile nazista e insiste sul clima di tensione
che da tempo si respira in città. Come Rifondazione, anche
il gruppo degli "antifascisti" punta il dito sulle scorribande
attribuite a militanti di Forza Nuova.
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LA
NAZIONE - 18 Agosto 2004
Primo
Piano Lucca
AGGRESSIONE
Il
racconto del giovane ricoverato
«Cazzotti
e calci da quei nazisti...»
Di
Aldo Grandi
«Inizialmente
mi avevano scambiato per un giovane di Massa Macinaia, ma alla
fine hanno continuato a pestarmi dicendo che ero un "compagno",
perché sono dell'assemblea spazi autogestiti. Fermate questi
fascisti»
LUCCA - Gli idioti che fanno della violenza un'arma
tornano a colpire. Questa volta un gruppo di estremisti di destra
se l'è presa con un giovane la cui unica «colpa»,
se così vogliamo chiamarla, è quella di essere conosciuto
come un «compagno». Sembravano passati da lustri,
per non dire da decenni, gli anni in cui essere militante di sinistra
o, talvolta, di destra, poteva voler dire anche perdere la vita
in un'aggressione. E, invece, ecco che nella pacifica e pacifista
Lucca, far parte, come Edoardo Seghi, 31 anni da San Concordio,
dell'Assemblea Spazi Autogestiti può costare caro. Addirittura
cinque fratture al volto e la necessità di sottoporsi a
un delicato intervento chirurgico di ricostruzione facciale. Alla
faccia della tolleranza reciproca e dei buoni propositi.
Quanto agli autori del pestaggio, avvenuto nel cuore della notte
all'incrocio tra corso Garibaldi e via Vittorio Veneto, in una
delle poche vie affollate anche dopo il calar del sole per la
presenza di bar e gelaterie, sono i classici estremisti, che si
definiscono, e si sono definiti mentre picchiavano Seghi «nazisti»,
che se la prendono - e se la sono presa - in cinque contro uno,
con chi è solo e non può difendersi. Complimenti.
«Era l'una e 35 - racconta Edoardo Seghi dal letto dell'ospedale
dove si trova ricoverato in attesa di essere operato - ed ero
appena uscito dal bar di due miei amici con una birra in mano.
Non avevo fatto che pochi passi ed ecco che mi sono sentito colpire
più volte alle spalle da alcuni sconosciuti, uno aveva
una maglietta nera e la testa rasata, un altro una canottiera.
Ho cercato di pararmi il volto, ma sono stato investito da una
raffica di cazzotti e di calci. Ad un certo punto uno ha anche
detto. "E' quello di Massa Macinaia": probabilmente
mi avevano scambiato per un altro, ma dopo, si sono resi conto
che andavo bene anche io, perché è gente con cui
avevo già avuto a che fare in passato e dalla quale ero
stato minacciato e invitato a farla finita come esponente dell'Assemblea
Spazi Autogestiti. Noi difendiamo le minoranze, gli immigrati,
i gay, siamo contro la guerra. Per un attimo sono riuscito a sottrarmi
alle botte, ma non ho fatto che pochi metri e subito dopo, poco
prima di arrivare a Porta S. Pietro, sono stato nuovamente fermato
e picchiato. "Sei un compagno, dicevano, dicci che sei un
compagno". Io ho risposto che sono comunista e quelli mi
hanno picchiato ancora e si sono definiti nazisti. Non è
possibile che a Lucca non si sia liberi di circolare per strada
ed essere assaliti da questi fascisti che tutti sanno chi sono,
ma nessuno fa niente per fermare. Anche la polizia è arrivata,
a mio avviso, in ritardo rispetto a quando è stata chiamata».
«Siamo intervenuti non appena abbiamo ricevuto la segnalazione
- ha spiegato il questore Maurizio Manzo - Del resto non abbiamo
un presidio fisso in corso Garibaldi. La Digos sta facendo le
sue indagini e ci sono già alcuni elementi di riscontro».
La
reazione
«Squadrismo»
LUCCA
- La prima reazione politica è quella di Rifondazione comunista
e dei Giovani comunisti/e «che denunciano fermamente l'ennesima
aggressione squadrista nei confronti di un ragazzo facente parte
dell'ASA».
«E' stato colpito alle spalle da due militanti di Forza
Nuova, ai quali si sono aggiunte dopo qualche minuto altre tre
persone. La vittima, oltre alle percosse ha dovuto subire anche
insulti pesanti per il fatto di essere comunista. Questo è
solo l'ultimo episodio di una interminabile serie di aggressioni
che si sono verificate a Lucca. Intendiamo sottolineare l'impunità
dei soliti aggressori fascisti spesso denunciati alle autorità
senza nessun risultato. Dopo quest'ultimo atto squadrista, il
clima in città si è fatto rovente ed è venuta
meno la libertà di circolare liberamente senza temere aggressioni
a sfondo politico. Speriamo che almeno questa volta le autorità
competenti siano in grado di punire questi individui».
Piagentini
di «Lucca Gay-Lesbica»
«Vanno
individuati i responsabili»
SULL'EPISODIO
dell'aggressione al giovane interviene anche Massimiliano Piagentini
de «L'altro volto Lucca gay-lesbica» che in una nota
esprime solidarietà al ragazzo. «Il pestaggio dell'altra
sera - afferma inoltre Piagentini - non è la classica goccia
che fa traboccare il vaso, perché il vaso è già
traboccato da un bel po’ di tempo. Per questo ci aspettiamo
dalle istituzioni, oltre che una condanna netta ed esplicita di
quanto è accaduto, fatti concreti, come l'individuazione
dei "soliti noti" responsabili di questa ennesima aggressione
squadristica».
AGGRESSIONE
L'episodio
di sabato notte è l'ultimo di una serie che si è
allungata negli ultimi dodici mesi, sempre nel centro storico
Alcuni precedenti nelle strade cittadine Indagati una decina di
estremisti di destra
Nel
giugno 2003 le scritte sulla vetrina della libreria «Baroni»
in via San Paolino due militanti di sinistra vennero aggrediti
in via Fillungo mentre distribuivano volantini Il caso di una
ragazza violentata sulle Mura
LUCCA
- Ci sono alcuni episodi, aggressioni e danneggiamenti, che in
qualche modo si possono ricollegare al pestaggio dell'altra sera
e alla matrice neonazista.
Nel giugno dello scorso anno alcuni vandali avevano preso di mira
la vetrina della libreria Baroni di via San Paolino imbrattandola
con la scritta «Gay Rauss» accompagnata da una grossa
svastica. Nella stessa libreria era stato appena ospitato un incontro
organizzato dall'associazione lucchese «L'Altro Volto/Lucca
Gay Lesbica» in occasione della giornata mondiale dell'orgoglio
omosessuale.
Per questo e per altri episodi, una decina di giovani estremisti
di destra sono stati denunciati di recente per i reati di lesioni
personali aggravate e danneggiamento aggravato. Le inchieste,
che vanno avanti da oltre un anno, si riferiscono appunto alle
svastiche alla libreria, ma anche all'aggressione avvenuta in
via Fillungo nella primavera 2003: due militanti di sinistra vennero
assaliti mentre stavano distribuendo volantini. La Digos lucchese
ha portato avanti le indagini con molta discrezione, effettuando
perquisizioni domiciliari nelle abitazioni dei denunciati.
Ma c'è di più. Nel maggio
scorso, una ragazza lucchese ha denunciato una brutale aggressione
a sfondo sessuale subita da parte di un gruppetto di sedicenti
estremisti di destra che sulle Mura urbane l'avrebbero violentata
a scopo «punitivo», perché lesbica.
Anche qui la Procura indaga per far luce sull'inquietante caso.
Sul
pestaggio di Seghi anche IL CORRIERE DI LUCCA
pubblica in data 18 Agosto un lungo articolo a firma di Francesco
Quilici ma, coerentemente con la linea editoriale precedentemente
assunta, non solo non fa alcun riferimento all'aggressione avvenuta
il 18 Aprile scorso (per il Corriere i fatti non si sono mai
svolti e se così non è chi se ne frega), ma in
questa occasione se ne esce in Prima Pagina con la seguente
frase: «La polizia indaga per cercare di capire se dietro
l’episodio ci possa essere una chiara matrice politica».
No, non è una battuta - purtroppo...
Il
19 Agosto (appena 24 ore dopo) aggiusta il tiro e ci riprova:
una pagina intera! Questa volta la matrice politica è certa
ma l'autore, che da prova di non avere alcun interesse verso la
realtà, pur di non entrare nello specifico, di non parlare
dell'aggressione che ci ha coinvolte, s'inventa una breve e originalissima
ricostruzione completamente campata in aria. Certo che ci vuol
fantasia e tanta, anche... Complimenti (LEGGI)!
Ed
ora i singoli pezzi presi dalla Prima Pagina e dalla Cronaca di
Lucca...
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IL
CORRIERE DI LUCCA - 19 Agosto 2004
Dalla
Prima Pagina
Inquirenti
sicuri di aver trovato la pista giusta per risalire ai picchiatori
Pestaggio, svolta nelle indagini
Certa la matrice politica,
lo sdegno della città
LUCCA
- E' giunta ad una svolta l'indagine aperta dopo il pestaggio
ad opera di cinque sedicenti naziskin, in seguito al quale il
trentenne Edoardo Seghi, di San Concordio, è ricoverato
da tre giorni all'ospedale "Campo di Marte" di Lucca:
dall'inchiesta della procura, infatti, spuntano i primi indagati.
Per il momento i sanitari hanno accertato cinque fratture al volto:
oggi il giovane subirà un intervento di chirurgia plastica.
Per tutta la giornata di ieri si sono moltiplicati le prese di
posizione e gli attestati di solidarietà indirizzati al
ragazzo, noto esponente cittadino dell'Assemblea spazi autogestiti:
ad esprimere una condanna ferma dell'episodio di violenza sono
stati, fra gli altri, il prefetto Tronca, il vicepresidente della
Provincia Antonio Torre e la Cgil. E' invece fissata per il prossimo
28 agosto una manifestazione antifascista, nel centro storico,
organizzata dai Giovani comunisti.
Inchiesta
a una svolta, gli inquirenti: "Siamo ottimisti". Certa
la matrice politica dell'episodio
Pestaggio in centro, primi indagati
Perizia
medica sulle sulle condizioni del ragazzo aggredito
Di
Francesco Quilici
LUCCA
- Spuntano i primi indagati nell'ambito dell'inchiesta aperta
dopo il pestaggio ad opera di cinque sedicenti naziskin in seguito
al quale un parrucchiere di 30 anni residente a San Concordio,
Edoardo Seghi, esponente dell'Assemblea spazi autogestiti di Lucca
e membro attivo di numerose associazioni pacifiste della galassia
no-global, si trova ricoverato all'ospedale Campo di Marte dove
oggi subirà un intervento di chinirgia plastica al volto.
L'episodio è avvenuto solo sabato notte, tra via Veneto
e via San Girolamo, ma l'autorità giudiziaria non ha perso
tempo. "Siamo cautamente ottimisti circa il buon esito delle
indagini", si lascia sfuggire il pubblico ministero titolare
del fascicolo, Fabio Origlio.
Sui sospettati dell'aggressione, naturalmente, per il momento
c'è il più stretto riserbo: a loro però,
tutti giovani appartenenti agli ambienti dell'estrema destra lucchese,
gli inquirenti sarebbero risaliti soprattutto grazie ad alcune
testimonianze raccolte dopo l'aggressione e al circostanziato
racconto dei fatti fornito dalla vittima del pestaggio.
La sua versione, ampiamente dettagliata, è stata verificata
dagli agenti della digos, che avrebbero già individuato
numerosi elementi di riscontro.
La
procura, intanto, ha disposto al medico legale Stefano Pierotti
una perizia accurata per stabilire la reale prognosi del ragazzo
picchiato: l'iniziale referto di venti giorni stilato lunedì
mattina, infatti, è già lievitato ben oltre la soglia
dei quaranta necessari per far scattare le indagini d'ufficio.
Per
il momento i sanitari hanno accertato cinque fratture al volto:
all'orbita sinistra, a una parte del palato, alla mandibola, al
sopracciglio e alla tempia. Non è escluso che il ragazzo,
alla fine, possa riportare lesioni alla bocca classificabili come
permanenti.
"Noi siamo nazisti", avrebbero detto i cinque aggressori
durante il pestaggio, iniziato intomo alle 1,30 di sabato e andato
avanti per almeno venti minuti, a pugni e testate. Almeno due
di loro sono stati descritti come giovani con la testa rasata.
Tutti, poi, avrebbero ripetutamente apostrofato come "compagno"
il ragazzo vittima dell'agguato. Sulla matrice politica dell'episodio,
quindi, non c'è più alcun dubbio.
Annuncio
del sindaco, solidarietà del Comune
"Un sistema di telesorveglianza per garantire la sicurezza"
LUCCA
- Un sistema integrato di telesorveglianza per garantire la sicurezza
dei cittadini.
E' questo l'annuncio con cui, a margine della dura condanna dell'aggressione
di sabato notte, il sindaco Pietro Fazzi reagisce all'episodio
denunciato. "Abbiamo presentato al ministro Pisanu il nostro
progetto di telesorveglianza, che ha l'obiettivo di accrescere
il controllo su quanto accade soprattutto nel centro cittadino
- si legge in una nota ufficiale di Palazzo Orsetti -. Inoltre
sono state assunte diverse iniziative di protezione dei cittadini,
che necessitano della più vasta collaborazione per ottenere
il massimo risultato. Il ripetersi di isolati episodi di violenza
ci deve spingere a non abbassare mai la guardia".
Solidarietà, naturalmente, alla vittima del pestaggio:
"Esprimo a nome della città di Lucca la più
ferma condanna per la vile aggressione subita da un nostro concittadino
a opera di un gruppo di violenti teppisti - continua Pazzi -.
Nel rivolgere alla vittima la solidarietà mia personale
e dell'intera amministrazione comunale, insieme con l'augurio
di un pronto ristabilimento, auspico che gli autori di questo
inqualificabile atto vengano al più presto individuati
e assicurati alla giustizia. Lucca, per storia e tradizione, è
la patria della tolleranza, e tale intende rimanere per volontà
di tutti i suoi cittadini, che hanno sempre guardato al riconoscimento
delle diversità e delle reciprocità delle opinioni
come ad un imprescindibile valore di riferimento per una serena
e pacifica convivenza".
I
precedenti
Vetrine
in frantumi, croci uncinate e spedizioni punitive
LUCCA
- Potevano sembrare casi isolati. Forse, per un certo periodo,
lo sono effettivamente stati. Ma, alla luce dell'aggressione organizzata
di sabato notte, l'inquietante ipotesi che alla base di tutto
ci sia un pericoloso rigurgitato di intolleranza politica di matrice
neonazista si affaccia con decisione nel panorama sociale e istituzionale
cittadino. Un'ipotesi che impone anche un'attenta rilettura di
quanto successo, da due anni a questa parte, all'ombra dell'arborato
cerchio.
E' l'aprile del 2002 quando un esponente della sinistra giovanile
viene preso a pugni nel cuore di via Fillungo. La sua colpa: stava
distribuendo volantini in favore del candidato sindaco ulivista,
Giulio Lazzarini. Passa poco più di un anno e, nel giugno
2003, nel mirino dei naziskin finisce la Libreria "Baroni"
di via San Paolino, rea di avere ospitato un incontro letterario
organizzato dall'assodazione "L'altro volto - Lucca gay e
lesbica" in occasione della giornata mondiale dell'orgoglio
omosessuale: vetrina in frantumi, scritte "gay rauss"
e svastiche vergate di fronte all'ingresso. Per questo e un altro
episodio, l'aggressione della primavera 2003 subita da due militanti
di sinistra che stavano distribuendo volantini politici in centro,
dieci giovani estremisti di desta sono stati denunciati di recente
per lesioni personali aggravate e danneggiamento aggravato. Da
segnalare anche le intimidazioni e le minacce verbali ricevute
dal prete no-global don Vitaliano Della Sala nell'aprile del 2003,
mentre era pranzo in una trattoria del centro storico dopo essere
stato ospite a Palazzo Ducale.
L'ultimo
episodio, ancora avvolto da una fitta cortina di fumo, risale
al maggio scorso. Una giovane scrittrice, ospite a Lucca in occasione
di un meeting letterario durante il quale avrebbe dovuto presentare
la sua ultima fatica, ha denunciato un'aggressione a sfondo sessuale
da parte di un gruppo di sedicenti estremisti di destra, che l'avrebbero
violentata sulle Mura a scopo "punitivo" in quanto lesbica.
Le indagini sono ancora in corso, ma anche in questo caso gli
inquirenti avrebbero trovato parziali riscontri.
Scatta
la mobilitazione delle sinistre. La condanna delle istituzioni
Corteo antifascista dentro le Mura
LUCCA
- Unanimi reazioni di condanna dal mondo politico e sociale lucchese
all'indomani della notizia della brutale aggressione di matrice
neonazista subita dal giovane parrucchiere di San Concordio da
parte di cinque sedicenti estremisti di destra. Con tanto di "manifestazione
antifascista" in programma nel centro storico il prossimo
28 agosto, organizzata a cura dei Giovani comunisti di Lucca e
della Valle del Serchio.
"Faremo tutto il possibile per individuare gli autori dell'episodio
- fa sapere il prefetto Francesco Paolo Tronca -. Non entro nel
merito delle motivazioni del gesto, ma certamente non vanno sottovalutate.
La sicurezza dei cittadini non è comunque in discussione;
sono già state immediate indicazioni alle forze di polizia.
Questo è lo spunto per elevare ulteriormente il livello
di attenzione". "Un atto di violenza grave, assolutamente
da condannate, tanto più perchè ispirato da un ideologia
intollerante contro la quale ciascuno di noi, indistintamente,
deve opporsi - scrive il vicepresidente della Provincia di Lucca,
Antonio Torre -. Purtroppo non si tratta del primo episodio di
questo tipo in città, per questo occorre esprimere con
forza la nostra indignazione, come cittadini e come rappresentanti
delle istituzioni, perché simili atti di violenza non tornino
a ripetersi e possa finalmente ristabilirsi un clima di tolleranza
e rispetto reciproco che costituiscono la solida base della nostra
cultura. Auguro una rapida e completa guarigione al giovane rimasto
vittima dell'aggressione ed auspico che gli autori di un gesto
così scellerato vengano presto assicurati alla giustizia".
Il gruppo Manitese di Lucca invita addirittura alla mobilitazione,
convocando un'assemblea pubblica per lunedì al circolo
culturale "Il Mattaccio" di Tassignano. "Denunciamo
non solo la grave aggressione - si legge in
una nota -, che speriamo non resti impunita e smuova gli animi
dei cittadini lucchesi verso un comune sentimento antifascista,
ma anche la grave situazione in cui si trova la città.
La violenza cresce soprattutto tra i più giovani, che non
trovano a Lucca spazi sani di aggregazione".
"I Giovani comunisti della Mediavalle, Garfagnana e di Lucca
esprimono la loro solidarietà e vicinanza al militante
dell'Assemblea spazi autogestiti aggredito da cinque neofascisti
in pieno centro cittadino - scrive il coordinatore Andrea Salvoni
- I Giovani comunisti si oppongono ad ogni forma d violenza perpetuata
verso i più deboli, verso che viene discriminato per il
proprio orientamento sessuale o per la scellta e l'attivismo politico
a cui aderisce.
Anche la Cgil, che chiama in causa Forza Nuova e ne chiede lo
scioglimento, esprime piena solidarietà a Edoardo, giovane
lavoratore e militante dell'Asa, vittima di una vile aggressione
squadrista". Parole di condanna, infine, anche da parte del
coordinamento provinciale di Azione Giovani.
|
|
IL
TIRRENO - 19 Agosto 2004
Lucca.
Indagati dalla procura alcuni degli aggressori del giovane di
sinistra massacrato di botte
Individuati i picchiatori
Li inchiodano testimonianze di ragazzi e di agenti
Di
Luca Tronchetti
LUCCA.
Sono già stati individuati dalla Digos e iscritti nel registro
degli indagati dalla procura della Repubblica con l'accusa di
lesioni gravi alcuni dei componenti del commando di estrema destra
che nella notte di Ferragosto in pieno centro storico ha pestato
un giovane appartenente all'Asa, procurandogli lesioni e microfratture
al volto che lo costringeranno stamani a sottoporsi ad un intervento
di chirurgia facciale.
Dalla
Cronaca di Lucca
LA
CACCIA Al TEPPISTI
I
colpevoli saranno puniti
Condanna e impegno dal prefetto e dal sindaco
LUCCA.
Saranno individuati e assicurati alla giustizia i responsabili
dell'aggressione al giovane dell'Assemblea spazi autogestiti.
L'assicurazione arriva dal prefetto, Francesco Paolo Tronca, che
tiene a far sapere di non sottovalutare affatto la gravita di
quanto accaduto in questa e in precedenti occasioni.
Episodi di violenza e di intolleranza sono particolarmente estranei
alla cultura e al modo di vivere della città e il prefetto
ha dato disposizione che i controlli e la vigilanza siano potenziati
al massimo perché questi atti teppistici gratuiti e inquietanti
non debbano più ripetersi.
Condanna per l'accaduto e impegno per la sicurezza di tutti i
cittadini sono poi al centro della reazione del sindaco Pietro
Pazzi: «Esprimo a nome della città la più
ferma condanna per la vile aggressione subita da un nostro concittadino
a opera di un gruppo di violenti teppisti - dice Fazzi -. Nel
rivolgere alla vittima di questa aggressione la solidarietà
mia personale e dell'intera amministrazione comunale, insieme
con l'augurio di un pronto ristabilimento, auspico che gli autori
di questo inqualificabile atto vengano individuati e assicurati
alla giustizia.
«Lucca per storia e tradizione è la patria della
tolleranza e tale intende rimanere per volontà di tutti
i suoi cittadini, che hanno sempre guardato al riconoscimento
delle diversità e delle reciprocità delle opinioni
come ad un imprescindibile valore di riferimento per una serena
e pacifica convivenza. L'amministrazione comunale sta lavorando
con grande intensità al miglioramento della sicurezza dei
cittadini. Nei giorni scorsi abbiamo presentato al ministro Pisanu
il nostro progetto di telesorveglianza che ha l'obiettivo di accrescere
il controllo su quanto accade in città, soprattutto del
centro cittadino. Insieme a questo progetto, sono state assunte
diverse iniziative di protezione dei cittadini che necessitano
della più vasta collaborazione di tutti per ottenere il
massimo risultato. Il ripetersi di isolati episodi di
violenza non ci lascia tranquilli e ci deve spingere
a non abbassare mai la guardia».
Esecrazione e condanna anche da parte del vicepresidente della
Provincia, Antonio Torre: «È stato un atto di violenza
grave, assolutamente da condannare, tanto più perché
ispirato da un'ideologia intollerante contro la quale ciascuno
di noi, indistintamente, deve opporsi.
«Purtroppo non si tratta del primo episodio di questo tipo
in città; per questo occorre esprimere con forza la nostra
indignazione, come cittadini e come rappresentanti delle istituzioni,
perché simili atti di violenza non tornino a ripetersi
e possa finalmente ristabilirsi un clima di tolleranza e rispetto
reciproco che costituiscono la solida base della nostra cultura.
Auguro una rapida e completa guarigione al giovane rimasto vittima
dell'aggressione ed auspico che gli autori di un gesto cosi scellerato
vengano presto assicurati alla giustizia».
Già
individuali e indagati alcuni aggressori
Dopo le botte al giovane dei centri sociali hanno lanciato bottiglie
agli agenti
di
Luca Tronchetti
LUCCA.
Sono già stati individuati dalla Digos e iscritti nel registro
degli indagati dalla procura della Repubblica con l'accusa di
lesioni gravi alcuni dei componenti del commando di estrema destra
che nella notte di Ferragosto in pieno centro storico ha pestato
un giovane appartenente all'Asa, procurandogli lesioni e microfratture
al volto che lo costringeranno stamani a sottoporsi ad un intervento
di chinirgia facciale. Ad inchiodarli - oltre alla testimonianza
di due giovani che hanno assistito all'aggressione in corso Garibaldi
- anche il racconto fornito da due agenti in borghese, che a quell'ora
stavano effettuando un servizio di perlustrazione e che sono stati
colpiti da bottiglie lanciate dagli estremisti.
Li
inchiodano le testimonianze di un gruppo di ragazzi che ha assistito
al pestaggio in città
Ieri
mattina il magistrato inquirente ha incaricato il medico legale
Stefano Pierotti di effettuare in tempi ristretti una perizia
relativa alle lesiori riportate da Edoardo Seghi, 30 anni, residente
a San Concordio e appartenente all'Assemblea Spazi Autogestiti,
che attualmente si trova ricoverato nel reparto di otorinolaringoiatria
dell'ospedale Campo di Marte, dove probabilmente già stamani
verrà sottoposto ad un intervento di chirurgia rnaxillo-facciale
per ridurre la frattura alla mandibola, all'occhio sinistro e
altre quattro microfratture all'altezza degli zigomi in seguito
alle lesioni riportate in conseguenza del pestaggio. Il giovane
attualmente parla a fatica perché gli è stata applicata
una placca di ferro in bocca per evitare l'abbassamento della
regione orbitale sinistra. Una consulenza tecnica che servirà
a capire meglio sia il tipo di fratture, sia le possibili conseguenze
future a livello di struttura ossea, sia se le ferite riportate
possano essere ritenute di tipo permanente. Il primo referto medico
stilato dal pronto soccorso - che subito dopo aveva dimesso il
ragazzo non ritenendo necessario il ricovero - indica 20 giorni
di prognosi, ma dopo l'esame della Tac compiuto martedì
pomeriggio si parla di ferite giudicate guaribili in un periodo
di tempo che dovrebbe superare i 40 giorni. E proprio sulla risposta
ai quesiti tecnici formulati si muoverà l'autorità
giudiziaria.
La sensazione - che trapela dal cauto ottimismo che regna in procura
riguardo all'individuazione dei responsabili - è che gli
inquirenti abbiano imboccato la strada giusta. Uno degli indagati
- tra l'altro tutti con precedenti penali - potrebbe essere coinvolto
in altre inchieste su disordini avvenuti in passato (vetrine danneggiate,
scontri con giovani dei centri sociali, pestaggi in curva ovest).
Più che di veri e propri naziskin, ad agire sarebbero state,
stando agli inquirenti, delle teste calde già note e tenute
d'occhio dalla Digos che cercano qualsiasi pretesto ideologico
per attaccar briga e menare le mani. Per la polizia più
che di una spedizione punitiva si tratterrebe dell'azione di un
banda di irresponsabili violenti che, pur senza fare politica
attiva, scimmiottano i gruppi neonazisti vestendosi di nero, tagliandosi
i capelli o appuntandosi sul petto svastiche e croci celtiche.
Il giovane pestato, Edoardo Seghi, - ascoltato nella giornata
dli martedì dall'ispettore Margherita Castellano - ha fornito
un identikit dettagliato degli aggressori che, inizialmente, lo
avevano scambiato per un'altra persona, sempre appartenente all'Asa.
Il giovane picchiato conosceva già un paio degli aggressori
aveva avuto con loro contrasti di natura ideologica.
Cgil,
Mani Tese e Rifondazione indicono assemblee aperte a tutti i democratici
MANIFESTAZIONE
CONTRO I FASCISTI
LUCCA.
Non solo solidarietà, ma anche e soprattutto fatti perché
gli episodi di violenza e le forze che li ispirano siano messi
al bando. Sono queste le richieste di associazioni, sindacati
e forze politiche (alcune delle quali brillano per un sorprendente
e assordante silenzio). La Cgil esprime piena solidarietà
al giovane militante dell'Asa «vittima di una vile aggressione
squadrista che lo ha massacrato di botte».
La Cgil prova però «profonda indignazione e rabbia
per quello che è successo: un fatto intollerabile, che
collegato con i precedenti rischia di rendere la città
invivibile dal punto di vista politico, sociale, umano. Noi, insieme
a tutti i democratici e gli antifascisti non lo permetteremo.
Cosa si aspetta a fermare i responsabili di questi atti di inaudita
violenza?».
La Cgil punta il dito anche contro le forze estremistiche e la
loro cultura: «Cosa si aspetta a sciogliere Forza Nuova?
Stiamo ancora aspettando che qualche giudice ci risponda sull'esposto
presentato più di tre anni fa a proposito di quella incredibile
provocazione organizzata da Forza Nuova contro il 25 Aprile e
contro la città, con la concessione della Casermetta da
parte della giunta comunale e con il mancato intervento di prefettura
e ministero degli Interni, ma tutto tace - aggiunge il sindacato
-. La violenza di oggi contro un militante dell'Asa ha lo stesso
colore di quella di ieri contro un migrante, contro
una donna lesbica, contro un prete no-global, contro una
libreria democratica: no al fascismo vecchio e nuovo. Nei prossimi
giorni sarà opportuno realizzare un incontro tra tutte
le forze democratiche e antifasciste per definire tempi e modi
di un'ampia mobilitazione sulla base di obiettivi chiari e condivisi».
Sulla stessa linea il gruppo Mani Tese: «Un'altra aggressione
ad opera di giovani di estrema destra - dice il gruppo -. Un altro
ragazzo pestato, cinque contro uno, perché è una
voce fuori dal coro. Tutto questo è avvenuto in pieno centro,
di sabato sera, in mezzo alla gente. Incurante di tutto. Questa
è la città in cui viviamo, in cui assistiamo a continui
episodi di violenza: contro gli immigrati, contro gli studenti,
contro chi esprime la propria libertà sessuale.
«Una violenza che cresce soprattutto fra i più giovani,
che non trovano a Lucca spazi sani di aggregazione, ma si trovano
di fronte a una città vetrina dove non conta la sostanza
ma solo l'apparenza. Dove vengono tolti spazi per lasciar posto
a negozi di grandi firme e centri commerciali. Denunciamo quindi
non solo la grave aggressione, che speriamo non resti impunita
e che smuova gli animi dei cittadini lucchesi verso un comune
sentimento antifascista, ma anche la grave situazione in cui si
trova la città, che l'amministrazione di questi ultimi
anni ha solo contribuito ad aggravare. Esprimiamo di nuovo la
nostra solidarietà al giovane aggredito e invitiamo tutti
a partecipare all'assemblea pubblica per discutere degli ultimi
eventi, che si terrà lunedì al Circolo "Il
Mattacelo" a Tassignano».
Daniela Giorgetti, della segreteria di Rifondazione, conclude:
«E' un'escalation di violenza quella che si manifesta nella
nostra città, dopo le ripetute aggressioni (in centro ed
in discoteca) a ragazzi di sinistra, gli atti di vandalismo contro
la libreria Baroni, lo stupro "punitivo"
di una donna colpita perché lesbica. Un'escalation
resa possibile dall'impunità di cui questi personaggi godono.
Non ci risulta, infatti, che qualcuno sia stato perseguito per
questi crimini. A questo punto noi chiediamo con forza che ciascuno
si prenda le proprie responsabilità: a cominciare dalla
questura, che deve dire pubblicamente quali mezzi intende porre
in atto per prevenire e reprimere questi atti e per assicurare
i colpevoli alla giustizia. Invitiamo l'amministrazione comunale
a costituirsi parte civile nel processo. Ai partiti, ai sindacati,
alle associazioni, alle diverse anime del movimento, a tutti i
cittadini democratici proponiamo di organizzare insieme una grande
manifestazione antifascista per i primi giorni di settembre, in
cui ricorre la Liberazione di Lucca».
Anche il corodinamento provinciale di Azione Giovani condanna
l'atto di teppismo ed esprime solidarietà all'aggredito,
chiedendo alle istituzioni di porre termine «all'impunità
spavalda di questi teppisti fuori del tempo e della realtà».
L'escalation
Una lunga serie di atti violenti
LUCCA. Una barbara aggressione avvenuta in pieno centro storico
sotto gli occhi di una ventina di persone - per la maggior parte
giovani, molti dei quali studenti - che non hanno alzato un dito
in difesa dell'appartenente all'Asa.
Soltanto un paio si sono limitati a telefonare al 113, ma quando
la volante è giunta sul posto i cinque teppisti si erano
già allontanati. Un gravissimo episodio di intolleranza,
un nuovo schiaffo alla città che adesso rischia di diventare
teatro di scontri di matrice ideologica senza un intervento deciso
da parte delle forze dell'ordine. Pestaggi, atti di intimidazione,
vandalismi da parte di falangi di estremisi si erano verificati
anche in un recente passato, l'anno scorso a giugno erano comparse
scritte anti gay sulla vetrina della libreria Baroni in via San
Paolino mentre ad agosto, sempre nello stesso negozio, 5-6 giovani
dal volto travisato avevano sfondato con una spranga una vetrina
disegnando sull'altra con vernice spray una grande svastica nera.
La matrice? Falangi riconducibili a movimenti xenofobi che avevano
puniti i responsabili della libreria per aver ospitato un incontro
dell'associazione «Altro Volto-Lucca Gay Lesbica».
Stessa firma, stessa matrice anche per l'azione, sempre ad agosto
2003, all'After Dark di Pieve S. Paolo, un bar-pub preso di mira
dal gruppo armato di bombolette spray e spranghe che si accanì
sulla vetrage danneggiandola e disegnando l'immancabile svastica.
E un pestaggio era avvenuto anche in occasione di un volantinaggio
fatto da militanti della sinistra mentre l'ultimo episodio, su
cui sono ancora in corso accertamenti dei carabinieri, riguarda
la denuncia di una ragazza lucchese che
sostiene di essere stata aggredita sessualmente da sedicenti estremisti
di destra sulle mura che l'avrebbero violentata a scopo punitivo
perché omosessuale.
LA NAZIONE
del 19 Agosto dà ampio spazio alle dichiarazioni di sindaco,
prefetto e vice-presidente della Provincia - nemmeno una parola
sul precedente che ci riguarda e che, molto probabilmente, ha
altri mandanti ed esecutori.
Come
al solito si ha l'impressione che vi sia più preoccupazione
per le ricadute negative in termini d'immagine, che per la reale
ed allarmante situazione morale, sociale, culturale e politica
della città. Non me ne stupisco, questo è un vecchio
copione del quale non ci sbarazzeremo tanto facilmente.
Sin
tanto che si tratta di "stupro" ai danni di due lesbiche
che poi hanno la sfrontatezza di sbandierarlo ai quattro venti,
di chiedere giustizia, si può e si deve tacere, ma se proprio
si è costretti a dir qualcosa, insinuare dubbi, seminare
sospetti e diffidenza sembra essere un atto dovuto (il nostro
caso dimostra che nella testa di troppe persone la violenza sessuale,
non importa se commessa per ritorsione, a scopo intimidatorio/punitivo
per motivi "politici/ideologici", è rimasta un
reato contro la morale, non contro la persona, e perciò
crea certamente disagio, imbarazzo, ma non spavento, preoccupazione,
non merita attenzione, impegno - è pur sempre un fatto
"privato" che non dovrebbe essere messo in piazza, in
modo particolare quando colpisce quelle categorie che "in
fondo se la sono cercata e quindi, a guardar bene, un po' se la
meritano"), ma quando si va oltre, in aperto dispregio di
quelle regole non scritte per cui certe cose non si fanno a casa
propria, perlomeno non a viso scoperto, in mezzo alla folla, addirittura
in pieno centro storico (quasi che la periferia non conti nulla,
sia terra di nessuno), rischiando persino di far danni alle cose...
no - questo è troppo! E le parole, i proclami, le vane
ma rassicuranti promesse si sprecano.
Due
pesi e due misure – peggio per chi sta dalla parte sbagliata.
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IL
CORRIERE DI LUCCA - 20 Agosto 2004
Dalla
Cronaca di Lucca
Associazioni
e partiti politici verso la mobilitazione. La solidarietà
del mondo istituzionale e sociale
Assemblea pubblica e corteo in centro
LUCCA
- Mobilitazione trasversale da parte del mondo politico, istituzionale
e culturale lucchese, a cinque giorni di distanza dall'aggressione
squadrista avvenuta la notte di Ferragosto nel cuore del centro
storico cittadino. Intanto maturano le prime manifestazioni pubbliche
organizzate: un'assemblea è in programma lunedì
sera, alle 21 in punto, nei locali del circolo culturale "Il
mattaccio" di Tassignano, mentre per sabato 28 agosto è
in programma un corteo di protesta dentro le Mura.
"Ciò che sta accadendo non può essere visto
come episodio marginale frutto di isolati estremismi - scrive
l'Ulivo per Lucca -. E' questione che riguarda la sicurezza, perché
ognuno deve potersi muovere ed esprimere senza il timore di essere
aggredito. Dobbiamo vincere una battaglia di civiltà, di
valori e di cultura. Riteniamo che le istituzioni, in primo luogo,
insieme a tutte le forze aperte alla pace e al dialogo, debbano
coordinarsi per sconfiggere la parte oscura che si annida tra
noi".
"Il Collettivo studentesco per il diritto allo studio, anch'esso
colpito da un'aggressione fascista lo scorso aprile, esprime solidarietà
al compagno dell'Asa aggredito - si legge in un'altra nota -.
Questi gruppi di estrema destra evidentemente sono sollecitati
dal clima createsi a causa dell'azione di appoggio economico ed
ideologico delle istituzioni".
"Condanniamo fermamente tutti gli atti di squadrismo che
negli ultimi quattro anni hanno avuto luogo nel nostro territorio
- scrive l'Assemblea femminista lucchese -. Queste aggressioni
perpetrate non solo da teste calde ma soprattutto da chi porta
avanti apertamente ed in modo concreto le ideologie fasciste hanno
lo scopo di inibire chiunque a mostrarsi e portare avanti le
proprie istanze di trasformazione sociale".
"Tutto è già stato detto e scritto e tutto
malauguratamente si ripete con cadenza preoccupante - polemizza
l'Arci di Lucca -. Che sia la certezza dell'impunità uno
degli elementi che porta il solito gruppo di neofascisti a reiterare
le loro prodezze ci sembra indiscutibile".
"Questo fatto è l'ultimo di una lunga serie di aggressioni
fasciste rimaste impunite - scrivono i Cobas -. Invitiamo tutte
le lavoratrici e i lavoratori a portare la loro solidarietà
concreta partecipando alle iniziative pubbliche dei prossimi giorni".
"Chi non ha fatto il proprio dovere per soccorrere Edoardo
e chi, in questi anni, ha inteso sorvolare di fronte allo squadrismo
fascista nella nostra città non ha scuse o giustificazioni",
scrive la Confederazione dei comunisti. Solidarietà
anche da Cinzia Ricci, dell'associazione "Altro volto
- Lucca gay e lesbica", e dall'associazione "Equinozio"
per il commercio equo e solidale.
Cinzia
Ricci non fa parte né dell'associazione "Altro Volto",
né di altre associazioni (ah, incorreggibile "Corriere").
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LA
REPUBBLICA - 22 Agosto 2004
(fonte
Gay
News, altri link: LEGGI
- LEGGI
- LEGGI
- LEGGI)
LUCCA
- La Digos di Lucca ha arrestato uno dei presunti aggressori di
Edoardo S., il giovane no global brutalmente picchiato la notte
di Ferragosto nel centro storico di Lucca da alcuni appartenenti
a movimenti di estrema destra. In manette è finito un elettricista
di 24 anni, Mirko Santucci, bloccato alla stazione di Siena dove
era arrivato per incontrare la fidanzata. Altri due giovani lucchesi,
con precedenti penali specifici e ritenuti corresponsabili dell´aggressione,
sono ricercati. Come Santucci sono colpiti da un´ordinanza
di custodia cautelare per lesioni personali gravi, aggravate da
motivi abietti e futili. Gli inquirenti li hanno invitati a costituirsi
per non aggravare la loro posizione.
Uno
dei due ricercati è coinvolto nell´inchiesta sull´assalto
alla libreria Baroni di Lucca, la cui vetrina fu imbrattata con
svastiche e sfondata a mazzate la notte del 29 agosto 2003. La
«colpa» del titolare era di aver ospitato due mesi
prima un dibattito sull´omofobia nell´ambito del Gay
Pride. In seguito sono stati denunciati altri gravi atti di violenza:
il pestaggio di un giovane di sinistra in una discoteca, lo
stupro di una ragazza lesbica, infine l´agguato contro
Edoardo S., colpito a calci e pugni da tre giovani che si sono
dichiarati «nazisti» e «camerati» e lo
hanno accusato di essere un comunista. Edoardo S., che fa parte
dell´Asa (Assemblea spazi autogestiti), un gruppo antimilitarista
e no global, ha riportato cinque fratture al volto e una alla
mascella e rischia l´abbassamento dell´occhio sinistro.
La prognosi è di 40 giorni. Da tempo i gruppi di sinistra
ed in particolare Azione Gay e Lesbica denunciano la violenza
crescente degli estremisti di destra lucchesi. Per sabato 28 è
stata convocata a Lucca una manifestazione antifascista «in
risposta all´ennesima aggressione neonazista».
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IL
TIRRENO - 25 Agosto 2004
Dalla
Cronaca di Lucca
«Ora
gli aggrediti non sono più soli»
Dall'assemblea di Tassigano chiesta la chiusura della sede di
Forza Nuova
Sabato
gran corteo contro il fascismo
di
Giulio Sensi
TASSIGNANO.
«Chiudere la sede di Forza Nuova e sciogliere la sezione
di Lucca». E' questa la richiesta giunta dall'assemblea
di lunedì sera sui fatti della notte di ferragosto e il
pestaggio di Edoardo Seghi. Una richiesta che sarà fatta
propria nei prossimi giorni da decine di sigle, organizzazioni,
sindacati, gruppi, partiti e singoli cittadini che sabato pomeriggio
dalle 16.30 con partenza da Piazza Grande parteciperanno all'annunciato
corteo antifascista.
Massiccia la partecipazione all'assemblea. Sono accorsi, da molte
parti della Toscana, più di duecento persone, in gran parte
giovani, che hanno ascoltato la testimonianza di Seghi e proposto
iniziative concrete per combattere la
ve dare un segnale forte. E poi bisogna continuare la battaglia
per gli spazi sociali. Se non si parte da questo non c'è
modo di attivare percorsi di partecipazione».
«Bisogna rispondere insieme e collettivamente - ha commentato
Virginio Bertini, della segreteria della Cgil - mettendo insieme
tutte le questioni: dal fascismo al razzismo istituzionale contro
gli immigrati, come è accaduto nella vicenda di Salah Chfouka».
Bertini ha denunciato «le coperture che gruppi di estrema
destra hanno avuto per troppo tempo a Lucca».
«La risposta di stasera è già un fatto grande
- ha detto l'assessore di Rifondazione del comune di Capannori,
Eugenio Baronti - ci sono molti giovani che sono una nuova generazione
di antifascisti».
Infine è intervenuta anche Cinzia
Ricci, la donna che ha denunciato nei mesi scorsi l'aggressione,
avvenuta il 18 aprile, alla sua compagna da parte di due giovani
di estrema destra che hanno voluto punire la loro identità
sessuale, mai nascosta. «Le violenze non sono diverse -
ha detto - e la reazione deve essere uguale. Questa volta c'è
stata una reazione che in altri casi non c'è stata. Molte
persone, che magari non fanno politica, che hanno subito violenza
stasera non ci sono e si sono sentite sole. La città deve
imparare a parlare anche con loro. Quello che è successo
ad Edoardo deve dimostrare che non c'è più storia
per questi personaggi». I gruppi che promuovono la
manifestazione di sabato si riuniranno domani sera alle 21 nella
sede dell'Arci per preparare le iniziative.
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LUCCA: CHIUDERE LA SEDE DI FORZA NUOVA
Maifestazione di protesta nella cittadina toscana. Partecipa
anche il movimento GLBT
LUCCA
Tre persone sono finite in carcere a Lucca e altre due sono indagate
per l’aggressione a Edoardo Seghi, il giovane appartenente
all’Assemblea spazi autogestiti, picchiato a sangue nella
notte di Ferragosto da cinque teppisti che si sono definiti “nazisti”.
L’ultimo arresto risale a mercoledì. Andrea Palmeri,
25 anni, si è costituito, sostenendo di non essersi fatto
rintracciare prima perché era in vacanza: era già
iscritto nel registro degli indagati per i vandalismi commessi
un anno fa ai danni di una libreria “colpevole” di
aver ospitato un incontro sul rapporto tra omosessualità
e letteratura. Nei giorni precedenti erano stati fermati Mirko
Santucci, 24 anni, ultrà della Lucchese, in precedenza
accusato di aver partecipato all’aggressione di un militante
Ds che distribuiva volantini in campagna elettorale (ma assolto
in primo grado) e Alfredo Franceschini 40 anni, vicino al movimento
di estrema destra Forza Nuova. A quest’ultimo, per un capriccio
del caso era stato assegnato come difensore d’ufficio Gianni
Del Carlo, segretario della federazione Ds: l’avvocato,
che lo ha assistito durante l’interrogatorio di garanzia
dopo avergli comunicato la sua posizione in merito alla vicenda,
ha poi presentato istanza al giudice delle indagini preliminari
chiedendo di essere sollevato dall'incarico per incompatibilità.
I tre negano di aver colpito Seghi e continuano ad addossarsi
reciprocamente la responsabilità del pestaggio. Edoardo
è stato aggredito in Corso Garibaldi, una via del centro
che d’estate è affollatissima anche a notte fonda:
nessuno dei passanti però ha avvertito il 113, né
è intervenuto per fermare gli aggressori, che hanno continuato
a colpire indisturbati per più di venti minuti. «Mi
hanno riconosciuto come “un compagno”; mi sono arrivati
alle spalle, poi uno di loro mi ha preso sottobraccio e mi ha
colpito con una testata, gli altri hanno continuato a calci e
pugni». Edoardo, dopo le prime cure al pronto soccorso,
è stato ricoverato con una prognosi di 40 giorni; la Tac
ha rivelato 5 fratture al volto. Ha già subito un’operazione
di microchirurgia durata quasi 2 ore. Ora sta meglio, ma sotto
l’occhio sinistro si notano ancora le ecchimosi, coperte
in parte da un cerotto: «Solo una ragazza e un giovane senegalese
hanno tentato di avvicinarsi - racconta - d’altronde se
anche la guerra ci viene presentata dalla tv come uno spettacolo,
un pestaggio diventa qualcosa a cui assistere senza farsene toccare.
Questo episodio poi è l’ennesimo di una serie di
violenze ai danni di militanti di sinistra, del movimento omosessuale
e dei collettivi per il diritto allo studio che a partire dal
2002 si sono verificate a Lucca». Dopo gli attestati di
solidarietà, dalle istituzioni, dai partiti del centrosinistra,
dall’Arci, da Cisl e Cgil si è svolta lunedì
al circolo Mattaccio un’assemblea cittadina, a cui hanno
partecipato più di 400 persone. «C’era tanta
gente di Lucca, ma anche appartenenti ai movimenti di tutta la
Toscana - dicono dall’Asa - dall’assemblea è
emersa una risposta forte della città, che dice che le
cose devono cambiare; blindare il centro storico e usare le telecamere
non serve, è necessaria una denuncia politica, capire se
ci sono legami e connivenze in città». L’assemblea
ha chiesto tra l’altro la chiusura della sede di Forza Nuova:
«Anche se i tesserati non sono direttamente coinvolti, l’escalation
di violenza è iniziata da quando la sezione è stata
aperta». Per sabato pomeriggio, alle 16.30 è in programma
una manifestazione antifascista, che si snoderà nel cuore
di Lucca: «Non bisogna lasciarsi spaventare - dice Edoardo
- meglio reagire e vivere la città, occupandola pacificamente».
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IL
TIRRENO - 29 Agosto 2004
Dalla
Cronaca di Lucca
Sfilano
in duemila per solidarietà a Seghi
Da
piazza Napoleone in corteo per tutto il centro Slogan contro la
violenza degli estremisti di destra
di Giulio Sensi
LUCCA.
Massiccia partecipazione ieri pomeriggio al corteo di solidarietà
per Edoardo Seghi, il giovane dell'assemblea spazi autogestiti
picchiato la sera di ferragosto da cinque giovani di estrema destra.
Alla manifestazione, che si è conclusa con degli interventi
finali in piazza Grande, hanno partecipato circa duemila persone,
attraversando le vie del centro per denunciare le violenze e chiedere
la chiusura della sede di Forza Nuova. Accanto al giovane dell'asa
hanno sfilato numerosi ragazzi provenienti anche da molte città
della Toscana e diversi enti locali.
C'era la Provincia con il proprio stendardo, insieme ai comuni
di Viareggio, Gallicano, Villa Basilica, Massa e Cozzile e Lardano
che hanno testimoniato la loro solidarietà a Seghi. Il
corteo si è snodato intorno alle 17 da piazza Napoleone
per le vie del centro.
Ad aprirlo sono stati i rappresentanti delle associazioni promotrici
dell'iniziativa, con un grande striscione che portava la scritta:
«No al fascismo, ora basta», in testa e ai lati un
servizio d'ordine organizzato dall'Asa, insieme al Movimento antagonista
toscano, con il compito di controllare eventuali provocazioni.
Il tutto accompagnato da vecchi e nuovi slogan antifascisti, cavalcati
da una parte dei manifestanti, il primo troncone, mentre lo spezzone
successivo era animato da una station wagon con un potente impianto
musicale che ha fatto cantare e ballare i numerosi giovani con
l'immancabile e immortale «Bella ciao» ripetuta più
volte.
Non mancava nemmeno la parte della città
che è stata vittima «storica» delle violenze
di matrice fascista: il collettivo 9 luglio, fondato dopo la manifestazione
in favore della donna lesbica aggredita e violentata a causa della
sua identità sessuale, e quella della sua compagna, il
18 aprile scorso, un nutrito gruppo di trans e uno striscione
di «gay e lesbiche antifascisti».
Diversi anche gli immigrati presenti per manifestare la loro avversione
all'intolleranza e alle violenze. C'era anche Khalid, il giovane
lavoratore marocchino che la sera dell'aggressione di Seghi è
stato percosso in via Vittorio Veneto. L'immigrato è intervenuto
anche al comizio finale chiedendo apertura e tolleranza a tutta
la città.
Nessuna tensione nemmeno quando il corteo, dopo il passaggio da
via Battisti e piazza S. Frediano, ha toccato piazza Scalpellini,
poco lontano dalla sede di Forza Nuova.
La polizia sorvegliava la zona, sia all'interno che all'esterno
dell'Anfiteatro, e anche il servizio d'ordine dei manifestanti
si è interposto sul Fillungo per evitare eventuali guai.
Il corteo si è fermato e una rappresentante dell'Asa ha
letto la denuncia, scandendo accesi slogan contro l'organizzazione
di estrema destra come «venite fuori adesso, ve lo facciamo
noi un bel processo» e chiedendo a gran voce la chiusura
della sede poco distante.
Fermata d'obbligo in via Vittorio Veneto e corso Garibaldi, la
zona dell'aggressione a Seghi. Il corteo si è compattato
stringendosi attorno ad Edoardo
al passaggio davanti alla gelateria Veneta, dove i manifestanti
hanno denunciato ancora una volta l'omertà di chi era presente
quella sera e non si è preoccupato di difendere l'aggredito.
La manifestazione è sfociata, con
un grande applauso, in piazza Napoleone dove, oltre a Seghi, sono
intervenuti anche rappresentanti dell'Asa e del collettivo 9 luglio.
«Quando hanno colpito Edo - ha detto una rappresentante
dell'Asa - hanno colpito uno di noi. Siamo qua oggi contro la
violenza dei fascisti e ci stringiamo attorno ad Edoardo e a tutte
le altre vittime».
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IL
CORRIERE DI LUCCA - 29 Agosto 2004
Dalla
Cronaca di Lucca
Il
racconto in piazza del giovane aggredito: "Quella che vedo
è un’altra città”
Centinaia al corteo antifascista
Pronunciati slogan contro Forza Nuova e contro Fazzi
Di
Giammarco Caselli
LUCCA
- E' stato un corteo festoso e allegro quello che ha sfilato ieri
pomeriggio in città "contro l'aggressione, in solidarietà
al giovane dell'Associazione Spazi Autogestiti pestato in centro,
e contro la violenza fascista".
Ma è stato anche un'occasione per contestare l'amministrazione
Fazzi, accusata di aver favorito il proliferare della violenza
concedendo spazi al movimento politico di Forza Nuova. Una sfilata
contro il fascismo nella quale hanno sventolato bandiere rosse,
Curde, della Palestina e tantissimi vessilli di pace.
Sotto lo striscione "no al fascismo: ora basta", la
manifestazione si è snodata da piazza del Giglio per tutto
il centro storico con Edoardo Seghi (il 30enne aggredito la notte
di Ferragosto da 5 persone, tre delle quali attualmente in carcere)
in testa.
"Ringrazio tutti i presenti - ha detto il lucchese aggredito
- questa è un'altra Lucca, diversa da quella del pestaggio:
è una grande risposta non solo contro la violenza e in
solidarietà a quanto mi è accaduto, ma è
una risposta antifascista. Questo dev'essere l'impegno non di
un giorno ma di sempre, anche su altri argomenti, come ad esempio
contro la guerra. Non dobbiamo avere paura" ed ha aggiunto
frasi in favore dei palestinesi. Numerosi infatti erano anche
gli striscioni contro la guerra, mentre altri manifesti recitavano
"Insieme contro insieme per"
e "Fuori il fascismo dalla storia".
La sfilata si è fermata di fronte al pub dove è
iniziata l'aggressione e dove si è invece conclusa.
Nel corso della manifestazione sono stati distribuiti anche numerosi
volantini ai turisti informarli di quello che è accaduto
negli ultimi anni a Lucca. Su questi era stato scritto: "L'indifferenza
soffoca, fai respirare la città".
Il corteo si è anche fermato strada facendo per spiegare
la ragione della mobilitazione: "Degenerazione sociale e
politica della città, con la giunta Fazzi che ha legittimato
con le sue scelte Forza Nuova" hanno detto aggiungendo che
"sono stati chiusi tanti spazi per i giovani nell'ultimo
periodo. L'omertà di chi ha assistito al pestaggio di Edoardo
e poi non ha parlato è un segnale della paura e del disagio:
questo però non è una giustificazione. Il problema
è che l'omertà è dovuta al clima di impunità
che c'è rispetto a questi individui: è il momento
di perseguirli per apologia del fascismo".
Massima soddisfazione per gli organizzatori della manifestazione
anche per l'affluenza: "Mai vista tanta gente cosi"
hanno detto e "mai vista tanta unità fra le varie
associazioni, movimenti e partiti che ci hanno preso parte. Siamo
soddisfatti". Tremila i partecipanti secondo gli organizzatori,
un migliaio secondo la questura. Fra la gente anche tantissime
famiglie e tanti bambini.
Oltre alle bandiere hanno sfilato anche tanti stendardi dei Comuni:
fra questi quello di Gallicano, Viareggio, Larciano, Massa e Cozzile,
Villa Basilica e della Provincia di Lucca.
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LIBERAZIONE
- 29 Agosto 2004
Una
giornata antifascista
In 5000 a Lucca contro le aggressioni di Forza Nuova. Presidio
anche ad Atessa, in Abruzzo, dove il sindaco (ds) ha autorizzato
la festa dei neonazisti
Di
Ercole Olmi
E'
stata una giornata di emergenza antifascista quella vissuta ieri
a Lucca e in Abruzzo. Nella città toscana circa cinquemila
persone hanno aderito alla manifestazione indetta dall'assemblea
antifascista lucchese e hanno sfilando nelle vie del centro per
chiedere la chiusura della sede di Forza Nuova dopo il feroce
pestaggio di Edoardo Seghi, avvenuto lo scorso 14 agosto. In piazza,
molte associazioni, movimenti, centri sociali, sindacati, venuti
anche da Pisa e Firenze, alcuni comuni limitrofi (Viareggio, Gallicano,
Massa e Cozzile), la provincia di Lucca.
Un clima tranquillo e festoso ha accompagnato il corteo con i
negozi quasi tutti aperti.
La manifestazione è stata la risposta all'aggressione avvenuta
lo scorso 14 agosto quando, intorno all'una di notte, in una delle
vie principali del centro storico di Lucca, è stato aggredito
Edoardo, dell'Assemblea Spazi Autogestiti. A colpirlo sono stati
almeno in cinque, provocandogli fratture allo zigomo e numerose
contusioni. Ma l'episodio è solo l'ultimo di un anno di
ripetute minacce e violenze perpetrate da gruppi fascisti nella
città di Lucca: dalle botte ad uno studente di sinistra
(frattura del setto nasale e numerose contusioni) allo stupro
nei confronti di una ragazza lesbica, passando per intimidazioni,
insulti, etc. rivolti a chiunque fosse identificabile come appartenente
alla sinistra o come immigrato.
Meno numerosa, ma altrettanto significativa, la manifestazione
che si è tenuta ad Atessa in provincia di Chieti, in Abruzzo.
In questo caso, i manifestanti - circa 400 tra Abruzzo social
forum, Fiom, Anpi, Giovani comunisti, associazione Jonathan -
hanno protestato contro la Festa regionale di Forza nuova, paradossalmente
concessa dall'amministrazione di centrosinistra del paesino abruzzese.
«Una festa - ci dice Renato De Nicola dell'Abruzzo social
forum - che si spiega con il tentativo di Forza nuova di provocare
luoghi importanti della Resistenza. Infatti hanno già organizzato
il loro raduno per tre anni a Lanciano, città medaglia
d'argento della Resistenza, e grazie alle nostre manifestazioni
l'amministrazione, che è di centrodestra, ha dovuto revocare
l'autorizzazione». Ora si sono spostati ad Atessa, città
storicamente di sinistra, con sindaco Ds e giunta in cui è
presente anche il Pdci. «Atessa è stata uno snodo
importante della Brigata Maiella, la più importante formazione
partigiana del sud Italia e il cui capo, Pietro Benedetti, è
stato condannato a morte dai fascisti». La manifestazione
si è svolta senza incidenti: il corteo è passato
dentro la cittadina (4mila abitanti) per poi concludersi proprio
in piazza Pietro Benedetti dove è stato organizzato un
«assedio rumoroso».
*
* *
Carissima
Cinzia, ci siamo sentiti prima del 28 agosto perché
ti avevo chiesto del materiale da leggere alla manifestazione
(o, meglio, alla contro-manifestazione) antifascista svoltasi
ad Atessa.
Il materiale che ci hai mandato è molto bello, ma
non abbiamo potuto utilizzarlo perché le caratteristiche
della manifestazione (itinerante, con tanta musica sparata
a tutto volume e quant'altro) rendevano impossibile leggere
quelle pagine, che erano troppo lunghe per l'occasione.
Tuttavia nella manifestazione in molti hanno fatto riferimento,
anche prima del nostro intervento, ai "fatti di Lucca",
e di questo siamo stati piacevolmente colpiti. Finalmente
le informazioni girano!
L'intervento di Jonathan ha ricordato lo stupro della ragazza
omosessuale e il pestaggio del giovane comunista, concludendo,
molto in breve, che la lotta per la liberazione della sessualità
coincide con la lotta a tutti i tipi di fascismo, vecchi
e nuovi.
Ti ringraziamo comunque immensamente per il materiale che
ci hai spedito e speriamo tutti di iniziare così
una feconda collaborazione con la realtà di Lucca,
che è tanto più avanti, e insieme tanto più
indietro, della nostra.
Ciao Cinzia, e buon lavoro.
Giulio Recchioni, segretario di Jonathan - Diritti in movimento. |
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LA
NAZIONE - 29 Agosto 2004
Primo
piano Lucca
AGGRESSIONE
Centinaia in piazza per dire «no» alla violenza fascista
ed esprimere solidarietà a Edoardo Seghi. Solo cori, niente
disordini
«Nessun
futuro per i razzisti»
di
Diego Casali - Cristiano Consorti
LUCCA
- Da tutta la Toscana a Lucca per dire no al fascismo. Per ribadire
il proprio sdegno di fronte all'aggressione che, la notte di Ferragosto
ha visto sfortunato protagonista, il giovane Edoardo Seghi «pestato»
da un gruppo di naziskin. Un episodio, la cui inchiesta si è
chiusa venerdì e ha portato la Digos di Lucca ad arrestare
tre persone, Andrea Palmeri, Mirko Santucci e Alfredo Franceschini
e denunciarne altre due, che avrebbero in qualche modo partecipato
all'aggressione. E ieri pomeriggio erano un migliaio secondo le
forze dell'ordine (tremila per gli organizzatori) a sfilare per
le vie del centro storico al fianco dello stesso Seghi. Inevitabile
la tensione per lo svolgersi della sfilata, anche se non si sono
registrati episodi di violenza, ne danni alle cose. Imponente
infatti il servizio delle forze dell'ordine, che ha «contenuto»
l'animosità dei manifestanti. Armati di striscioni all'insegna
del «Mai più», «Nessuna cittadinanza
per fascisti e razzisti», «No al fascismo, ora basta»,
«Fuori il fascismo dalla storia», i «nuovi partigiani»,
ma anche rappresentanti del mondo sindacale, delle istituzioni
cittadine e delle province limitrofe, sono partiti da piazza Napoleone,
per attraversare piazza San Michele, piazza San Frediano, piazza
Scalpellini (proprio a due passi dalla sede di Forza Nuova,
che nei giorni scorsi aveva preso le distanze dall'aggressione
al Seghi) e ritornare al punto di partenza attraverso via Fillungo.
Una manifestazione nella sostanza pacifica ed evidentemente anche
nella pratica, se si escludono i soliti cori inneggianti alla
violenza contro i militanti di estrema destra. Scaramucce, cori
appunto. Tutto quindi è filato via liscio. Gli unici disagi
gli hanno subiti solo i commercianti e gli operatori commerciali
del centro storico, che hanno dovuto fare i conti con una «paralisi
urbana» di oltre due ore.
Il corteo di solidarietà a Edoardo e di condanna al fascismo
non si è fermato in piazza Napoleone, ma ha proseguito
la sua «marcia» fino al luogo, Corso Garibaldi, dove
Seghi ha subito il pestaggio. Una tappa importante che ha avuto
una valenza di grande valore, come a voler ricordare un luogo
e un fatto non soltanto con una manifestazione, ma ripercorrendo
anche i passi di quella sera che sicuramente verrà ricordata
come un giorno di svolta nel panorama lucchese. E dopo il corteo
il comizio che ha permesso di aggiungere anche le parole di condanna
verso gesti che, ai nostri giorni, dovrebbero essere solo un triste
ricordo del passato. Tante le partecipazioni degli enti a partire
dalla Provine di Lucca, il Comune di Capannori rappresentato dal
sindaco Giorgio Del Ghingaro, di Porcari rappresentato dall'assessore
Ermanno Billentini, di Viareggio, Gallicano, Villa Basilica, Massa
Cozzile, Lardano. Inoltre era presente la Cisl-Fiom con Vincenzo
Cinquini e Cgil con Virginio Bertini. Ma le adesioni sono arrivate
anche da Assemblea Spazi Autogestiti, Arci, Cgil, Ulivo, Vivere
Lucca, Pdci, Ambiente e futuro, Cobas, Eqinozio, Altrovolto Lucca
Gay e Lesbica, Azione Gay e Lesbica Firenze, Movimento identità
transessuale, Arcigay Toscana e nazionale, Ireos, Associazione
genitori di omosessuali, Rc, Giovani coministi/e Lucca e Garfagnana,
Mani Tese, Associazione «Progetto Ulisse», Circolo
della Sinistra Morianese, Confederazione dei Comunisti, Comitato
lucchese contro la guerra, Comitato di Solidarietà con
l'Intifada, Associazione Ghassan Kanafani, Circolo culturale «Il
Mattaccio», Collettivo 9 luglio.
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L'UNITÀ
- 29 Agosto 2004
«Basta violenza,
i diversi sono loro»
Di Valeria Giglioli
Ieri la manifestazione antifascista si è svolta pacificamente
e ha visto sfilare nel centro di Lucca associazioni, movimenti
e partiti uniti nella condanna delle aggressioni consumate in
città a partire dal 2001.
Ieri la manifestazione antifascista si è svolta pacificamente
e ha visto sfilare nel centro di Lucca associazioni, movimenti
e partiti uniti nella condanna delle aggressioni consumate in
città a partire dal 2001. In testa il grande striscione
con la scritta "No al fascismo, ora basta"; dietro le
bandiere di Cgil, Ds, Arci, Verdi, Cobas, Prci e anche quelle
multicolori della Pace. Poco distanti i rappresentanti del Movimento
antagonista, Mani Tese, il collettivo Lu_Cia; gay e lesbiche.
E ancora le istituzioni, lo striscione dell'Ulivo per Lucca, i
consiglieri comunali del centrosinistra. Tanti slogan, gridati
e cantati, da «Per una città multicolore, nazisti,
fascisti, vi cacceremo fuori» a «fascisti, vigliacchi,
Lucca non vi vuole». Non mancano le contestazioni per il
sindaco e l'amministrazione, accusati di aver «legittimato
politicamente e culturalmente Forza Nuova». In via Fillungo
i manifestanti si fermano vicino alla sede di Forza Nuova e una
ragazza dell'Asa legge un documento che chiede la chiusura della
sede del movimento estremista. Giunto all'incrocio dove è
avvenuta l'aggressione. Edoardo si guarda intorno: «È
una grande risposta, il segno chiaro di una volontà di
cambiare, che non si deve fermare. Vogliamo far capire a quella
gente che i diversi sono loro».
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IL
TIRRENO - 29 Agosto 2004
Dalla
Cronaca di Lucca
Sfilano
in duemila per solidarietà a Seghi
Da
piazza Napoleone in corteo per tutto il centro Slogan contro la
violenza degli estremisti di destra
di Giulio Sensi
LUCCA.
Massiccia partecipazione ieri pomeriggio al corteo di solidarietà
per Edoardo Seghi, il giovane dell'assemblea spazi autogestiti
picchiato la sera di ferragosto da cinque giovani di estrema destra.
Alla manifestazione, che si è conclusa con degli interventi
finali in piazza Grande, hanno partecipato circa duemila persone,
attraversando le vie del centro per denunciare le violenze e chiedere
la chiusura della sede di Forza Nuova. Accanto al giovane dell'asa
hanno sfilato numerosi ragazzi provenienti anche da molte città
della Toscana e diversi enti locali.
C'era la Provincia con il proprio stendardo, insieme ai comuni
di Viareggio, Gallicano, Villa Basilica, Massa e Cozzile e Lardano
che hanno testimoniato la loro solidarietà a Seghi. Il
corteo si è snodato intorno alle 17 da piazza Napoleone
per le vie del centro.
Ad aprirlo sono stati i rappresentanti delle associazioni promotrici
dell'iniziativa, con un grande striscione che portava la scritta:
«No al fascismo, ora basta», in testa e ai lati un
servizio d'ordine organizzato dall'Asa, insieme al Movimento antagonista
toscano, con il compito di controllare eventuali provocazioni.
Il tutto accompagnato da vecchi e nuovi slogan antifascisti, cavalcati
da una parte dei manifestanti, il primo troncone, mentre lo spezzone
successivo era animato da una station wagon con un potente impianto
musicale che ha fatto cantare e ballare i numerosi giovani con
l'immancabile e immortale «Bella ciao» ripetuta più
volte.
Non mancava nemmeno la parte della città che è stata
vittima «storica» delle violenze di matrice fascista:
il collettivo 9 luglio, fondato dopo
la manifestazione in favore della donna lesbica aggredita e violentata
a causa della sua identità sessuale, e quella della sua
compagna, il 18 aprile scorso, un nutrito gruppo di trans
e uno striscione di «gay e lesbiche antifascisti».
Diversi anche gli immigrati presenti per manifestare la loro avversione
all'intolleranza e alle violenze. C'era anche Khalid, il giovane
lavoratore marocchino che la sera dell'aggressione di Seghi è
stato percosso in via Vittorio Veneto. L'immigrato è intervenuto
anche al comizio finale chiedendo apertura e tolleranza a tutta
la città.
Nessuna tensione nemmeno quando il corteo, dopo il passaggio da
via Battisti e piazza S. Frediano, ha toccato piazza Scalpellini,
poco lontano dalla sede di Forza Nuova.
La polizia sorvegliava la zona, sia all'interno che all'esterno
dell'Anfiteatro, e anche il servizio d'ordine dei manifestanti
si è interposto sul Fillungo per evitare eventuali guai.
Il corteo si è fermato e una rappresentante dell'Asa ha
letto la denuncia, scandendo accesi slogan contro l'organizzazione
di estrema destra come «venite fuori adesso, ve lo facciamo
noi un bel processo» e chiedendo a gran voce la chiusura
della sede poco distante.
Fermata d'obbligo in via Vittorio Veneto e corso Garibaldi, la
zona dell'aggressione a Seghi. Il corteo si è compattato
stringendosi attorno ad Edoardo
al passaggio davanti alla gelateria Veneta, dove i manifestanti
hanno denunciato ancora una volta l'omertà di chi era presente
quella sera e non si è preoccupato di difendere l'aggredito.
La manifestazione è sfociata, con un grande applauso, in
piazza Napoleone dove, oltre a Seghi, sono intervenuti anche rappresentanti
dell'Asa e del collettivo 9 luglio.
«Quando hanno colpito Edo - ha detto una rappresentante
dell'Asa - hanno colpito uno di noi. Siamo qua oggi contro la
violenza dei fascisti e ci stringiamo attorno ad Edoardo e a tutte
le altre vittime».
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G&L
- n. 18, 1/30 Settembre 2004
LUCCA
DICE BASTA ALLA VIOLENZA
Di
Giulio Maria Corbelli
Oltre
duemila persone hanno sfilato alla fine di agosto per le vie della
cittadina toscana, teatro ancora una volta di un episodio di violenza:
Edoardo è stato picchiato da cinque giovani per mezz'ora
in pieno centro, nell'indifferenza dei passanti, solo perché
"comunista".
«Ora basta». E' il grido che si è levato da
Lucca, teatro dell'ennesimo episodio di intolleranza squadrista.
Lo slogan ha aperto, lo scorso 28 agosto, una riuscita manifestazione
di protesta, cui hanno preso parte almeno duemila persone, stanche
di assistere inermi ai continui atti di violenza intimidatori
compiuti da giovani di estrema destra. L'ultimo in ordine di tempo
si è svolto all'una di notte di sabato 14 agosto: Edoardo
Seghi, giovane attivo nell'associazione lucchese Assemblea Spazi
Autogestiti, è appena uscito da una birreria del centrale
Corso Garibaldi, ancora pieno di gente, quando un gruppo di cinque
persone lo aggredisce alle spalle con botte e spintoni.
"Sei
un compagno?" gli hanno chiesto provocatoriamente, e quando
Edo si è orgogliosamente definito un "comunista"
hanno iniziato un pestaggio in piena regola. Mentre alcuni gli
tenevano le braccia dietro la schiena, altri lo hanno picchiato
per 25 minuti, nella totale indifferenza dei tanti testimoni.
Solo una ragazza ha tentato di intervenire ed è stata allontanata,
mentre qualcuno ha chiamato la polizia. Che, però, è
arrivata solo dopo mezz'ora. All'ospedale, a Edoardo sono state
riscontrate cinque fratture allo zigomo: è stato sottoposto
ad un lungo intervento di chirurgia plastica, e ne avrà
per oltri 40 giorni. Il giovane ha però riconosciuto i
suoi aggressori: Andrea Palmieri, 25 anni, Alfredo Franceschini,
40 anni, Mirco Santucci, 24 anni, sono ora in carcere, ma sono
già stati identificati anche gli altri due picchiatori,
minorenni. Secondo il giudice per le indagini preliminari, i tre
arrestati sono stati in passato vicini al movimento di estrema
destra Forza Nuova, di cui molti chiedono ora lo scioglimento
per apologia del fascismo.
Da notare che la stessa sera, sempre a Lucca, il giovane marocchino
Khalid è stato aggredito in via Vittorio Veneto. Sono solo
gli ultimi episodi di una storia che in città dura da mesi:
le vetrine della libreria Baroni che aveva ospitato iniziative
legate alla cultura gay e lesbica sfondate e imbrattate con croci
celtiche, fratture del setto nasale per uno studente impegnato
nei movimenti di sinistra aggredito vicino una discoteca, lo
stupro organizzato ai danni della compagna di una lesbica attivista...
E l'elenco potrebbe purtroppo continuare.
A tutto questo la società lucchese ha opposto un netto
rifiuto nella manifestazione del 28 agosto, aperta dallo striscione
che recitava: "No al fascismo, ora basta!". Al corteo
hanno preso parte tantissime associazioni di Lucca e di altre
città della Toscana, oltre ad alcuni enti locali. C'erano
anche le associazioni gay, lesbiche e trans: L'Altro Volto Lucca,
Arcigay Pistola, Ireos di Firenze e una folta rappresentanza del
MIT (Movimento di Identità Transessuale), capitanata da
Marcella di Folco, presidente nazionale, e da Regina Salariano,
responsabile toscana. E c'era anche la vittima dell'aggressione,
Edoardo, che, nonostante le sue condizioni, dal palco ha lanciato
un appello all'unità della società civile lucchese
contro l'intolleranza, a partire dalla indignata reazione che
l'episodio ha suscitato.
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18 APRILE 2004 - REAZIONI DELLA STAMPA -
Dal 9 Giugno al 10 Luglio 2004 |
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ARTICOLI CON RIFERIMENTI AL 18 APRILE RACCOLTI DOPO IL NOVEMBRE 2004 |
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SUI
FATTI DI VIAREGGIO DEL 18 AGOSTO 2006 IN RELAZIONE ALL'AGGRESSIONE
DEL 18 APRILE
2004 - Articoli e comunicati raccolti
dopo la conferenza stampa |
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L'ARCHIVIAZIONE
DEL CASO DI LUCCA SECONDO LA STAMPA -
Articoli del 5 Settembre 2006 |
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