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L’UNITÀ,
9 Giugno 2004 |
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MANIFESTO, 9
Giugno 2004 |
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MANIFESTO, 13 Giugno 2004 - di R.
Ch. |
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L’UNITÀ,
13 Giugno 2004 - di C. Rovini |
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TIRRENO, 17 Giugno 2004 |
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LIBERAZIONE,
Luglio 2004 - di D. Danti |
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LIBERAZIONE,
3 Luglio 2004 |
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L’UNITÀ,
6 Luglio 2004 |
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IL
TIRRENO, 7 Luglio 2004 |
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IL
CORRIERE DI LUCCA, 8 Luglio 2004 |
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IL
CORRIERE DI LUCCA, 9 Luglio 2004 |
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LA
NAZIONE, 9 Luglio 2004 |
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LIBERAZIONE,
9 Luglio 2004 |
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IL
TIRRENO, 10 Luglio 2004 |
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LIBERAZIONE,
10 Luglio 2004 |
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LA
NAZIONE, 10 Luglio 2004 |
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GAY.IT,
11 Giugno 2004 - di R. Sperduto |
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"L'altro
martedì", 22 Giugno
- ore 22,30/23,30 - Eleonora Dall'Ovo per RADIO
POPOLARE
FM 107.6 |
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"Martedì
Autogestito" da Femministe e Lesbiche,
RADIO
ONDA ROSSA, 29 Giugno 2004 FM
87.9 (solo a Roma e provincia) |
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Domenica
28 Novembre
alle ore 12:30
su Rai 3,
nel programma “STORIE
DI VITA”
Giovanni Anversa ha trattato il tema della "normalizzazione"
e dello stato reale nel quale le persone LGBT* vivono,
ospite Imma Battaglia e altri. Nell'occasione è
stato trasmesso un servizio realizzato a Lucca,
con la testimonianza relativa agli accadimenti del
18 Aprile scorso e quella di chi sta sperimentando
sulla propria pelle che cosa vuol dire essere padri
di famiglia e al contempo omosessuali dichiarati
in cerca di una stanza in affitto. |
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AGI
- 8 Giugno 2004
"Lucca
gay lesbica: donna stuprata per rapporto omosex"
E'
stata aggredita, stuprata, seguita e minacciata, perche' legata
da un rapporto sentimentale con un'altra donna. E' successo a Lucca,
poche settimane fa, secondo quanto afferma una nota dell'associazione
omosessuale lucchese "L'Altro Volto - Lucca Gay Lesbica".
A denunciare lo sconvolgente episodio sara' una delle dirette protagoniste,
nel corso del convegno "In fondo a destra", che si tiene
giovedì 10 giugno, nell'ambito delle iniziative del Toscana
Pride 2004, che si concludera' il 19 giugno con la parata finale
a Grosseto.
"Chi crede che la violenza e l'intolleranza siano un episodio
del passato - sottolinea Massimiliano Piagentini, membro dell'Altro
Volto e curatore dell'iniziativa – si sbaglia. Purtroppo continuano
ad avvenire, anche recentemente, come testimoniano le denunce che
saranno presentate al convegno. Occorre conoscere bene questi fenomeni
per poterli sconfiggere: informarsi e informare e' essenziale per
superare l'intolleranza".
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IL
TIRRENO - Mercoledì 9 Giugno 2004
Dalla
Prima Pagina
«AGGREDITA
E STUPRATA PERCHÈ LESBICA»
Ragazza denuncia la violenza
e accusa quattro giovani di destra
Lucca.
Sull'episodio stanno indagando i carabinieri
LUCCA.
Ha denunciato di essere stata aggredita, stuprata, seguita e minacciata,
perché legata da un rapporto sentimentale con un'altra donna.
I suoi aggressori sarebbero quattro ragazzi che gravitano nell'area
dell'estrema destra. L'episodio, avvenuto a metà aprile,
ha avuto per protagonista una ragazza di Bergamo, in quei giorni
ospite a Lucca a casa della sua compagna. Ma è stato rivelato
solo ora dall'associazione omosessuale lucchese «L'Altro Volto
- Lucca Gay Lesbica», che ha organizzato per domani alle 17
nella sede dell'Arci, in via S. Gemma Galgani 46, un convegno sul
tema «In fondo a destra» nel corso del quale sarà
denunciato questo e altri episodi.
Toscana
LUCCA: LESBICA VIOLENTATA «PER PUNIZIONE»
L'episodio
sulle mura e dopo sarebbero arrivate altre minacce
di
Donatella Francesconi
LUCCA.
Qualcuno, in città, ha già provato a smentire le due
donne, sostenendo che nella vicenda ci sarebbero troppe incertezze.
«Ma - spiega la compagna della giovane aggredita - come si
fa anche solo a pensare che qualcuno cerchi "pubblicità"
in questo modo. E poi, per cosa?».
L'aggressione alla giovane donna - avvenuta il 18 aprile scorso
- sembrerebbe essere l'ennesimo segnale di intolleranza nei confronti
di chi, anche a Lucca, ha deciso di non nascondere più le
proprie storie d'amore. Per quanto "diverse" possano apparire
a chi non vuole aprire gli occhi sul mondo. Perché - racconta
ancora C.R. - durante i terribili momenti della violenza alla mia
compagna è stato affidato un messaggio diretto a me. Che
dovrei «smetterla» e capire una volta per tutte che
eterosessuale è meglio».
La giovane donna violentata, in un primo momento, aveva deciso di
non sporgere denuncia. Poi - continua il racconto - «quando
ha lasciato casa mia è stata seguita fino in autostrada da
coloro che l'avevano già aggredita sulle mura. Dal finestrino
le hanno chiesto se mi aveva riferito il messaggio. Lei era terrorizzata.
L'ho raggiunta al casello e ho chiamato i carabinieri. A quel punto
la denuncia non poteva attendere».
C.R. ha recentemente realizzato un bei sito che è diventato
un punto di incontro virtuale per le donne che hanno scelto di dividere
la propria vita con altre donne. Pochi giorni dopo l'aggressione
subita dalla sua compagna era in programma una presentazione pubblica
del suo lavoro. E quel sinistro segnale potrebbe essere proprio
riferito all'attività intrapresa dalla donna per la diffusione
della cultura lesbica. «Quando l'hanno colpita - racconta
ancora - ha sentito che dicevano «eccola, finalmente».
Come se la aspettassero, come se sapessero esattamente, minuto per
minuto quale umiliazione dovevano infliggere alla propria "preda".
Perché tornasse a casa e raccontasse, perché entrambe
scegliessero di tornare indietro, nel buio del silenzio, nel "si
fa ma non si dice", unica trasgressione tollerata.
Le indagini, affidate ai carabinieri della stazione di S. Concordio
che le due donne ringraziano «per la gentilezza con cui siamo
state trattate», non avrebbero portato al momento a niente
di fatto. Né C.R., né la sua compagna hanno pensato
di affidarsi a un legale perché - è la spiegazione
che non fa una piega - «non pensavamo di doverci difendere».
Così potrebbe non essere. Purtroppo.
•
Gli
aggressori non erano quattro, ma due.
•
L’aggressione
non è avvenuta sulle Mura di Lucca, ma in prossimità
dell’abitazione di una delle due ragazze, in periferia.
•
La
ragazza aggredita non è di Bergamo e non desidera in alcun
modo rendersi visibile, quel che ha subito le basta e avanza da
qui all’eternità.
•
All’aggressione
non sono seguite minacce.
•
Dell’aggressione
è stata fatta regolare denuncia completa di referti medici
rilasciati dal Pronto Soccorso di Lucca.
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CORRIERE
DI LUCCA - Mercoledì
9 Giugno 2004
Lo
squallido trafiletto sulla cronaca di Lucca
"Sono
stata aggredita perché sono lesbica"
LUCCA
- Dice di essere stata aggredita, e addirittura di avere subito
violenze sessuali, per il semplice fatto di essere lesbica. E racconterà
la sua verità domani alle 17, alla sede Arci di via Santa
Gemma Galgani, in occasione di un incontro pubblico dal titolo "In
fondo a destra" organizzato nell'ambito del Toscana Pride 2004.
Sull'episodio in questione, denunciato alle forze dell'ordine alla
fine di aprile, è tuttora in corso un'inchiesta da parte
della procura. Al momento, però, non sarebbero emerse effettive
responsabilità.
"Chi crede che la violenza e l'intolleranza siano un ricordo
del passato, si sbaglia", sottolinea Massimiliano Piagentini,
membro dell'associazione "L'altro volto" e curatore dell'iniziativa.
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L’UNITÀ
- Mercoledì
9 Giugno 2004
"Lucca:
aggredita perché lesbica"
È
stata aggredita, stuprata e minacciata, perché legata sentimentalmente
ad un'altra donna. E successo a Lucca, poche settimane fa, secondo
l'associazione lucchese «L'Altro Volto - Lucca Gay Lesbica».
A denunciare lo sconvolgente episodio sarà una delle dirette
protagoniste, nel corso del convegno «In fondo a destra»,
che si terrà giovedì nell'ambito del Toscana Pride
2004.
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LA
NAZIONE - Mercoledì
9 Giugno 2004
«Mi
hanno minacciata, aggredita e poi stuprata
perché sono lesbica»
LA
DENUNCIA - L'incredibile episodio sarebbe avvenuto a metà
aprile in città. La vittima della violenza racconterà
tutto domani in un convegno all'Arci
LUCCA
- «Aggredita, stuprata, seguita e minacciata, perché
legata da un rapporto sentimentale con un'altra donna». L'incredibile
episodio, che sarebbe accaduto a Lucca a metà aprile, viene
portato alla luce ora da una nota dell'associazione omosessuale
lucchese «L'Altro Volto-Lucca Gay Lesbica». A raccontare
la sconvolgente aggressione sarà una delle dirette protagoniste,
nel corso del convegno «In fondo a destra», che si tiene
domani alle ore 17 nella sede dell'Arci in Via Santa Gemma nell'ambito
delle iniziative del Toscana Pride 2004, che si concluderà
il 19 giugno con la parata finale a Grosseto.
«Chi
crede che la violenza e l'intolleranza siano un episodio del passato
- sottolinea Massimiliano Piagentini, membro dell'Altro Volto e
curatore dell'iniziativa - si sbaglia. Purtroppo continuano ad avvenire,
anche recentemente, come testimoniano le denunce che saranno presentate
al convegno. Occorre conoscere bene questi fenomeni per poterli
sconfiggere: informarsi e informare è essenziale per superare
l'intolleranza».
Secondo
il racconto della ragazza aggredita che non è lucchese, ma
è fidanzata con una giovane che vive in città, il
drammatico episodio sarebbe accaduto una domenica mattina di metà
aprile sulle Mura urbane, ad opera di un gruppetto sedicenti estremisti
di destra, intenzionati a «punirla» perché lesbica.
Sulla vicenda è stata anche aperta all'epoca dei fatti un'inchiesta,
ma gli accertamenti delle forze dell'ordine non sarebbero tuttavia
ancora approdati a nulla di concreto. Gli autori della presunta
violenza restano misteriosi.
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IL
MANIFESTO e GAY.TV - Mercoledì
9 Giugno 2004
"VIOLENTATA
PERCHÉ LESBICA"
Lo comunica L’Altro Volto di Lucca. Dibattito prima del
Gay Pride
Lucca
- E' stata aggredita, stuprata, seguita e minacciata, perché
legata da un rapporto sentimentale con un'altra donna. E' successo
a Lucca, poche settimane fa, secondo quanto afferma una nota dell'associazione
omosessuale lucchese «L'Altro Volto - Lucca Gay Lesbica».
A denunciare lo sconvolgente episodio sarà una delle dirette
protagoniste, nel corso del convegno «In fondo a destra»,
giovedì 10 giugno, uno degli eventi che precederanno il
Gay Pride Nazionale che vede la parata conclusiva il 19 giugno
a Grosseto.
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IL
TIRRENO - 11 Giugno 2004
Dalla
Prima Pagina
Sull'aggressione
del 18 aprile procedono le indagini: c'è una denuncia,
con tanto di referto medico
«Così l'hanno violentata»
Il racconto dell'amica della lesbica aggedita a Lucca
LUCCA.
Grande partecipazione ieri pomeriggio al convegno «In fondo
a destra» organizzato dal circolo «L'altro volto»
nel mese in cui si celebra in Toscana il Gay Pride, organizzato
nella sede dell'Arci in via S. Gemma. Ha partecipato anche la
compagna della ragazza che ha fatto denuncia per essere stata
aggredita e violentata il 18 aprile da due giovani mentre, la
mattina alle 7, in prossimità della propria abitazione,
portava a spasso il proprio cane. Un episodio su cui si chiede
ora che venga fatta luce e che è stato denunciato dalla
giovane con tanto di referto medico.
Dalla
Cronaca di Lucca
«Confermo,
la mia amica è stata violentata»
Punita
perché lesbica, dopo la denuncia stanno indagando i carabinieri
di
Giulio Sensi
LUCCA.
Grande
partecipazione ieri pomeriggio al convegno «In fondo a destra»
organizzato dal circolo «L'altro volto» nel mese in
cui si celebra in Toscana il Gay Pride, organizzato nella sede
dell'Arci in via S. Gemma. Ha partecipato anche la compagna della
ragazza che ha fatto denuncia per essere stata aggredita e violentata
il 18 aprile da due giovani mentre, la mattina alle 7, in prossimità
della propria abitazione, portava a spasso il proprio cane.
Un episodio su cui si chiede ora che venga fatta piena luce e
che è stato denunciato dalla giovane con tanto di referto
medico rilasciato dal pronto soccorso.
*
* *
Sulla
vicenda sono in corso indagini portate avanti dal nucleo dei carabinieri
di S. Concordio, che hanno informato anche la procura che sta
vagliando la denuncia e ha disposto gli oppportuni accertamenti
al fine di individuare i responsabili dell'aggressione avvenuta
nelle scorse settimane.
Uno degli aggressori, in particolare, potrebbe essere di Lucca
«dal momento che - ha spiegato la compagna della vittima
- è stato in silenzio durante la violenza, mentre l'altro
parlava con un pronunciato accento toscano, ma non della nostra
città».
Oltre alla testimonianza della giovane (della quale parliamo nell'articolo
a fianco) il convegno è stato occasione per riflettere
sulle costanti violenze che a Lucca giovani di sinistra, omosessuali
e immigrati subiscono da ragazzi individuati dalle vittime come
appartenenti a organizzazioni di estrema destra.
In apertura, Massimiliano Piagentini ha ricordato i recenti episodi
di violenza come l'aggressione alla libreria Baroni, «colpevole»
di aver ospitato una presentazione di un libro di cultura omosessuale
(il negozio aveva subito vandalismi e i muri erano stati coperti
di scritte ingiuriose), e il pestaggio di un ragazzo all'uscita
da una discoteca.
Dopo la testimonianza della compagna della vittima ha preso la
parola Saverio Ferrari, dell'Osservatorio democratico sulle nuove
destre di Milano. Ferrari ha ricostruito la storia delle più
note sigle di estrema destra nel nostro Paese.
LA
TESTIMONIANZA
«Hanno
agito in due, da dietro uno la teneva, l’altro abusava»
LUCCA. «L'agguato da dietro, due uomini
sui trent'anni, colpita alle spalle e tramortita. Uno la teneva
ferma e l'altro la violentava». Legge nel silenzio la propria
testimonianza la compagna della ragazza lesbica aggredita il 18
aprile. Legge con fermezza ed orgoglio senza pause e senza commozione.
È impegnata da tempo a diffondere la cultura omosessuale
femminile attraverso un sito. Non aveva avuto paura a denunciare
pubblicamente episodi omofobi. E l'aggressione, per bocca dei
violentatori, è stata un segnale a lei: «Le hanno
detto di riferirmi cosa aveva subito».
«Aggredire un cucciolo di donna - prosegue la giovane -
per colpirne un'altra, solo perché non si vergogna di se
stessa. Due facce pulite da bravi ragazzi e auto costosa. Aggredita,
stuprata, minacciata perché lesbica. Gli aggressori sono
verosimilmente appartenenti ad aree di estrema destra. Questo
succede nell'opulenta Lucca delle meraviglie».
«Stiamo regredendo e non si può negare l'evidenza.
Le istituzioni, la chiesa, il governo, la società civile
permettono tutto questo, senza scandalizzarsi. Aggressori e mandanti
sono ancora là fuori. Chiacchiere e squadristi fanno comodo,
sono il braccio armato di questo Paese che non ha imparato niente
dalla storia».
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GAY.IT
- 11 Giugno 2004
"STUPRATA
PERCHÉ LESBICA"
di
Romina Sperduto
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Ancora
ci sono soggetti che credono che l'essere omosessuale sia considerato
tanto sbagliato da doversi intervenire fattivamente anche ricorrendo
a forme di violenza. Come è successo a Lucca.
LUCCA
- Il fatto che nel 2004 non sia stato ancora messo un argine al
fenomeno dello stupro e all'idea che alcuni uomini possano abusare
di donne (e bambini) in tutta tranquillità dà da
pensare. Soprattutto guardando quei film di qualche anno fa che,
ispirati in un futuro prossimo venturo, davano del nuovo millennio
una connotazione addirittura fantascientifica.
Oltre
ad aver messo solo un piede e qualche navicella sulla luna e a
non aver ancora gli scienziati trovato cure per troppe malattie,
il nuovo millennio non ha portato con sé nemmeno una ricivilizzazione
né attraverso istituti giuridici, né per il tramite
di una reale applicazione della pena (che andrebbe comunque inasprita),
né, soprattutto, in termini di rieducazione (ma forse è
il caso di dire, semplicemente, educazione) dell'uomo.
Si
è scolto ieri a Lucca, nella sede dell'Arci, un convegno
sul tema "In fondo a destra", per denunciare un grave
episodio verificatosi il 18 aprile, ma solo l'altro ieri reso
manifesto attraverso l'associazione omosessuale L'Altro Volto
- Lucca Gay Lesbica, che scuote il mondo gay e non solo: una ragazza
bergamasca è stata stuprata a Lucca per motivi legati alla
propria omosessualità.
"Eccola,
finalmente": i quattro estremisti, dopo averla aggredita
e violentata, l'hanno successivamente seguita dalla casa della
compagna (cui era tornata) sino in autostrada e minacciata ancora.
Essi avrebbero affidato a questa violenza un messaggio alla compagna
lucchese della ragazza: "smetterla e capire una volta per
tutte che eterosessuale è meglio".
I
quattro aggressori hanno agito spinti da tarli politici, in quanto
militanti tra le file dell'estrema destra. Ciò che a volte
si tende a pensare come anacronistico torna a galla: l'ideologia
politica continua ad essere il movente di molti delitti. Lo Stato
che fa? Rimane inerte, tollera e, nella pratica, permette soprusi
e violenze.
Il
fatto che l'essere omosessuale (ma non solo questo) sia considerato
sbagliato e, in alcuni casi, tanto sbagliato da doversi intervenire
fattivamente anche ricorrendo a forme di violenza, significa che
la cultura media non è cresciuta, significa che l'educazione
e la civiltà non costituiscono valori, significa che l'abuso
è permesso. Solo una forte repressione permetterebbe, forse,
l'inizio del cambiamento.
Innanzitutto,
un inasprimento della pena: il delitto di violenza sessuale, così
come tutti quelli ad esso connessi, dovrebbe essere posto su un
piano ancor più alto delle lesioni intenzionali giacché,
oltre a comprendere queste ultime, lede profondamente la dignità
della persona e la scuote intimamente. Non solo le sanzioni per
tale reato andrebbero portate su una soglia più vicina
a quella dell'omicidio (molto spesso, tra l'altro, l'abuso sessuale
sfocia in omicidio preterintenzionale, se non doloso), ma esse
dovrebbero essere anche pedissequamente applicate. Si auspica,
dunque, non solo un intervento legislativo, ma anche, e se necessario
prima, un ruolo attivo della magistratura, troppo propensa a concedere
attenuanti generiche (anche solo per l'incensuratezza del reo)
e a riconoscere sconti di pena.
Ad
un'attenta determinazione della pena (e rigorosa) deve affiancarsi
l'applicazione reale della stessa con l'impossibilità di
ricorrere a liberazioni condizionali, anticipate scarcerazioni
e conversioni di pena detentiva in pecuniaria.
La
ragazza è stata stuprata in quanto lesbica: ciò
costituisce una regressione e la reviviscenza di una dittatura
mai morta che sembra non voler cessare di esistere e di rimanere
tale. La fisicità dell'uomo, per sua natura sesso forte,
rende impossibile nella maggior parte dei casi una reazione efficace
da parte della donna, che da secoli e per molto ancora dovrà
difendersi da sola e subire abusi di ogni tipo. A Lucca si è
addirittura sentito dire che le due ragazze avrebbero inventato
tutto per cercare pubblicità. La realtà è
ben diversa.
L'essere
lesbica non deve costituire motivo di paura. E purtroppo la società,
e la stessa famiglia, creano terrore.
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IL
MANIFESTO - 13 Giugno 2004
Dalla
Pagina "Società"
Gay
Pride / 2
"Così
violentarono la mia compagna"
Aggredita
e violentata. Punita perché lesbica, in una città
dove l'anno scorso una libreria - la Baroni, in pieno centro storico
- era stata devastata due volte, per aver osato ospitare un dibattito
su un libro con tematiche omosessuali. Succede a Lucca. Non sono
violenze isolate, almeno a quanto raccontano anche gli immigrati
e i ragazzi dei collettivi studenteschi. Questa volta però
la compagna della ragazza violentata, a due mesi dalla denuncia
(senza esiti) con tanto di referto medico rilasciato al pronto soccorso,
si ribella. E complice un convegno organizzato all'Arci dal circolo
«Altro volto - Lucca gay e lesbica» nei giorni del Toscana
pride 2004, decide di fare una testimonianza pubblica.
«La
mia compagna è stata aggredita domenica 18 aprile - ha ricordato
anche ieri C. ai microfoni di Controradio-Popolare network - alle
7.10 del mattino, mentre portava fuori il cane. Erano in due, sui
trent'anni. Uno la teneva ferma mentre l'altro la violentava. Quando
finalmente il cane ha reagito, ha morso uno dei due al polpaccio
e loro sono fuggiti. Lei non voleva nemmeno denunciare quello che
era successo. Nel pomeriggio però è stata inseguita
mentre tornava in auto a casa, fuori Lucca, e le hanno detto che
lo avevano fatto a lei perché con me sarebbe stato inutile.
A quel punto non potevamo non fare una denuncia». (r.ch.)
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L’UNITÀ
- Mercoledì
13 Giugno 2004
Toscana
Di
Carla Rovini
LUCCA
- L'avrebbero aggredita e violentata perché omosessuale.
Alle sette del mattino, il 18 aprile scorso.
A rendere pubblica la terribile denuncia è stata, in occasione
del gay-pride, l'associazione "Altrovolto". Secondo quanto
raccontato nel corso di una riunione presso l'Arci lucchese, il
18 aprile una ragazza è uscita di casa di prima mattina per
portare fuori il proprio cane e appena uscita di casa è stata
avvicinata da due giovani, apparentemente sui trent'anni. Due bravi
ragazzi, all'apparenza, che l'avrebbero invece trascinata in uno
spiazzo dietro l'abitazione, compiendo atti di libidine contro di
lei. Questo atto - secondo quanto raccontato dalla compagna della
ragazza aggredita, che però non era presente all'incontro
- sarebbe stato compiuto per mandare un messaggio proprio alla compagna,
per far comprendere a quest'ultima che la sua scelta di vita non
sarebbe stata gradita. Secondo quanto riportato dalla compagna di
questa ragazza durante l'incontro che si è svolto nel giorno
del "gay-pride", gli aggressori avrebbero detto alla ragazza
che aggredivano lei perché tanto non sarebbe servito fare
una cosa del genere alla compagna, ma che questo le debba servire
da lezione per smettere di condurre la vita che conduce. «Una
vita segnata da una scelta importante - dicono i rappresentanti
dell'associazione "Altrovolto" - quella di vivere alla
luce del sole la propria omosessualità, cosa questa che non
risulta gradita evidentemente ad alcune persone».
Secondo quanto ancora riportato durante l'incontro, nel pomeriggio
la ragazza sarebbe stata poi affiancata sui viali della circonvallazione
da una macchina di ultimo modello e nuova fiammante e sarebbe stata
inseguita da questi ragazzi che volevano assicurarsi che il messaggio
che volevano far arrivare alla compagna, fosse stato riportato fedelmente.
Una storia di intolleranza, che non ha mai ricevuto alcuna rivendicazione
da parte di alcun gruppo, ma che per lo stampo ed il modus con cui
si è svolto, l'associazione "Altrovolto" non ha
dubbi a dichiarare di stampo di estrema destra. La vicenda ha portato
ad una denuncia che è stata effettuata presso la stazione
dei carabinieri di San Concordio. Da questa denuncia sono partite
delle attente indagini, tuttora in corso, che al momento non hanno
portato ad alcun riscontro oggettivo dei fatti o dei responsabili.
«Non sappiamo chi siano stati i responsabili - dicono durante
l'incontro, i rappresentanti dell'associazione - e forse non li
conosceremo mai, così come non conosceremo mai le reali ragioni
che hanno portato a tale aggressione, ma sicuramente questa aggressione
è la dimostrazione che si sta regredendo verso una vera e
propria deriva politica, molto pericolosa per tutto il Paese».
Intanto proseguono le indagini, coordinate dalla Procura di Lucca,
che mirano ad individuare gli aggressori della ragazza ed a fare
luce su questa vicenda dai contorni confusi.
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IL
TIRRENO - 17 Giugno 2004
Dalla
Cronaca di Lucca
L'ULIVO
«Solidarietà
alla donna violentata»
LUCCA.
Il Comune organizzi una manifestazione di solidarietà verso
la ragazza gay che ha denunciato di essere stata violentata e aggredita.
Lo chiede Daniela Marini, consigliere comunale dell'Ulivo. «Lucca,
da sempre città della tolleranza, della solidarietà
dell'apertura intellettuale, viene lordata da persone e comportamenti
ripugnanti. È un dovere per il sindaco Fazzi convocare immediatamente
una manifestazione pubblica di solidarietà e un consiglio
straordinario aperto, dal quale avviare un confronto con la città
che definisca iniziative istituzionali e atti contro ogni tipo di
discriminazione».
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PRIMO-NET
- 26 Giugno 2004
«VITE
VIOLATE»
di
Carla Liberatore
Sono
le sette di una piovosa domenica di Aprile. Una normale e tranquilla
ragazza porta a spasso il suo cane. La città è vuota,
rimbalza nell’aria solo il rumore delle gocce di pioggia
che precipitano sull’asfalto. Ignara degli attimi seguenti,
procede a passi lenti attraversando strade e marciapiedi, in un
frangente di rilassata libertà. Un auto lussuosa con due
giovani a bordo si accosta, ma lei continua a camminare ignorandola.
La macchina si ferma di botto, in un istante i due uomini scendono,
afferrano la ragazza immobilizzandola; iniziano ad insultarla
e non appagati la violentano. La ragazza ha colpa di essere sentimentalmente
legata ad una donna impegnata nella lotta per diritti degli omosessuali.
Gli insulti e le intimidazioni fanno eco ai suoi urli di disperazione,
ma in strada non c’è nessuno che possa aiutarla.
I due balordi le intimano di avvisare la sua compagna che deve
smetterla di dar voce per la difesa di diritti che tutti, nessuno
escluso, dovrebbero avere. In maniera eloquente, le dicono di
aver scelto di aggredire lei e non la sua donna, perché
altrimenti non servirebbe allo scopo tale atto. In pochi istanti,
due giovani probabilmente di buona famiglia, hanno segnato indelebilmente
l’esistenza della ragazza e di quanti fanno parte della
sua vita. Hanno compiuto un atto che ha spezzato i sogni e la
libertà di un essere umano. Tutti abbiamo qualcuno da amare
e tutti viviamo nella speranza che non gli succeda mai nulla di
simile. Sicuramente anche i due aggressori, vivono con la stessa
speranza nei confronti di chi amano. Eppure sono stati capaci
di compiere una tale violenza. Sono purtroppo, molti gli episodi
di questo genere sia in Italia, sia all’estero. Nonostante
cresca ogni giorno il numero di persone che abbracciano la causa
per la difesa dei diritti umani, vicende simili a quella di Lucca
continuano a verificarsi. Basti pensare ai fatti successi a Milano,
a Torino; e alle intimidazioni subite dal portavoce del Gay Pride
nazionale a Bari. Sono solo alcuni degli esempi di aggressione
mirate al tentativo di annientamento del diritto di esistere e
di essere. Spesso le violenze, particolarmente quelle a sfondo
sessuale, non vengono denunciate, in quanto si insinua una specie
di senso di colpa che rimane impresso nell’anima di chi
ne è stato vittima. Esempi di barbarie e di violenze omofobe,
provengono da tutto il mondo; in Iran gli omosessuali vengono
condannati a morte in quanto la sodomia è proibita dalla
legge islamica. Nello Zimbawe, dove da qualche tempo si sono venuti
a creare gruppi organizzati per la difesa di Gay/Lesbo, chi ha
un orientamento diverso, viene duramente e costantemente perseguitato
con violenze e brutalità di ogni genere. Anche nel nostro
stato, considerato civile e all’avanguardia, nonché
rispettato ed ammirato da chiunque, continuano a verificarsi episodi
di violenze discriminatorie. Dovremmo cercare di una precisa e
diretta informazione partendo dalle scuole, dove gli studenti
non vengono preparati ad una seria educazione civica. Il risultato
è che la diversità fa paura, ma tutto ciò
è sintomatico di una profonda ignoranza sociale. Le discriminazioni
colpiscono tutti e vengono ideate da menti, che quasi sempre appartengono
a gruppi con ideali xenofobi. Questi gruppi sono un tarlo per
la società e non esitano ad aggredire transessuali, lesbiche,
gay, extracomunitari, barboni e chiunque altro appartenga a categorie
a loro non gradite. Abbiamo tutti la responsabilità di
creare delle fonti di informazione efficaci, è importante
non lasciare in completa solitudine chi ha bisogno di comprendere
la propria sessualità e chi è stato vittima di violenze.
E’ necessario far lievitare il numero di associazioni Gay/Lesbo
in tutta la nazione, per non lasciar solo chi a causa di una cultura
sbagliata, si è abbandonato ad una silenziosa sofferenza;
fino ad arrivare all’annientamento fisico, dopo aver subito
l’alienamento psicologico. E’ ora, che chi di dovere
si occupi più assiduamente di questi problemi; e non aspettare
il prossimo caso di violenza. Chi critica e non approva la comunità
Gay/Lesbo, dimentica il diritto di esistere e di manifestare per
la difesa della libertà di pensiero e che gli omosessuali
hanno contribuito e continuano a contribuire alla crescita culturale,
artistica, politica ed imprenditoriale su ogni settore della società.
Manca quindi un’educazione al fatto che le diversità,
per quanto amene, vadano accettate con tranquillità. E’
ora di smetterla di discriminare e aggredire con violenza, le
caste diverse agli occhi di retorici ottusi e poco avvezzi alla
tolleranza. La comunità Gay/Lesbo, è radicata che
lo si voglia o meno, nel tessuto sociale; vive, ama e lavora,
come ogni altro gruppo di persone.
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INDYMEDIA
- 28 Giugno 2004
"Violentata
perché lesbica"
by link Monday June
28, 2004 at 01:33 AM
Lucca
- Violentata perché lesbica
Il
18 Aprile 2004 si è verificato un odioso episodio di violenza
a Lucca, lo stupro a scopo intimidatorio della compagna di Cinzia
Ricci, attivista impegnata - ma molto meno appariscente di "altre
star del settore gay e lesbico" - che si occupa, tra le altre
cose, di documentare la vita di donne che vivono nell'ombra in
borderline, senza protezioni/scene mediatiche che possano proteggerne
in qualche modo la dignità e la vita stessa.
Forse per lo stesso motivo, per la scarsa visibilità delle
due vittime, del clima politico attuale (non solo a Lucca) la
denuncia di Cinzia e' caduta in un diffuso disinteresse...
(LEGGI
- LEGGI
- LEGGI)
Altri
link a pagine dello stesso sito dove troverete interventi che
ne "parlano" direttamente o indirettamente:
LEGGI
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Toscana
in festa per il Pride 2004
Più di trentamila partecipanti da tutta Italia per la manifestazione
conclusiva
a Grosseto. Un corteo per ribadire «la normalità
nelle diversità»
Di
Dario Danti
Articolo
pubblicato su www.liberazione.it
Grossetonostro
servizioCirca trentamila partecipanti da tutta Italia per la manifestazione
conclusiva del Glbtq Pride 2004, iniziato il 5 giugno scorso con
iniziative itineranti nelle città toscane: da Firenze a
Pisa, da Lucca a Pistoia fino a Grosseto. Una sfilata di dieci
carri con quello di apertura dove sono rappresentati degli alieni
per dire che «soltanto con manifestazioni come queste le
persone iniziano a capire che ci può essere anche normalità
nella diversità, e noi non siamo esseri insoliti che vengono
da chissà dove» spiega Davide Buzzetti, portavoce
del Toscana Pride 2004.
La manifestazione ha attraversato le principali vie del centro
con tanta musica, bandiere, palloncini e coriandoli. A metà
corteo, poi, c'è stato l'atteso e affettuoso kiss-inin
piazza Duomo: una variante del sit-in con "bacio collettivo".
Numeroso lo spezzone dei Giovani comunisti, dietro un carro raffigurante
un maialino di cartapesta, in piazza con il segretario della federazione
di Rifondazione Simone Ferretti, il coordinatore nazionale dei
Gc Michele De Palma e i parlamentari del Prc Nichi Vendola e Titti
De Simone. Vendola e De Simone sono stati anche protagonisti di
un affollato dibattito di venerdì sera al bastione Garibaldi,
dove da martedì è allestita una vera e propria cittadella
del Pride.
L'incontro,
organizzato da Rifondazione comunista, aveva un titolo molto significativo:
"Notti spagnole. Dalla Toscana al modello Zapatero per un'Europa
dei diritti". Ben coordinati dal referente del Prc "Culture
delle differenze", Saverio Aversa, oltre ai due parlamentari,
hanno preso parte alla tavola rotonda il presidente toscano di
Arcigay, Alessio De Giorgi, l'avvocato Ezio Menzione e Porpora
Marcasciano, del Movimento identità transessuale. De Giorgi
ha dato atto al Prc di essere l'unico partito ad avere organizzato
un dibattito nell'ambito delle manifestazioni del Pride; inoltre
ha messo al centro dell'intervento le proposte che vengono avanti
dalla Regione Toscana per i diritti e le libertà di orientamento
sessuale. Non solo il riconoscimento delle coppie di fatto, contenuto
nel nuovo Statuto regionale, ma anche la proposta di legge approvata
dalla giunta contro le "discriminazioni di orientamento sessuale
e di genere". Da qui alla contestualizzazione europea delle
lotte per i diritti il passo è breve: Aversa introduce
i temi e le proposte del governo spagnolo riguardanti il matrimonio,
qualcosa di più delle unioni civili, ribadendo che la legislazione
italiana è la più arretrata in materia. E se Titti
De Simone insiste sulla nuova legge sulla procreazione medicalmente
assistita, che cancella i diritti alla maternità per le
lesbiche e le donne che non possono avere figli, è Nichi
Vendola, in conclusione, a porre l'accento sul nesso diversità/uguaglianza
in un'ottica originale. Il ragionamento di Vendola guarda ciò
che è considerato e accettato come normale e a quello che,
al contrario, rompe con la normalità bigotta e familista
dell'oggi: la reciprocità dell'eccezione e la grammatica
di nuovi diritti per nuove individualità è ciò
che deve essere rimesso al centro. La stessa normalità
accettata di uno stupro per una ragazza lesbica di Lucca violentata
mesi fa è la cartina di tornasole di una discriminazione
ancora terribilmente praticata. Di strada ne è stata fatta
molta in Toscana ma questo fatto testimonia che il cammino è
ancora lungo.
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LIBERAZIONE
- 3 Luglio 2004
IL
CASO
Lucca,
donna violentata perché lesbica: il 9 in piazza
Il
9 luglio l'appuntamento di chi si batte per i diritti degli omosessuali
è a Lucca. A scendere in piazza tutti e tutte coloro che
vogliono esprimere solidarietà alla giovane donna violentata
da due ragazzi di estrema destra perché lesbica. Un atto
gravissimo non isolato, che ha spinto la deputata del Prc, Titti
De Simone, a rivolgere un'interrogazione al ministro dell'Interno.
«Si è trattato - si legge nel testo - dell'ennesimo
episodio omofobo, razzista, discriminatorio, da parte di soggetti
che si sentono liberi di agire indisturbati».
Rifondazione di Lucca si è mossa a livello comunale. La
consigliera Roberta Bianchi ha presentato un ordine del giorno
approvato dal Consiglio con l'astensione del sindaco Fazzi. Tra
le richieste quella di iniziative istituzionali «perché
non vengano dati ai gruppi estremisti coperture ideologiche o
spazi di manovra».
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L’UNITÀ
- Mercoledì
6 Luglio 2004
"Uno,
due, tre liberi tutti"
TOSCANA
AGGRESSIONE/2
Il nove luglio a Lucca Manifestazione di denuncia
Il
nove luglio a Lucca si terrà una manifestazione di denuncia
contro le aggressioni. Il 18 aprile scorso due donne hanno denunciato
uno stupro. Le due donne erano allora in coppia e una delle due
sarebbe stata stuprata per mettere a tacere l'altra. Le indagini
sono scattate e le due donne hanno mantenuto il riserbo sulla
vicenda, denunciandola poi in giugno anche in occasione del Toscana
Pride. Gli inquirenti continuano, intanto, il loro lavoro, per
accertare ogni circostanza, nonché i responsabili. Testimonianze
delle donne coinvolte sono visibili sul sito www.cinziaricci.it.
La vicenda è stata anche oggetto di un’interrogazione
parlamentare di Titti De Simone. L’associazione L’Altro
Volto di Lucca è tra gli organizzatori della manifestazione
che dovrebbe vedere coinvolti anche rappresentanti degli enti
locali. Per inf. L’Altro Volto Lucca Gay Lesbica, www.altrovolto.it,
info@altrovolto.it.
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IL
CORRIERE DI LUCCA - 8
Luglio 2004
Lucca
MANIFESTAZIONE
CONTRO LA VIOLENZA DOMANI IN PIAZZA SANTA MARIA
Lucca
- "Un silenzio urlato contro il silenzio dell'indifferenza".
Questo lo slogan della manifestazione indetta per domani alle
17,30, con partenza da Piazza Santa Maria e arrivo in Cortile
Carrara contro l'episodio di aggressione violenza denunciato da
una donna lesbica sulle mura della città. Gli organizzatori
chiedono ai partecipanti di partecipare al corteo con una benda
di stoffa bianca sopra la bocca.
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IL
CORRIERE DI LUCCA - 9
Luglio 2004
Lucca
Sfilata
e volantinaggio per le strade del centro
IN CORTEO CONTRO LA VIOLENZA
Gara
di solidarietà per la donna che sostiene di essere stata
aggredita sulle Mura
LUCCA
– “Un silenzio urlato contro il silenzio dell'indifferenza”
è il messaggio del corteo in programma oggi, con ritrovo
alle 17,30 in piazza Santa Maria, a difesa della scrittrice lesbica
che sostiene di essere stata aggredita e violentata lo scorso
18 aprile sulle Mura.
Una manifestazione promossa dalla Commissione pari opportunità
della Provincia in collaborazione con il Comune di Lucca. "Il
corteo non vedrà la presenza di striscioni e slogan ma
solo una benda bianca sulla bocca dei partecipanti - spiega la
presidente della commissione pari opportunità, Teresa Leone
- per gridare contro ogni violenza, contro ogni tentativo di soffocare
la libertà individuale e il diritto di tutti e di tutte,
di ciascuno e di ciascuna, a vivere pienamente la propria vita
e i propri desideri". Il corteo silenzioso raggiungerà
Cortile Carrara, dove sarà proiettato su un maxischermo
il monologo Franca Rame sullo stupro.
Alcune realtà antifasciste lucchesi, in contemporanea,
propongono per oggi un volantinaggio per "riaffermare i diritti
sociali, civili e individuali di chi vuole vivere la propria sessualità
liberamente". Il volantinaggio avverrà con concentramento
in piazza San Michele alle 17 in punto. Per dovere di cronaca,
sulla presunta violenza denunciata dalla donna sono ancora in
corso indagini da parte dei carabinieri. Gli inquirenti però,
al momento, non avrebbero trovato alcun riscontro oggettivo a
suffragio della testimonianza della presunta vittima.
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LIBERAZIONE
- 9
Luglio 2004
Oggi
a Lucca sit in contro l'intolleranza
«L'hanno
violentata solo perché donna e lesbica»
«È
accaduto il 18 aprile scorso. Un agguato, dietro casa. Due sui
trent'anni. L'hanno colpita alle spalle. E' caduta nel fango,
tramortita. L'hanno tirata su. Uno la immobilizzava. Ladro agiva,
parlava in continuazione, la umiliava, insultava. Le ha detto,
usando il mio nome, che lo facevano a lei tanto perché
farlo a me non sarebbe servito, così avrei imparato, capito,
che dovevo smetterla, altrimenti sapevano dove andarla a cercare.
Come quasi ogni donna che subisce violenza, anche lei era decisa
a non sporgere denuncia: voleva solo tornare a casa, dimenticare
tutto. Aggredita, violentata e minacciata, perché donna
e lesbica». Questo è accaduto a Lucca. Ed è
la storia di inaudita violenza raccontata da una ragazza che ha
visto sotto i suoi occhi violentare la propria compagna. Cinzia.
Oggi alle 18 proprio a Lucca una manifestazione a piazza Santa
Maria contro la violenza e la discriminizione sessuale. Contro
un atto feroce di aggressione reazionaria, meglio fascista in
senso stretto. «Sì - continua il suo terribile racconto
la compagna di Cinzia, la ragazza violentata - questo succede
nell'opulenta Lucca delle meraviglie, piena di conigli bianchi
dalla faccia pulita. Questo succede in quest'Italia felice, ricca,
civile, cattolica, tanto presuntuosa da credere di potersi unire
ai giustizieri del mondo in un'assurda crociata colonizzatrice
che lo renderà migliore. Balle. Quest'Italia malata farebbe
meglio a starsene a casa, a curare se stessa, a insegnare ai suoi
figli che in uno stato di diritto il rispetto per gli altri e
per le loro scelte è al primo posto, non all'ultimo».
Una storia feroce e amara. Le indagini su quest'atto di aggressione
sono a un punto morto. Nessuno sa ne saprà mai chi è
stato e perché. «La destra - quella vera che ammorba
le coscienze di tanti rispettati cittadini e non ha bisogno di
bandiere - non firma, non spiega, non lascia tracce, non si sporca
le mani: appalta, delega, prospera, sottovalutata nell'indifferenza.
Illazioni, certo, ma nemmeno si può negare l'evidenza.
Stiamo pericolosamente regredendo, degradando su posizioni sempre
più integraliste, reazionarie. Di questa deriva politica,
culturale ed etica ne fanno le spese tutti ma per primi coloro
i quali criticano il sistema o semplicemente non ne vogliono o
possono far parte». Oggi a Lucca si tenterà di rimuovere
proprio questo muro di indifferenza e intolleranza.
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IL
TIRRENO - 10
Luglio 2004
Cronaca
di Lucca
Solidarietà
alla donna aggredita in duecento sfilano in città
LUCCA.
Partecipazione ieri alla manifestazione di condanna dell'aggressione
alla giovane donna lesbica avvenuta nello scorso aprile. Circa
200 persone si sono raccolte intorno a Cinzia Ricci, compagna
della vittima e impegnata da tempo a promuovere la cultura omosessuale
attraverso un sito internet. Si sono coperte la bocca con una
fascia bianca per «urlare - come hanno scritto gli organizzatori,
la Commissione provinciale pari opportunità, il Comune
e la Provincia - il silenzio contro il silenzio dell'indifferenza»,
il corteo era aperto proprio da Cinzia Ricci. Presenti i presidenti
della Provincia Tagliasacchi e del consiglio comunale Macera,
l'on. Mariani e tanti giovani. Sul piano giudiziario prosegue
l'inchiesta per individuare i presunti aggressori. Ma, al momento,
non sono emerse novità. L'auto indicata dalla giovane non
è stata trovata.
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LIBERAZIONE
- 10
Luglio 2004
Centinaia
contro lo stupro e le botte. «Smettiamola di tacere».
Colpevole
di essere lesbica, Lucca in piazza
Centinaia
di persone ieri nella manifestazione di Lucca per ricordare e
condannare la violenza e lo stupro inaudito subito da una donna
"colpevole di essere lesbica" (foto Vip). Promossa dal
Circolo di Lucca "L'altro Volto" con l'adesione della
Commissione provinciale per le pari opportunità, il silenzioso
corteo ha visto sfilare, attraverso le vie principali, l'indignazione
della società civile, al suono stringente di un tamburo
battuto da Cinzia Ricci, compagna della vittima, assente il Sindaco
della città. Quasi in mille hanno sfilato privi di bandiere
e di striscioni, imbavagliati con un pezzo di stoffa bianca. Il
corteo si è poi concluso davanti al cortile della Provincia
dove è stato proiettato il video che ripropone il tragico
stupro subito da Franca Rame. «Un monologo terribile - ha
commentato Ricci - che ha riportato alla mente i drammatici momenti
trascorsi». E come Rame, anche lei: «Le donne devono
smetterla di tacere! - ha detto a Liberazione - Non sono responsabili
di niente, sono solo vittime».
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LA
NAZIONE
- 10 Luglio 2004
24
ore Lucca
CORTEO
Si
è svolta ieri pomeriggio, nel centro storico, la manifestazione
di solidarietà alla ragazza violentata, «Un silenzio
urlato contro il silenzio dell'indifferenza». Il corteo
silenzioso, partito da piazza S.Maria, si è sciolto in
Cortile Carrara.
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APRILE
ON-LINE
- 10 Luglio 2004
Il
racconto della compagna dopo l'aggressione
Uno stupro ''politico'' contro una donna ''diversa''
Quando
abbiamo saputo di questa storia non sapevamo come raccontarla.
I toni apocalittici o moralistici non appartengono alla nostra
cultura di uomini e donne di sinistra. Rabbia, dolore, empatia,
affinità, partecipazione, qualcosa che somiglia alla solidarietà,
sono forse questi i sentimenti che più si avvicinano a
quello che abbiamo provato. Ma non siamo capaci di raccontarlo
con parole più adatte di quelle della compagna della donna
che ha subito lo stupro. L'ennesima violenza contro una donna.
(ADC) (LEGGI)
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LA
NAZIONE - ???
L'opinione
La violenza sessuale e il muro del silenzio
Di
Vincenzo Pardini
La
Commissione Pari Opportunità della Provincia, ha organizsato
nei giorni scorsi una manifestazione di solidarietà a favore
di una ragazza violentata. Donne d'ogni età sono spesso al
centro di episodi di violenza carnale, sovente perpetrati tra le
mura domestiche da parte di amici o addirittura genitori. Una piaga
del nostro tempo che la dice lunga sul nostro grado di civiltà,
anzi d'inciviltà. Il messaggio della manifestazione era racchiuso
nelle frasi «Un silenzio urlato contro il silenzio dell'indifferenza».
Due silenzi a confronto, e un confronto spietato: il primo, se venisse
rotto, potrebbe addirittura abbattere il secondo che è, appunto,
quello dell'indifferenza: quello stato morale e sociale che può
distruggere, e talvolta perfino uccidere l'individuo più
della violenza stessa.
Alberto
Moravia, ne «Gli indifferenti» scrisse un'opera innovativa
proprio perché centrava, tra l'altro, l'indifferenza, capace
di sprigionare un odio senza precedenti e che niente e nessuno riusciva
ad arginare. Eravamo negli anni Trenta. Ma, riguardo a indifferenza
e conformismo, sembra che i tempi non siano granché cambiati.
Chi subisce violenza carnale raramente trova il coraggio di denunciarla,
sia per timore o vergogna, sia per mancanza di fiducia degli apparati
sociali. Violentare un essere umano, in questo caso una donna, crediamo
non sia molto diverso da infliggere una tortura, perché insieme
al corpo resta segnato lo spirito. In che misura Lucca, è
una città d'indifferenza? Un argomento che sarebbe d'approfondire. |
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SUL PESTAGGIO DI EDOARDO SEGHI IN RELAZIONE ALL'AGGRESSIONE DEL 18
APRILE
- Dal 18 Agosto al 2 Novembre 2004 |
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ARTICOLI CON RIFERIMENTI AL 18 APRILE RACCOLTI DOPO IL NOVEMBRE 2004 |
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SUI
FATTI DI VIAREGGIO DEL 18 AGOSTO 2006 IN RELAZIONE ALL'AGGRESSIONE
DEL 18 APRILE
2004 - Articoli e comunicati raccolti
dopo la conferenza stampa |
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L'ARCHIVIAZIONE
DEL CASO DI LUCCA SECONDO LA STAMPA -
Articoli del 5 Settembre 2006 |
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