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Aggiornato
Mercoledì 10-Dic-2008
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Siamo andate a Lucca. Abbiamo portato con noi, il nostro cuore, pieno di amarezza, di rabbia, di domande che forse non avranno mai risposte... eravamo così prese che la valigia con lenzuola e asciugamani è rimasta a casa. Cinzia ci ha ospitate a casa sua, ci abbiamo dormito in 6. Alla manifestazione, eravamo un buon numero, non tutti eravamo imbavagliati, ma tutti in silenzio. C'erano donne, uomini, bambini, giovani e anziani. Una signora che sicuramente si avvicinava agli 80 s'è fatta tutta la manifestazione con noi, non era imbavagliata e cercava di evitare le foto e le telecamere, ma è rimasta con noi per tutto il tempo. La gente ai lati della strada, rimaneva stupita, quasi atterrita, nel vederci passare tutti imbavagliati al suono dei quel tamburo, che ad ogni battito sembrava urlare tutto ciò che ognuno di noi avrebbe voluto dire. I bimbi ai lati della strada chiedevano ai genitori: "perché hanno quelle cose bianche sulla bocca?". Anch'io mi ero chiesta se non sarebbe stato meglio invece parlare, gridare, urlare. Camminando nel corteo, ho capito... quali parole sarebbero state adatte... a non ferire ancora chi già ha sofferto, a far capire ciò che volevamo dire con chiarezza, senza fraintendimenti... quei bavagli bianchi hanno urlato con molta più chiarezza di qualsiasi discorso. Tutta l'Italia era rappresentata, anche se la gente non era tantissima. Tutto era un incrociarsi di sguardi in perfetta armonia. Abbiamo portato con noi, tutte quelle donne che avrebbero voluto esserci e non hanno potuto, abbaimo portato con noi il messaggio di chi, come Dory, ci ha augurato: "buon viaggio amiche mie, portate con voi anche la mia rabbia!". Mentre la manifestazione si snodava tra le vie di Lucca, pensavo a Sara, alla sera in cui ci siamo viste, ai suoi occhi, alle sue labbra che raccontavano, alle sue mani che rigiravano il cellulare, al dolore che sentivo dentro e alla rabbia che mi saliva... si perchè mi vedevo impotente... avrei voluto portarle via tutto e farle dimenticare e non potevo, non posso! E allora che almeno a Lucca si ricordi, si ricordi che il dolore e l'ingiustizia continueranno a gridare nelle strade della città, ma molto più continueranno a gridare nei nostri cuori.
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