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“BREVE STORIA DEL CINEMA”
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Cinema: il termine ha avuto larga fortuna al punto di soppiantare quello di cinematografia per indicare la forma di spettacolo e di arte, cui lo strumento di registrazione e riproduzione della realtà, il cinématographe dei fratelli Lumière, ha dato luogo, e quello di cinematografo per designare il locale pubblico in cui viene presentato il prodotto cinematografico, che è il film. Quest’ultimo termine può anche assumere estensivamente lo stesso significato di cinema, inteso nella sua accezione culturale e artistica. La formula “il film è un’arte, il cinema un’industria” (dovuta a L. Chiarini) esprime dunque soltanto una suggestiva contrapposizione polemica; nella realtà linguistica sia l’uno sia l’altro termine vengono adoperati alternativamente nei due sensi. Così la storia del cinema non solo è storia dell’industria e quindi dei fattori tecnici, economici, produttivi, ma anche della cultura, dell’ideologia e, appunto, dell’arte. Per converso, essa non può fermarsi all’esame dei film sotto il profilo estetico, ma ne studia il terreno di nascita e di crescita.
Secondo i luoghi, i tempi e le personalità che lo hanno giudicato, il cinema è stato “un affare economico, originato e gestito per profitto, come altri spettacoli” (Codice Hays), “l’arte più importante” (Lenin), una “potenza internazionale” (Pio XI), “l’arma più forte” (Mussolini) e sappiamo quanto politica e religione lo abbiano condizionato e quanta influenza abbiano ancora su di esso.
Senza dubbio il cinema è lo spettacolo del secolo scorso ma è anche, soprattutto nelle sue moderne varianti (ad esempio il digitale) e applicazioni (in ogni settore culturale e produttivo, dal concettualismo alla pubblicità), sempre di più “la settima arte”, probabilmente la più accessibile e popolare.
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