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REPUBBLICA DI WEIMAR
L’arte dal neoclassicismo alla Nuova Oggettività |
Per quanto riguarda la pittura il sec. XIX vide in Germania il fiorire delle accademie (Berlino, Düsseldorf, Monaco, Dresda, Amburgo). Ma più che gli accademici pittori di storia (P. Cornelius, W. Kaulbach, W. Schadow, A. Rethel, O. Runge) lasciarono il segno alcuni pittori romantici di paesaggio, come C. D. Friedrich e K. Blechen.
La pittura del secondo Ottocento è dominata da un simbolismo e da un idealismo di ispirazione letteraria: la nostalgia germanica per il classicismo prevalse in A. Feuerbach, H. von Marées, M. Klinger, F. Hodler, mentre con A. Böcklin attecchì un tardoromanticismo tetro e surreale.
Più validi alcuni pittori realisti: a Monaco W. Leibl, influenzato da Courbet, e H. Thoma; a Berlino A. von Menzel. Quest’ultimo aprì la strada all’impressionismo (M. Liebermann, L. Corinth), che però in Germania ebbe scarso successo.
Alla fine del secolo le riviste Jugend e Simplicissimus a Monaco e Pan a Berlino diffusero il gusto liberty.
A Pan collaborò il pittore norvegese E. Munch, la cui opera ebbe importanza fondamentale in rapporto al nascere dell’espressionismo. Tra il 1905 e il 1913 i pittori e i grafici della Brücke (E. Heckel, E. L. Kirchner, M. Pechstein, K. Schmidt-Rottluff, E. Nolde, O. Müller) e gli scultori E. Barlach e W. Lehmbruck diedero vita al movimento espressionista.
Nel 1911 venne fondato a Monaco il gruppo del Blaue Reiter, con caratteri più formali e legami con la cultura francese (V. Kandinskij, F. Marc, A. Macke, P. Klee).
Dopo la Prima guerra mondiale il filone della pittura di impegno politico e sociale continuò con il movimento della Nuova Oggettività (O. Dix, M. Beckmann, G. Grosz), mentre il Bauhaus di Gropius raccolse gli artisti interessati a ricerche esclusivamente formali, in direzione dell’astrattismo (P. Klee, V. Kandinskij, O. Schlemmer, L. Feininger, L. Moholy-Nagy).
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