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REPUBBLICA DI WEIMAR
La filosofia germanica da Hegel ad oggi |
Il momento creativo della filosofia tedesca più importante ai fini del mondo contemporaneo è costituito dal romanticismo, che ha la sua espressione filosofica in J. G. Fichte (1762-1814), F. W. Schelling (1775- 1854) e G. W. F. Hegel (1770-1831).
La “brama d’infinito” caratteristica del romanticismo trova la sua espressione, per quanto in una diversa veste di concetti, in Fichte e Schelling che riaprono l’uomo all’Assoluto. Hegel raccoglie le esigenze del romanticismo e lo conclude sostituendo alla filosofia come aspirazione all’infinito la filosofia come possesso di esso, all’immediatezza dell’intuizione etica e sentimentale la mediazione della ragione, in base alla quale (e al motivo triadico che costituisce la sua legge immanente) egli pretende di ricostruire la realtà tutta quanta (nei suoi aspetti naturali e storici) riassorbendola nelle linee di un sistema coerente e unitario.
Un epigono del romanticismo è A. Schopenhauer (1788-1860), il cui sistema si pone in antitesi a quello hegeliano, in quanto considera il mondo come espressione di una volontà irrazionale; e solo negandola l’uomo raggiunge il suo fine. Hegel e Schopenhauer sono figure in qualche modo emblematiche della filosofia tedesca.
Dalla critica all’hegelismo in nome del singolo di cui accentua la negatività nasce l’esistenzialismo; parallelamente il marxismo tenta il capovolgimento del sistema hegeliano opponendo all’idealismo e al suo atteggiamento contemplativo una filosofia che partendo dall’uomo si pone come capace di trasformare la realtà attivamente. Con Schopenhauer invece ha inizio una demistificazione che ha trovato la sua espressione più compiuta in F. Nietzsche (1844-1900) informando di sé tanta parte della cultura contemporanea e lasciando scorgere notevoli anticipazioni della psicologia del profondo, che è anch’essa da S. Freud (1856-1939) in poi una componente indiscutibile della nostra cultura.
Esistenzialismo e marxismo costituiscono ancora oggi il clima dominante della filosofia contemporanea tedesca: il primo ha però ricuperato una tematica ontologica (si pensi a M. Heidegger, 1889-1976) e il secondo tende ad assumere la figura di una critica sociale sempre più sottile e agguerrita e a riscattare elementi del pensiero utopico (E. Bloch, 1885-1977). Assieme ad essi e agli elementi culturali già accennati tale filosofia trova ancora espressione nella prosecuzione della fenomenologia di E. Husserl (1859-1938), che porta in primo piano problemi epistemologici e metodologici, e in misura minore nel neopositivismo, proposto da pensatori austriaci e tedeschi, ma sviluppatosi soprattutto nei Paesi anglosassoni.
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