1) Benito Mussolini.
2) Un ragazzino, degno erede del suo Führer, fa pratica d'assassinio di ebrei con un fantoccio impiccato. Sullo sfondo, un noto manifesto propagandistico raffigurante Hitler "ispiratore" della gioventù tedesca.
3) Fotomontaggio tra varie immagini. A sinistra, Mussolini bacia un "figlio della lupa" dopo averlo alzato da terra. A sinistra, Hitler (in una rara fotografia a colori, qui riproposta in b/n) tiene per mano i figli di qualche suo tirapiedi. Tra loro, due piccole vittime della furia nazifascista.
4) Sullo sfondo, Hitler e Mussolini nel giugno del 1940.
5) Adolf Hitler e Francisco Franco durante una visita ufficiale nel 1940, tra loro il generale Wilhelm Keitel. In basso, vittime civili della milizia franchista.
6) Al grido di "Blut und Ehre!" ("Sangue ed onore!"), ogni ragazzo ed ogni ragazza tra i 10 e i 18 anni entrava a far parte di un programma educativo che preparava i giovani tedeschi a servire nelle forze armate e divenire «buoni cittadini», attraverso un sistema di condizionamento culturale e addestramento paramilitare. La creazione della Gioventù hitleriana si inserì nel quadro del vasto processo di Gleichschaltung inteso come «allineamento» del popolo tedesco al «nuovo ordine» ottenuto attraverso l'eliminazione di ogni individualismo o difformità, e finalizzato a sviluppare cieca fedeltà ed obbedienza all'ideologia nazista. Si ebbero organizzazioni analoghe sotto ogni regime, tra le più note del periodo tra gli anni Trenta sin oltre i Quaranta, ricordiamo i Balilla e gli Arditi in Italia, in Spagna i Flechas e i Pelayos, in Croazia le Aquile Croate, in Portogallo le Mocidade Portuguesa e in Iraq i Futuwwa. Difficile credere che dopo un tale, intensivo, totalizzante indottrinamento, queste menti abbiano saputo/potuto liberarsene, non completamente, almeno.
7) Piccola galleria di uomini di chiesa che hanno avuto verso il nazifascismo un atteggiamento ambiguo, o collaborativo, o addirittura di entusiastica adesione giungendo, in alcuni casi, a compiere essi stessi crimini contro l'umanità, sin oltre la fine della guerra, impedendo alla giustizia di fare il suo corso, proteggendo i nazifascisti in fuga e sostenendo i regimi totalitari, anticomunisti. In ordine sparso: Escrivà de Balaguer (sostenitore di Francisco Franco in Spagna), Angelo Lorenzo Bartolomasi, Adolf Bertram, Tullio Calcagno (direttore di Crociata Italica), Friedrich Coch, Giulio Facibeni (fondatore a Firenze della Madonnina del Grappa che dava rifugio agli aderenti della Rsi), Michael von Faulhaber, Fra Ginepro da Pompeiana, Reginaldo Giuliani, Carlo Gnocchi (fondatore di Pro Juventute a Milano), Alois Hudal, Ludwig Kaas, Stepinac e Giuseppe Marcone, Ludwig Muller, Alban Schachleitner, Cesare Orsenigo, Eugenio Pacelli, Antonio Padoan, Achille Ratti, Joseph Ratzinger, Ivan Saric, Alfredo Ildefonso Schuster, Giuseppe Siri, Silvio Solero, Eugène Tisserant, Marcel Lefebvre, Alberto Vassallo di Torregrossa e Ovidio Zinaghi. Quà e là Adolf Hitler. Sotto l'incrocio del filo spinato, un richiamo all'attualità: Giulio Maria Tam, il prete Lefebviano forzanovista, fortemente e dichiaratamente nazifascista, che fa il saluto romano. |
8) La cattedrale anglicana di Londra Saint Paul vista attraverso le rovine dopo un'incursione area dei tedeschi nel 1940. In primo piano Hitler in una posa particolarmente ridicola. Guardando molti dei suoi ritratti, si ha l'impressione di trovarsi di fronte ad un autentico mentecatto. Sotto, l'immagine straziante di un prigioniero nel campo di Buchenwald che piange accanto al corpo carbonizzato di un internato arso vivo nel 1945, poco prima della liberazione. Dato che i prigionieri si rifiutavano di uscire dalle baracche tentando di salvarsi la vita in attesa dell'imminente arrivo degli alleati, i nazisti li trassero in inganno: misero del cibo all'interno di grossi contenitori posizionati nel piazzale del campo, molti non resistettero alla fame e uscirono per correre a cibarsi ma furono accolti dai soldati che si accanirono contro di loro incendiandoli con il lanciafiamme.
9) Adolf Hitler e Benito Mussolini.
10) Ho lungamente cercato immagini del trentennio fascista scattate a Lucca, ma pare che in Internet non ve ne sia traccia. Strano, vero? Già, strano e, secondo me, significativo. Tuttavia, una l'ho trovata: ritrae un nazista tedesco travestito in abiti borghesi che, catturato dagli americani, viene trasferito in località ignota. L'immagine mostra il passaggio della Gip da Porta San Pietro. Sullo sfondo, Porta San Pietro oggi e in sovrapposizione uno dei simboli allegorici della città più noti nel mondo: il labirinto di Dedalo posto nel portico della cattedrale di San Martino.
11) Non c'è chiarezza sulle modalità dell'esecuzione di Mussolini e Claretta Petacci avvenuta il 28 aprile 1945, nei pressi di Giulino di Mezzegra, circa 20 km a sud di Dongo. Di certo c’è solo che i loro corpi, insieme a quelli di altri gerarchi, furono scaricati nel lato di Piazzale Loreto (Milano) in cui il 10 agosto 1944, per rappresaglia, erano stati assassinati dai fascisti quindici partigiani. All’alba del 29 Aprile, i primi passanti si accorsero dei cadaveri. Nel giro di qualche ora la piazza si riempì ed iniziò l’oltraggio dei cadaveri. Per quanto, in parte, sia comprensibile la rabbia di chi si accanì su quei corpi, questa era e resta una pagina vergognosa della nostra storia. Mussolini doveva essere consegnato, vivo - avrebbe dovuto sostenere un regolare processo. Se ciò fosse avvenuto, avremmo potuto fare i conti con le nostre responsabilità, avremmo saputo la verità su tanti fatti oscuri di quel periodo e di certo, oggi, non saremmo nelle condizioni in cui siamo. Forse è proprio per questo che Mussolini è stato ammazzato, così, in gran segreto, contro ogni logica ed ogni convenienza per il futuro del nostro paese.
Per approfondire:
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