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Compositore (Milano, 3 Dicembre 1911 – Roma, 10 Aprile 1979)
Nini Rinaldi nasce in una famiglia di musicisti. Già a otto anni compone musica e a undici è eseguito pubblicamente il suo primo oratorio. Allievo di Orefice e Bas, in seguito si trasferisce a Roma dove completa gli studi nel 1929 al conservatorio di Santa Cecilia con Pizzetti e Alfredo Casella. Nel 1930 si reca negli Stati Uniti per frequentare dei corsi di perfezionamento al Curtis Institute di Filadelphia e vi rimane due anni. Quando torna in Italia si laurea in lettere all’Università di Milano, quindi dal 1937 al 1938 insegna al liceo musicale di Taranto e successivamente, nel 1939, al conservatorio di Bari del quale diviene direttore dal 1950 al 1978. La sua produzione è abbondante e di altissima qualità - comprende composizioni per il teatro d'opera e di prosa, opere di musica sacra e da camera, sinfonie, variazioni. Il suo straordinario talento sorretto da un sicuro mestiere ed una eccezionale facilità d'invenzione, con il dopoguerra gli consente di affiancare all'insegnamento e all'ininterrotta produzione di musica per il teatro e le sale da concerto, la composizione di partiture per il cinema divenendo uno dei più prolifici e richiesti compositori di colonne sonore (nell’arco della sua carriera ne ha scritte più di 140). Fra i registi italiani con i quali ha collaborato ricordiamo Soldati, Lattuada, Castellani, Monicelli, Visconti, Zeffirelli e Wertmüller. Fra gli stranieri Vidor, Clément, Bondarcuk, Coppola e Edward Dmytryk. Ma soprattutto con Fellini stabilisce una perfetta e continuata collaborazione (da “Lo sceicco bianco”, 1952, a “Prova d’orchestra”, 1978) che culmina in “Otto e mezzo” con il quale vince un Nastro d’argento della critica italiana (altri ne ottiene per “Guerra e pace” nel 1957, per “Le notti bianche” nel 1958, per “Romeo e Giulietta” nel 1969 e uno alla carriera). Con la musica de “Il padrino” che riprende una sua opera precedente, “Fortunella” (1958), vince nel 1973 anche un premio Oscar. Vasta è anche la produzione teatrale (“Ariodante”, 1942; “Il cappello di paglia di Firenze”, 1955; “La notte di un nevrastenico”, 1959; “Aladino e la lampada magica”, 1968; “La visita meravigliosa”, 1970) e strumentale (“Concerto per arpa e orchestra”, 1948; “Variazioni sopra un tema gioviale”, 1953; “Concerto per orchestra”, 1958; “Napoli milionaria”, 1977, dal testo di Eduardo De Filippo). Su Nino Rota - oggetto di diverse pubblicazioni ed esecuzioni dirette anche da un suo eccellente allievo, Riccardo Muti - Mario minicelli realizza nel 1999 il documentario per la televisione "Un amico magico: il maestro Nino Rota".
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