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Regista (Soglio, Cantone dei Grigioni, Svizzera, 8 settembre 1950)
Assistente di Yves Yersin in “Les petites fugues”, emigra in Canada (Quèbec) nel 1975 dove si laurea in Scienza della Comunicazione all'Università di Montreal nel 1978 realizzando come saggio conclusivo il cortometraggio “Laurent Lamerre, portier”, con François Bouchard e André Delorme. Dal 1980 al 1981 realizza per Radio Quèbec nove documentari televisivi della serie “Planet” e un video su una cantante, “Eva en transit”. All'Università del Quèbec tiene corsi di cinema e televisione dal 1978 al 1983. È coordinatrice del Festival des Films du Monde e responsabile della sezione Cinema Tedesco fino al 1981. Il
suo primo lungometraggio a soggetto, “La Femme de l’hôtel”
(1984), è accolto con entusiasmo in patria e all’estero e
le vale numerosi riconoscimenti. L'attrice
Louise Marleau ottiene il premio per la migliore interpretazione femminile
al Festival di Chicago. La stessa attrice con il film successivo, “Anne
Trister” (1986), vince il premio per la migliore attrice
al Festival di Créteil. “Emporte-moi”, del 1999, tratta il delicato passaggio dall'adolescenza alla maturità di una ragazzina che vive in un ambiente familiare difficile. Nel 1988 partecipa alla Mostra di Venezia con “A corpo morto”, film su un ménage à trois in crisi, e nel 2001 s’impone al grande pubblico portando sullo schermo “L’altra metà dell’amore”. “Léa Pool si distingue nel mondo cinematografico per l’originalità del suo percorso. La critica ha sempre sottolineato la sua impronta particolare e apprezzato i suoi film per la forza dell’emozione che sprigionano e per l’intensa bellezza formale” (Circolo del cinema di Bellinzona).
Fonte principale: Associazione Lucrezia Marinelli
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