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Aggiornato Sabato 29-Apr-2006


ENNIO MORRICONE

Compositore

(Roma, 10 Novembre 1928)

 

Allievo di G. Petrassi, diplomato al Conservatorio Santa Cecilia in tromba, composizione e strumentazione per banda, con studi anche in direzione di coro e musica corale, è forse il compositore più noto e più prolifico del Ventesimo secolo, con all’attivo quasi cinquecento partiture vantando autentici record nella vendita di dischi delle sue colonne sonore per film (nell'Ottobre del 1971 vince il suo primo Disco d'Oro).

Autore di sonate, musica cameristica, sinfonica (“Gestazione”, 1980-82; “Cantata per l’Europa”, 1988) e operistica (“Partenope”, 1996), musiche per il teatro, per la televisione, per balletti e radiodrammi, arrangiatore di canzoni (suoi gli arrangiamenti di tutti i motivi di successo di Gianni Morandi) e canti popolari, ha diretto orchestre di musica classica e leggera partecipando, inoltre, alle attività del gruppo sperimentale di strumentisti dediti all'improvvisazione, "Nuova consonanza".

Firma la sua prima colonna sonora nel 1961, con il film “Il federale” di L. Salce.

La fase più prestigiosa e forse più innovativa è quella legata agli spaghetti western e a Sergio Leone. Fin dal primo film, “Per un pugno di dollari” (1964), le cui musiche sono firmate con lo pseudonimo di Dan Savio, sono evidenti le caratteristiche tipiche delle produzioni di Morricone per Sergio Leone: temi memorabili e soprattutto accostamenti inusuali di strumenti e suoni, dallo scacciapensieri alle chitarre elettriche, dal fischio allo schiocco di una frusta, dall’organo alle trombe, al suggestivo uso della voce umana (cori, vocalizzi, sillabazioni). Da “Il buono, il brutto, il cattivo” (1966), a “C’era una volta il West” (1968), fino a “C’era una volta in America” (1984), le note di Morricone espandono la trama, amplificano sentimenti ed emozioni, atmosfere così iper-realiste da essere surreali.

Lo stile di Morricone diventa "genere", "maniera", molto imitato ma inegualiabile anche quando diviene degno della musica contemporanea più colta e raffinata interpretando il cinema drammatico.

La ricchezza e l'originalità del suo stile, dunque, un mix di jazz, classica, rock e suoni elettronici, gli permette di mettersi al servizio del cinema accanto a registi nazionali e internazionali, senza mai ripetersi.

Tra i numerosi premi ricevuti, cinque Nastri d'argento: per “Un pugno di dollari” (1965), per “Metti una sera a cena” (1970), per “Sacco e Vanzetti” (1974), per “La leggenda del pianista sull'oceano” (1999) e per “Malena” (2000).

Premiato in ogni parte del mondo, nel 1995 riceve il Leone d’oro alla carriera alla Mostra del cinema di Venezia ma incredibilmente, nonostante le candidature all’Oscar per “I giorni del cielo (1978) di T. Malick, “The Mission” (1986) di R. Joffé, “Gli intoccabili” (1987) di Brian De Palma, “Bugsy” (1991) di B. Levinso ed anche “La leggenda del pianista sull’oceano”, non ha mai ricevuto questo importante riconoscimento che nel suo caso, certamente più di altri, sarebbe meritato.

Infine, tra le più importanti pubblicazioni dedicate al musicista segnaliamo “The Ennio Morricone Musicography” (MSV, Amsterdam, 1990 - edito solo in Olanda), “Morricone, la musica, il cinema” (Ricordi/Mucchi, Milano, 1994) di Sergio Miceli in collaborazione con lo stesso Morricone, “Comporre per il cinema” (Biblioteca di Bianco e Nero, Roma 2001), di entrambi ancora una volta insieme.

 

 

FILMOGRAFIA ESSENZIALE


COLONNE SONORE
01
“Il federale” di Luciano Salce (1961)
02
“Prima della rivoluzione” di Bernardo Bertolucci (1964)
03
“Duello nel Texas” di R. Blasco (1964, con lo pseudonimo Leo Nichols)
04
“Per un pugno di dollari” di Sergio Leone (1964, con lo pseudonimo Dan Savio)
05
“Per qualche dollaro in più” di Sergio Leone
06
“I pugni in tasca” di Marco Bellocchio (1965)
07
“Uccellacci e uccellini” di Pier Paolo Pasolini (1966, in cui il regista collabora all’assemblaggio di materiali diversi come in altri suoi film)
08
“La battaglia di Algeri” di O. Pontecorvo (1966)
09
“Un uomo a metà di V. De Seta (1966)
10
“La Cina è vicina” di M. Bellocchio (1967)
11
“Il giardino delle delizie” di S. Agosti (1967)
12
“Grazie zia” di Salvatore Samperi (1967)
13
Cuore di mamma” di Salvatore Samperi (1968)
14
“Il buono, il brutto, il cattivo” di Sergio Leone (1966)
15
“C’era una volta il West” di Sergio Leone (1968)
16
“Vergogna, schifosi!...” di M. Severino (1968)
17
“L'harem” di M. Ferreri (1968)
18
“Escalation di R. Faenza (1968)
19
“Galileo” di L. Cavani (1968)
20
“Teorema” di P. P. Pasolini (1968)
21
“Partner” di B. Bertolucci (1968)
22
“Scusi facciamo l'amore?” di V. Caprioli (1968)
23
“Un tranquillo posto di campagna” di E. Petri (1968)
24
“Metti una sera a cena” di G. Patroni Griffi (1969)
25
“Queimada” di G. Pontecorvo (1969)
26
“I cannibali” di L. Cavani (1969)
27
“Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” di E. Petri (1970)
28
“Sacco e Vanzetti” di G. Montaldo (1970 – in cui il brano “Ballata di Sacco e Vanzetti”, è cantato da Joan Baez)
29
“La classe operaia va in paradiso” di E. Petri (1971)
30
“Che c'entriamo noi con la rivoluzione?” di S. Corbucci (1972)
31
“Fiorina la vacca” di V. De Sisti (1972)
32
“D'amore si muore” di C. Carunchio (1972)
33
“Il mio nome è Nessuno” di S. Leone e T. Valerii (1973, film post-western la cui colonna sonora culmina in una versione de “La Cavalcata delle Valchirie” eseguita da una trombetta da bambini)
34
“Mussolini, ultimo atto” di C. Lizzani (1973)
35
“Sesso in confessionale” di V. De Sisti (1974)
36
“L'anticristo” di A. De Martino e H. Martin (1974)
37
“Divina creatura” di G. Patroni Griffi (1975)
38
“Allonsanfan” di P. e V. Taviani (1974)
39
“Novecento” di B. Bertolucci (1976)
40
“Il deserto dei Tartari” di V. Zurlini (1976)
41
“Attenti al buffone” di A. Bevilacqua (1976)
42
“L'eredità Ferramenti” di M. Bolognini (1976)
43
“Exorcist II: The Eretic” di J. Boorman (L'esorcista II: l'eretico, 1977)
44
“Holocaust 2000” di A. De Martino (1977)
45
“La luna” di B. Bertolucci (1979)
46
“Il prato” di P. e V. Taviani (1979)
47
“Ogro” di G. Pontecorvo (1979)
48
“L'umanoide” di A. Lado e G. Lewis (1979)
49
“Uomini e no” di V. Orsini (1980)
50
“I giorni del cielo” di T. Malick (1980)
51
“Un sacco bello” di C. Verdone (1980)
52
“La tragedia di un uomo ridicolo” di Bernardo Bertolucci (1981)
53
“La storia vera della signora delle camelie” di M. Bolognini (1981)
54
“The Thing” di J. Carpenter (La cosa, 1982)
55
“La chiave” di Tinto Brass (1983)
56
“C’era una volta in America” di Sergio Leone (1984)
57
“The Mission” di R. Joffé (Mission, 1986)
58
“The Untouchables” di B. De Palma (Gli intoccabili, 1987)
59
“Frantic” di R. Polanski (1988)
60
“Nuovo Cinema Paradiso” di G. Tornatore (1989)
61 “Dimenticare Palermo” di F. Rosi (1990)
62 “¡Àtame!” di P. Almodóvar (Legami!, 1990)
63 “Stanno tutti bene” di G. Tornatore (1990)
64 “Hamlet” di F. Zeffirelli (Amleto, 1990)
65 “Bugsy” di B. Levino (1991)
66 “La scorta” di R. Tognazzi (1993)
67 “In the Line of Fire” di W. Petersen (Nel centro del mirino, 1993)
68 “Jona che visse nella balena” di R. Faenza (1993)
69 “Wolf” di Mike Nichols (1994)
70 Una pura formalità” di Giuseppe Tornatore (1994)
71 “Sostiene Pererira” di R. Faenza (1995)
72 “La sindrome di Stendhal” di D. Argento (1996)
73 “La lupa” di G. Lavia (1996)
74 “Lolita” di A. Lyne (1997)
75 “Inversione di marcia” di Oliver Stone (1997)
76 “La leggenda del pianista sull'oceano” di G. Tornatore (1998)
77 “Canone inverso - Making Lave” di R. Tognazzi (1999)
78 “Malena” di G. Tornatore (2000)
79 “Aida degli alberi” di G. Manuli (2001, lungometraggio di animazione)
80 “Il diario di Matilde Manzoni” di L. Capolicchio (2001)
81 “Ripley's Game” di L. Cavani (Il gioco di Ripley, 2002)

 

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