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Aggiornato Lunedì 16-Ott-2006

TENEBRE
 
Titolo originale:
Tenebre
Genere:
Horror
Sezione nel sito:
A proposito di... sTRASHissimi!
Provenienza, anno, durata, ecc.:
Italia, 1983, 99-110’, colore
Regia:

Interpreti principali:
Anthony Franciosa, Daria Nicolodi, Giuliano Gemma, Veronica Lario, John Steiner, Lara Wendel, Anja Pieroni, John Saxon, Carola Stagnaro, Eva Robins e Lamberto Bava

 

 

Peter Neal (Franciosa), uno scrittore americano di gialli, giunge a Roma per la presentazione del suo ultimo best seller: “Tenebre”. Appena arrivato, si trova coinvolto in una serie di delitti, opera di un serial killer moralista che, ispirandosi al suo romanzo, ne ricrea le dinamiche. Neal si mette ad indagare per proprio conto, ma è ferito dall’assassino proprio mentre sta compiendo l’ennesimo omicidio. Ben presto si scopre che gli assassini sono due, di cui uno, colpevole dei primi delitti, è quello trucidato la notte in cui anche Neal è colpito. Chi è dunque il secondo assassino? La polizia arriva a scoprirlo troppo tardi, quando questi si è macchiato di altri due assassini: si tratta dello stesso Neal, la cui psiche, rimasta sconvolta tanti anni prima dopo aver sorpreso la fidanzata a far sesso con ben tre uomini, lo aveva portato ad uccidere (il ricordo di quell’evento ricorre come un incubo ossessivo in frequenti flash-back). Scoperto sul fatto dalla polizia, Neal finge il suicidio, ma quando il commissario si accorge del trucco, anche lui fa una pessima fine. Nell’ultima scena, Neal muore accidentalmente mentre si accinge ad uccidere ancora.

 

 

«Nel 1982, prima dell'uscita di Tenebre, quasi tutti aspettavano di assaporare il capitolo conclusivo della “Trilogia delle tre Madri”, iniziata con Suspiria (1977) e proseguita con Inferno (1980), in cui la componente soprannaturale la faceva da padrone. Il grande maestro dell'orrore invece tornò al giallo classico, quello fatto di coltelli, guanti di pelle, vittime che inciampano e assassini braccati dalla Polizia. Tenebre contiene un gran numero di sequenze “gore”, molto truculente, come in nessun altro film della produzione argentiana. Il sangue schizza sempre più copioso mano a mano che la storia si sviluppa, sottolineando di rosso il climax di follia e pathos che conduce all'epilogo, entrato subito nell'immaginario collettivo dell'horror e citato in numerosi lungometraggi successivi» (Alessandro Diegoli).

Tenebre è dunque uno dei film più violenti di Dario Argento, ma anche uno dei più sconclusionati e sofisticati tecnicamente (molte le sequenze realizzate con la “Louma”, una cinepresa che permette ogni genere di acrobazia).

Se esistesse un premio speciale per il maggior numero di sbudellamenti ad opera di rasoi e accette, con questo film Dario Argento avrebbe buone probabilità di aggiudicarselo.

Generalmente sottovalutato, è un vero spasso per gli amanti del genere. De gustibus...

 

 

In questo film i personaggi gay e lesbici, invariabilmente caricaturali e destinati a morte certa, si sprecano... Si inizia con due lesbiche, un'aggressiva giornalista femminista (che, secondo la raffinata teoria dell'agente letterario, «rompe le palle perché vorrebbe averle») e la sua compagna col "vizietto". Dopo che l'assassino ha preso a uccidere ispirandosi al nuovo romanzo di uno scrittore di gialli di successo, è subito il loro turno, non prima che la macchina da presa si sia sfogata in uno dei movimenti più gratuiti che la storia del cinema ricordi. Prima tocca alla rompipalle, poi alla sua compagna, che dopo aver rimorchiato un maschione in un bar si mostra in tutta la sua patetica incapacità di accettarsi, prima di essere presa a rasoiate. Il terzo personaggino gay è una baffa effeminatissima amica della femminista, che la avvicina al bar per aggiornarla sulla sua vita privata, che fortunatamente ci viene risparmiata. Il quarto è un critico letterario cattolico che in preparazione di un'intervista chiede allo scrittore perché sia così ossessionato dalla perversione, assicurando che l'argomento gli sta a cuore e mostrandosi, come dire, non proprio virilissimo: visto che siamo in un film di Argento non ci sono dubbi sul fatto che i gay sono effeminati e gli effeminati sono gay, quindi chiunque difetti dei connotati medi di machismo è lecitamente "sospettabile". Inoltre, si tratta proprio dell'assassino, che si è messo in testa di fare piazza pulita dei "perversi". (Da una recensione di Mauro Giori su www.culturagay.it).

 

 

Molte le scene tagliate, soprattutto sono sparite dalla versione che circola in TV tutte quelle che mostravano Veronica Lario, allora fidanzata ed oggi consorte di Silvio Berlusconi, nel ruolo molto spinto di Tilde. Famosa, fra le altre epurazioni decise dall’alto a partire dalla messa in onda sui canali Fininvest, la scena in cui sta fuggendo dal pazzo di turno, all'improvviso questi le lancia un'ascia attraverso una finestra e le mozza di netto la mano, poi la finisce - molto impressionante. In un'intervista rilasciata all'emittente di Roma T9 il regista ha dichiarato: «Veronica Lario, attrice di grande sensibilità, recitò nel mio film Tenebre ma la scena in cui le viene tagliata una mano e urla sanguinante è stata tolta quando il film è stato trasmesso dalle reti Mediaset. Questa censura non mi ha infastidito ma mi ha fatto sorridere. Fortunatamente ora ci sono i dvd che contengono film in versione integrale». Per la cronaca: Veronica Lario è anche interprete del film “Sotto... sotto... strapazzato da anomala passione”, sparito dalla circolazione in Italia sembra per non recare danno all’immagine di sua emittenza.

Cammeo del regista Lamberto Bava che interpreta un tecnico degli ascensori.

Eva Robins (ancora senza apostrofo e per la prima volta non relegata nel ruolo di “ermafrodita”) è la ragazza di Rhode Island protagonista dei flash-back nei quali è vittima di un feroce stupro.

 

Le immagini di fiLmES sono tratte prevalentemente da materiali fotografici e grafici preesistenti, cartacei o web, modificati e riadattati dall'autrice. La riproduzione parziale e non a scopo commerciale del materiale pubblicato (immagini e testi) è consentita citando la fonte (indirizzo web) e l’autore (Cinzia Ricci o altri), diversamente tutti i diritti sono riservati.

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