Titolo
originale: |
Tenebre |
Genere: |
Horror |
Sezione
nel sito: |
A
proposito di... sTRASHissimi! |
Provenienza,
anno, durata, ecc.: |
Italia,
1983, 99-110’, colore |
Regia: |
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Interpreti principali: Anthony
Franciosa, Daria Nicolodi, Giuliano Gemma, Veronica
Lario, John Steiner, Lara Wendel, Anja Pieroni,
John Saxon, Carola Stagnaro, Eva Robins e Lamberto
Bava |
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Peter
Neal (Franciosa), uno scrittore americano di gialli, giunge a
Roma per la presentazione del suo ultimo best seller: “Tenebre”.
Appena arrivato, si trova coinvolto in una serie di delitti, opera
di un serial killer moralista che, ispirandosi al suo romanzo,
ne ricrea le dinamiche. Neal si mette ad indagare per proprio
conto, ma è ferito dall’assassino proprio mentre
sta compiendo l’ennesimo omicidio. Ben presto si scopre
che gli assassini sono due, di cui uno, colpevole dei primi delitti,
è quello trucidato la notte in cui anche Neal è
colpito. Chi è dunque il secondo assassino? La polizia
arriva a scoprirlo troppo tardi, quando questi si è macchiato
di altri due assassini: si tratta dello stesso Neal, la cui psiche,
rimasta sconvolta tanti anni prima dopo aver sorpreso la fidanzata
a far sesso con ben tre uomini, lo aveva portato ad uccidere (il
ricordo di quell’evento ricorre come un incubo ossessivo
in frequenti flash-back). Scoperto sul fatto dalla polizia, Neal
finge il suicidio, ma quando il commissario si accorge del trucco,
anche lui fa una pessima fine. Nell’ultima scena, Neal muore
accidentalmente mentre si accinge ad uccidere ancora. |
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«Nel
1982, prima dell'uscita di Tenebre, quasi tutti aspettavano di assaporare
il capitolo conclusivo della “Trilogia delle tre Madri”, iniziata
con Suspiria (1977) e proseguita con Inferno (1980), in cui la componente
soprannaturale la faceva da padrone. Il grande maestro dell'orrore invece
tornò al giallo classico, quello fatto di coltelli, guanti di pelle,
vittime che inciampano e assassini braccati dalla Polizia. Tenebre contiene
un gran numero di sequenze “gore”, molto truculente, come
in nessun altro film della produzione argentiana. Il sangue schizza sempre
più copioso mano a mano che la storia si sviluppa, sottolineando
di rosso il climax di follia e pathos che conduce all'epilogo, entrato
subito nell'immaginario collettivo dell'horror e citato in numerosi lungometraggi
successivi» (Alessandro Diegoli).
Tenebre
è dunque uno dei film più violenti di Dario Argento, ma
anche uno dei più sconclusionati e sofisticati tecnicamente (molte
le sequenze realizzate con la “Louma”, una cinepresa che permette
ogni genere di acrobazia).
Se esistesse un premio speciale per il maggior numero di sbudellamenti
ad opera di rasoi e accette, con questo film Dario Argento avrebbe buone
probabilità di aggiudicarselo.
Generalmente
sottovalutato, è un vero spasso per gli amanti del genere. De gustibus...
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In questo
film i personaggi gay e lesbici, invariabilmente caricaturali e destinati
a morte certa, si sprecano... Si inizia
con due lesbiche, un'aggressiva giornalista femminista (che, secondo
la raffinata teoria dell'agente letterario, «rompe le palle perché
vorrebbe averle») e la sua compagna col "vizietto".
Dopo che l'assassino ha preso a uccidere ispirandosi al nuovo romanzo
di uno scrittore di gialli di successo, è subito il loro turno,
non prima che la macchina da presa si sia sfogata in uno dei movimenti
più gratuiti che la storia del cinema ricordi. Prima tocca alla
rompipalle, poi alla sua compagna, che dopo aver rimorchiato un maschione
in un bar si mostra in tutta la sua patetica incapacità di accettarsi,
prima di essere presa a rasoiate. Il terzo personaggino gay è
una baffa effeminatissima amica della femminista, che la avvicina al
bar per aggiornarla sulla sua vita privata, che fortunatamente ci viene
risparmiata. Il quarto è un critico letterario cattolico che
in preparazione di un'intervista chiede allo scrittore perché
sia così ossessionato dalla perversione, assicurando che l'argomento
gli sta a cuore e mostrandosi, come dire, non proprio virilissimo: visto
che siamo in un film di Argento non ci sono dubbi sul fatto che i gay
sono effeminati e gli effeminati sono gay, quindi chiunque difetti dei
connotati medi di machismo è lecitamente "sospettabile".
Inoltre, si tratta proprio dell'assassino, che si è messo in
testa di fare piazza pulita dei "perversi". (Da una recensione
di Mauro Giori su www.culturagay.it).
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Molte le scene tagliate, soprattutto sono sparite
dalla versione che circola in TV tutte quelle che mostravano Veronica
Lario, allora fidanzata ed oggi consorte di Silvio Berlusconi, nel
ruolo molto spinto di Tilde. Famosa, fra le altre epurazioni decise
dall’alto a partire dalla messa in onda sui canali Fininvest,
la scena in cui sta fuggendo dal pazzo di turno, all'improvviso
questi le lancia un'ascia attraverso una finestra e le mozza di
netto la mano, poi la finisce - molto impressionante. In un'intervista
rilasciata all'emittente di Roma T9 il regista ha dichiarato: «Veronica
Lario, attrice di grande sensibilità, recitò nel mio
film Tenebre ma la scena in cui le viene tagliata una mano e urla
sanguinante è stata tolta quando il film è stato trasmesso
dalle reti Mediaset. Questa censura non mi ha infastidito ma mi
ha fatto sorridere. Fortunatamente ora ci sono i dvd che contengono
film in versione integrale». Per la cronaca: Veronica Lario
è anche interprete del film “Sotto...
sotto... strapazzato da anomala passione”, sparito
dalla circolazione in Italia sembra per non recare danno all’immagine
di sua emittenza.
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Cammeo
del regista Lamberto
Bava che interpreta un tecnico degli ascensori.
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Eva
Robins (ancora senza apostrofo e per la prima volta non relegata
nel ruolo di “ermafrodita”) è la ragazza di Rhode
Island protagonista dei flash-back nei quali è vittima di
un feroce stupro.
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