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Aggiornato Mercoledì 29-Mar-2006

IL DIAVOLO È FEMMINA
Titolo originale:
Sylvia Scarlett
Genere:
Commedia
Sezione nel sito:
A proposito di... Cinématographe
Provenienza, anno, durata, ecc.:
USA, 1935, 94-97’, b/n
Regia:

Interpreti principali:
Katharine Hepburn, Cary Grant, Michael Fane, Edmund Gwenn, Natalie Paley, Dennie Moore e Lennox Pawle

 

 

Henry Scarlett (Gwenn), un imbroglione ricercato dalla polizia perché per pagare i debiti di gioco ha sottratto ingenti somme di denaro dalla cassa della ditta in cui lavora, fugge da Marsiglia insieme alla figlia Sylyia (Hepburn) la quale, per passare inosservata, si traveste da uomo facendosi chiamare Sylvester. Arrivati in Inghilterra incontrano Jimmy Monkley e Maudie Tilt (Grant e Moore), con i quali, dopo varie maldestre peripezie e truffe fallite, fondano una troppe di mimi, la "Pink Pierrot", vivendo in roulotte ed esibendosi nella campagna inglese. Incontrato il pittore Brian Aherne (Fane), Sylvia se ne innamora e lascia i panni da ragazzo per tornare «femmina».

 

 

Il più originale, il meno conformista, il più cukoriano di tutti i film di Cukor e, pare, anche il suo preferito. Shakespeariano nell’impostazione narrativa (vi sono parecchi rimandi a “Come vi pare”), il film trascende i generi tradizionali del cinema hollywoodiano mescolandoli e procedendo per spostamenti continui da un’atmosfera all’altra, cosa che il pubblico e la critica dell’epoca dimostrò di non gradire: fu un fiasco.

Una commedia insolita, quindi, moderna e fantasiosa che «gioca sull’ambiguità dei ruoli e l’incertezza dei sentimenti con una sottigliezza quasi perversa», in cui Cukor allude a temi scottanti quali l'incesto (l'attrazione del padre verso la figlia) e la promiscuità tra scambi di coppia ed omosessualità. Forse proprio per questo la Legion of Decency lo boicottò apertamente.

 

 

Da “Lo schermo velato” di Vito Russo

 

La Hepburn, nei panni di un ragazzo, è inequivocabilmente attraente per Cary Grant, e ci si aspetta che anche il pubblico la trovi ugualmente irresistibile. «L’aria è pungente fuori, stanotte», dice Grant al “ragazzo” Hepburn (senza sapere che è una donna) «funzionerai benissimo come borsa dell’acqua calda». L’aspetto dell’attrice introduce all’interno del film la possibilità di una dimensione omosessuale per il pubblico gay nascosto, e al tempo stesso fornisce occasioni di risate alla maggioranza. In una scena che ricorda l’incontro fra la Garbo e Gilbert in “La Regina Cristina”, Grant dice alla Hepburn: «C’è qualcosa che mi dà una strana sensazione ogni volta che ti guardo». (...) Il fascino che la Hepburn esercita sia su Grant sia sulla loro compagna di viaggio (Denny Moore), dà l’impressione di una sessualità androgina e al tempo stesso solleva, sia pure superficialmente, il tema del lesbismo e dell’omosessualità maschile.

 

 

Qui, come rileva Vito Russo, le tensioni omoerotiche sia maschili che femminili, aleggiano - palpabili ed ironiche. Una commedia degli equivoci favolistica i cui parallelismi con il film “La Regina Cristina” si ritrovano anche nella scena dove la contessa dà un bacio alla Hepburne, sia pure credendola un uomo, ricordando il celeberrimo bacio fra la contessa Ebba Sparre (Elizabeth Young) e la regnante svedese (Garbo).

Un film ammiccante, sottile e malizioso, senza darlo troppo a vedere - d'altronde era il 1935 in quell'america puritana e bacchettona dove per molto meno si rischiava di essere sbattuti fuori dall'ingranaggio hollywoodiano e Cukor, che pur criticandolo ne faceva parte a pieno titolo, è stato maestro nell'arte del mascheramento, dell'eleganza figurativa e della sottigliezza subliminale.

C. Ricci

 

 

Tratto dal romanzo "The Early Life and Adventures of Sylvia Scarlett" di Compton Mackenzie sceneggiato da Gladys Unger, John Collier e Mortimer Offner.

 

 

È il primo film che la Hepburn interpretò accanto a Cary Grant, qui indimenticabile nei panni di un cockney simpatico e miserabile.

Il film, ambientato in Cornovaglia, ma girato a Monterey, fece perdere alla RKO 363 mila dollari: tale fu l'insuccesso che dopo la prima rischiò persino di non essere distribuito nelle sale cinematografiche.

Ottima fotografia di Joseph August, musica di Roy Webb e montaggio di Jane Loring.

 

Le immagini di fiLmES sono tratte prevalentemente da materiali fotografici e grafici preesistenti, cartacei o web, modificati e riadattati dall'autrice. La riproduzione parziale e non a scopo commerciale del materiale pubblicato (immagini e testi) è consentita citando la fonte (indirizzo web) e l’autore (Cinzia Ricci o altri), diversamente tutti i diritti sono riservati.

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