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Da “Cinegay - L’omosessualità nella lanterna magica” di Pino Bertelli
“Anders als die Anderen” (“Diverso dal resto”) è il primo film che tratta in modo scoperto l’omosessualità e descrive la vita di un omosessuale ricattato che finisce per uccidersi. La storia si svolge nella Berlino del primo dopoguerra. Conrad Veidt interpreta Paul Körner (un violinista) con grande autorevolezza e ne fa un ritratto di pregevole fattura. Oswald filma con cura gli interni della casa di Körner, le sue marchette ai giardini, nei bar, nei club privati dove gli uomini ballano con gli uomini e le donne si stringono alle donne. Nel 1921 il film di Oswald fu proibito e prese a circolare in proiezioni private per medici, simposi scientifici o letture universitarie... ciò che ne resta sono alcune versioni mutilate che nulla tolgono alla bellezza formale e al coraggio morale di quest’opera. Nel 1927, Oswald e Magnus Hirschfeld rifanno “Anders als die Anderen” col titolo “Gesetze der liebe” (“L’amore è legge”) ma la sorte di questa seconda versione è ancora più tragica. (...) Intanto i campi di sterminio nazisti, le galere sovietiche e le repressioni degli omosessuali in tutto il pianeta hanno contribuito a sistemare nella testa della gente che l’omosessualità è un male profondo, una perversione, una malattia mentale e va cancellata dalla faccia della terra con ogni mezzo. Non ci riusciranno. L’amore omosessuale non verrà “estirpato” da nessuna parte... e in molti modi l’esistenza del “terzo sesso” è divenuta una parte complementare della vita sociale. Il frammento di “Anders als die Anderen” (45’) che viene circuitato un po’ ovunque è una specie di manifesto gay del “cinema delle origini” e apre un discorso sul diritto a vivere l’omosessualità senza discriminazioni ne violenze. Occorre ricordare che il film fu fatto per contrastare il famigerato articolo 175 del codice penale che, in Germania, condannava gli atti omosessuali tra uomini. Vi appare anche il dottor Magnus Hirchfeld, uno dei fondatori del primo movimento di liberazione gay. (...) In qualche modo, questo “cinema primitivo” riusciva ad esprimere poetiche, tecniche, figurazioni che andavano a disvelare le regole dello spettacolo e lo denudavano dei suoi ornamenti o trame del conforme.
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Da “Lo schermo velato” di Vito Russo
Il clima di tolleranza sessuale che fiorì a Berlino negli anni Dieci e Venti produsse il primo movimento di liberazione gay, promosso dal dottor Magnus Hirschfeld, il cui Istituto per la Scienza Sessuale fu al centro della battaglia contro l’Articolo 175, che metteva fuori legge gli atti omosessuali fra uomini. In questo periodo fu prodotto anche il primo film in cui l’omosessualità viene discussa apertamente e in cui emergono in embrione molte questioni sollevate dal movimento di liberazione gay. (…) I brani che seguono sono stati tradotti dal programma originale che veniva distribuito durante le proiezioni e che è stato mandato di recente ad un gruppo di liberazione gay di Berlino Ovest da un anonimo gay che vide il film in quegli anni. «Le false credenze e i pregiudizi ingiustificati nei confronti di un tipo di comportamento sessuale maschile e femminile conosciuto come omosessualità, o amore fra persone dello stesso sesso, sono stati fino ad oggi predominanti e ancora adesso influenzano gran parte della popolazione. Uomini e donne omosessuali, attratti quindi da persone del proprio sesso, vengono spesso considerati come malvagi criminali o libertini. Ma le ricerche scientifiche hanno dimostrato che l’omosessualità è una tendenza innata per cui l’individuo non ha responsabilità; che in Germania, come in molti altri paesi, una persona su trenta ha tendenze omosessuali; che ci sono omosessuali in ogni classe sociale (fra i colti e gli ignoranti, nei ceti più alti e in quelli più bassi della popolazione, nelle grandi città e nei paesi, fra i rigidi moralisti e fra le persone più aperte e tolleranti); e infine che l’amore per una persona del proprio sesso può essere puro e nobile come l’amore per una persona dell’altro sesso, perché la sola differenza è l’oggetto del desiderio, non la natura dell’amore. Di fronte a questi fatti, è quindi tanto più grave che, nell’Articolo 175 del Codice penale tedesco, gli uomini omosessuali (e in Austria anche le donne omosessuali) subiscano la minaccia di pene vergognose per mezzo delle quali sono esposti pubblicamente come fuorilegge e siano soggetti ad una pesante oppressione. A causa di questa situazione, un grande numero di persone è stato spinto, per la vergogna, alla disperazione e perfino alla follia e al suicidio. Il Comitato scientifico umanitario, fondato nel 1897, e il dottor Magnus Hirschfeld, al tempo stesso instancabile e coraggioso direttore e consigliere medico del comitato, si sono assunti il compito di fare abrogare l’Articolo 175 e di eliminare i falsi pregiudizi contro l’omosessualità attraverso un’opera di sensibilizzazione del pubblico. “Anders als die anderei” evita ogni sensazionalismo. Prendendo ad esempio un destino individuale, ci mostra come le persone che hanno queste tendenze siano costrette a soffrire senza motivo, come vengano sfruttate dai loro oppressori e come, a causa del rifiuto della società e del maledetto Articolo 175, gli omosessuali vengano spinti alla disperazione e al suicidio.» Fu lo stesso Magnus Hirschfeld a presentare il film alla sua uscita. «Il problema che oggi viene posto davanti ai vostri occhi e alle vostre anime è un problema di estrema importanza e di estrema difficoltà. È difficile, perché il livello di ignoranza e di pregiudizi da cui ci si deve liberare è enorme. E importante, perché non dobbiamo soltanto cancellare l’immeritata vergogna che circonda questi uomini, ma dobbiamo anche cancellare un generale errore di giudizio, che può essere paragonato a quelle atrocità della storia che sono state le persecuzioni delle streghe, degli atei e degli eretici. Inoltre, il numero di persone che sono nate "diverse dagli altri" è molto più grande di quanto la maggior parte dei genitori sappia o si curi di sapere. Io sono cosciente del fatto che chiunque intenda usare armi intellettuali per combattere in favore del progresso umano deve superare attacchi ed opposizioni. Anche gli studiosi che dopo la scoperta della stampa fecero circolare le loro idee attraverso i libri furono violentemente attaccati. Ma questi sono fatti marginali. Il film che vedrete per la prima volta oggi vi aiuterà a colmare questa lacuna di comprensione e presto verrà il giorno in cui la conoscenza vincerà la sua battaglia contro l’errore, la giustizia sconfiggerà l’ingiustizia e l’amore umano prevarrà sull’odio e sull’ignoranza degli uomini.» Il film di Oswald, come altri dello stesso periodo che trattavano problemi come l’aborto, l’incesto, l’educazione sessuale e le malattie veneree, aveva un taglio propagandistico e lo stesso Hirschfeld vi compariva come esperto. Solo una copia, oltretutto frammentaria, è rimasta e il film non è mai stato proiettato negli Stati Uniti. Altre copie furono distrutte dai nazisti nei primi anni Trenta. Christopher Isherwood ricorda che alcune proiezioni vennero interrotte dai nazisti: a Vienna uno di loro sparò verso il pubblico ferendo molti spettatori. Nel suo libro di memorie “Christopher and His Kind”, Isherwood fornisce un resoconto di prima mano del film: «Tre scene mi sono rimaste impresse nella memoria. In una i partecipanti ad un ballo, che sono soltanto uomini, vestiti di tutto punto, stanno per formare una sorta di girotondo. È qui che il personaggio interpretato da Conrad Veidt incontra il ricattatore che lo seduce e lo porta poi alla rovina. La scena dopo è una visione in cui Veidt vede una lunga processione di re, poeti, scienziati, filosofi e altre famose vittime dell’omosessualità che camminano lentamente e mestamente a testa china. Anche il dottor Hirschfeld compare in questa scena. Mi pare che il cadavere di Veidt, che si è ucciso, s’intraveda sullo sfondo. Hirschfeld pronuncia un discorso (cioè una serie di didascalie), in cui invoca tolleranza per il Terzo Sesso.» E così il primo gay che sia mai apparso in un film aveva come unica soluzione il suicidio d’obbligo, che avrebbe segnato il destino cinematografico del gay per anni e anni. (…) “Anders als die Anderen” venne rifatto nel 1927 da Magnus Hirschfeld e Richard Oswald con il titolo “Gesetze der Liebe”. Di questa seconda versione non rimane nulla: nei dieci anni che seguirono, un milione di omosessuali fu spazzato via nei campi di concentramento nazisti insieme ad ebrei, zingari e altri indesiderabili. Nell’estate del 1979 una copia parzialmente restaurata di “Anders als die Anderen” venne scoperta in Ucraina e proiettata ad un festival cinematografico gay di Berlino Ovest. Era la prima volta che questo film, girato sessant’anni prima, veniva proiettato al di fuori della Germania Orientale. |