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Produttore, sceneggiatore e regista (Vienna, 5 Novembre 1880 – Düsseldorf, 11 Settembre 1963)
Richard Ornstein, in arte Oswald, dirige, produce e sceneggia numerose pellicole tedesche, austriache, francesi, britanniche e alcune americane. Tra il 1912 e il 1919 lavora a produzioni prestigiose come, ad esempio, “Das Bildnis des Dorian Gray” (Il ritratto di Dorian Gray, 1917) e “Die Reise un die Erde in 80 Tagen” (Il giro del mondo in 80 giorni, 1919), contribuisce alla scoperta di artisti di successo quali il regista W. Dieterle e l'attore C. Veidt, e realizza numerosi film passando dal genere popolare allo stile americano (polizieschi ed altri precursori del genere fantastico): non più, quindi, sketch brevi, da un rullo, ma lungometraggi composti da cinque a sette rulli di seguito, della durata circa di una commedia in tre atti, assai meno improvvisati, che acquistano qualità narrative (traendo spunto anche da testi letterari) e autoriali, certamente più adatti ad un mercato, quello cinematografico, che si va definendo e imponendo in quegli anni. Ed è appunto nel periodo compreso tra l’inizio e la fine del primo conflitto mondiale che Oswald si afferma non solo come uno dei più competenti e professionali registi tedeschi, ma anche uno dei più importanti produttori fondando una propria casa di produzione. Più tardi, nel 1918, dopo l’abolizione della censura, riesce a ritagliarsi una nicchia per i suoi Aufklärungsfilme di grande successo (drammi che trattano apertamente di sessualità, quali “Dida Ibsens Geschichte” e “Anders Als Die Anderen” del 1919, rifatto poi nel '27 con il titolo “Gesetze der liebe” e la collaborazione di Magnus Hirschfeld) che gli valgono l'accusa infamante di aver approfittato della guerra per favorire la sua carriera e i suoi interessi. L’avvento del nazionalsocialismo, poi, costringe numerosi artisti e intellettuali all’esilio. A causa delle sue origini ebraiche e della dichiarata simpatia verso l'omosessualità, Oswald ripara prima a Vienna, dove realizza “Abenteuer am Lido” (1933), “Wenn du jung bist, gehört die welt” (1934) e “Heut’ ist der schönste tag in meinem leben” (1936), quindi, inviso al regime nazista che ormai non si ferma di fronte a nulla, fugge negli Stati Uniti dove prosegue la carriera collaborando a produzioni minori. Richard Oswald è un regista pressocché dimenticato. C. Ricci
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