Mie
care signore, è giunto il momento di trattare un argomento d’estrema
importanza: la conversazione.
Nonostante il saper parlare sia (soprattutto ai giorni nostri) un’arte
preziosa e raffinata, in certe occasioni (ripeto, soprattutto ai giorni
nostri) bisogna sapersi accontentare.
Rispettate alcune semplici regole ed anche il discorso più vacuo
ed insulso che abbiate mai fatto sembrerà un esempio d’acume
e buona educazione.
•
È
severamente vietato parlare mentre si mangia. Sa cosa intendo chi ha assistito
alla scena terrificante di una bocca che, pur di non lasciarsi sfuggire
un pensiero illuminato, insieme a questo mostra e magari sputacchia il
boccone più o meno masticato. E se anche non dovessero esservi
“fuoriuscite” sgradevoli, è in ogni caso molto villano
mostrare propria cena ridotta in poltiglia!
•
Altrettanto
vietato è spruzzare saliva durante la conversazione. Non vi è
nulla di più scortese che “bofonchiare” i propri pensieri
innaffiando chi ci ascolta. Chi non riesce a limitare il getto, ricordi
sempre di mantenere una distanza limite che per i casi più estremi
arriva anche a una ventina di metri.
•
Anche
nel caso in cui siate perfettamente padrone della vostra saliva (comprese
le bollicine e gli angoli delle labbra schiumosi), anche se fate largo
uso di dentifricio e spazzolino, anche se lo spray alla menta contro l’alitosi
è prodigioso, anche se avete speso decine di milioni (di euro)
per allineare alla perfezione i vostri bianchissimi denti, anche se…
COMUNQUE parlare a pochi palmi dal naso altrui è
poco cortese! (evitate di giustificarvi aaffermando che il vostro profumo
afrodisiaco funziona solo nel raggio di 5 centimetri, perché nessuno
ci crede!).
•
Evitate
di parlare troppo in fretta. I torrenti di parole fanno solo girare la
testa a chi ascolta. Inutile comprimere mezz’ora di discorso in
una decina di secondi solo perché “altrimenti l’altro
non mi ascolta”. Se proprio vedete che il vostro interlocutore non
è disposto a piantare le tende per seguire il vostro monologo…
imparate a sintetizzare. Anche perché la slogatura della lingua,
oltre che dolorosa, ha tempi di recupero molto lunghi!
•
Evitate di
parlare troppo lentamente. Saper scandire le parole è molto differente
dall’emettere suoni di senso compiuto ad intervalli regolari di
una trentina di secondi l’uno dall’altro. Se parlare in questo
modo è accettabile nel caso in cui si comunica con uno straniero
che ci chiede informazioni circa una piazza o un ristorante (meglio sarebbe
conoscere la lingua straniera e fornire indicazioni senza pretendere che
il malcapitato russo o finlandese capisca quello che stiamo dicendo solo
perché espresso mooooooooolto lentamente), il parlare a rilento
non è giustificabile quando usato in tutte le occasioni. Inutile
quindi lamentarsi se il disgraziato di turno si addormenta durante la
conversazione o, peggio, scoppia a ridere a metà di una barzelletta,
convinto che sia finita quando praticamente non è nemmeno iniziata!
•
Evitate di
parlare a voce troppo bassa. Un metro di valutazione efficacissimo per
capire se il vostro tono è decisamente sommesso, è l’altra
persona. Se vedete che vi rivolge solo metà volto, con l’occhio
leggermente socchiuso, le labbra sollevate tipo cane rabbioso, il corpo
decisamente proteso verso di voi e la mano vicino all’orecchio così
da sintonizzarlo il meglio possibile sulle vostre frequenze… significa
che è il caso di alzare la voce.
Ma
questo non vi dà comunque il diritto di GRIDAREEEEEE!
•
Non cercate
di prendere parte contemporaneamente a due conversazioni diverse, col
risultato di intralciare entrambe. Questo è un consiglio valido
per tutti, specialmente per coloro che hanno difficoltà a fare
due o più cose nello stesso momento… come respirare e pensare,
o respirare, pensare e camminare…!
•
Non interrompete
chi sta parlando: è un’abitudine terribilmente fastidiosa
e purtroppo assai diffusa. Impariamo a non piombare villanamente a metà
delle dissertazioni altrui, per noiose che ci sembrino. Nell’eventualità
doveste trovarvi in serie difficoltà, ricorrete al cortese «toh,
mi pare che qualcuno mi abbia chiamato, ma torno subito!», dileguandovi
poi tra la folla. L’interruzione
è lecita solo in casi d’emergenza: quando qualcuno sta inavvertitamente
dando alla conversazione una piega pericolosa o sta per commettere una
“gaffe”. Allora interrompiamolo senza pietà: più
tardi ce ne sarà riconoscente.
•
Niente dita
nel naso, negli occhi, nelle orecchie, sigarette penzoloni dal labbro
inferiore sbuffando fumo in faccia all’altro. Non approfittate dell’occasione
per mordicchiarvi le unghie o (terrificante) asportarvi crosticine fastidiose
dal volto o da altre parti del corpo per poi fissarle intensamente mentre
la ferita sanguina copiosamente… evitatelo, vi prego, fatelo per
me! E soprattutto non commettete l’errore di soffiarvi il naso per
poi, mentre l’altro vi narra le sue ultime prodezze amatorie, aprire
il fazzoletto rimirando compiaciuti le vostre secrezioni!
•
La buona creanza
impone di guardare in faccia la persona che ci parla o alla quale ci si
rivolge - sempre.
•
È riprovevole e scorretto fissare lo sguardo sul suo abbigliamento
eccentrico, o sulla parete alle sue spalle con occhio narcotizzato, o
per terra, o peggio ancora, sul vostro orologio o sulla patta dei suoi
pantaloni immancabilmente aperta (sappiamo che l’occhio cade sempre
lì, ma basta una sbirciatina, non mezz’ora di insistente
puntamento)!
RICORDATEVI
SEMPRE DI TENERE ASCIUTTI GLI ANGOLI DELLA BOCCA!
Queste,
le semplici regole da seguire per mettere al vostro discorso un bel vestito,
elegante e mai fuori moda. Del contenuto, tratteremo nella lesson # 2.
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