Contattaci! |
Aggiornato
Venerdì 26-Gen-2007
|
Di Davide Santandrea, Presidente Nazionale di Nuova Gay lesbica, Settembre 2005
Incredibile ma vero. I cattolici, nella civile città di Cesena, difendono i diritti degli omosessuali, al primo posto il riconoscimento della loro unione civile. Il sondaggio svolto da NUOVA GAY LESBICA NAZIONALE non lascia dubbi: il 68% dei cattolici cesenati dice sì alle coppie di fatto e alle unioni gay. Tra i difensori dei diritti civili delle persone omosessuali, nella civile Cesena, ci sono proprio loro i cattolici. Molti cattolici, praticanti, quelli che la Domenica vanno a Messa, difendono i diritti civili delle persone omosessuali, al primo posto il diritto all’unione civile, il riconoscimento delle coppia di fatto, il Pacs dunque. Da un sondaggio promosso da NUOVA GAY LESBICA NAZIONALE nella città di Cesena, da un campione di 5000 intervistati, molti di questi oltre il 40° anno di età, hanno riconosciuto il diritto delle coppie di fatto gay a vedere legalizzata la propria unione e ottenere diritti concreti oltre il 68% degli intervistati. Già il Comune di Cesena - attraverso il settore dei Servizi Sociali - affida alle coppie di fatto anche gay l’assegnazione delle case popolari, basta siano nello stesso stato di famiglia. Ma la cosa che desta più stupore è proprio il fatto che sono i cattolici, molti praticanti, a prendere le distanze dagli anatemi del Cardinale Ruini e a difendere i diritti delle coppie gay. Ecco alcuni interventi di alcuni intervistati nel sondaggio. Antonia, 65 anni, casalinga di Cesena non ha dubbi: «Capisco la morale della Chiesa , ma i diritti sono altra cosa. Il Cardinale Ruini sbaglia quando dice che riconoscendo i diritti delle coppie gay si attacca la famiglia. La famiglia sposata attraverso il matrimonio è cosa ben diversa dalle unioni delle coppie di fatto gay. I gay non possono sposarsi. Perchè allora non possono vedere riconosciuti i loro diritti attraverso il riconoscimento della coppia in una forma diversa dal matrimonio?». Luigi, 47 anni, cesenate, operaio: «Anch’io, mi definisco cattolico ma non sono d’accordo con la posizione della Chiesa nei confronti delle coppie gay. Sono persone che pagano le tasse come tutti e come tutti hanno diritti e doveri. Perchè non si deve riconoscere legalmente la loro coppia se convivente sotto lo stesso tetto?». Franco 43 anni, cesenate, facchino: «La Chiesa fa il suo dovere morale. Ma sbaglia quando sconfina nella politica italiana e nei doveri dello Stato. Io sono dell’idea che oggi esistono più forme di famiglie, tra le tante anche quella omosessuale. Non sono d’accordo che i gay possano adottare bambini ma che possano unirsi e vedere riconosciuta in qualche modo legale la propria unione, quello sì». Luigia, 69 anni pensionata, cesenate: «Le coppie di fatto devono avere quei diritti riconosciuti necessari alla loro esistenza. Io vivo sola, mio marito è morto da anni. Se decidessi di convivere con un’altra amica anziana perchè non dovrei vedere riconosciuti i miei diritti di convivente?» Armando, 52 anni, muratore cesenate: «Mi definisco cattolico, tutte le domeniche vado a Messa, ma non capisco l’accanimento della Chiesa contro il riconoscimento delle convivenze gay e dei loro diritti. Qui non si parla di morale cattolica. I gay non chiedono il loro riconoscimento davanti alla morale Cattolica lo chiedono alla STATO. La Chiesa fa bene a dire che i gay sono peccatori, questa è la sua morale. Ma sul piano dei diritti, davanti allo Stato Laico e acofessionale non esiste morale cattolica: tutti hanno gli stessi diritti e quindi anche le coppie gay sono destinatari di riconoscimenti legali come tutte le altre persone». Ferdinando, 75 anni pensionato cesenate: «Certe cose non le capisco. Capisco che il mondo è cambiato enormemente da quando ero giovane io. Però sul piano dei diritti credo che lo Stato deve riconoscere la parità tra tutti i cittadini quindi anche il riconoscimento di quelle nuove forme di coppie, tra cui quelle gay». Clara, educatrice, 37 anni. Cesenate: «Credo che la Chiesa sbaglia quando sconfina nello stato di diritto. Lo stato Italiano ha il dovere e il diritto di tutelare tutte le forme di famiglia che oggi esistono, comprese quelle gay».
I RISULTATI DEL SONDAGGIO
Intervistati: CAMPIONE DI 5000 CESENATI |
Le
immagini, se non diversamente segnalato, sono prevalentemente tratte
da materiali fotografici e grafici preesistenti modificati e riadattati
dall'autrice. La riproduzione parziale e non a scopo commerciale del
materiale pubblicato (immagini e testi) è consentita citando
la fonte (indirizzo web) e l’autore (Cinzia Ricci o altri), diversamente
tutti i diritti sono riservati.
Questo sito, testato principalmente con Firefox, Internet Explorer e Safari, è privo di contenuti dannosi per i computer. On-line dal 2003, nel 2015 diviene antologico, da allora non viene aggiornato. Gli odierni Browers non supportano più gran parte dei materiali multimediali prodotti prima di tale anno, le numerose pagine che sembrano vuote in realtà contengono tali contenuti ormai non più fruibili - ne siamo dispiaciuti. Risoluzione schermo consigliata: 1024x768. |