Home Page di ethanricci.cloud - Collegamento a sito esterno Clicca per accedere alla sezione...
Clicca per accedere alla sezione...
Clicca per accedere alla sezione... Clicca per accedere alla sezione... Clicca per accedere alla sezione... Clicca per accedere alla sezione... Clicca per accedere alla sezione...
Clicca per accedere alla sezione... Clicca per accedere alla sezione... Clicca per accedere alla sezione... Clicca per accedere alla sezione... Clicca per accedere alla sezione... Clicca per accedere alla sezione... Clicca per accedere alla sezione...
Clicca per accedere alla sezione... Clicca per accedere alla sezione... Clicca per accedere alla sezione... Clicca per accedere alla sezione... Clicca per accedere alla sezione... Clicca per accedere alla sezione... Clicca Clicca per accedere alla sezione...
Contattaci!
Aggiornato Venerdì 26-Gen-2007

 

Nel giro di appena sei mesi, sono ben quattro gli atti vandalici che la sede dell'Arcigay di Riccione ha dovuto subire. Gli elenchiamo nell'ordine: 1) 14 Dicembre 2005 - 2) Gennaio 2006 - 3) 18/19 Febbraio 2006 - 4) 28 Giugno 2006. Niente male per una città che dovrebbe fare dell'accoglienza il suo fiore all'occhiello.

 

Grave episodio di violenza nella notte presso la sede di Arcigay Alan Turing

Di Enea Abate – “Corriere di Romagna”, 14 Gennaio 2006

 

Sembra finito nel mirino di vandali e balordi il giardino della biblioteca comunale di viale Lazio. Pochi giorni fa a farne le spese era stato il busto di Karl Marx, ricoperto di scritte insultanti e croci celtiche riconducibili, almeno queste ultime, all'estrema destra.

L'altra notte una sorte simile è toccata alla sede dell'Arcigay, ricavata, per concessione dell'amministrazione comunale, nell'ex spogliatoio dell'arbitro a ridosso del campo da calcetto. Qui i vandali hanno scelto di distruggere la vetrata della finestra e di danneggiare quella del portone d'ingresso. Non è chiaro se abbiamo utilizzato delle mazze, opportunamente ricoperte da uno spessore di vecchi giornali (trovati in abbondanza sul posto) per attutire i rumori, come più probabile, oppure se abbiamo mandato in frantumi la vetrata, peraltro doppia, a sassate.

"Si tratta evidentemente di un atto vandalico - ha commentato piuttosto amareggiato il presidente del locale circolo dell'Arcigay Davide Piccioni - purtroppo capita anche questo". Piccioni non manca però di far notare che tutta l'area della biblioteca è lasciata in balia dei vandali da parte dell'amministrazione. "Da circa un anno chiediamo al proprietario della nostra sede, ovvero il Comune, di montare un'inferriata per evitare i continui atti vandalici. L'inferriata non è mai arrivata e questi sono i risultati". Non solo. Piccioni aggiunge che la sede a fianco, un po' più grande, negata ai gay dal Comune, è da oltre un anno abbandonata.

"L'amministrazione non si è preoccupata neppure di chiudere a chiave la porta, potrebbe entrarci chiunque per qualunque scopo. Anzi, essendoci dentro diverse mazze di legno, mi viene da pensare che i vandali per attrezzarsi abbiano anche dovuto fare poca strada. Per non parlare delle panchine divelte e l'immondizia un po' ovunque. Credo che quest'area potrebbe essere senza dubbio curata meglio".

Giuseppe Massari, capogruppo dei Comunisti italiani, esprime solidarietà ai gay e aggiunge: "Credo che coloro che volevano togliere la sede all'Arcigay, dopo la distribuzione dei preservativi, oggi dovrebbero fare ammenda. Purtroppo si tratta di un atto d'intolleranza, per cui credo sia giunto il momento di portare in Consiglio comunale l'ordine del giorno sul registro per le unioni civili, spesso piuttosto ostacolato. L'approvazione di un documento del genere rappresenterebbe una risposta netta agli atti fascisti e intolleranti che stanno avvenendo nel parco della biblioteca comunale".

Sulla questione interviene anche Sergio Vollono a nome del circolo locale di Rifondazione comunista. "Intendiamo manifestare tutta la nostra preoccupazione per un gesto così grave che esprime tutta la intolleranza nei confronti della associazione che porta avanti con determinazione e democraticamente le battaglie per i diritti degli omosessuali e la lotta contro l'Aids. Tutti i cittadini e i partiti politici alzino la guardia verso questi gesti che danno il sentore di un clima difficile e grave per chi si espone per le proprie idee".

 

Devastata, per la terza volta, la sede dell’associazione Arcigay “Alan Mathison Turing” di Riccione. L’edificio era stato distrutto il 14 dicembre scorso (e poi nuovamente colpita a Gennaio, ndr). «Un atto gravissimo di inciviltà» ha detto il presidente del circolo, Davide Piccioni, che chiede un formale atto di condanna a tutte le forze politiche. «La volta scorsa – spiega – ci espressero solidarietà soltanto Pdci e Prc, mentre il sindaco minimizzò l’episodio» e «non una parola di condanna arrivò da Ds, Verdi, Rosa nel pugno e da chi tradizionalmente è sensibile ai diritti delle persone omosessuali». (Agr, 20 Febbraio 2006)

 

L’Arcigay: “Boicottate Riccione”

Di Enea Abati – “Corriere Romagna” 21 Febbraio 2006

 

Riccione – La sede devastata per la seconda volta in meno di un mese e la bocciatura annunciata – da quasi tutta la maggioranza – del registro per il riconoscimento delle unioni civili. Il movimento omosessuale accusa il colpo, ma rilancia immediatamente e per voce del presidente dell’Arcigay di Riccione Davide Piccioni annuncia: “Con grande rammarico dico che boicotteremo il turismo omosessuale, questa non è più una città gay friendly. Non lo è nelle istituzioni che promettono, promettono e poi non mantengono mai nulla. E non lo sotto il punto di vista dell’ordine pubblico perché non è possibile subire atti intimidatori come quello della devastazione della nostra sede ogni volta che si parla di registro per le unioni civili”.

I fatti.

Sabato mattina, alcuni operai al lavoro vicino alla sede dell’Arcigay (a fianco della biblioteca comunale) notano due buchi piuttosto grandi nella vetrata della porta d’ingresso e segnalano l’episodio. Probabilmente nella notte tra sabato e domenica gli autori dei buchi, non contenti, tornano e prendono a sassate la porta (vetro con maglia metallica all’interno) e la sfondano, quindi gettano sassi e immondizia in quantità in segno di sfregio verso gli omosessuali. A nulla servono le inferriate montate alla finestra dall’amministrazione comunale un mese fa dopo i primi atti vandalici. “Siamo stufi, questi atti di inciviltà devono finire. Chiediamo all’amministrazione di prendere posizione e di condannare ogni tipo di violenza nei nostri confronti. L’amministrazione, con il suo silenzio come la volta precedente, rischia di rendersi complice degli squilibrati”. I gay spiegano inoltre di non sentirsi al sicuro, di subire discriminazioni sul posto di lavoro e di subire continuamente il “sessismo”, forma di razzismo basata sulle diversità sessuali. “Con grande rammarico, se la situazione non dovesse cambiare, saremo costretti a disincentivare, con tutti i mezzi a nostra disposizione, gli omosessuali a venire in vacanza a Riccione, trattandosi di un posto diventato pericoloso e dove non sono ben accetti. Perderemo così una grossa fetta di turismo anche di fascia medio alta; cosa diranno i commercianti e gli operatori turistici?”. In serata alcuni circoli gay italiani erano già stati informati della situazione riccionese. L’Arcigay è poi tornato sulla questione del registro per le unioni civili. “Chiediamo di dare un segno forte e tangibile nel prossimo Consiglio comunale approvando il registro delle unioni civili”. Molto probabilmente però, ed è cosa nota ai gay, il registro – durante la seduta del Consiglio comunale di giovedì sera – non sarà approvato. In maggioranza non è infatti stato trovato un accordo nonostante le promesse fatte ai gay da parte del sindaco Daniele Imola e attraverso i giornali da parte del segretario della Quercia Fabio Galli. “Al di là della posizione della Margherita, anche all’interno dei Ds non si troverebbe l’accordo sul registro. Approveremo comunque un ordine del giorno per chiedere al Governo di legiferare sulle unioni civili. Si tratta di un atto simbolico, ma del resto anche il registro in termini di risultati non sarebbe andato oltre l’effetto simbolico”.

 

Un coro "trasversale" dal momento che unisce Democratici di Sinistra, Comunisti italiani e Don Benzi

“Corriere Romagna”, 1° Luglio 2006

 

RICCIONE - Dopo l'atto vandalico che mercoledì notte ha colpito (per la terza volta nel giro di pochi mesi, ndr) la sede cittadina dell'Arcigay, arrivano subito le prime dichiarazioni di condanna e di solidarietà nei confronti dei membri dell'associazione. Un coro "trasversale" dal momento che unisce Democratici di Sinistra, Comunisti italiani e Don Benzi. Dopo aver ricordato lo spirito improntato al dialogo e alla non violenza che ha sempre guidato l'agire dell'associazione Papa Giovanni XXIII, don Benzi ha affermato: "Ci hanno ucciso Elio a calci ed abbiamo offerto il perdono. Perciò condanniamo con tutta la nostra forza morale e spirituale questi atti barbarici". Don Oreste, replica poi alle "gravissime affermazioni" del presidente dell'Arcigay, Piccioni che, a poche ore dall'episodio aveva accusato il sacerdote di aver definito "deviati psichici" gli omosessuali. "Sono calunnie e cattiverie. Ho invitato al dialogo fra noi credenti in Cristo e i fratelli gay, transgender, bisessuali e sorelle lesbiche per la ricerca della verità - ha affermato don Benzi -, chiedendo collaborazione per salvare la famiglia". E ancora. "L'attuale ricerca scientifica afferma che le forme di sessualità da me elencate possono essere riportate alla loro identità, riscoprendo dunque la bellezza di essere donna e di essere uomo. Rinnovo l'invito al dialogo costruttivo per fare verità e pace". Chi ritiene giunto il momento di fare qualcosa affinché non si ripetano più questi episodi è Stefano Piccioni, consigliere comunale dei Ds che, a nome del suo partito, esprime la vicinanza all'Arcigay vittima dell'ennesimo episodio di intolleranza. "Abito vicino a quella zona - afferma -, che essendo molto buia è più facilmente soggetta ad atti di questo tipo. Ritengo sia il caso di controllarla meglio, illuminandola di più e, perché no, ricorrere all'installazione di una telecamera, soluzione di cui peraltro si era già parlato in passato". L'esponente Ds si associa anche alla richiesta, avanzata dal presidente cittadino dell'Arcigay, Davide Piccioni, di battersi con più fermezza contro l'omofobia. "Chiediamo al sindaco e alla provincia di dare vita a campagne contro questo fenomeno - conclude - perché tutte le opinioni hanno diritto di cittadinanza, ma le violenze sono inammissibili". Duro l'intervento dei Comunisti italiani che, oltre ad esprimere la solidarietà all'Arcigay, parlano di atto di squadrismo. "Il fatto non solo mostra il pur grave permanere in seno alla nostra comunità - dichiara il segretario, Gianluca Vaghini -, di pregiudizi duri a morire e di sacche di inaccettabile intolleranza, ma pone anche un problema di vero e proprio ordine pubblico". Al proposito, il Pdci chiede all'amministrazione di adoperarsi con tutti gli interventi del caso per garantire la sicurezza di una zona centrale della città o, comunque, di valutare la possibilità di destinare all'associazione una sede "meno esposta".

 

TORNA SU
HOME
Le immagini, se non diversamente segnalato, sono prevalentemente tratte da materiali fotografici e grafici preesistenti modificati e riadattati dall'autrice. La riproduzione parziale e non a scopo commerciale del materiale pubblicato (immagini e testi) è consentita citando la fonte (indirizzo web) e l’autore (Cinzia Ricci o altri), diversamente tutti i diritti sono riservati.

Questo sito, testato principalmente con Firefox, Internet Explorer e Safari, è privo di contenuti dannosi per i computer. On-line dal 2003, nel 2015 diviene antologico, da allora non viene aggiornato. Gli odierni Browers non supportano più gran parte dei materiali multimediali prodotti prima di tale anno, le numerose pagine che sembrano vuote in realtà contengono tali contenuti ormai non più fruibili - ne siamo dispiaciuti. Risoluzione schermo consigliata: 1024x768.