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Aggiornato
Venerdì 26-Gen-2007
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Comunicato stampa Arcigay Nazionale, 28 Settembre 2003
Mario De Biase aveva negato l'autorizzazione a manifestare in strada. Arcigay nazionale esprime il proprio stupore per ciò che è avvenuto a Salerno, in occasione della discussione in Consiglio Comunale di un ordine del giorno istitutivo del Registro delle unioni civili. Il Sindaco De Biase ha negato l’autorizzazione al Circolo gay Garcia Lorca di installare un tavolino vicino al Municipio per distribuire materiale informativo, non soddisfatto, ha ritenuto necessario far identificare ai vigili urbani, le persone sedute nel dehors di un bar che avevano partecipato alla silenziosa e pacifica manifestazione davanti al Comune. Si tratta, di un’evidente violazione dell’articolo 17 della Costituzione italiana e di un atto intimidatorio figli di una visione autoritaria e irrispettosa della libertà d’espressione. Di cosa ha paura il Sindaco di Salerno? Come si permette di trattare i cittadini gay in questo modo? Ricordiamo al primo cittadino del bel capoluogo campano, che in Italia la libertà di pensiero è stata conquistata ben 60 anni fa e che è suo compito garantire questo diritto, sancito dalla Costituzione, su cui tra l’altro ha egli stesso giurato all’atto del suo insediamento. Il Sindaco di Salerno deve chiedere scusa alle persone omosessuali! Arcigay nazionale esprime la propria solidarietà al Circolo gay Garcia Lorca e, assicura il suo sostegno al proficuo lavoro di questo giovane gruppo, valutando anche possibili azioni nazionali, che in accordo con il gruppo salernitano, potranno essere organizzate in futuro. Ringraziamo l’assessore comunale Piero Cardalesi, per l’appoggio dato sia in questo frangente e sia nel passato, alle battaglie di civiltà e libertà del movimento omosessuale salernitano. La sua testimonianza di vicinanza, è la dimostrazione che si può essere amministratore di un Comune e allo stesso tempo ascoltare con sensibilità le richieste che emergono dalla società. Infine, l’approvazione da parte del Consiglio comunale di un ordine del giorno, che chiede ai parlamentari della zona di farsi interpreti presso il governo della necessità di armonizzare la legislatura italiana rispetto alle indicazioni dell’Unione Europea, se può essere ritenuto soddisfacente, non è sufficiente per ritenere la vicenda conclusa. Ribadiamo, che è necessario un atto riparatore da parte dell’amministrazione comunale, che ha offeso la dignità della più grande minoranza italiana. Aurelio Mancuso |
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