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Irma Vep (Musidora), acrobata imprendibile in calzamaglia nera, è la leader dei Vampiri, criminali organizzati in una setta segreta, i quali non vampirizzano nessuno ma regnano temibili e invisibili su un mondo malavitoso di cui Irma Vep è la dark lady incontrastata. Naturalmente l’eroina è catturata e uccisa nell’ultimo episodio.
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Tra gli anni Dieci e Venti nascono in Francia i primi film ad episodi il cui compito è contrastare la crescente popolarità dei serial americani con particolare riferimento a “Les mystères de New York” di Pearl White. Nascono così ad opera di Feuillade le serie dedicate agli avventurosi personaggi mascherati o trasformisti del tempo: “Fantômas” (1913-14, cinque episodi), “Les vampires” (1915-16, dieci episodi) e “Judex” (1916-18, undici episodi) entrambi interpretati da Musidora che partecipa anche alla sceneggiatura di alcuni episodi. In “Les vampires”, come abbiamo visto, Irma Vep (anagramma di vampire), alimenta l’immaginario collettivo incarnando, con i suoi grandi occhi bistrati, il corpo sinuoso avvolto in un’aderente calzamaglia di seta nera, il prototipo di femme fatale le cui prodezze criminali simbolizzano le inquietudini dell’epoca. In “Judex” abbiamo due antagoniste: una giovane donna ricca e coscienziosa posta in drammatico contrasto con Diana Monti (ancora Musidora), un’avventuriera senza scrupoli nascosta nei panni di un’istitutrice che agisce solo per interesse personale assumendo abilmente diverse identità, con il personaggio “vendicatore” del titolo chiamato a proteggere la prima dalla seconda inevitabilmente trasformata nell’impersonificazione del male da sconfiggere. Come rileva Richard Abel, se da un lato questi personaggi femminili sono sorprendentemente moderni, dall’altro hanno una funzione rassicurante, stabilizzante. Sono devianti e criminali, senza fissa dimora, senza storia: esistono nel presente, pongono il problema della “nuova donna”, della “donna alla deriva”, la donna “fuori posto” nell’ordine sociale non solo francese. La soluzione al “problema” consiste nel debellare completamente queste figure (uccidendole nella finzione cinematografica), quasi a suggerire che mantenere l’ordine nel “campo dei generi” avrebbe puntellato i confini della vera disciplina su altri, più importanti, campi di battaglia.
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Nel 2004, a tarda notte, all'interno del programma “Fuori orario” che ha il merito indiscusso di proporre pellicole e documenti che altrimenti sarebbero completamente destinati all'oblio, Rai 3 ha riproposto i serial “Les Vampires” e “Fantômas”, magnificamente restaurati. A parte il sottofondo musicale che, in vero, non aveva alcuna pertinenza con la trama dei film e, proprio per questo, alla fine disturbava alquanto, chi ha avuto la fortuna di vederli non può che esserne rimasto impressionato: per la bellezza del bianco e nero, per le storie ancora avvincenti nonostante sia trascorso quasi un secolo, per l'espressività di Musidora che davvero dà del suo personaggio un'interpretazione realistica e convincente - possiamo immaginare quanta inquietudine e fascino abbia esercitato sugli spettatori di allora. A guardare certi film di oggi non si può che avere qualche giustificato rimpianto ed una volta di più dispiacerci che cose tanto belle e preziose siano riservate ad un pubblico di fortunati sonnambuli. Cinzia Ricci
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• A causa dei problemi finanziari dovuti alla guerra, il serial presenta molte sequenze girate in esterni. • Anche conosciuto con il titolo “I cavalieri delle tenebre”. |