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Mary Haines (Shearer), una signora altoborghese pungolata da due perfide amiche, dopo dieci anni di matrimonio felice scopre che il marito la tradisce con una commessa e, su loro consiglio, chiede il divorzio. Arrivata a Reno (Nevada) per ottenerlo, incontra altre donne che come lei si stanno separando dai rispettivi mariti. Si pente, ma il divorzio ed il nuovo matrimonio del marito non la scoraggiano: aiutata con alterne fortune dalle petulanti e bizzarre amiche, comincia la sua battaglia per sconfiggere Crystal (Crawford), la rivale, che a causa della sua spregiudicatezza ben presto si rivela un pessimo partito...
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Dalla commedia (1936) di Claire Booth Luce (sceneggiata da Anita Loos e Jane Murtin dopo la bocciatura del copione preparato da Francis Scott Fitzgerald), un film corale, elegante, ironico e pungente, con uno straordinario cast tutto femminile, in splendida forma. Sette donne, sette stereotipi femminini nel gioco delle parti, delle finzioni e apparenze: l’ingenua, la pettegola, la pluri-divorziata, la ballerina reduce da troppe avventure, l’intrigante giornalista mondana, l’ammaliante e spregiudicata rivale e la protagonista, donna ordinaria e virtuosa che vede andare in pezzi la sua vita e i suoi sogni ma non si rassegna. Delicato nella messa in scena ma feroce nei dialoghi, a tratti misogino, altre volte ammirato, adulante, si rivela una specie di racconto morale protofemminista, allegorico e acuto ritratto del cammino delle donne verso l’emancipazione. Rifatto dalla MGM con il titolo “Sesso debole?” (David Miller, 1956) e uomini nel cast.
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• Qualche battuta fu censurata in ossequio al Codice Hays. • La cronista mondana Hedda Hopper interpreta se stessa. • Nella versione originale, la produzione impose a Cukor la sequenza del defilé di moda che durava ben 5 minuti ed aveva 59 colori!
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