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Incomprensibilmente inserito in numerosi elenchi di film vampireschi (anche il nostro) e proveniente dai fumetti di Guido Crepax, ecco la prima ed unica trasposizione cinematografica di Valentina con la quale, in definitiva, ha ben poco a che vedere. Per il commento ci affidiamo volentieri ad altri: «Realizzato con un certo gusto scenografico e fotografico, il film non ha altri meriti. Sulla falsariga dei fumetti sulfurei ed erotici di Guido Crepax, forse con intenti parodistici, ci si sforza di credere ai fenomeni preternaturali che fanno la delizia degli annoiati; ne risulta un prodotto di cattivo gusto che per il genere, le situazioni anomale, le inutili esibizioni di nudi, il dialogo fastidiosamente vacuo e presuntuoso assicura al malcapitato spettatore null'altro che una diseducativa perdita di tempo» (Segnalazioni Cinematografiche).
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Le tendenze lesbiche di Baba Yaga sono alquanto annacquate ma assolutamente esplicite, pur tuttavia la Baker, che in questo film ha soltanto quarantadue anni ma ne dimostra una decina di più, non solletica lo spettatore nemmeno un po'. A parte qualche scena ammiccante pseudo-lesbica in compagnia della bambola Annette (gli estimatori della Galleani non possono assolutamente perdersela in tenuta sadomaso invisibile - e le scappa pure un bacio alla De Funés!), per tutto il film tenta di sedurre Valentina: con la magia, le lusinghe, s’insinua persino nei suoi sogni, nelle sue visioni (in una di queste la bacia non si capisce dove), senza però riuscire a conquistarla, neppure quando le si spoglia davanti (ma di questa scena la censura ha fatto scempio e non ne esiste più traccia - siamo sicuri che sia un danno?)! A questo punto, Valentina, prima dichiara che non farà mai l'amore con una vecchia lesbica come lei (!), poi, coerentemente, sottostà alle sue morbosità in una scena da antologia trash nella quale si lascia docilmente incatenare mani e piedi, si fa strappare i vestiti, quindi si fa prendere a scudisciate da Annette - c’è tutto l’immaginario maschile “porno-soft” fumettistico anni ‘70. Mah?!... Un Witch-Movie italico in piena regola - sTRASHissimo! Cinzia Ricci
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• Manipolato e mutilato di 20 minuti dai produttori e sconfessato dal regista. • “Camei” di Franco Battiato che appare vestito di bianco in un incubo con croce celtica, e di Riccardo Farina che impersona un gerarca nazista. Di entrambe le scene ancora ci sfugge il senso. • Tema musicale al pianoforte di Piero Umiliani - piuttosto bello, malinconico, per niente orrorifico. • Alla fine degli anni Ottanta, si è tentato di serializzare per la televisione le vicende di Valentina. Qui ci basti ricordare la bella protagonista di questi telefilm diretti da Gianfranco Giugni e Giandomenico Curi, Demetra Hampton, e gli episodi in cui essa ha a che fare con nemiche streghe: “Baba Yaga” (con Assumpta Serna nel ruolo che fu della Baker), “L’Altra” (ritorno della strega, che crea una ragazza dalle tendenze saffiche) “Rembrandt e le streghe” (una setta di streghe minaccia Valentina a causa di alcune miniature) e “Farfalle”, il migliore, che vanta addirittura una riuscita citazione dal primo omicidio di “Suspiria”. |