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Aggiornato
Venerdì 06-Ott-2023
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Il legno: questo sconosciuto. Sono convinta che se le persone lo conoscessero un po’ meglio, riuscissero ad andare oltre l’oggetto che questo materiale ha consentito di realizzare, imparassero a maneggiarlo e ne avessero cura come fanno con gli altri arnesi che dominano le loro vite, smetterebbero di sprecarlo, non se ne disferebbero più con facilità quasi non avesse importanza e ve ne fosse in quantità inesauribili. Certo, non mi riferisco ai truciolati - quella è robaccia! Se parlo di legno intendo il massello, anche il più povero e sottovalutato: l’abete, ad esempio, economico e versatile, onnipresente. Le nostre case ne sono piene e nemmeno lo sappiamo: gli invisibili telai che sostengono gli infissi sono fatti con il legno di abete, forse anche la cassa armonica della nostra chitarra è di abete, forse persino le persiane, le finestre e le porte (o almeno di questo sono fatte sotto l’impiallacciatura “nobile”) e che dire della struttura dei vecchi mobili di famiglia, le mensole al loro interno, le travi del soffitto, i tavolacci di certi pavimenti di campagna - insomma, ovunque lo sguardo si posi vi è legno e spesso proprio di abete si tratta...
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