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Aggiornato Mercoledì 23-Dic-2009
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Sino ad ora abbiamo parlato di molte utili o interessanti cose, ma mai di “effetti speciali”, accorgimenti capaci di trasformare una baracca in una reggia, uno stalla in un maniero, uno scatolone in un appartamento signorile con rifiniture di pregio ed aristocratici dirimpettai… Ebbene, in tempi di regime e di una così generalizzata, acuta penuria spacciata per il suo esatto contrario, l’argomento è più che opportuno perché, è vero, ci troviamo di fronte ad un miracolo economico di portata storica - sì, ma al contrario!

D’altronde, a dare ascolto alle corbellerie che ci raccontano i politici, la Tv e i giornali, tutto par capovolto, la realtà sembra un’invenzione e l’invenzione l’opera prodigiosa di un abile mazziere che ci buggera facendoci credere che al gioco delle tre carte non c’è trucco e non c’è inganno, che lo scommettitore perde solo se è scemo e chi non partecipa al gioco o addirittura sospetta un imbroglio, o è un magistrato, o un disfattista anarco/comunista che nega l’evidenza perché ce l’ha a morte con i santi ed onesti imprenditori che si sono fatti da soli, o uno sfigato senza capacità che non merita nemmeno d’essere compatito – eccoci serviti: “mal voluto…”. Ma torniamo a noi, non vorrei causare un’inutile travaso di bile nel lettore più avveduto e nemmeno in quello al quale dobbiamo, fra molte altre disgrazie, gli occhi foderati di “veline”, la testa imbottita di smargiassate e il portafoglio pieno… d’aria…

Dunque: se sino all’avvento dell’Euro qualche spicciolo in tasca ci rimaneva per acquistare sciocchezze (poster, nature morte riprodotte in serie, plafoniere in carta velina, cineserie, tendine a stock, ecc.) o preziosità (quadri d’autore, arazzi, appliques in cristallo, tendaggi di seta merlettati in macramè, ecc.) che potevano abbellire le nostre magioni senza troppo spreco di fantasia, energie e risorse economiche, oggi, in tutta evidenza, ciò non è più possibile se non a rischio di finire in gattabuia per aver tentato di borseggiare un lavavetri. Quindi occorre industriarsi, aguzzare l’ingegno, trovare soluzioni decorative che, con una spesa relativamente modesta, consentano di “arricchire” perlomeno le pareti - se abbiamo la fortuna di disporne ancora.

Ecco la soluzione: effetti decorativi o antichizzanti che fanno arredamento, che non costringono ad acquistare mobili superflui (letti, armadi, cucine, tavoli e sedie, ad esempio), e soprattutto non devono essere nascosti dietro librerie componibili sghimbesce, finto massello, piene di eleganti libri cartonati, seducenti fuori e inesistenti dentro, buoni per coprire malefatte, muffe, macchie d’umido, intonaci scrostati e quant’altro vi pare - che è meglio: “occhio non vede...”. Velature, nuances, a tampone, spugna, pennello, spatola, alcune di facilissima applicazione, certe da affidare a mani esperte e solo se ci si può permettere un mutuo bancario (se non si vive in una scatola di cerini, quaranta euro al metro quadrato per una finitura marmorino, non sono mica bruscolini!) ed altre complicate ma divertenti da sperimentare, perché saggezza popolare insegna: “impara l’arte…”, sappiti riciclare e non disperare... decoratori, all'occorrenza, si diventa!

 

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