Sino
ad ora abbiamo parlato di molte utili o interessanti cose,
ma mai di “effetti speciali”, accorgimenti capaci
di trasformare una baracca in una reggia, uno stalla in un
maniero, uno scatolone in un appartamento signorile con rifiniture
di pregio ed aristocratici dirimpettai… Ebbene, in tempi
di regime e di una così generalizzata, acuta penuria
spacciata per il suo esatto contrario, l’argomento è
più che opportuno perché, è vero, ci
troviamo di fronte ad un miracolo economico di portata storica
- sì, ma al contrario!
D’altronde,
a dare ascolto alle corbellerie che ci raccontano i politici,
la Tv e i giornali, tutto par capovolto, la realtà sembra
un’invenzione e l’invenzione l’opera prodigiosa
di un abile mazziere che ci buggera facendoci credere che al
gioco delle tre carte non c’è trucco e non c’è
inganno, che lo scommettitore perde solo se è scemo e
chi non partecipa al gioco o addirittura sospetta un imbroglio,
o è un magistrato, o un disfattista anarco/comunista
che nega l’evidenza perché ce l’ha a morte
con i santi ed onesti imprenditori che si sono fatti da soli,
o uno sfigato senza capacità che non merita nemmeno d’essere
compatito – eccoci serviti: “mal voluto…”.
Ma torniamo a noi, non vorrei causare un’inutile travaso
di bile nel lettore più avveduto e nemmeno in quello
al quale dobbiamo, fra molte altre disgrazie, gli occhi foderati
di “veline”, la testa imbottita di smargiassate
e il portafoglio pieno… d’aria…
Dunque:
se sino all’avvento dell’Euro qualche spicciolo
in tasca ci rimaneva per acquistare sciocchezze (poster, nature
morte riprodotte in serie, plafoniere in carta velina, cineserie,
tendine a stock, ecc.) o preziosità (quadri d’autore,
arazzi, appliques in cristallo, tendaggi di seta merlettati
in macramè, ecc.) che potevano abbellire le nostre magioni
senza troppo spreco di fantasia, energie e risorse economiche,
oggi, in tutta evidenza, ciò non è più
possibile se non a rischio di finire in gattabuia per aver tentato
di borseggiare un lavavetri. Quindi occorre industriarsi, aguzzare
l’ingegno, trovare soluzioni decorative che, con una spesa
relativamente modesta, consentano di “arricchire”
perlomeno le pareti - se abbiamo la fortuna di disporne ancora.
Ecco
la soluzione: effetti decorativi o antichizzanti che fanno arredamento,
che non costringono ad acquistare mobili superflui (letti, armadi,
cucine, tavoli e sedie, ad esempio), e soprattutto non devono
essere nascosti dietro librerie componibili sghimbesce, finto
massello, piene di eleganti libri cartonati, seducenti fuori
e inesistenti dentro, buoni per coprire malefatte, muffe, macchie
d’umido, intonaci scrostati e quant’altro vi pare
- che è meglio: “occhio non vede...”. Velature,
nuances, a tampone, spugna, pennello, spatola, alcune di facilissima
applicazione, certe da affidare a mani esperte e solo se ci
si può permettere un mutuo bancario (se non si vive in
una scatola di cerini, quaranta euro al metro quadrato per una
finitura marmorino, non sono mica bruscolini!) ed altre complicate
ma divertenti da sperimentare, perché saggezza popolare
insegna: “impara l’arte…”, sappiti riciclare
e non disperare... decoratori, all'occorrenza, si diventa!
|