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Aggiornato
Venerdì 26-Gen-2007
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Louis-Georges Tin - Manchester, Agosto 2004
Luis George Tin, curatore del "Dizionario dell'Omofobia" (Presse Universitaires de France, 2003), ha lanciato una campagna per una "Giornata mondiale di lotta contro l'Omofobia", e per un riconoscimento internazionale delle persone Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transessuali. Se volete sostenere questa iniziativa e se volete che questa giornata sia inserita nel calendario internazionale, firmate e fate firmare questa petizione. Secondo un'opinione largamente diffusa nei paesi occidentali, l’omosessualità sarebbe oggi più libera che mai: ovunque presente e visibile, in strada, nei giornali e alla televisione, al cinema, questa sarebbe anche di fatto accettata, ciò è testimoniato apparentemente, in molti paesi, dalle recenti conquiste legislative sul riconoscimento delle coppie dello stesso sesso. Si ritiene, che siano ancora necessari alcuni aggiustamenti, per sradicare le ultime discriminazioni, ma per quanto riguarda l’evoluzione della mentalità, secondo alcuni, tutto sommato non sarebbe che una semplice questione di tempo, il tempo di far approdare un movimento di fondo già partito alcuni decenni fa. Ad un osservatore un po’ più attento, la situazione appare complessivamente ben differente: a dire il vero, il XX secolo è stato senza dubbio uno dei periodi più violentemente omofobi della Storia: deportazioni nei campi di concentramenti sotto il regime Nazista, gulag in Unione Sovietica, ricatti e persecuzioni negli Stati Uniti durante il periodo maccartista… Evidentemente tutto ciò può sembrare lontano, ma molto spesso, le condizioni di esistenza nel mondo di oggi restano sfavorevoli. L’omosessualità è ovunque discriminata: in almeno 80 stati, gli atti omosessuali sono condannati dalla legge (Algeria, Senegal, Camerun, Libano, Giordania, Armenia, Kuwait, Portorico, Nicaragua, Bosnia,…); in molti paesi questa condanna può superare i 10 anni (Nigeria, Libia, Siria, India, Malesia, Cuba, Giamaica, ….); a volte la legge prevede la detenzione a vita (Guyana, Uganda), mentre in una decina di nazioni puì essere effettivamente applicata la pena di morte (Afghanistan, Iran, Arabia Saudita …). In Africa, recentemente, diversi presidenti della repubblica hanno brutalmente riaffermato la loro volontà di lottare personalmente contro questo flagello, secondo loro "anti-africano". Anche in altri paesi dove l’omosessualità non appare nel codice penale, le persecuzioni si moltiplicano. In Brasile, ad esempio, gli squadroni della morte e gli skin-heads seminano terrore: sono state rilevate ufficialmente 1960 morti per omofobia tra il 1980 ed il 2000. Sotto queste condizioni, appare difficile pensare che la "tolleranza" guadagni terreno. Al contrario, nella maggior parte di questi stati, l’omofobia sembra oggi più violenta che ieri. La tendenza non è dunque verso il miglioramento generale, come sarebbe necessario. E’ per questo che noi proponiamo questa Giornata Mondiale di Lotta contro l’Omofobia. Questa ha lo scopo di articolare azioni e riflessioni al fine di lottare contro tutte le violenze fisiche, morali o simboliche legate all’orientamento sessuale o all’identità di genere. Ha l’intento di suscitare, sostenere e coordinare tutte le iniziative che contribuiscono alla uguaglianza tra i cittadini sulla materia, de jure, ma anche de facto, e ciò in tutti i paesi dove questa azione sarà possibile. L’organizzazione di una giornata di lotta contro l’omofobia in ogni paese,
permetterà di inscrivere la nostra lotta in una azione di solidarietà
con tutte le persone lesbiche, gay, bi e trans (LGBT) del mondo intero.
Ma si tratta anche di inscrivere la nostra lotta una azione più
globale di difesa dei diritti umani. Noi ci situiamo in questa linea: vogliamo rinforzare le esperienze ingaggiate, dare più visibilità ai tentativi futuri e ci appelliamo a tutte le istanze nazionali ed internazionali affinché esse inscrivano questa giornata nel calendario ufficiale, alla stregua della Giornata Mondiale della Donna o della Giornata mondiale della Lotta all’AIDS. Il riconoscimento di una tale giornata sarebbe così un impegno chiaro della comunità internazionale. Questa si è mobilitata contro numerose altre forme di discriminazione ed i violenza sociale, ma non ancora su questi soggetti. Ecco l’occasione. Louis-Georges Tin |
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