Contattaci! |
Aggiornato
Venerdì 26-Gen-2007
|
UE: "GRAVE PREOCCUPAZIONE PER LE ESECUZIONI DEI DUE RAGAZZI IRANIANI"
6 luglio 2005: "L'Unione Europea esprime grave preoccupazione in relazione alla notizia delle pubbliche impiccagioni di due giovani iraniani, avvenute a Mashad il 19 luglio 2005", è scritto nel comunicato diffuso dall'ambasciata a Teheran del Regno Unito, presidente di turno della Ue. Come già riportato da Nessuno tocchi Caino, Mahmoud Asgari, 16 anni, e Ayaz Marhoni, 18, sono stati messi a morte con l'accusa di aver stuprato diversi adolescenti, compreso un ragazzo 13enne. "Le esecuzioni - continua il comunicato - sono state effettuate nonostante il fatto che uno dei due ragazzi avesse meno di 18 anni all'epoca del reato, il che costituisce un'esplicita violazione degli obblighi assunti dall'Iran in base al Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici e alla Convenzione sui Diritti del Fanciullo. Nell'Ottobre 2004 il Governo iraniano aveva rassicurato la Ue circa l'esistenza di una moratoria sulle esecuzioni e sulle frustate per reati commessi ad un'età inferiore ai 18 anni. La Ue auspica che una legge per l'abolizione di queste punizioni venga presto adottata ed implementata; fino a quel momento, chiede al Governo iraniano di rispettare la moratoria". Gruppi per i diritti dei gay, come il londinese "Outrage!", sostengono che i due giovani siano stati messi a morte per aver commesso "reato" di omosessualità. Il reato di stupro - sostiene "Outrage!" insieme ad organizzazioni della resistenza iraniana - è stato inventato dalle autorità per mettere in cattiva luce i due ragazzi di fronte all'opinione pubblica. A partire dalla vicenda dei due ragazzi giustiziati, Marco Pannella, europarlamentare e Presidente di NtC, con una interrogazione parlamentare rivolta alla Commissione europea torna a puntare l'attenzione sui rapporti della Ue con l'Iran, chiedendo quali siano i miglioramenti registrati in Iran nella promozione e protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali a seguito della "politica di impegno costruttivo" dell'Unione. Pannella sollecita la Commissione a sospendere ogni tipo di relazione con l'Iran, condizionandone la ripresa al rispetto dei diritti umani fondamentali. Condannando l'esecuzione dei due ragazzi, l'iraniana premio Nobel per la Pace Shirin Ebadi ha dichiarato: "I miei appelli per una legge che con chiarezza vieti l'esecuzione di minorenni sono giunti finora solo ad orecchie sorde, ma io non smetterò di lottare".
DIRITTI: NEI PAESI ARABI I GAY PERSEGUITATI SENZA REMORE «L'OMOFOBIA ISLAMICA» Da "L'Indipendente", 28 luglio 2005 - di Daniele Priori
"Quando un uomo monta un altro uomo, il trono di Dio trema. Uccidi colui che fa questa cosa e anche chi la fa fare". Devono essersi ispirati a questa massima, un detto attribuito al profeta Maometto, i giudici iraniani che nei giorni scorsi hanno mandato a morte due ragazzi, uno diciottenne, l'altro diciassettenne, impiccati sulla piazza della giustizia a Mashad, colpevoli di essere giaciuti, ancora minorenni, con un tredicenne e poi, dopo essere stati torturati, di aver ammesso la storia d'amore che c'era tra loro due. Gay, ovviamente. Nessuna pietà per quelle lacrime, riprese dalle tv e dai microfoni prima dell'esecuzione. Nessuna pietà per quei volti così giovani, i capelli nerissimi e due storie che, in occidente, si sarebbero trascinate forse nell'anonimato della quotidianità di una civiltà, la nostra, che si è voluta distinguere proprio per i diritti umani. Ieri pomeriggio le associazioni gay italiane hanno manifestato la loro indignazione di fronte alle sedi diplomatiche dello Stato iraniano. Arcigay ha chiesto una moratoria internazionale contro la pena di morte, GayLib, gruppo vicino alla Cdl, ha invitato la Commissione Diritti umani dell'Onu a convocare una seduta straordinaria contro le leggi omofobe e le condanne a morte (4000 dal 1979 a oggi in Iran) di persone omosessuali mandate al patibolo solo perché omosessuali. Eppure, forse proprio per il numero abnorme e per la chiarezza del "detto" maomettiano in Iran tutto questo non ha fatto notizia. Come non lo ha fatto in Egitto, capofila dei cosiddetti stati islamici moderati, dove, solo tre anni fa, cinquanta omosessuali sono stati mandati ai lavori forzati dopo essere stati sorpresi a una festa gay su una nave. Tra loro c'erano anche ragazzi di quindici anni. In ventisei stati del mondo, tutti a maggioranza islamica, l'omosessualità è reato e a far compagnia all'Iran, che la punisce con la morte, ci sono la Mauritania, il Sudan, lo Yemen e l'Arabia Saudita, alleata degli Stati Uniti, assieme al più "moderato" Pakistan che prevede la fustigazione e dieci anni di carcere. Tanto dovrebbe bastare, forse, a riflettere sulla natura e le origini di uno scontro tra civiltà e inciviltà che, almeno sul tema dei diritti umani, è purtroppo assolutamente innegabile e fin troppo chiaro.
IL C.O.C OLANDESE, RACCOGLIE FIRME CONTRO L'IRAN
Il C.o.c., la più grande organizzazione gay olandese sta organizzando una raccolta di firme indirizzata ai capi di stato europei in cui si chiede: -
di condannare fermamente le esecuzioni dei giovani gay Mahmud Asgari
(di anni 16) e Ayaz Marhoni (18);
|
Le
immagini, se non diversamente segnalato, sono prevalentemente tratte
da materiali fotografici e grafici preesistenti modificati e riadattati
dall'autrice. La riproduzione parziale e non a scopo commerciale del
materiale pubblicato (immagini e testi) è consentita citando
la fonte (indirizzo web) e l’autore (Cinzia Ricci o altri), diversamente
tutti i diritti sono riservati.
Questo sito, testato principalmente con Firefox, Internet Explorer e Safari, è privo di contenuti dannosi per i computer. On-line dal 2003, nel 2015 diviene antologico, da allora non viene aggiornato. Gli odierni Browers non supportano più gran parte dei materiali multimediali prodotti prima di tale anno, le numerose pagine che sembrano vuote in realtà contengono tali contenuti ormai non più fruibili - ne siamo dispiaciuti. Risoluzione schermo consigliata: 1024x768. |