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Aggiornato Venerdì 26-Gen-2007

 

“Discrimina gli eterosesessuali”, ma il regolamento è chiaro: è aperto a tutti

Di Stefano Rossi – “La Repubblica” 27 Luglio 2006

 

Pagina I – Milano. Palazzo Marino non dà il patrocinio al torneo: quella parola va tolta. A chi non piace il tennista gay. L'Italian Gay Open di tennis non cambia nome e quindi deve rinunciare al patrocinio del Comune, sempre concesso dal '99 ad oggi. Il torneo è in programma al tennis club del Corvetto per settembre, ma l'assessore allo Sport Giovanni Terzi ha chiesto agli organizzatori di mettere alla competizione un nome neutro, "non discriminante per gli eterosessuali". Il torneo è aperto a tutti ma il 90 per cento dei partecipanti è gay, connotazione che caratterizza la manifestazione. Quindi le due parti non hanno trovato l'accordo e il patrocinio salterà.

L'Italian Gay Open di tennis non cambia nome e dunque deve rinunciare al patrocinio del Comune. Che, a parte un paio di casi in cui è stato una volta negato e una volta revocato, finora è stato sempre concesso dal 1999, cioè da quando si disputa al tennis club Corvetto. Anche quest'anno il torneo è in programma come sempre a settembre (dal 7 al 10), con singolare maschile e femminile, doppio maschile e doppio misto. Quest'anno, per la prima volta, ricevuta la richiesta di patrocinio il Comune ha convocato gli organizzatori: la Atomo, Associazione tennisti omosessuali. L'incontro con l'assessore allo Sport, Giovanni Terzi, è stato molto cordiale e la Atomo lo ha letto come un segno di attenzione: "Terzi voleva conoscerci - spiega il presidente Luca Galati - ma ci ha fatto un po' sorridere obiettando che la denominazione Italian Gay Open può sembrare una discriminazione alla rovescia per gli eterosessuali". In realtà, il torneo è aperto a tutti, così come la Atomo, che fra gli ottanta soci conta anche eterosessuali che si iscrivono per giocare a tennis con amici e amiche omosex. "E questo è positivo", commenta Terzi, che però sul cambio di denominazione non transige: "Serve per dare una comunicazione corretta, per evitare divisioni ideologiche in giunta". Ieri il direttivo della Atomo ha votato. Il nome non si può cambiare: "La missione dell'associazione è creare aggregazione fra persone omosessuali - chiarisce Galati - non possiamo snaturarla". In effetti, il 90 per cento dei partecipanti è gay, dunque il torneo ha una connotazione precisa, tanto da essere entrato nel circuito internazionale dell'americana Gay and Lesbian Tennis Alliance. Ma non otterrà, a questo punto, il patrocinio del Comune.

 

TERZI: SONO LORO CHE DISCRIMINANO

Di Rodolfo Sala

 

«Iniziativa giusta, ma il titolo proposto è sbagliato».
Quindi, assessore Giovanni Terzi?
«Devono togliere la parola "gay": lo chiamino Open di tennis Corvetto, e il Comune darà il suo patrocinio. Sui manifesti ci sarà scritto che a promuovere il torneo è l'associazione tennisti omosessuali».
Perché dovrebbero accettare?
«Perché quella manifestazione è aperta a tutti, non solo ai gay. Lo hanno detto loro. Parlare di Italian gay open di tennis è una forma di discriminazione».
Si è sempre chiamato così: la parola disturba?
«Il problema è un altro».
Cioè?
«Riguarda la correttezza della comunicazione. Il termine "gay" restringe, impedisce di capire che il torneo è per tutti, omosessuali ed eterosessuali».
Dunque niente patrocinio.
«Produrrebbe un antipatico balletto ideologico, una inutile diatriba tra laici e cattolici».
Non è che a discriminare siete voi?
«No. Infatti siamo orientati a dare il patrocinio a un'altra manifestazione sportiva promossa da omosessuali, sempre a settembre: sono quelli di Gate volley».
La pallavolo sì e il tennis no?
«Quel torneo si chiama "Mamma mia", così il problema è superato».

 

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