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Aggiornato
Venerdì 26-Gen-2007
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“Pride”, n. 79 Gennaio 2006
Dal 15 dicembre scorso la Lettonia è diventata ufficialmente la prima nazione europea a possedere una costituzione che vieta i matrimoni omosessuali. Tra gli applausi di una maggioranza del 90%, il parlamento di Riga ha approvato un emendamento costituzionale che definisce il matrimonio come l'unione esclusiva tra un uomo e una donna. Proprio come hanno fatto diversi stati Usa e come il presidente Bush, in compagnia della destra religiosa, vuole fare a livello federale. "Come paese membro dell'Unione europea", ha commentato Ilga-Europe (sezione europea della International lesbian and gay association), "la Lettonia sta agendo senza rispetto dei principi di uguaglianza e non discriminazione stabiliti e confermati da vari trattati europei". Questo comportamento, secondo Ilga-Europe, favorisce l'omofobia e rimette radicalmente in discussione il processo di integrazione europea della Lettonia. Notizie poco confortanti arrivano anche dalla Polonia, dove uno degli sport preferiti dai sindaci è vietare le manifestazioni glbt. L’ultimo episodio in ordine di tempo è stato il divieto di organizzare una marcia per l'uguaglianza a Poznan. I gruppi glbt sono scesi in piazza ugualmente e la polizia è intervenuta con violenza per bloccare il corteo, già minacciato da un contro-corteo di estremisti di destra che lanciavano pietre e uova urlando slogan nazisti. L’atteggiamento delle autorità ha suscitato vivaci proteste, nel complesso favorevoli agli omosessuali. La messa in discussione dei più elementari principi di libertà è però ricorrente nella cattolicissima Polonia, quando si tratta di gay e lesbiche. Proprio per il divieto di tenere una manifestazione a Varsavia, stabilito nel luglio scorso dal sindaco Lech Kaczynski (eletto presidente della repubblica nelle elezioni d'autunno), il movimento glbt polacco ha deciso in questi giorni di rivolgersi alla corte europea per i diritti dell'uomo di Strasburgo. L’omofobia di stampo clericale è stata nella recente campagna elettorale un cavallo di battaglia dei politici di destra. E il neoeletto presidente Kaczynski è il primo della lista, con le sue ripetute dichiarazioni contro gli omosessuali e contro la legge, approvata finora solo dal senato, che si propone di legalizzare le coppie gay e lesbiche. Una novità di segno opposto arriva per fortuna dalla Repubblica ceca, dove dopo cinque tentativi falliti la camera bassa ha finalmente approvato una legge che riconosce i diritti delle coppie omosessuali. Il provvedimento deve passare però al senato, in cui i conservatori hanno la maggioranza. Si prevede quindi un nuovo stop. |
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