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Venerdì 26-Gen-2007
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VEROLENGO - LA CORTE D’APPELLO RIBADISCE LA CONDANNA DI TRENT’ANNI
Di M. Nu. - “La Stampa”, 2 Aprile 2005
La Corte d'Assise d'Appello di Torino, presieduta dal giudice Pettenati, ha confermato la sentenza di primo grado nei confronti di Laurentiu Ulian, 24 anni, il romeno condannato a 30 anni di reclusione per l'omicidio del parrucchiere Franco Scarsella. La vittima, che aveva 47 anni e lavorava a Verolengo, scomparve il 5 agosto 2002, ma il cadavere venne notato solo il 3 settembre successivo. L'assassino, che forse non agì da solo, lo aveva colpito più volte alla testa con il calcio di una pistola giocattolo. Ulian fu arrestato un mese dopo. Si è così ripetuto il copione del processo di 1° grado. Allora, il giovane romeno aveva tentato una debole difesa: «Sì, è vero. Il 5 agosto del 2002 sono andato a Chivasso e ho incontrato Franco Scarsella nei pressi della stazione. Gli ho parlato per qualche minuto, ma poi me ne sono andato. Non l’ho ucciso io». Il giudice gli aveva inflitto una condanna a 30 anni di reclusione. Fu perduto dall’analisi dei tabulati telefonici eseguita dai carabinieri; Ulian aveva sempre negato il suo coinvolgimento nell’uccisione di Scarsella, 48 anni, ex titolare anche di un noto negozio di musica. Il parrucchiere scomparve da casa la sera del 5 agosto di tre anni fa ed il suo corpo venne ritrovato circa un mese dopo in un boschetto a Pratoregio, nella campagna chivassese, colpito alla testa da un oggetto contundente che gli aveva fracassato il cranio. Appunto dalla lettura del traffico telefonico del cellulare di Scarsella i militari riuscirono a risalire al numero del ventitreenne romeno, un clandestino con alcuni precedenti penali che oltre a vivere di furtarelli talvolta rispondeva agli annunci messi sui giornali da omosessuali in cerca di avventure. Secondo la ricostruzione dei carabinieri e del Pm Valerio Longi, Ulian avrebbe incontrato Scarsella alla stazione di Chivasso e si sarebbe appartato con lui nel boschetto di Pratoregio per consumare un rapporto sessuale. Per rapinare il parrucchiere, il romeno l’avrebbe colpito al capo con il calcio di una pistola giocattolo, lasciandolo morente in mezzo ai cespugli e allontanandosi con la sua auto, una Punto Sole blu, ritrovata un mese e mezzo più tardi a Novara. |
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