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Aggiornato Venerdì 26-Gen-2007

 

La vittima, 54 anni, uccisa con dieci colpi alla testa. Gli aiuti agli stranieri e la pista dei rapporti personali
Torrebelvicino, ex volontario trovato morto nel letto di casa: si cercano due indiani

Di Andrea Priante – “Corriere del Veneto”, 24 Maggio 2005

 

VICENZA - L'hanno trovato riverso sul proprio letto, la testa spaccata da una decina di colpi. Ucciso da almeno una persona, che con ogni probabilità conosceva tanto bene da aprirle la porta e accompagnarla fino in camera. Ugo Festa, pensionato di 54 anni, è rimasto agonizzante per un tempo indefinito, le forze sufficienti a compiere appena qualche passo attraverso la stanza da letto, per poi crollare sul materasso al primo piano dell'appartamento che condivideva con l'anziana madre in via Roma, a Torrebelvicino.

A trovarlo sono stati i carabinieri di Schio, che in queste ore, in collaborazione con il Nucleo operativo provinciale di Vicenza, stanno tentando di risalire all'assassino di un uomo che in paese c'è chi descrive come un benefattore e chi come un fanatico, per via della sua fissazione di aiutare sempre e ad ogni costo gli extracomunitari. E proprio la notte in cui è stato ucciso l'avrebbe trascorsa in compagnia di due stranieri, cui aveva promesso cibo e ospitalità.

I TIMORI - Ad accorgersi che qualcosa non andava è stata l'ex moglie di Ugo Festa, Rosetta. I figli, Bruno di 28 anni e Anna, 25, erano andati a trovarlo sabato pomeriggio. Era solo, anche perchè da una decina di giorni la madre è ospite da alcuni parenti. Dopo quella visita è iniziato il black out. Per tutta la giornata di domenica non ha risposto alle chiamate della ex moglie, dalla quale è separato ormai da qualche anno. «Domenica è venuta a chiedermi se avevo notizie dei Festa. Le ho risposto che non lo vedevo dal giorno prima e a tarda sera ci siamo decise a chiamare i carabinieri», racconta la titolare di una pasticceria che abita accanto alla vittima.

LA SCOPERTA - I militari sono arrivati poco prima di mezzanotte, hanno sfondato la porta e controllato l'appartamento. Nessun segno di effrazione o di colluttazione, gioielli e denaro al loro posto. Stanza dopo stanza gli uomini del capitano Sacchetti hanno ispezionato l'edificio, fino alla camera della vittima. Il corpo senza vita di Festa era riverso sul letto, la testa martoriata da una decina di colpi, forse inferti con un palo o con un grosso coltello. Sul pavimento tracce di sangue, a dimostrazione che l'uomo non è stato ucciso sul giaciglio, ma a qualche metro di distanza, e che agonizzante si è trascinato fino lì. La morte risalirebbe alla mezzanotte tra sabato e domenica.

LE INDAGINI - I carabinieri non tralasciano alcuna pista, anche se i primi accertamenti sembrano escludere l'ipotesi della rapina. Nell'appartamento non mancherebbe alcun oggetto prezioso, benché da fonti non ufficiali emergerebbe la sparizione dei due cellulari del pensionato. Si passano al setaccio la lista delle persone che l'uomo conosceva e che comprenderebbe alcuni appartenenti alla comunità omosessuale. Ma se da un lato i carabinieri non sembrano voler calcare troppo la mano sugli amici gay del 54enne, nelle ultime ore sembra farsi largo l'ipotesi che l'assassino possa in qualche modo appartenere alla cerchia di persone che Festa era solito contattare per offrire il suo aiuto. Questo spiegherebbe il furto dei telefonini: forse la vittima potrebbe aver chiamato il suo carnefice, magari per fissare un appuntamento. Dopo aver trascorso alcuni anni in Asia tra i poveri dell'India, la vittima era tornata a Torrebelvicino, dove offriva assistenza agli immigrati della zona, in particolare agli indiani.

I SOSPETTI - Una svolta alle indagini potrebbe arrivare dalla testimonianza della commerciante, che ha visto Festa poche ore prima dell'omicidio. «Alle 17.30 di sabato è venuto nel mio negozio, chiedendomi sei pastine - ricorda - e alla mia domanda di come mai ne volesse così tante, mi ha risposto che aveva ospiti per cena. Ha detto che stava andando a prendere due conoscenti indiani, ai quali avrebbe dato da mangiare e che poi avrebbero dormito nella stanza di sua madre. Ha anche precisato che lui, invece, sarebbe andato a riposare sul divano, come faceva sempre». La donna non ha dubbi: il pensionato doveva trascorrere la notte in cui è stato ucciso con i due immigrati, che abiterebbero nell'Alto Vicentino. Ma per ora di loro nessuna traccia. Quel che è certo è che chi ha colpito il 54enne ha 24 ore di vantaggio sugli inquirenti. Potrebbe trovarsi lontano da Torrebelvicino e aver già superato la frontiera italiana.

 

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