Aggiornato Venerdì 26-Gen-2007

Modena - Un sacerdote modenese, ricattato dall'ex sacrestano con la registrazione compromettente di un incontro sessuale con un giovane che frequentava il suo ufficio, e che per denaro si è fatto complice dell'estorsore, ha dovuto sborsare 35.000 euro. E altri soldi ancora avrebbe dovuto dare ai due se le forze dell'ordine - che per altre indagini tenevano già sotto controllo l'utenza telefonica dell'ex sacrestano - non avessero scoperto il ricatto, intervenendo così alla vigilia della seconda richiesta di denaro. I due sono stati denunciati e a febbraio affronteranno il processo in tribunale per estorsione aggravata. La vicenda, che risale a diversi mesi fa, è stata riportata dalla «Gazzetta di Modena» e confermata da fonti della Procura emiliana. Il movente - secondo quanto hanno appurato le indagini - è il rancore del sacrestano, costretto dal sacerdote a lasciare il suo posto di lavoro nella chiesa. L'uomo, conoscendo i segreti e le debolezze del prete, ha architettato il tranello coinvolgendo uno dei giovani, senza casa e senza denaro, ai quali il sacerdote faceva la carità. Così gli ha promesso dei soldi e lo ha dotato di una microtelecamera con trasmettitore, camuffata in un borsello. Dopo una cena con il religioso, la telecamera avrebbe ripreso un approccio inequivocabile tra i due. Riversato successivamente il materiale su un dvd, l'ex collaboratore si è presentato dal sacerdote, chiedendogli 35.000 euro in contanti, somma che la vittima ha pagato per evitare lo scandalo. Secondo gli accertamenti il prete avrebbe pagato di tasca propria, attingendo a beni personali, senza intaccare altri fondi. Gli investigatori sono intervenuti subito prima che al religioso arrivasse una nuova richiesta di soldi.

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