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Venerdì 26-Gen-2007
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L'assassino ha agito con efferatezza anche perché la vittima era affetta da emiparesi
“La Gazzetta del Sud”, 30 Gennaio 2005
MANTOVA – Gli investigatori ormai non hanno più dubbi. Lauro Vaccari, il pensionato 67enne gravemente invalido trovato morto avantieri sera, in una pozza di sangue, nella sua abitazione di Dossi, frazione del Comune di Sabbioneta, è stato ucciso. E il suo assassino ha agito con efferatezza. Il cranio fracassato, schizzi di sangue sulle pareti: alla parente che due sere fa, poco dopo, le 20 ne ha trovato il corpo esanime, in posizione supina, ai piedi della scala interna si è presentata una scena agghiacciante. E la brutalità dell'omicidio risulta ancora più impressionante considerando che la vittima era affetta da emiparesi: un'invalidità che oltre a impedirgli i movimenti di una parte del corpo rimasta completamente paralizzata, gli aveva anche tolto la facoltà della parola. Il quadro in cui è maturato il delitto, per gli investigatori, coordinati dal pm Giuditta Silvestrini, sembra però ormai chiaro: Lauro, come lo chiamavano confidenzialmente tutti i vicini di casa, frequentava ambienti gay e la sua abitazione, vicina ad altre della frazione, era meta di molte persone, ragazzi e uomini, italiani e stranieri. È probabile che anche nella serata tra mercoledì e giovedì scorso, a quando risalirebbe la morte, il pensionato (ex edicolante di Sabbioneta) avesse accolto in casa un amico. Che cosa poi sia successo tra padrone di casa e ospite è ancora tutto da chiarire. Probabile che tra i due, per motivi ancora oscuri, sia scoppiata una lite furibonda, presto degenerata in colluttazione. L'ospite avrebbe preso un oggetto contundente e, di fronte alla disperata resistenza del pensionato, lo avrebbe colpito al capo con violenza fracassandogli il cranio. Il tutto sarebbe avvenuto ai piedi della scala interna dell'appartamento che dalla cucina, situata al piano terra della casa modestamente arredata, porta al piano superiore dove c'è la camera da letto. L'assassino si è poi allontanato a bordo dell'auto della sua vittima, una Clio di colore bianco targata Brescia, non ancora ritrovata. Quando la parente, preoccupata dall'assenza di notizie del congiunto ormai da un paio di giorni, avantieri sera è entrata in casa, il corpo del pensionato giaceva a terra in mezzo al sangue. Lauro era vestito. Nella tasca posteriore dei pantaloni c'era ancora il portafogli con dentro un po' di soldi, segno evidente che il movente dell'assassinio non poteva essere la rapina. «Non teneva mai tanti soldi in casa, preferiva tenere i risparmi in banca e prendere, di volta in volta, quello di cui aveva bisogno», raccontano i vicini. Questi ultimi non nascondono la propensione di Lauro per incontri omosessuali: «Lo sapevamo tutti qui in paese – aggiunge chi lo conosceva bene – ma questo non ci disturbava affatto. Lauro era una persona per bene , tranquilla e gentile con tutti». Forse, si è fidato troppo di una persona violenta e senza scrupoli, e questo gli è stato fatale. Nei prossimi giorni sul corpo del pensionato verrà effettuata l'autopsia. In attesa dei risultati, i carabinieri della compagnia di Viadana continuano a setacciare gli ambienti gay della zona, alla ricerca di tracce utili a far luce sull'omicidio, il primo dell'anno nel Mantovano. |
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