Home Page di ethanricci.cloud - Collegamento a sito esterno Clicca per accedere alla sezione...
Clicca per accedere alla sezione...
Clicca per accedere alla sezione... Clicca per accedere alla sezione... Clicca per accedere alla sezione... Clicca per accedere alla sezione... Clicca per accedere alla sezione...
Clicca per accedere alla sezione... Clicca per accedere alla sezione... Clicca per accedere alla sezione... Clicca per accedere alla sezione... Clicca per accedere alla sezione... Clicca per accedere alla sezione... Clicca per accedere alla sezione...
Clicca per accedere alla sezione... Clicca per accedere alla sezione... Clicca per accedere alla sezione... Clicca per accedere alla sezione... Clicca per accedere alla sezione... Clicca per accedere alla sezione... Clicca Clicca per accedere alla sezione...
Contattaci!
Aggiornato Venerdì 26-Gen-2007

 

Lo avrebbero aggredito, insultato e minacciato mentre era al cimitero a deporre fiori sulla tomba del suo amato, morto di Aids cinque anni fa.

“Il Nuovo”, 17 Giugno 2001

 

MILANO – Ha 40 anni, dieci dei quali passati al fianco di un compagno poi morto di Aids. Ha combattuto contro la malattia e l’intolleranza, ha chiesto aiuto ai parlamentari, ha denunciato anche la Chiesa. Ora Pablo Lapi, chimico, italo-argentino, sporge denuncia contro i genitori di Gianni, suo amato. Lo hanno insultato, aggredito, minacciato. Almeno secondo la querela che ha depositato nell’ufficio dei carabinieri di Desio.

Cinque anni fa, Pablo è rimasto solo. L’Aids ha consumato Gianni lentamente e Pablo ha assistito il suo compagno fino all’ultimo respiro. Una storia consolidata la loro: la nostra, tiene a dire Pablo, “era una famiglia”. Ma in paese e soprattutto in casa di Gianni, nient’altro che disapprovazione e scherno. Una storia ostacolata anche dopo la morte di Gianni. La rabbia per la morte del figlio, per quella malattia difficile da spiegare, per la relazione mai approvata, non sono riusciti a mandarla giù. Da anni, secondo il racconto di Pablo, strappano i fiori che lui porta sulla tomba del compagno.

Non si erano però mai spinti fino a tanto. "Stamattina davanti alla tomba di Gianni c'erano anche i genitori, che appena mi hanno visto hanno cominciato ad insultarmi - spiega - Mi hanno inseguito anche fuori dal cimitero tra l'indifferenza della gente, urlando che mi avrebbero spaccato la faccia".

Laureato in chimica in Argentina, in Italia da quasi 20 anni, Lapi è riuscito a scappare per miracolo. Ha chiesto aiuto al 113, quindi ha sporto denuncia ai carabinieri.

"E' incredibile che le persone come me debbano vivere una tale condizione di intolleranza - dice - Io vorrei che la gente fosse più sensibilizzata ed informata nei confronti dei gay".

Dopo la morte del compagno Gianni, da lui assistito in ospedale fino alla fine, scrisse una lettera a tutti i gruppi parlamentari per ricordare che ci sono molte forme di amore. "Mi risposero tutti - ha detto oggi - per ringraziarmi di aver sollevato il problema". Due anni dopo sollevò di nuovo lo scandalo: denunciò che la Chiesa si rifiutava da anni di battezzare Gianni. I genitori, quando era piccolo, non lo avevano fatto, per lasciarlo libero di decidere da adulto. Da adulto, siccome era omosessuale e convivente senza essere sposato, gli rifiutavano il sacramento. "Era una mia richiesta di tanti anni prima, mai accolta con la scusa della convivenza - spiega oggi - Ma quando Gianni morì, io pregai di nuovo il parroco e la Curia di potermi avvicinare alla Chiesa”. Tutto inutile, dice, perché “In questa società valgo meno di zero".

 

TORNA SU
HOME
Le immagini, se non diversamente segnalato, sono prevalentemente tratte da materiali fotografici e grafici preesistenti modificati e riadattati dall'autrice. La riproduzione parziale e non a scopo commerciale del materiale pubblicato (immagini e testi) è consentita citando la fonte (indirizzo web) e l’autore (Cinzia Ricci o altri), diversamente tutti i diritti sono riservati.

Questo sito, testato principalmente con Firefox, Internet Explorer e Safari, è privo di contenuti dannosi per i computer. On-line dal 2003, nel 2015 diviene antologico, da allora non viene aggiornato. Gli odierni Browers non supportano più gran parte dei materiali multimediali prodotti prima di tale anno, le numerose pagine che sembrano vuote in realtà contengono tali contenuti ormai non più fruibili - ne siamo dispiaciuti. Risoluzione schermo consigliata: 1024x768.