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Venerdì 26-Gen-2007
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Di Franca Selvatici – “La Repubblica”, 16 Gennaio 2004
Una mina vagante minaccia la comunità gay. Un ragazzo di 26 anni, che per mesi si è celato dietro la sigla Dark Love, si è proposto una sorta di missione: sedurre partner occasionali, far vivere loro momenti di estasi, trascinarli in rapporti non protetti e contagiarli con il virus dell’Aids. Grazie al (pur apprezzabile) garantismo della giustizia italiana e alla sua cronica lentezza, Dark Love, sebbene sia stato identificato e sia attualmente sotto processo per lesioni volontarie gravissime, è tuttora potenzialmente libero di portare avanti la sua missione e di infettare i suoi partner occasionali. Che sia un pericolo lo attestano i messaggi deliranti che ha lanciato attraverso Internet, dove si definisce un vampiro e si rivolge ad altri aspiranti vampiri: «Non siamo da biasimare perché adesso quel Dio che ci ha voltato le spalle ci guarda e piange per tutti i giovani che abbiamo portato all’inferno. E io godo davanti alla sua sofferenza». Secondo le accuse, nella notte fra il 23 e il 24 febbraio 2002 Dark Love ha infettato un professionista di 29 anni che lavora a Firenze. Dopo essersi incontrati in un bar in Santa Croce, i due giovani hanno finito la serata in casa del professionista, che ha permesso all’altro di legargli le mani alla testata del letto, ha assunto con lui il popper, una droga disinibente, e poi non è riuscito ad opporsi ad un rapporto non protetto. Dopo qualche settimana ha avuto i primi disturbi e le analisi non gli hanno lasciato illusioni: era stato infettato. Una tragedia che ha vissuto come una colpa personale, per quella sua unica e imperdonabile imprudenza. E forse non avrebbe neppure sporto denuncia se su Internet, qualche mese più tardi, non avesse letto quei drammatici programmi di vendetta e non avesse identificato in Dark Love quel suo partner di una notte. A quel punto si è rivolto all’avvocato Michele Passione per presentare un esposto. Il pm Alfonso Sabella ha aperto un’inchiesta. La squadra mobile ha identificato Dark Love e dalle cartelle cliniche ha accertato la sua malattia. Ieri era fissata l’udienza preliminare davanti al Gip Francesco Carvisiglia, che però ha invitato la procura ad approfondire le indagini e ad ascoltare alcuni testimoni. L’udienza è stata rinviata a marzo. Il giovane sotto accusa, assistito dall’avvocato Ezio Menzione, nega di essere stato la persona che ha infettato il professionista fiorentino e non è disponibile al momento a sottoporsi ai prelievi che potrebbero confermare la compatibilità fra i ceppi virali. E nessuno sinora li ha ordinati. Se è effettivamente lui Dark Love, è libero di proseguire nella sua missione di contagio. |
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