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Aggiornato Venerdì 26-Gen-2007

 

CARPI. Un gruppo di omosessuali, che vogliono rimanere anonimi, si ritrova in un luogo di campagna e viene sistematicamente picchiato e rapinato da extracomunitari. Chiedono l’intervento dei carabinieri. Si ritrovano in zone di campagna, sono assaliti da stranieri

Di M.F. - 10 Gennaio 2004

 

Omosessuali aggrediti e rapinati. Ma non presentano denunce perché temono di esporsi. Un gruppo di loro si ritrova in una strada di campagna, al confine tra Carpi e Rolo: chiedono di rimanere anonimi. E’ lì, raccontano, che vengono raggiunti da stranieri che li minacciano e li picchiano per i soldi. A raccontarlo sono alcuni omosessuali che abitano in paesi vicini.

«Siamo un gruppo di omosessuali - dicono nella lettera inviata alla Gazzetta - e frequentiamo una zona sperduta nel comune di Rolo al confine con Carpi. Da un po’ di tempo nella zona sono comparsi dei cittadini extracomunitari e sono cominciate così le rapine».

I gay, che dicono di abitare a Reggiolo e in comuni limitrofi, da tempo hanno scelto questa zona isolata per incontrarsi: lontano dagli occhi della gente, anche se in paese tutti sanno quale sia il loro luogo di appuntamento. Si nascondono perchè sono convinti che fare sapere che sono omosessuali attirerebbe su di loro sentimenti di intolleranza e razzismo, come già accaduto. Alcuni, lontano da quella carraia di periferia, hanno una vita «normale», una professione e una famiglia, che non desiderano mettere in gioco. Ma «sicuri del fatto che abbiamo tutti delle buone ragioni per tacere - spiegano nella lettera - questi stranieri sono diventati spavaldi. Raccontano le loro imprese senza paura. Rolo non è New York quindi sembra impossibile che accadano cose così gravi anche qua. I malcapitati vengono spogliati dei loro averi con le minacce e a volte percossi».

Nonostante le violenze, finora nessuno degli aggrediti ha mai fatto denuncia formale ai carabinieri: è troppo grande il timore che si venga a sapere che sono omosessuali. Ma ora le rapine e le minacce sono diventate sistematiche e per questo il gruppo ha deciso di segnalare, se pure anonimamente, quanto sta accadendo. «Chiediamo che tutto questo abbia fine al più presto - concludono - Vogliamo vedere passare la macchina dei carabinieri, sperando che tutto questo finisca e ci scusiamo se non possiamo firmare per esteso la nostra lettera». La stessa segnalazione è arrivata in questi giorni anche ai carabinieri della stazione di Fabbrico, che hanno competenza sulla zona di Rolo. «Da tempo nella zona passano le nostre pattuglie - commenta il maresciallo Giacinto Ianiro, comandante della stazione - ma finora non era stato segnalato nessun episodio di violenza. La rapina è un reato gravissimo. Intensificheremo i controlli e identificheremo i sospetti».

 

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